Data di Realizzazione | 1519-1526 |
Dimensioni | 478×268 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia |
Caratteristiche Chiave
- La tela è un ringraziamento a Dio e la Vergine per la vittoria veneziana nella guerra di Santa Maura del 1502
- Il committente, Jacopo Pesaro è ritratto nella scena insieme ai suoi fratelli
- Le colonne in secondo piano donano un’aspetto monumentale alla scena
- Tiziano rivoluziona la scena mettendo la Vergine ed il Bambino non al centro, ma sul lato destro della composizione
- I personaggi della scena sono dinamici ed in movimento, tranne per la famiglia Pesaro che è statica in primo piano
Storia
È il 24 aprile 1519 quando Jacopo Pesaro, il vescovo di Pafo, a Cipro, richiede a Tiziano di realizzare questa tela.
I due si sono già conosciuti in passato.
Era il 1506.
Quella volta Jacopo gli aveva commissionato Jacopo Pesaro presentato a San Pietro da papa Alessandro VI.
Ma ora la tela deve essere messa sull’altare della Concezione, nella basilica dei Frari a Venezia.
Tiziano ha anche già lavorato in questa chiesa, quando ha dipinto l’Assunta.
Jacopo desidera una tela che serva a ringraziare per la vittoria di Santa Maura del 1502, quando i veneziani hanno sconfitto i turchi.
Tutto fila liscio e l’opera viene inaugurata l’8 dicembre 1526 nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia, dove si trova ancora oggi.
Descrizione
La Pala Pesaro è piena di personaggi.
Vediamoli tutti.
In 1° piano sulla sinistra c’è Jacopo Pesaro inginocchiato a pregare.
Al centro, seduto c’è San Pietro apostolo (lo sappiamo perché ha le caratteristiche chiavi vicino ad un piede).
Più in alto, sulla destra ci sono la Vergine – che guarda la scena – ed il Bambino.
Curiosità
La modella usata da Tiziano per il ruolo della Verigne è sua moglie.
Sulla sinistra della scena c’è un enorme stendardo rosso con su lo stemma Papale e poco più sotto lo stemma della famiglia di Jacopo. Sulla punta in alto si vede anche un ramo di alloro, il simbolo della vittoria.
L’uomo che regge lo stendardo è un cavaliere che trascina due prigionieri: un turco ed un moro.
La loro nazionalità non è scelta a caso: è un riferimento alla vittoria di Jacopo sui turchi a Santa Maura nel 1502.
Ma sulla destra dell’opera ci sono altri protagonisti di cui non ti ho ancora parlato.
Appena più sotto alla Vergine ed il Bambino ci sono San Francesco d’Assisi (con le stimmati sulle mani) e San Antonio da Padova.
Curiosità
Secondo lo studioso Guerino Lovato, l’uomo in secondo piano dietro San Francesco non è San Antonio da Padova, ma frate Leone, il quale, assistendo al miracolo delle stimmate gira lo sguardo altrove. Questo è un gesto simbolico con cui invita i fedeli ad osservare il miracolo e non concentrarsi troppo sui testi.
Francesco ed Antonio, tra l’altro sono i nomi di alcuni dei fratelli di Jacopo, il committente della tela (tra poco ti parlerò del resto della famiglia).
Guarda le mani di San Francesco: sta indicando il gruppo di persone sotto di lui.
Sono la famiglia Pesaro.
Anche il gesto del Santo non è casuale: indica che attraverso di lui è possibile ottenere la salvezza.
Ma concentriamoci un momento sulla famiglia ritratta nella Pala Pesaro Tiziano.
Sono immobili, l’esatto contrario di tutti gli altri protagonisti della scena che si muovono e si agitano.
Sono tutti i fratelli di Jacopo:
- Francesco
- Leonardo
- Antonio
- Fantino
- Giovanni (o Vittore)
L’unico che guarda verso di noi è il piccolo Leonardo.
Nella parte più alta ci sono 2 angeli cherubini su una nuvola scura che giocano con la croce.
Gesù Bambino, invece, sta giocando con il velo della Vergine e guarda San Francesco; forse sta osservando con attenzione le sue stimmate e potrebbe essere un simbolo della futura Passione di Cristo.
Composizione
Lo spazio della pala sembra una finestra illusoria, con il trono della Vergine posto su un ipotetico altare che sta orientato nello stesso modo dell’altare della chiesa dei Frari.
La composizione è obliqua ed è bilanciata dalla staticità dei membri della famiglia Pesaro.
E poi Tiziano decide di rompere con la tradizione.
Non mette la Vergine ed il Bambino al centro della scena, donando così maggiore movimento all’opera.
E quelle 2 grandi colonne sullo sfondo sottolineano la grande verticalità ed altezza dell’opera, portando anche il nostro sguardo verso il cielo.
Neanche la loro posizione è scelta a caso, ma stanno proprio lì per mettere in risalto 2 dei protagonisti più importanti: San Pietro e la Vergine.
Curiosità
La tela è stata sottoposta ai raggi X ed è stato scoperto che Tiziano, prima di dipingere le colonne, ha provato tante altre soluzioni architettoniche. Ciò ha portato alcuni critici a pensare che forse non le abbia realizzate lui ma qualcun altro.
Il pittore usa toni caldi ed accesi, lavorando benissimo sui particolari dei tessuti ed utilizzando un bellissimo chiaroscuro.
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