Sette opere di Misericordia di Michelangelo Merisi da Caravaggio: analisi completa dell’opera
ArteWorld.
Ritorniamo per un momento tra le popolari opere di Michelangelo Merisi da Caravaggio, altresì conosciuto semplicemente come Caravaggio, i cui lavori hanno indubbiamente cambiato la storia dell’arte moderna. Abbiamo avuto la possibilità di studiare a fondo la grande eredità di opere che Caravaggio ci ha lasciato, e potete trovare tutti i dettagli proprio qui. Per completare il grande elenco, dobbiamo effettuare l’analisi di un importante lavoro, intitolato “Sette opere di Misericordia”.
Proprio come abbiamo fatto anche con molti altri lavori di altrettanti artisti, anche in questo articolo, troverete prima di tutto la storia riguardante la commissione e realizzazione di tale opera, per poi passare effettivamente all’analisi stilistica del quadro, per così approfondire e studiare tutti i dettagli della composizione.
Data di produzione: 1606-1607
Dimensioni: 390 x 260 cm
Dove si trova: Pio Monte della Misericordia, Napoli
Partiamo prima di tutto dalla commissione. Questo lavoro è stato realizzato per l’istituto della Congregazione del Pio Monte, poiché grazie all’intercessione di quest’ultimi (tra cui spicca il nome di Luigi Carafa-Colonna), il pittore riuscì a scappare da Roma indenne, dato che era ricercato a causa di alcune problematiche che ebbe nella capitale. A Pio Monte della Misericordia è possibile visionare tutt’ora anche il contratto che fu stipulato per la realizzazione di questo quadro, pagato 470 ducati.
Riassunta brevemente la storia della commissione dell’opera, passiamo all’analisi stilistica dell’opera. Prima di tutto il titolo: “Sette opere di misericordia”, stando al Vangelo di Matteo, sarebbero le sette richieste di Gesù da esaudire per ottenere il perdono dei peccati e successivamente accedere al Paradiso. Le sette opere sono:
- Dar da mangiare agli affamati.
- Dar da bere agli assetati.
- Vestire gli ignudi.
- Dare rifugio ai pellegrini.
- Visitare i malati.
- Visitare i carcerati.
- Seppellire i defunti.
Nella composizione che Caravaggio realizza, i protagonisti sono moltissimi, ma sono stati tutti sapientemente divisi in piccoli gruppi riconoscibili. Nella parte più alta possiamo trovare, la Vergine con il Bambino in braccio, scortati da due angeli, che dominano tutta la scena.
Adesso cerchiamo di identificare le varie figure presenti nella composizione e di dividere tutta la scena.
DAR DA MANGIARE AGLI AFFAMATI E VISITARE I CARCERATI
Entrambe le opere di misericordia sono concentrate all’interno di una singola scena presente sul lato sinistro della tela. Il protagonista dell’episodio è Cimone, il quale venne condannato a morire di fame all’interno del carcere. L’uomo riuscì a salvarsi grazie al nutrimento datogli dal seno della figlia Pero (“dar da mangiare agli affamati”) e (“visitare i carcerati”) e successivamente, in virtù di tale evento l’uomo venne liberato.
In questo episodio si può notare l’eccezionale abilità pittorica di Caravaggio, il quale ha posto grande attenzione nel riportare su tela dei dettagli incredibili, come la goccia di latte sulla barba di Cimone.
DAR DA BERE AGLI ASSETATI
La seconda opera in questa composizione è simbolicamente rappresentata da un uomo scuro e scarsamente illuminato sulla sinistra della tela in secondo piano. Quest’uomo è Sansone, il quale viene riportato su tela mentre sta bevendo acqua da una mascella d’asino: secondo le storie che lo vedono protagonista, riuscì a sopravvivere nel deserto grazie al Signore che fece sgorgare acqua dal nulla.
VESTIRE GLI IGNUDI E VISITARE GLI INFERMI
Queste due opere sono rappresentate dal piccolo gruppo di persone presenti sulla sinistra. dove un cavaliere sta donando un mantello ad un pover’uomo rappresentato di spalle (“vestire gli ignudi”). Per quanto riguarda la seconda opera di misericordia, invece lo stesso cavaliere è legato all’uomo storpio più a sinistra. Il cavaliere protagonista è San Martino di Tours.
DARE RIFUGIO AI PELLEGRINI
Altra opera di misericordia che possiamo trovare sempre nel gruppo all’estrema sinistra dell’opera, dove si trovano due figure accanto a quella del cavaliere citato precedentemente. Alla sinistra di Sansone, si trova un uomo che sta dialogando con un altro uomo con un cappello, mentre indica un punto all’esterno; l’altro interlocutore accenna a seguirlo, ed è identificabile come un pellegrino, grazie alla presenza della conchiglia sul cappello, simbolo del pellegrinaggio a Santiago de Campostela.
SEPPELLIRE I MORTI
L’ultima opera è rintracciabile sul lato destro della composizione, proprio accanto a Pero, la figlia di Cimone, dove si possono scorgere i piedi di un defunto, ed accanto a quest’ultimo un uomo che sta trasportando il corpo, accompagnato da un altro uomo con la fiaccola e che illumina discretamente la scena.
Sette opere di Misericordia di Michelangelo Merisi da Caravaggio: analisi completa dell’opera
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