Voglio farti conoscere un quadro leggendario e che ha cambiato completamente la storia dell’arte. Non c’è bisogno che io ti presenti l’artista che ha ideato e realizzato questo capolavoro, perché la sua fama lo precede ed è famoso in tutto il mondo. Ha dato vita ad invenzioni, opere d’arte, progetti e molto altro ancora. Sto parlando di Leonardo da Vinci e voglio farti conoscere i suoi segreti raccontandoti qualcosa della Dama con ermellino.
Sono davvero molte le cose da dire a proposito di questo ermellino e la dama che sono protagonisti di questo lavoro, e per farti conoscere per bene ogni piccolo dettaglio della tela, ho deciso di scrivere questo articolo per te.
Quando avrai finito di leggere questo testo, ti assicuro che:
- Capirai il perché questa donna ha in braccio un ermellino
- Scoprirai come la dama con ermellino sia giunta in Polonia e cosa ci fa lontano dall’Italia e dalla Francia, i 2 paesi dove Leonardo è vissuto
- Ti renderai conto del grande talento del da Vinci nel disegno anatomico attraverso l’analisi di alcuni straordinari dettagli
E molto altro ancora.
Allora, sei pronto per conoscere al 100% questo quadro? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1489-1490
Dimensioni: 54 x 39 cm
Dove si trova: Museo Nazionale di Cracovia
STORIA
Quale è la storia di questa dama con ermellino? Ma la domanda più importante è: cosa ci fa in Polonia?
Ora ti racconto tutto.
Siamo sul finire del ‘400, e Leonardo da Vinci è uno degli artisti più famosi e conosciuti sulla piazza.
In questi anni si trova a Milano e questo è soltanto uno dei tanti soggiorni nella grande città; qui ha trovato sempre l’ispirazione (ed i committenti) per realizzare alcuni dei suoi più grandi capolavori.
La dama con l’ermellino è sicuramente uno dei progetti che completa con successo durante questi anni.
E chi avrebbe ordinato a Leonardo di realizzare questa curiosa opera?
È una bella domanda e la risposta non è così scontata.
Sono stati fatti un sacco di studi sulla vita di Leonardo, sulla sua splendida carriera, i suoi clienti e le persone che ha conosciuto; le indagini a questo proposito hanno fatto emergere un nome: Ludovico il Moro.
E chi sarebbe?
È uno degli uomini più potenti di Milano; l’arte è uno dei suoi interessi principali e quando vede la maestria di Leonardo da Vinci, capisce che è un uomo che non deve farsi sfuggire per nessuna ragione al mondo.
Un importante evento che lega Ludovico a quest’opera avviene nel 1488, anno in cui il nobile il titolo di cavaliere dell’Ordine dell’Ermellino dal re di Napoli.
Hai mai sentito parlare di quest’Ordine?
Se la tua risposta è no, non preoccuparti. Ora ti dico brevemente di che si tratta.
Dobbiamo fare un passo indietro e giungere nell’Inghilterra di fine ‘300.
Qui si trova il duca bretone Giovanni V, il quale, a causa di un esilio non può avvicinarsi alla corte inglese.
Nonostante il suo stato, sente parlare di un cosiddetto Ordine della Giarrettiera, e dopo essersi informato in proposito, ne rimane affascinato.
Tempo dopo fa ritorno in Bretagna (una zona che si trova nel nord della Francia) con un’idea ben precisa in testa: creare un nuovo ordine tutto suo e che assomigliasse al famoso Ordine della Giarrettiera.
Così, nel 1381 Giovanni V dà vita all’Ordine dell’Ermellino.
decide di replicare un ordine tutto suo nel 1381 e decide di chiamarlo Ordine dell’Ermellino.
Perché gli dà un nome del genere?
Perché il simbolo della Bretagna è uno scudo con sopra un ermellino; decide di dare questo nome all’ordine in onore alla sua terra.
Ma se l’Ordine si trova in Bretagna, cosa c’entra con l’Italia e Ludovico il Moro?
Devi sapere che la popolarità di questo gruppo è andata via via crescendo nel corso degli anni, tant’è che nel 1465, Ferrante d’Aragona lo riporta in vita in Italia, reclutando persone famose e potenti, come lo stesso Ludovico.
Quest’ultimo, rimasto affascinato dall’Ordine e dal suo simbolo, comincia ad utilizzare l’ermellino come simbolo personale.
Ecco spiegata la relazione tra il quadro, il committente e la dama dell’ermellino di Leonardo da Vinci.
Ci sono un altro paio di cose che ti spiegherò più tardi, come il motivo che ha portato all’esecuzione di questo lavoro e l’identità della protagonista.
Adesso voglio concludere la storia di dama ermellino.
Sai che quando il quadro è stato completato e mostrato al pubblico, ha avuto subito un grande successo in tutta Milano?
Proprio così.
Pensa che ai nobili piace talmente tanto il lavoro di Leonardo che cominciano ad assoldare altri pittori che possano dipingere dei lavori simili.
E poi cosa è successo?
C’è stato l’arrivo della dama con ermellino Cracovia.
Cosa ci fa lì? E soprattutto, come ci è arrivato?
Purtroppo non c’è molto da dire in proposito.
Gli indizi sui movimenti dell’opera sono molto confusi e contraddittori, ma sembra che questa sia una caratteristica dei lavori di Leonardo. Pensa alla storia della Gioconda che ancora oggi nasconde un sacco di misteri.
Comunque, nei secoli successivi al ‘400, quest’opera cade nel dimenticatoio.
Pensa che molti dimenticano che sia proprio Leonardo da Vinci l’autore di questo capolavoro; soltanto nel 18° secolo si ritorna a parlare della coppia Leonardo da Vinci dama con ermellino e la fama della tela comincia a risalire.
Per anni ci si è chiesti che fine avesse fatto questo lavoro e dove fosse stato conservato.
Sappiamo soltanto che durante la seconda guerra mondiale, quando i tedeschi hanno invaso la Polonia, la Madonna con l ermellino si trovava nel castello di Wawel.
Fortunatamente il quadro di Leonardo riesce a resistere ai bombardamenti effettuati durante la guerra e, tempo dopo viene portato nel Museo Czartoryski.
L’ultimo movimento risale al 19 maggio 2017: quel giorno la dama con l’ermellino è stata trasferita al Museo Nazionale di Cracovia.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione questa dama con ermellino foto.
È bellissima, non trovi? Vuoi sapere chi è questa misteriosa donna?
La sua identità è stata oggetto di un sacco di studi e, alla fine, sono spuntati diverse possibilità.
Il nome più quotato è Cecilia Gallerani, amante di Ludovico il Moro (lui è l’uomo che ha commissionato la dama con ermellino di Leonardo da Vinci).
Come si è giunti a questa conclusione?
Non è stato facile in realtà.
Molti studiosi prima del nome di Cecilia ritenevano che questa donna potesse essere Madame Ferron, la quale era l’amante di Francesco I di Francia.
E cosa c’entra con questa tela?
È un’ipotesi dovuta alla scritta che puoi puoi vedere in alto a sinistra del quadro. C’è scritto “LA BELE FERONIERE LEONARD D’AWINCI”.
L’ha aggiunta il pittore questa scritta?
Assolutamente no, si tratta di un’aggiunta fatta secoli dopo; più tardi ti dirò tutto.
A rendere più veritiera l’ipotesi che si tratti, invece, di Cecilia Gallerani è la presenza dell’ermellino.
Proprio così: la relazione dama ermellino in quest’opera è fondamentale.
Ora ti faccio capire.
Per prima cosa, quest’animale non è stato messo lì per caso; come potrai ricordare, l’ermellino è il simbolo che Ludovico il Moro ha scelto per sé.
Ma ci sono anche altri motivi: questo animale in greco è detto “galè” e la sua pronuncia ricorda molto il cognome della protagonista, ovvero Gallerani.
In realtà non è la prima volta che Leonardo utilizza questo “trucchetto” dell’assonanza.
Guarda il ritratto di Ginevra Benci; alle sue spalle c’è una grande pianta di ginepro.
Il nome della pianta è molto simile al cognome della protagonista, non trovi?
La scelta dell’ermellino è dovuta anche al suo significato simbolico: nel Medioevo si credeva che quest’ultimo rappresentasse la purezza e l’incorruttibilità.
Si diceva che questo animale preferisse morire piuttosto che sporcare la sua pregiata pelliccia per ripararsi in qualche sporca tana.
E anche Leonardo è d’accordo con le leggende che ruotano attorno all’ermellino. Pensa che oltre ad essere un eccellente pittore ed inventore, ha scritto anche un bestiario (una specie di enciclopedia sugli animali), e, per quanto riguarda l’ermellino, scrive:
L’ermellino per moderazione mangia soltanto una volta al giorno, e preferirebbe di gran lunga essere catturato dai cacciatori piuttosto che rifugiarsi in una sporca tana, soprattutto per non rovinare la sua purezza”.
Un’ultima cosa: sapevi che questo animale può essere anche il simbolo di una gravidanza? E cosa c’entra ora?
Per scoprirlo, devo dirti qualcosa di più sulla protagonista ritratta nella Madonna con ermellino.
Cecilia Gallerani era una giovane ragazza come tante, e, cosa più importante, non apparteneva ad una famiglia nobile.
Gli unici contatti che la sua famiglia ha avuto con le famiglie più prestigiose sono dovuti a suo padre, il quale, per un certo periodo ha lavorato alla corte del duca.
Guardandola così, quanti anni daresti a Cecilia nel momento in cui ha posato per la dama dell ermellino?
Te lo dico io: 16 anni.
A quell’età la ragazza era apprezzata da molti: era molto bella, a scuola aveva degli ottimi risultati ed era umilissima.
Questi pregi attirano l’attenzione di molti uomini in poco tempo.
Pensa che già a 6 anni era stata promessa in sposa ad un giovane nobile appartenente alla casata dei Visconti.
Aspetta un momento: non aveva una relazione con Ludovico il Moro?
Tra poco capirai tutto.
Quando diventa più grande Cecilia è costretta a sposare questo Visconti, ma la sua tenacia alla fine ha la meglio: nel 1487 riesce a far annullare il matrimonio.
Ludovico, invece, in quel periodo ha alle spalle un matrimonio lungo 11 anni con Beatrice d’Este.
Dopo aver conosciuto Cecilia, però, non riesce a resisterle e così diventano amanti.
Dalla loro relazione nasce un bambino (e questo spiegherebbe la presenza dell’ermellino, che prima ti dicevo era anche simbolo della gravidanza), ma in poco tempo Beatrice scopre la loro tresca e per far tornare suo marito da lei, costringe quest’ultimo a dare in sposa Cecilia al conte di nome Bergamino.
Questa è la storia della misteriosa donna con ermellino.
Ma non tutti i critici sono d’accordo nel riconoscere nella protagonista il volto di Cecilia Gallerani.
Alcuni pensano che possa trattarsi di Caterina Sforza.
Cosa c’entra ora la dama con ermellino Leonardo con questa donna?
Per capirlo dobbiamo tornare indietro al 1476.
In quell’anno alcuni nemici della famiglia Sforza si organizzano per uccidere Galeazzo Maria Sforza, il quale è il padre di Caterina.
L’attentato a Galeazzo riesce e così viene ucciso.
Ci sono diversi elementi che indicherebbero una relazione tra Caterina e questo lavoro.
Per prima cosa, c’è la collana di perle nere indossata dalla protagonista; è risaputo che il nero è simbolo del lutto.
L’ermellino, poi, è il simbolo araldico di Giovanni Andrea Lampugnani, l’assassino di Galeazzo.
Sicuramente sono delle prove meno evidenti rispetto a quelle relative all’identificazione di Cecilia, ma devono essere tenute comunque in considerazione.
Voglio dirti un’altra cosa: mentre cercavo informazioni su quest’opera, mi sono imbattuto nell’interessante il libro di Alberto Angela intitolato Gli occhi della Gioconda.
Gran parte del libro riguarda il quadro più celebre di Leonardo, ma nelle fasi iniziali del testo c’è un capitolo intitolato Nobildonne e favorite, in posa dove l’autore rivela diversi particolari e le storie delle donne che hanno posato per Leonardo, tra cui c’è anche Cecilia.
Ho trovato questo libro molto interessante e se cerchi una lettura che ti racconti qualcosa in più su questo lavoro e sul suo creatore, te lo consiglio. Puoi trovarlo qui.
Ma adesso andiamo avanti con la dama con l’ermellino analisi.
Si tratta di un ritratto abbastanza particolare: la donna è ritratta soltanto a mezzo busto e poi la protagonista è girata di tre quarti verso destra, mentre la testa è rivolta dall’altro lato.
Non lo trovi un po’ strano? Ma soprattutto, chi sta guardando?
Di solito i protagonisti dei quadri rivolgono la loro attenzione verso lo spettatore, ma qui la storia è diversa.
Forse c’era qualcun altro presente nel momento in cui Leonardo stava dipingendo questa tela.
Adesso guarda con attenzione il vestito indossato dalla dama con ermellino Leonardo.
Nonostante fosse l’amante di un importante nobile, devi sapere che è abbastanza semplice e con pochi fronzoli: rispecchia perfettamente l’umiltà che caratterizza la giovane protagonista.
Se guardi attentamente, la sua pettinatura è abbastanza particolare: il tutto è tenuto in ordine grazie ad un coazone che le permette di essere elegante; questo effetto è garantito anche dalla fascia sulla sua fronte; e per concludere, da una lunga treccia cade alle sue spalle.
Il velo che avvolge la sua testa è stretto sotto il mento ed è fatto di lana con alcuni puntini in oro ricamati.
Devo dirti un’altra cosa: sapevi che potrebbe esserci stato un fraintendimento nell’identificare l’animale e ciò cambierebbe completamente la dama dell’ermellino?
Proprio così.
Alcuni pensano che quello che Cecilia abbia tra le mani non sia un ermellino ma un furetto bianco.
Si tratta di un animale considerato benevolo, soprattutto per il fatto che si riconosce facilmente nel sottobosco per via della sua pelliccia molto chiara.
Ma la storia di questo lavoro non finisce qui. Per concludere la dama con l’ermellino analisi c’è altro che devi sapere.
Proprio come altre opere di Leonardo da Vinci, anche questo è un lavoro davvero fuori dal comune.
Guarda l’immagine qui sotto: nell’opera c’è una composizione piramidale dove Cecilia è alla punta di tale struttura e la donna è rivolta verso sinistra ed il corpo accompagna il suo movimento.
La donna ermellino qui ritratta ha cambiato davvero la storia. Pensa che fino a quel momento fare un ritratto di una donna girata di tre quarti non era mai stato fatto.
Inutile dirti che è questo lavoro è stato un successo fin da subito.
Bernardo Bellincioni, il poeta di corte di Ludovico il Moro, guardando il capolavoro di da Vinci pensava che la protagonista stesse guardando qualcuno mentre Leonardo la ritraeva.
Devi sapere che quest’ultimo ha passato un sacco di tempo a studiare il corpo umano, imparando a conoscere tutti i suoi dettagli e sforzandosi di dipingerlo nel modo più realistico possibile.
A questo proposito, devi sapere che la dama con l ermellino nasconde alcuni particolari che ti faranno capire che Leonardo era veramente un genio.
Guarda la mano di Ceclia: è abbastanza lunga e guardandola con attenzione puoi vedere che Leonardo ha inserito qui ogni minimo dettaglio.
Ci sono i contorni di tutte le unghie, delle rughe attorno alle nocche della mano e poi sull’indice piegato si vede benissimo il tendine che si flette.
Lascia senza parole, vero?
CONSERVAZIONE
Dal 1489 ad oggi sono passati secoli, ma nonostante ciò la dama con l ermellino è in ottimo stato.
Nel corso degli anni ci sono stati dei lavori di restauro?
Si, ci sono stati.
Nonostante le varie operazioni, però, ci sono stati alcuni danni impossibili da riparare, come quelle fratture che si vedono nella zona in alto a sinistra dell’opera.
Anche il colore della tela è stato ritoccato?
Si, anche quello.
È stato steso un altro strato di nero per lo sfondo, forse tra il 1830 ed il 1870, in concomitanza con le opere di restauro della zona in alto a sinistra.
Alcuni studiosi pensano che ad occuparsi del colore nero sia stato Eugène Delacorix, quello che ha dipinto la libertà che guida il popolo.
Ma lo sfondo prima di che colore era?
Di certo non nero. Probabilmente era grigio che tende al blu.
Ricordi quella scritta che sta in alto a sinistra “LEONARD D’AWINCI” di cui ti parlavo prima?
Abbiamo già detto che non l’ha fatta Leonardo, anche perché “D’AWINCI” è una trascrizione polacca per pronunciare correttamente “da Vinci”.
Leonardo, poi, non è mai stato in Polonia nella sua vita e quindi, tale scritta è stata un’aggiunta fatta in seguito.
Il 99% dell’opera di Leonardo dama con ermellino è opera sua. Mettendo da parte le opere di pulizia, restauro e simili, quello che rimane è tutta farina del suo sacco.
Pensa che recenti analisi hanno messo in evidenza le impronte digitali di Leonardo sulla tela: questo significa che il pittore ha usato le sue dita per ottenere questo particolare effetto della pennellata.
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