La Velata di Raffaello Sanzio: analisi completa del dipinto
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Proseguiamo anche oggi nel nostro viaggio in compagnia dei popolari lavori di Raffaello Sanzio, il quale nelle ultime settimane ci ha accompagnato attraverso le analisi delle sue opere più importanti, passando prima dalle commissioni e dai quadri meno conosciuti, fino ad oggi, dove stiamo analizzando e studiando invece le commissioni più popolari e note al pubblico. Nell’articolo odierno andremo a studiare “La Velata”.
In questo articolo troverete tutti i dettagli inerenti a questo lavoro del Sanzio, partendo in primo luogo dalla storia di com’è nato questo lavoro, poi passeremo alla commissione ed infine all’analisi stilistica e descrizione della composizione. Per qualsiasi informazione aggiuntiva od altro, potete lasciare un commento in fondo all’articolo e noi provvederemo a rispondervi ed aggiungere il vostro contenuto nel minor tempo possibile.
Data di produzione: 1516
Dimensioni: 85 x 64 cm
Dove si trova: Galleria Palatina, Firenze
La prima volta in cui sentiamo parlare de “La Velata” di Raffaello, è proprio nella casa di un mercante fiorentino, Matteo Botti, dove poi, dopo essere stata trasmessa tra gli eredi della stessa famiglia è andata a finire nella collezione dei Medici. Da qui, nel 1622 andò a finire nel Palazzo Pitti, dove ancora era insicura l’attribuzione del lavoro a Raffaello, e nel giro di qualche anno, ben presto tutti dimenticarono quest’opera poiché pensavano si trattasse di un lavoro di non grande importanza.
Circa 200 anni dopo, nel 1839 si torna a parlare nuovamente di Raffaello come possibile creatore di quest’opera, probabilmente per la grande somiglianza del soggetto ritratto con la Maria Vergine della Madonna Sistina ed anche con altre donne già soggette in altri lavori del Sanzio. In conclusione, gli studiosi hanno pensato che il soggetto ritratto non fosse altro che la Fornarina, amante di Raffaello e modella prediletta dell’artista.
Riassunta brevemente la storia dell’opera, passiamo all’analisi e descrizione di questo importante ritratto ad opera del Sanzio: la donna rappresentata è ritratta a mezzobusto mentre è rivolta leggermente verso sinistra; come suggerisce il titolo del quadro, la donna indossa un velo che la copre leggermente e l’accomuna con la Vergine Maria, altro soggetto ricorrente nella produzione di Raffaello.
Il braccio sinistro della Velata è appoggiato su una possibile cornice, donando così un interessante effetto decorativo, ovvero il rigonfiamento della seta, estremamente realistico e ben fatto. Anche la camicia che indossa la donna è rigonfia ed increspata, che permette di mettere in risalto ancora una volta la grande abilità del pittore.
Grande contrasto cromatico si nota tra i capelli scuri e tutto l’abbigliamento dorato e chiaro che occupa gran parte della composizione. La mano destra che la donna porta al petto sta a significare la grande devozione religiosa da parte sua. Molto interessanti anche gli accessori che compongono l’apparenza della donna, ovvero il diadema con pietre preziose e con la perla, che sta a sottolineare l’appartenenza ad un alto rango sociale; da non dimenticare che proprio questo gioiello è molto simile a quello che abbiamo già avuto modo di scoprire nel “Ritratto di Maddalena Strozzi”, dove però le pietre avevano una posizione diversa.
La Velata di Raffaello Sanzio: analisi completa del dipinto
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