Voglio farti conoscere un quadro che ha cambiato la storia dell’arte contemporanea italiana. I motivi per cui questo lavoro è così importante sono diversi ed ho intenzione di spiegarti tutto nei minimi dettagli. L’artista che ha realizzato questa tela è Giovanni Fattori ed è passato alla storia come uno dei più importanti pittori macchiaioli. Oggi voglio fartelo conoscere meglio parlandoti della tela intitolata In vedetta o il muro bianco.
Ci sono un po’ di cose che devi sapere a proposito di questa tela e per non crearti confusione, ho deciso di scrivere questo articolo.
Quando lo avrai finito di leggere, ti assicuro che:
- Capirai quali sono le ragioni per cui questo quadro Fattori è considerato uno dei più importanti lavori dell’artista e dell’intero gruppo dei macchiaioli
- Scoprirai quali sono i dettagli più importanti della composizione la vedetta
- Vedrai quali sono le caratteristiche dello stile macchiaiolo all’interno di questa tela
E molto altro ancora.
Sei pronto a conoscere per bene questa tela? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1872
Dimensioni: 37 x 56 cm
Dove si trova: Valdagno, collezione Marzotto
STORIA
Voglio essere sincero con te.
Non c’è molto che possa dirti sulla storia del quadro di Fattori in vedetta.
Aspetta un momento.
Forse qualcosa c’è.
Facciamo un passo indietro agli ultimi 30 anni dell’800.
L’Italia non è unita, al contrario, ci sono diverse fazioni che combattono senza sosta per assicurarsi il dominio di tutta la penisola.
E chi sarebbero?
Te lo dico subito.
- A nord c’è l’Austria che con le sue truppe spinge sempre con più forza verso sud
- Al centro, seppur piccolo (ma molto potente) c’è lo Stato della Chiesa
- A sud ci sono i Borboni
Cosa c’entra questo con Giovanni Fattori ed i macchiaioli?
Ora ti spiego.
In questo caos di contendenti per il potere, a noi interessa il Gran Ducato di Toscana.
Perché?
Perché è un territorio che fa parte dei domini dell’Austria, ma alla guida c’è il Granduca Leopoldo.
Quindi?
Si tratta di un elemento importante, poiché con la propria abilità riesce a garantire una buona indipendenza al ducato, che in poco tempo si trasforma in un luogo di incontro per artisti, poeti e letterati di tutta Italia.
Quest’uomo riesce a garantire una certa indipendenza ed autonomia al ducato, e così si trasforma in un luogo di incontro per artisti e letterati italiani.
Gli uomini di cultura si riuniscono qui e molti artisti trovano il luogo ideale dove creare, esporre e far conoscere le proprie opere.
C’è un locale molto importante, a proposito.
Si chiama Caffè Michelangelo.
Questo sarà il luogo dove nasceranno i Macchiaioli e Giovanni Fattori sarà uno di loro.
Sono questi gli anni in cui verrà dipinta la tela chiamata In vedetta Giovanni Fattori.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione quest’opera.
Come puoi vedere, i protagonisti sono soltanto 3 soldati a cavallo.
Chi sono di preciso?
Non si sa, ma una cosa è certa.
Non sono eroi di guerra o soldati con esperienza.
Si tratta di uomini qualunque: potrebbero essere dei padri di famiglia, o anche dei contadini che sono stati costretti ad arruolarsi per necessità.
Da cosa si capisce che non sono dei “veri” soldati?
Basta dare un’occhiata alle loro facce ed anche alla loro postura sul cavallo.
Si vede che sono rassegnati, sofferenti e privi di speranza.
Ma ora guarda con attenzione l’ambiente che circonda i 3 protagonisti del quadro di Giovanni Fattori in vedetta.
Sulla sinistra della scena non c’è niente, mentre a destra c’è quel gigantesco muro che copre parte della tela.
Ma tu non lo “senti” questo caldo?
Guarda con attenzione.
Fattori pone i suoi soldati in un’assolata giornata estiva.
Come lo faccio a sapere?
Dai colori che ha utilizzato.
Mi spiego meglio.
Hai notato che in tutta la composizione dominano esclusivamente delle tonalità chiarissime?
Nella parte alta c’è un cielo azzurrino, ma i suoi colori non sono abbastanza forti per prevalere sul bianco intenso del muro che sta sulla destra.
In primo piano, invece, c’è un cavaliere.
Non si trova al centro dell’opera, anzi, è addirittura sbilanciato verso destra.
Il forte sole estivo proietta nitidamente la sua ombra sul grande muro.
Ed ora voglio parlarti proprio di quest’ultimo, il vero “protagonista” dell’opera.
Cos’ha di tanto speciale?
Guardalo bene.
La sua posizione altera la geometria di tutta la scena e dona grande profondità a quest’ultima.
Il resto della scena è praticamente vuoto.
Ma c’è altro che devi sapere per terminare il discorso a proposito di In vedetta Giovanni Fattori analisi.
Mi riferisco ai 2 cavalieri in secondo piano: uno ha un cavallo bianco e l’altro uno nero.
Hai notato che si trovano esattamente dove termina il muro?
Sembra quasi che “prolunghino” l’andamento prospettico dato dal muro.
Ma sai cosa c’è di macchiaiolo in quest’opera?
Te lo dico subito: i colori.
Che significa?
In poche parole, Giovanni Fattori per completare la propria opera utilizza esclusivamente delle macchie bianche, nere ed azzurre (aggiungendo qua e là dei toni intermedi).
In questo modo ha ottenuto una scena carica di luce che rappresenta una perfetta giornata estiva.
Poi c’è un’altra cosa.
I protagonisti di questo lavoro non sono gli uomini a cavallo.
Ah no?
È l’ambiente circostante il protagonista.
Ti ho detto più volte che l’ambiente è vuoto.
È ora che ti spieghi il perché.
Non è che Giovanni Fattori fosse pigro e non aveva voglia di realizzare una scena più complessa.
Tutt’altro.
Il motivo per cui c’è solo quel grande muro bianco a destra è semplice.
Fattori riduce tutto all’essenziale: il centro del quadro è costituito dall’equilibrio dei colori chiari e quelli d’ombra.
Non trovi che questa scena sembri “sbucata” fuori da un sogno?
Mi riferisco al fatto che non ci sono dettagli ambientali, e quindi il contesto sembra surreale.
Ma c’è dell’altro che voglio dirti a proposito dello spazio:
- Non è assolutamente geometrico
- Il piano orizzontale della scena è costituito dalla sabbia e dai detriti depositati sulla terra
Poi Fattori decide di prendere le distanze dagli artisti che hanno scritto la storia prima di lui, come ad esempio Piero della Francesca.
Cioè?
Ti faccio vedere.
La luce presente nella scena elaborata da Fattori è forte e trasmette un forte senso di calore.
Le grandiose scene di Piero della Francesca sono diverse: la luce è chiara, serena ed avvolgente.
Qual è l’obiettivo di Fattori con questa tela?
Semplice.
Vuole dimostrare che il linguaggio storico di cui si serve per quest’opera si rispecchia perfettamente alla sua realtà.
Desidera che la sua arte – e quella dei Macchiaioli – possa salire di livello e diventare nazionale, ponendosi a capo della storia dell’arte moderna italiana.
Il suo nobile intento rimarrà solo un sogno. I macchiaioli avranno un breve successo ma niente di più.
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