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Fontana delle Api di Gian Lorenzo Bernini: analisi completa dell’opera

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Fontana delle Api di Gian Lorenzo Bernini: analisi completa dell’opera
ArteWorld.

Scopriamo un altro interessantissimo lavoro di Gian Lorenzo Bernini, ammirabile a Roma, dove si trovano una buona parte delle sue opere più importanti. Abbiamo già potuto analizzare da vicino il Busto di Costanza Bonarelli e l’importanza affettiva che legava lo scultore a questo lavoro, ma oggi, scopriremo un’altra opera del Bernini, intitolata “Fontana delle Api”.

In questo articolo potrete trovare tutti i dettagli e la storia legata alla commissione e alla trasformazione di questa fontana, ed oltre a ciò, potrete trovare alcune informazioni tecniche, come ad esempio la data originale di realizzazione.

Fontana delle Api Gian Lorenzo Bernini analisi

“Fontana delle Api” Gian Lorenzo Bernini

Data di produzione: 1644

Dimensioni: NON DEFINITE

Dove si trova: Piazza Barberini, Roma

L’opera è stata commissionata da Papa Urbano VIII Barberini nel 1644, il quale voleva che il Bernini realizzasse una modesta fontana ad uso pubblico. In pochi mesi, il Bernini scultore riuscì a soddisfare le richieste del Papa, e per rendere onore alla famiglia del Pontefice, ovvero la famiglia Barberini, scolpì sulla stessa fontana delle Api.

Pur trattandosi di una semplice fontana pubblica, il Bernini ci mise tutto l’impegno per realizzare un lavoro degno di nota: piuttosto che un semplice abbeveratoio, preferì realizzare una fontana a forma di conchiglia bivalve aperta; la parte inferiore della conchiglia raccoglieva l’acqua che sgorgava dalle tre api, mentre la parte superiore (in origine) era appoggiata a Palazzo Soderini, raccoglieva l’acqua della grande Fontana del Tritone.

Anche se il lavoro era di pregevole fattura, ci furono alcuni elementi che donarono alla statua del Bernini fortuna alterna: le tre api scolpite, raccoglievano molta acqua dalla grande Fontana del Tritone, ma in compenso ne donavano pochissima nella cisterna della Fontana delle Api; gran parte del popolo, vide in questo evento un sottile paragone con l’attività del governo, il quale raccoglieva molti soldi dalle tasse, ma effettuava pochissimi servizi per la gente.

A complicare ulteriormente la situazione ci pensò anche l’iscrizione riportata sulla valva superiore della conchiglia, proprio sopra le tre api, che tradotto dal latino riporta: “Il Sommo Pontefice Urbano VIII, costruita una fontana a pubblico ornamento dell’Urbe, a parte fece fare questo fontanile per uso dei cittadini nell’anno 1633, ventunesimo del suo pontificato”.

In origine, il Bernini, al termine dell’iscrizione, riportò “ventiduesimo del suo pontificato”, quasi come una sorta di sincero augurio per il nuovo anno di Pontificato di Urbano VIII, ma per l’effettivo raggiungimento del ventiduesimo anno di pontificato mancavano circa due mesi. Il gesto del Bernini venne frainteso dal popolo, che ironizzavano sull’iscrizione, e così, il nipote del Papa ordinò la trasformazione del numero errato; con questo gesto, la situazione si complicò ulteriormente, perché il popolo cominciò a pensare che il nipote del Papa voleva evitare che il Pontefice raggiungesse l’anno successivo rivestendo tale carica.

Dopo tutti questi ritocchi, la statua è stata spostata in un deposito comunale per circa quarant’anni, dove molti dei pezzi sono andati perduti. Dopo alcuni lavori di trasformazione, la valva inferiore della conchiglia è stata in parte eliminata e al suo posto si trova una cornice di sassi.

Fontana delle Api di Gian Lorenzo Bernini: analisi completa dell’opera
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