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Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti: analisi completa della scultura

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Pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti: analisi completa della scultura
ArteWorld.

Andiamo a conoscere una delle opere più celebri e tra l’altro una delle pietà di Michelangelo più conosciute di sempre all’interno di questo articolo. Abbiamo già parlato di diverse opere di Michelangelo in precedenza, ed in particolare abbiamo studiato a fondo il Tondo Taddei, uno tra i lavori più celebri caratterizzato da il non finito di Michelangelo. Oggi andremo a conoscere tutto quello che riguarda la Pieta Rondanini.

Qui potrete leggere tutto quello che riguarda la Pietà di Michelangelo, partendo prima dalle informazioni generiche, come data di realizzazione dell’opera, dimensioni della scultura, luogo di conservazione, storia e descrizione della celebre Pietà Rondanini Milano. Di questo capolavoro ne esistono due varianti (anche se si tratta sempre della stessa statua): Michelangelo realizzò una prima versione nel 1552 e ritornò a lavorarci sopra anni dopo.

PRIMA VERSIONE DELLA PIETÀ RONDANINI

Qui trovate tutte le informazioni sulla scultura Rondanini meno conosciuta rispetto al modello più celebre.

Data di realizzazione: 1552-1553

Riguardo questo lavoro che fa parte della lunga collezione delle Michelangelo Sculture, non abbiamo molte informazioni. Sappiamo che il celebre artista cominciò a lavorarvi dal 1552 e cominciò a realizzare un gruppo scultoreo che prevedeva la presenza della Vergine Maria e di Gesù, sorretto dalla madre, la quale cerca di sorreggerlo prendendolo sotto le ascelle.

Riguardo questa versione che ha per tema la pieta, si hanno diverse tracce del piano originale grazie a degli schizzi conservati ad Oxford attualmente e che indicano un piano di realizzazione di questa scultura molto diverso rispetto alla Pietà Rondanini più conosciuta.

SECONDA VERSIONE DELLA PIETÀ RONDANINI

Qui potrete leggere tutto quello che riguarda la popolare Pietà Michelangelo Milano, partendo da dati generali fino alle informazioni più specifiche, e per concludere tracceremo la descrizione approfondita della scultura del Buonarroti.

Pietà Rondanini Michelangelo Buonarroti analisi

“Pietà Rondanini” Michelangelo Buonarroti

Data di realizzazione: 1552-1564

Dimensioni: 195 cm

Dove si trova: Castello Sforzesco, Milano

Questa nuova scultura di Michelangelo, assai più celebre rispetto alla prima di cui si hanno pochissime informazioni, venne iniziata dal Buonarroti nel 1554, che cominciò ad elaborare uno schema compositivo completamente differente rispetto a quello narrato in precedenza.

Dallo stesso blocco su cui aveva lavorato tempo addietro realizzò delle figure completamente differenti: dal corpo della Vergine ottenne una nuova figura di Gesù, e allo stesso modo, dalla vecchia figura di Gesù, ottenne una nuova struttura per il corpo di Maria.

Tra le opere di Michelangelo questa fu in assoluto una delle ultime su cui lavorò il celebre artista prima di morire e prima di arrivare a Milano, si ebbero tracce di questo lavoro nel 1652 a Roma, per poi giungere nel 1744, grazie all’acquisto da parte dei marchesi Rondanini (da cui il nome del gruppo scultoreo) in un altro edificio romano; nel 1952, il lavoro venne acquistato per entrare a far parte delle Raccolte Civiche del Castello Sforzesco, dove si trova tutt’ora.

Questa pietà di Michelangelo è un ottimo esempio della straordinaria abilità dell’artista in età avanzata (il Buonarroti doveva avere ottanta anni mentre realizzava questa scultura); nel gruppo si mescolano parti non finite ad altre già elaborate e che testimoniano la presenza di una “prima versione” di questo lavoro: tra le parti completate, possiamo notare il braccio destro di Gesù, le sue gambe e l’orientamento del volto di Cristo.

Le parti sottoposte ad una forte rielaborazione da parte dello scultore sono il corpo e la testa di Maria ed anche lo stesso volto di Gesù. Lo schema è incentrato sul tema della pietà e del rapporto madre/figlio, reso perfettamente grazie al busto di Gesù che è appoggiato su quello di Maria, quasi a formare un unico corpo.

La statua, osservabile da qualsiasi angolazione, permette di apprezzare molti dettagli: in particolare, guardando questo lavoro di lato, c’è una sorta di slancio verso l’alto di tutta la composizione, che simboleggia l’attuale morte e prossima resurrezione di Cristo.

 

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