Data di Realizzazione | 455 a.C. |
Altezza | 156 cm |
Materiale | • Bronzo (Originale) • Marmo (Copie) |
Dove si Trova | • Museo Nazionale Romano (Discobolo Lancelotti) • British Museum (Discobolo Townley) • Discobolo di Castelporziano (Museo Nazionale Romano) |
Caratteristiche Chiave
- La statua originale è stata realizzata da Mirone ma è andata perduta. La copia più famosa è quella del Discobolo Lancelotti, conservata a Palazzo Massimo a Roma
- La statua rappresenta un atleta chiuso su sé stesso nel momento di massima tensione prima di rilasciare tutta la forza per lanciare il disco
- L’espressione sul volto dell’atleta è priva di emozioni. È concentrato al 100% sull’azione.
- Mirone ha rappresentato il protagonista in una posizione più bella (ma poco funzionale) di quanto sia in realtà; è improbabile che un atleta si metta in questa posizione per lanciare un disco
Storia
Sappiamo poco della statua originale.
È probabile che sia stata prima fusa e scolpita in seguito per la città di Sparta. La statua rappresenta un atleta pronto a lanciare il disco.
Lo scultore del Discobolo è Mirone, ma purtroppo l’originale è andato perduto.
Però sono giunte a noi diverse copie interessanti (di cui parleremo più a fondo dopo):
- Discobolo Lancelotti: È la versione più importante e conosciuta tra le copie superstiti
- Discobolo Townley: Conservato al British Museum, si distingue per i capelli un po’ più lunghi (un dettaglio tipico delle opere dell’età di Adriano ed un tronco d’appoggio più piccolo)
- Discobolo di Castelporziano: Un’altra copia interessante conservata nel Museo Nazionale Romano
Quando la statua è stata riscoperta (parliamo della versione Lancellotti) è piaciuta a tutti, soprattutto per le ottime condizioni in cui si era mantenuta nel tempo.
Fin da subito esperti e critica la paragonano ad altre importantissime opere come la Venere Medici, il Laocoonte e l’Apollo del Belvedere.
Ed anche Napoleone Bonaparte nota subito questa scultura quando arriva in Italia con l’esercito e comincia a derubare le opere d’arte per portarle a Parigi.
Per fortuna, poi, dopo la sua sconfitta, la statua viene riportata in Italia.
Poi Hitler, nel 1938, fa un viaggio in Italia e rimane affascinato dala bellezza del discobolo, dicendo che rappresenta alla perfezione la razza ariana.
E fa di tutto per portarsela in Germania.
Così la paga 5 milioni di lire.
Nonostante non si potesse esportare, la statua arriva in Germania nel 1938 e rimane per un po’ esposta a Monaco di Baviera.
Quando la 2° guerra mondiale finisce con la sconfitta della Germania, l’opera viene riportata in Italia grazie agli sforzi dello storico dell’arte Rodolfo Siviero.
E dal 16 novembre 1948 torna in Italia.
Oggi è esposta nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, a Roma.
Discobolo Townley
Il Discobolo Townley è stato riportato alla luce con gli scavi vicino la Villa di Adriano nel 1790.
In poco tempo la compra Thomas Jenkins – un collezionista d’arte ed antiquario inglese – ad un’asta del 1972.
In seguito Charles Townley la compra da Jenkins pagandola 400 sterline. Una volta concluso l’affare espone la statua nella sua galleria d’arte a Londra.
Nel 1805 il British Museum compra questo discobolo da Townley insieme ad altre opere della sua collezione. E da quel momento questa statua è esposta lì.
Altre Copie del Discobolo Mirone
Nel corso dei secoli sono state scoperte diverse copie del discobolo di Mirone.
Nel 18° secolo Pierre-Ètienne Monnot ha restaurato un busto oggi conosciuto come Gladiatore Ferito ed è una variante basata sullo schema del classico discobolo. Oggi è esposto nei Musei Capitolini.
Nel 1906 è stata trovata un’altra versione del Discobolo tra le rovine della villa romana a Tor Paterno, dove prima c’era la tenuta reale di Castel Porziano. Anche questa statua è conservata nel Museo Nazionale Romano.
Descrizione
Mirone ha rappresentato questo atleta nel preciso istante in cui, dopo essersi rannicchiato su sé stesso, sta prendendo lo slancio per radunare le sue forze e rilasciare tutta la tensione al lancio del disco.
Da qui ad un istante ruoterà su sé stesso per lanciare il disco ed accompagnare il gesto con tutto il corpo.
Il suo volto è unico: ha un’espressione serena e senza sentimenti. C’è spazio soltanto per la concentrazione per il lancio.
I muscoli sono contratti al punto che si riescono a vedere addirittura alcune vene che pulsano.
La posizione in cui si trova l’altelta è un po’ caotica: braccio sinistro è appoggiato quasi in verticale sul braccio destro; il busto è teso in avanti e ruota verso destra come la testa.
Di certo è una composizione molto scenica, ma né realistica né perfetta, infatti:
- Il busto è in posizione frontale mentre le gambe sono di profilo
- Il braccio destro forma con il braccio sinistro e gamba sinistra un arco ideale che compensa quello di gamba destra e busto
Una posizione molto scomoda da cui nessun lanciatore di disco riuscirebbe ad ottenere un buon risultato.
Mirone ha preferito concentrarsi sulla bellezza del gesto piuttosto che sul suo realismo.
Scopri tutto su quest’opera nel video qui sotto.
Domande Frequenti su Mirone Discobolo
Le principali caratteristiche del Discobolo di Mirone sono:
– Posizione di massima tensione dell’atleta prima del lancio del disco
– Grande cura dei dettagli con vene muscolari che pulsano
– Assenza di espressione sul volto che evidenzia massima concentrazione nel lancio
Il Discobolo di Mirone è rappresentato rannicchiato, mentre raccoglie tutte le energie per lanciare il disco.
Il Discobolo di Mirone originale è andato perduto. La copia più famosa – il Discobolo Lancelotti – è conservato nel Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo.
Il Discobolo di Mirone è alto 1,56 metri.
Il volto del Discobolo di Mirone è caratterizzato dalla mancanza di emozioni che lasciano spazio alla massima concentrazione dell’atleta prima di cominciare a roteare per lanciare il disco.
Lo schema geometrico utilizzato da Mirone per il Discobolo consiste in una composizione di 3 triangoli, formati da braccio destro, fianco destro, coscia destra e gamba sinistra.
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