Bacco di Michelangelo Buonarroti: analisi completa della scultura
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Andiamo a conoscere uno dei capolavori assoluti di Michelangelo Buonarroti, artista conosciutissimo e che è riuscito ad imporsi in tantissimi ambiti differenti: pittura, scultura ed architettura, dimostrandosi uno dei più abili in assoluto in tutti i campi. Tra i lavori che lo hanno reso popolarissimo abbiamo già conosciuto il Tondo Doni, ed oggi proseguiremo per conoscere più da vicino il Bacco Michelangelo.
Qui potrete leggere tutti i dettagli inerenti al Bacco di Michelangelo, partendo prima da alcune informazioni tecniche, per poi passare successivamente alla storia del Bacchus Michelangelo ed infine alla descrizione approfondita della celebre scultura.
Data di realizzazione: 1497
Dimensioni: 203 cm
Dove si trova: Museo del Bargello, Firenze
La storia che vede protagonista il Bacco di Michelangelo, è legata ad un precedente lavoro dello stesso Buonarroti, ovvero il Cupido Dormiente, a sua volta protagonista di un tentativo di inganno perpetuato nei confronti dei cardinale Raffaele Riario.
Il Cardinale era stato spinto a credere che il Cupido Michelangelo fosse un antico reperto archeologico ritrovato dopo lunghi scavi, ma successivamente si scoprì che era un falso; il Cardinale, rimasto però ammaliato dall’eccezionale abilità dell’artista che aveva realizzato questo falso, decise di inviare il proprio agente Jacopo Galli, a cercare chi era questo talento, e così si scoprì essere lo stesso Michelangelo.
Chiarita la questione, Raffaele Riario commissionò a Micelangelo una statua raffigurante Bacco: il Buonarroti ci impiegò nemmeno un anno a completare l’incarico datogli dal cardinale, ma senza motivo, Riario non volle più saperne di questa statua, facendo si che lo stesso Jacopo Galli acquistò il lavoro del Buonarroti, posizionandolo nella propria abitazione.
Negli anni settanta del Cinquecento, il Bacco Michelangelo venne acquistato da Francesco I de’ Medici, per poi essere destinata alle collezioni degli Uffizi, ed infine al Museo del Bargello dove risiede tutt’ora da secoli.
Da un punto di vista stilistico, la statua del Buonarroti rappresenta Bacco, divinità appartenente al mondo romano e derivata a sua volta dall’antica tradizione greca, dove questo dio veniva identificato con il nome di Dioniso.
Michelangelo sceglie di rappresentare il dio in una veste giovanile con in mano una coppa, mentre sta barcollando a causa dell’ubriachezza. Dietro Bacco si trova un piccolo satiro, il quale, approfittando dell’attimo di debolezza del dio, approfitta per mangiare dell’uva di nascosto.
Il forte realismo della scena proposta da Michelangelo gli permisero al tempo di ottenere innumerevoli riconoscimenti da parte di coloro che ammirarono questa statua, rimanendo colpiti dall’eccezionale fluidità e verosimiglianza del movimento di Bacco ubriaco; allo stesso modo, la scelta di voler includere il piccolo satiro all’interno della composizione serve ad indurre lo spettatore a girare attorno alla statua, apprezzando ogni singolo dettaglio del complesso.
A proposito di dettagli, è possibile notare che il Bacco di Michelangelo nella mano sinistra trattiene una pelliccia di un felino (forse una tigre o anche un leopardo), che simbolicamente alludono al distacco e liberazione dell’anima dalla prigione della vita terrena degli uomini.
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