Busto di Costanza Bonarelli di Gian Lorenzo Bernini: analisi della scultura
ArteWorld.
Oggi scopriremo un interessante lavoro del Bernini che, differentemente da molti altri marmi realizzati, è legato alla sua vita privata. Abbiamo già potuto scoprire molto dello stile di questo scultore del Seicento attraverso l’analisi del “San Sebastiano” e che costituisce, senza dubbio, una delle prime opere del Bernini in gioventù. Nell’articolo odierno scopriremo tutto quello che riguarda il “Busto di Costanza Bonarelli”.
In questo articolo potrete trovare tutti i dettagli tecnici legati a questo lavoro, quali data di realizzazione, la storia del soggetto, le dimensioni, l’attuale luogo di conservazione e anche la descrizione stilistica di questo busto.
Data di realizzazione: 1637-1638
Dimensioni: 72 cm
Dove si trova: Museo Nazionale del Bargello, Firenze
La storia della trasmissione di quest’opera è sintetizzabile in pochissime fasi: per pochi anni dopo la realizzazione dell’opera, il busto è stato esposto all’interno della Galleria degli Uffizi, poiché donato al cardinale Giovan Carlo de’ Medici, fino al 1645, e successivamente è stato trasportato al Museo Nazionale del Bargello, dove sono conservate molte statue rinascimentali di artisti importanti, quali Michelangelo, Donatello, Giambologna e molti altri.
Il soggetto del busto è Costanza Bonarelli, moglie di un allievo del Bernini, Matteo Bonarelli. Secondo la biografia redatta dal figlio del Bernini, questa donna sarebbe stata amante dello stesso Gian Lorenzo, ma contemporaneamente avrebbe frequentato il fratello dello scultore, Luigi. Stando alla storia, un giorno, con la scusa di recarsi in campagna, Gian Lorenzo va allo studio in zona San Pietro, proprio di fronte alla casa della donna, proprio dall’abitazione vede uscire suo fratello Luigi, mentre Costanza ha ancora un aspetto trasandato, lasciando intuire che i due avessero trascorso del tempo insieme.
Colmo d’ira, Gian Lorenzo insegue Luigi ed arriva a rompergli due costole, fino ad essere fermato da un passante. Questo incidente non ebbe ripercussioni sulla carriera dello scultore poiché Papa Urbano VIII riuscì a tramutare la punizione in una semplice multa.
Adesso passiamo alla descrizione stilistica di questo “Busto di Costanza Bonarelli”: differentemente da tutte le altre opere della carriera dello scultore, in questo caso possiamo notare che il soggetto non è rappresentato in modo aulico e perfetto, ma nella sua semplice quotidianità. Costanza ha la bocca leggermente aperta, i capelli spettinati, lo sguardo semplice e leggermente sorpreso; scolpendo la donna con i capelli all’indietro, la luce riesce ad illuminare la fronte e permette di apprezzare i minimi dettagli realizzati dal Bernini; infine la veste indossata da Costanza, è molto scollata, lasciando scorgere il seno della donna.
Tutti questi dettagli, la luminosità e la superficie levigata, lasciano trasparire il forte impegno che lo scultore ha posto in quest’opera, dando forza alla teoria del legame tra il Bernini e Costanza, come auspicato nella biografia dello stesso figlio del Bernini.
Busto di Costanza Bonarelli di Gian Lorenzo Bernini: analisi della scultura
ArteWorld.