Gli spaccapietre di Gustave Courbet: la dura realtà dei poveri lavoratori
.
Voglio farti conoscere un quadro che non c’è più. Proprio così. Sono molti i lavori che non hanno avuto un destino felice, e quello che sto per farti scoprire è uno di questi. L’autore della tela è il pittore realista Gustave Courbet. Penso che si tratti di un pittore davvero interessante, dato che ha lavorato ad un sacco di tele che hanno fatto discutere parecchio. L’opera intitolata gli spaccapietre è fondamentale per conoscere davvero Courbet, ed ecco cosa devi sapere.
Ci sono un sacco di cose da dire su quest’opera: ad esempio per quale motivo non esiste più, chi ha compiuto questo gesto e perché.
Ma non voglio raccontarti solo la sua storia. Ho scritto questo articolo per farti conoscere gli spaccapietre di Courbet alla perfezione.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che:
- Conoscerai l’intera storia di questo quadro
- Scoprirai il motivo per cui Courbet ha deciso di ritrarre proprio lo spaccapietre e non un altro lavoratore
- Capirai quali sono i particolari che rendono questa tela un perfetto esempio del realismo francese
E c’è molto altro da dire.
Allora, sei pronto per conoscere questo lavoro?
Cominciamo!
Data di realizzazione: 1849
Dimensioni: 165 x 257 cm
Dove si trova: Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda (distrutto)
STORIA
Siamo nel 1849.
Courbet ha lavorato duro e si è messo di impegno per completare questa tela per esporla al Salon di Parigi del 1850-1851.
Per avere maggiori possibilità di successo, Gustave decide di partecipare all’importante mostra presentando non una, ma ben 3 opere:
- Funerale a Ornans
- Les Paysans De Flagey Revenant De La Foire
- Gli Spaccapietra
Sono 3 lavori di alta qualità, non trovi?
Sono delle tele che hanno un unico filo conduttore: l’umiltà e la vita quotidiana.
Courbet è sempre stato affascinato dalla vita dura del popolo e dei lavoratori. Con i suoi quadri ha sempre cercato di mettere in risalto la loro misera condizione (più o meno come Van Gogh fa con i suoi mangiatori di patate).
Ma com’è nata l’idea per gli spaccapietre Courbet?
Eccoti la storia, raccontata dallo stesso artista:
Sono andato al castello di Saint-Denis per dipingere un paesaggio […], ma mi fermo ad osservare 2 uomini al lato della strada, ed è raro trovare un’espressione migliore della miseria, e lì mi è venuta voglia di dipingere un quadro”.
Courbet intuisce che la sua tela sarebbe stato qualcosa di rivoluzionario e non si fa scappare l’occasione. Così chiede ai 2 lavoratori di posare per lui, e loro accettano senza problemi.
Si tratta di una delle opere di Courbet più interessanti di tutta la sua carriera.
Ma cosa è accaduto dopo il Salon?
Non ci sono molte informazioni, ma si sa soltanto che lo spaccapietre di Courbet fa nuovamente la sua comparsa nella Gemäldegalerie Alte Meister a Dresda.
È uno dei suoi ultimi istanti di “vita”.
Siamo nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale ed in tutta Europa imperversano bombe, esplosioni e distruzione.
Hitler, a capo della Germania dichiara guerra ai suoi nemici, e quest’ultimi non hanno alcuna intenzione di arrendersi; così decidono di rispondere al fuoco.
Nel 1945 le cose precipitano e la Germania si ritrova a doversi proteggere da attacchi provenienti da ogni direzione.
Perché ti racconto tutto questo?
Perché è proprio nel febbraio di quell’anno che gli Alleati bombardano Dresda. Ci sono morte e distruzione in ogni angolo.
Nell’attacco viene distrutto anche il veicolo che stava portando 154 opere d’arte al castello di Königstein (vicino Dresda) per tenerle al riparo dal conflitto.
Purtroppo tutte le opere sono andate distrutte e in quella lunga lista rientra anche il lavoro di Courbet gli spaccapietre.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione questa tela.
Mentre Courbet conclude il suo capolavoro, Karl Marx e Friedrich Engels scrivono il Manifesto comunista.
Molto probabilmente Courbet viene influenzato dalle idee proposte dai 2 studiosi e così decide di dare maggiore spazio, nelle sue opere, ai poveri ed ai lavoratori sfruttati dalla società.
Come puoi vedere, nel quadro di Gustave Courbet gli spaccapietre sono rappresentati 2 uomini impegnati a lavorare.
Sono impegnati a rompere e rimuovere tutte le grandi pietre che occupavano la strada in via di completamento.
Dimentica i martelli pneumatici ed i grandi macchinari moderni.
Qui siamo in altri tempi: spaccare pietre è un lavoro degradante e spesso viene riservato a coloro che devono scontare una pena o devono essere puniti (più o meno come accade in alcuni carceri moderni).
Se stai cercando il realismo in arte, devi sapere che Courbet è uno dei più grandi maestri in assoluto.
Ci sono altri artisti, come ad esempio Millet con le sue spigolatrici che dipinge sempre umili e lavoratori, ma preferisce paragonarli a degli eroi dell’800.
Courbet prende tutta un’altra strada.
Qui ci mostra 2 uomini che non hanno nulla di eroico, anzi, indossano addirittura dei vestiti stracciati e fa di tutto affinché la nostra attenzione ricada subito su di loro e da nessuna altra parte.
Se Millet nella sua opera si serve della prospettiva aerea per mostrarci contemporaneamente le protagoniste e la bella campagna francese che fa da sfondo, lo spaccapietre Courbet ha poco di bello, anzi non c’è nulla.
Guardando l’ambiente proposto da Gustave, puoi vedere che alle spalle dei protagonisti c’è solo una piccola collina che nella realtà si trova nei pressi di Ornans.
Ornans? E perché non i dintorni di Parigi?
Courbet sceglie l’anonimo borgo di Ornans perché è la sua città natale.
La collina che vedi, copre tutta la parte superiore della tela; in alto a destra, però, se fai attenzione, puoi intravedere un piccolo stralcio di cielo blu.
Insomma, la collina forma un vero e proprio “muro”; in questo modo, l’artista vuol darci la sensazione che i 2 lavoratori siano intrappolati (sia in senso fisico che economico).
Mettendo a confronto questo lavoro con le spigolatrici di Millet, hai potuto vedere che ci sono un sacco di collegamenti e differenze.
La tela di Courbet è sicuramente un grande esempio di realismo pittorico.
Dà un’occhiata alle 3 donne ritratte da Millet: attraverso i loro gesti si può tracciare una specie di catena che le collega l’una all’altra, dando un tono sereno alla composizione.
Dall’altra parte, Courbet fa in modo che la sua scena sia quanto di più reale e “brutto” ci sia: allontana i 2 protagonisti tra loro e non li mette in relazione, facendo l’esatto opposto di quanto proposto da Millet.
Tutte queste novità e la dura realtà dipinta da Courbet non viene molto apprezzata dai critici, i quali impiegano molto prima di poter apprezzare sul serio il talento dell’artista.
Ma quali sono gli elementi principali che rendono quest’opera realista?
Te lo dico subito: se guardi l’uomo a destra, puoi renderti conto che è troppo vecchio per fare un lavoro così logorante; l’altro protagonista è un ragazzo, che, al contrario, è troppo giovane per sostenere uno sforzo così grande.
Il tipo di protagonista di Courbet lo spaccapietre è reale al 100% e non ha nulla di eroico.
Perché dipingere una tela del genere?
Gustave realizza questo lavoro per evidenziare gli abusi fatti dalle classi più agiate nei confronti dei poveri lavoratori e dei contadini.
Per dare alla sua scena un tono critico ed aspro, Courbet utilizza una pennellata dura e colori spenti; sa bene che quando verrà esposta, la tela non piacerà a più di qualcuno.
In quegli anni, molti sono ancora ammaliati dalla bellezza dei quadri del Neoclassicismo e dei quadri romantici e non pensavano mai che si sarebbero trovati davanti ad un lavoro del genere.
Il lavoro di Courbet Spaccapietre riassume alla perfezione il suo stile.
Si rifiuta di dare maggiore risalto a quei dettagli dell’immagine che di solito ricevono più attenzione (come il volto, le mani e gli ambienti).
Courbet, infatti, in questa tela cerca di realizzare con la stessa cura le pietre, le mani, i volti e gli abiti; in questo modo, l’opera avrebbe avuto quel tocco realista che ha tanto cercato.
Gli spaccapietre di Gustave Courbet: la dura realtà dei poveri lavoratori
.