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San Proclo di Michelangelo Buonarroti: analisi completa della scultura

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San Proclo di Michelangelo Buonarroti: analisi completa della scultura
ArteWorld.

Scopriamo tutto quello che c’è da sapere riguardo una statua realizzata da Michelangelo Buonarroti, artista, pittore e scultore di grandissima importanza, vissuto nel Cinquecento e che oggi è considerato uno dei più grandi artisti della storia dell’arte mondiale. Abbiamo conosciuto già diversi lavori di Michelangelo, come quelli appartenenti alla serie dei Prigioni, tra cui è presente lo “Schiavo che si ridesta“. Oggi andremo a conoscere tutto quello che riguarda la scultura intitolata “San Proclo”.

Qui potrete leggere tutte le informazioni artistiche e tecniche del San Proclo Michelangelo, come data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione attuale dell’opera e successivamente la descrizione della stessa statua del Buonarroti.

San Proclo Michelangelo Buonarroti analisi

“San Proclo” Michelangelo Buonarroti

Data di realizzazione: 1494-1495

Dimensioni: 58,5 cm

Dove si trova: Basilica di San Domenico, Bologna

Questo San Proclo di Michelangelo è stato realizzato quando lo scultore aveva poco più di vent’anni, e si era trasferito a Bologna per evadere dalla pericolosa atmosfera che si stava instaurando a Firenze, dove Piero de’ Medici era stato cacciato per fare posto ad una repubblica basata sulle credenze del Savonarola.

Per evitare di essere catturato, o peggio, Michelangelo si rifugiò prima a Venezia, e poi grazie all’aiuto del nobile Aldovrandini, riuscì a nascondersi presso l’ordine dei frati di San Domenico a Bologna, dove ottenne vari lavori, tra cui la realizzazione di questo San Proclo.

Il soggetto della scultura di Michelangelo è Proclo, un ufficiale romano di Bologna, il quale morì come martire durante le antiche persecuzioni cristiane effettuate per ordine di Diocleziano. Il Buonarroti sceglie di rappresentare il martire con una tunica corta, un mantello che cade da una spalla ed osservando bene la mano lontana dallo stesso mantello, è stata realizzata come se dovesse trattenere qualcosa: in effetti, in origine, in una mano il San Proclo aveva una lancia, ma poi a causa di una rottura avvenuta nel 1572, molti elementi di questa statua andarono perduti.

Il grande danno subito dalla statua venne in poco tempo riparato e la statua venne riportata (per quanto possibile) alla condizione originale. Tra i vari elementi, è possibile notare l’espressione fiera e decisa del soggetto, con una forte tensione che “riempie” il San Proclo, come se stesse preservando l’energia prima di effettuare un movimento.

 

San Proclo di Michelangelo Buonarroti: analisi completa della scultura
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