Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli: analisi completa dell’opera
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Sandro Botticelli è stato un grande pittore del Quattrocento, il quale, fin da giovane ha realizzato tantissimi capolavori, che sono diventati delle opere di arte moderna conosciute in tutto il mondo. Tra i lavori più famosi di Botticelli, possiamo ricordare la Nascita di Venere ed anche il criptico Venere e Marte. Botticelli, nella sua lunga carriera, ha dipinto anche una adorazione dei Magi ed oggi andremo a conoscere proprio questa tempera su tavola.
Qui potrete leggere tutte le informazioni riguardanti la adorazione dei magi Botticelli : data di realizzazione, dimensioni, il luogo di conservazione dell’opera, la storia e la descrizione.
Data di realizzazione: 1475
Dimensioni: 111 x 134 cm
Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze
Questo lavoro venne commissionato da Gaspare de Lama , un ricco banchiere fiorentino, il quale, voleva che tale dipinto andasse a decorare la propria cappella funebre all’interno di Santa Maria Novella.
Verso la fine del Quattrocento, secondo la mentalità di allora, il banchiere era un uomo che si macchiava del peccato di usura; il banchiere, per redimere la propria figura, spendeva il denaro guadagnato per realizzare delle opere artistiche da dedicare ai propri santi protettori.
Per questo motivo, venne commissionata a Botticelli l adorazione dei Magi , e con il passare del tempo, l’opera venne completata. Nel 1556, questa tempera su tavola venne trasportata nelle proprietà di Flavio Mondragone, e, dopo l’esilio di quest’ultimo, la Botticelli adorazione dei Magi confluì nelle raccolte granducali.
Botticelli, con quest’opera, introdusse una scelta stilistica che successivamente venne ripresa anche in adorazione dei magi leonardo da Vinci ed anche filippino lippi adorazione dei magi.
Questa novità, consisteva sostanzialmente, nell’innovativa disposizione delle figure all’interno della scena: al centro mette la capanna con la Sacra famiglia, mentre gli altri personaggi, si trovano ai lati della scena.
Tutti gli altri artisti, prima di Botticelli, quando dovevano realizzare un’adorazione dei magi, rappresentavano questa scena come una sorta di corteo, con tutti i personaggi disposti in fila.
La capanna si trova in un punto rialzato su una roccia, con una parte distrutta e che si richiama anche agli edifici nelle vicinanze; Gesù, Maria, e Giuseppe alle loro spalle, invece, formano una specie di triangolo, che prosegue verso la luce divina verso l’alto, portando lo spettatore a seguire con lo sguardo questo moto ascensionale.
In alto a destra dell’opera, è possibile scorgere anche un pavone, animale che simboleggia l’immortalità.
I tre Magi, come anche in altri lavori di altrettanti artisti, simboleggiano le tre età dell’uomo: gioventù, età matura e vecchiaia; il più anziano tra loro ha già donato la propria offerta a Gesù Bambino ed ora si trova in posizione inginocchiata davanti a quest’ultimo.
Gli altri due magi, invece, hanno posato le rispettive corone ed ora stanno aspettando il loro turno inginocchiati, di spalle, in posizione centrale.
I tre re Magi, dopo studi approfonditi, sono stati identificati come Cosimo de’ Medici ed i suoi figli Piero il Gottoso e Giovanni.
Nel gruppo di sinistra, con un lungo vestito bianco e con una berretta in testa, invece si riconosce Lorenzo de’ Medici, e specularmente, nell’altro gruppo, con espressione pensosa ed un vestito nero e rosso, suo fratello minore Giuliano de’ Medici.
La particolare disposizione dei personaggi ed il fatto che tutti appartengano alla famiglia Medici, lascia supporre che si tratti di una sorta di albero genealogico di questa famiglia, partendo da Cosimo de’ Medici, fino a giungere al giovane Giuliano de’ Medici.
In primo piano, sulla destra, con un vestito arancione e lo sguardo rivolto verso lo spettatore, è lo stesso Sandro Botticelli in un autoritratto, e simmetricamente sull’altro lato, si vedono invece Agnolo Poliziano e Giovanni Pico della Mirandola, proprio accanto al cavaliere.
Anche il committente dell’opera, Gaspare de Lama, è presente tra i personaggi: ha i capelli corti bianchi, un vestito azzurro e si trova, quasi nascosto, nel gruppo di sinistra in secondo piano.
Botticelli, introdusse all’interno di quest’opera delle rovine in secondo piano, e la loro presenza si richiama ad un episodio narrato nella Legenda Aurea di Jacopo da Varazze, un frate e vescovo di Genova.
Secondo tale storia, l’Imperatore Augusto, al vertice del suo potere, incontrò una sibilla che gli annunciò che presto sarebbe arrivato un nuovo re, Gesù, che lo avrebbe soppiantato.
Le rovine, quindi, rappresentano il paganesimo ormai in rovina, ed in contrasto, il Cristianesimo sta vedendo la luce, con la nascita di Gesù in primo piano.
Stilisticamente, i personaggi mostrano tutte le caratteristiche che costituiranno poi, un elemento costante nella produzione di Botticelli: l’espressione malinconica di tutti i protagonisti, l’atmosfera irreale, quasi fiabesca della scena ed infine, la gamma di colori utilizzata, tende fondamentalmente all’oro, richiamandosi alla luce del crepuscolo.
Adorazione dei Magi di Sandro Botticelli: analisi completa dell’opera
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