Capra Amaltea di Gian Lorenzo Bernini: analisi completa dell’opera
ArteWorld.
Eccoci nuovamente in compagnia di una nuova analisi di un lavoro di Gian Lorenzo Bernini, eclettico scultore del Settecento, il quale ha realizzato tantissime opere marmoree, molte delle quali sono conservate a Roma. In precedenza, abbiamo scoperto tutto quello che riguarda un lavoro di questo scultore realizzato per volontà personale, ovvero “Verità svelata dal Tempo“, ed oggi andremo a studiare da vicino un altro importante lavoro, intitolato “Capra Amaltea”.
In questo articolo troverete tutti i dettagli tecnici relativi a questa scultura del Bernini, ma oltre a questo scopriremo la storia legata alla sua realizzazione e successivamente effettueremo anche una descrizione stilistica approfondita della “Capra Amaltea”.
Data di realizzazione: 1615
Dimensioni: 45 cm
Dove si trova: Galleria Borghese, Roma
La data di realizzazione dell’opera è molto interessante, poiché nel 1615 il Bernini avrebbe avuto poco più di diciassette anni, e secondo diverse fonti, la “Capra Amaltea”è considerata una delle prime opere in assoluto del leggendario scultore. Trattandosi di una delle opere giovanili del Bernini, questo lavoro mostra anche alcuni difetti che poi, con il passare degli anni, sarebbero stati “risolti” e che avrebbero consacrato questo scultore come uno degli artisti più importanti del Seicento.
Il soggetto rappresentato fa parte del mondo greco, poiché la Capra Amaltea, secondo le leggende, fu colei che allattò Giove, il quale era nascosto sulla Terra per poter evitare di essere divorato dal padre Saturno (il quale, sistematicamente per evitare di essere spodestato, divorava sempre i suoi figli).
Analizziamo per bene questa “Capra Amaltea” Bernini: possiamo notare che il marmo che compone il gruppo statuario, è stato trattato in modo differente in varie zone; possiamo notare che il latte che il piccolo satiro che sta bevendo è stato realizzato in un bianco purissimo, mentre la pelliccia della capra è più scura ed in netto contrasto con il colore limpidissimo della pelle dei bambini.
La “Capra Amaltea”, oltre ad essere stata rappresentata in modo estremamente realistico dal Bernini, nonostante la sua giovane età, cela anche una non trascurabile metafora legata ai quattro sensi, rintracciabile nella gestualità dei soggetti:
- La vista è rappresentata dagli sguardi incrociati tra i vari soggetti
- Il tatto è rappresentato con Giove neonato che sta mungendo la capra Amaltea per bere
- Il gusto è simboleggiato dal piccolo satiro che sta bevendo latte usando la conchiglia
- L’udito è rappresentato dall’espressione della stessa capra, la quale sembra che stia belando e dalla campanella che porta al collo, la quale dà la sensazione che stia per suonare
Qualora voleste aggiungere ulteriori dettagli riguardanti la storia di questa scultura del Bernini, potete lasciare un commento qui di seguito.
Capra Amaltea di Gian Lorenzo Bernini: analisi completa dell’opera
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