Voglio farti conoscere un’opera che fa della geometria il suo punto di forza. L’autore di questo grandissimo capolavoro è Piero della Francesca, artista vissuto nel ‘400 ed ideatori di molte altre grandi opere. Oggi voglio farti conoscere nel dettaglio il Battesimo di Cristo.
Devo dirtelo.
Ci sono davvero un sacco di cose che devi sapere su questa tavola.
E per spiegarti tutto, ho deciso di scrivere questo articolo.
Una volta che avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai tutta la storia del Battesimo di Cristo Piero della Francesca
- Capirai per quale motivo questo lavoro è considerato un capolavoro di geometria
- Scoprirai l’identità dei vari personaggi presenti nella scena
- Comprenderai il perché questa tavola ha a che fare con la riconciliazione della chiesa d’Occidente e la chiesa d’Oriente
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere a fondo quest’opera? Iniziamo.
Data di realizzazione: 1445
Dimensioni: 167 x 116 cm
Dove si trova: National Gallery, Londra
STORIA
Lascia che ti racconti come è nato il battesimo di Cristo Piero della Francesca.
Cominciamo con lo scoprire chi ha ordinato la realizzazione di questa tavola.
Sono stati i frati dell’abbazia camaldolese della città di Sansepolcro.
Sansepolcro?
Proprio così.
Forse non avrai mai sentito parlare di questo borgo, ma posso assicurarti che – ai fini di questa storia – è davvero molto importante.
Ed il motivo è molto semplice.
Sansepolcro è la città in cui è nato Piero della Francesca.
Il progetto dei frati è semplice.
Il Battesimo di Gesù Piero della Francesca – una volta completato – deve essere posto come tavola centrale di un imponente polittico.
Il progetto complessivo, però, verrà terminato solamente 20 anni dopo da un altro artista.
Matteo di Giovanni.
Il polittico sarebbe stato parte della decorazione dell’altare maggiore presente nell’abbazia.
Ma c’è dell’altro che devi sapere.
Cioè?
Tra i committenti spunta fuori il nome di un certo Ambrogio Traversari.
E chi è?
Lui è il priore dell’abbazia camaldolese di Sansepolcro.
Probabilmente è stata una sua idea ordinare la realizzazione di questa tavola.
Per quale motivo lo avrebbe fatto?
Perché è stato un famoso teologo ed umanista.
Pensa che nel Concilio di Firenze del 1439 ha fatto parlare molto di sé.
Il destino ha voluto che in quello stesso anno Ambrogio morisse.
A proposito, sai che il Concilio di Firenze è un evento strettamente legato a quest’opera?
Alcuni studiosi hanno analizzato a fondo l’identità dei personaggi presenti nella scena e sono giunti ad una conclusione.
Gli uomini che si vedono in secondo piano (dopo te ne parlerò dettagliatamente) a destra hanno degli abiti tipicamente orientali.
Forse si tratta di messaggeri bizantini.
E cosa c’entrano i bizantini in questo lavoro?
Ora ti spiego tutto.
Con il Concilio di Firenze viene stipulata l’unione della chiesa cattolica d’Occidente con quella ortodossa d’Oriente.
Quindi?
La presenza di questi personaggi sullo sfondo dell’opera di Piero della Francesca Battesimo di Cristo fanno pensare che forse quest’ultima sia stata realizzata dopo il 1439 (e dopo la conclusione del concilio).
Ma alla fine si sa la data precisa in cui quest’opera è stata dipinta?
Ottima domanda.
Ma ci sono talmente tante informazioni contrastanti che è impossibile dare una risposta corretta.
Pensa che addirittura i colori utilizzati dall’artista non hanno fatto altro che complicare la situazione.
In che senso?
Ora mi spiego meglio.
Dà un’occhiata alla Pala di Santa Luica dei Magnoli di Domenico Veneziano e confrontiamola con il battesimo di Cristo di Piero della Francesca.
Non trovi che le tonalità siano molto simili?
E poi i 2 hanno collaborato a partire dal 1435 in poi.
La Pala di Santa Lucia però è stata realizzata soltanto nel 1445.
E se Piero avesse effettivamente preso spunto dall’opera del collega ciò significherebbe che la tavola di cui ti sto parlando oggi sarebbe stata realizzata attorno al 1445.
Ma non è tutto.
Ci sono altri aspetti da considerare.
Ad esempio?
La geometria.
In questo articolo farò spesso riferimento alla geometria dell’opera, proprio perché ha un ruolo fondamentale.
Per ora ti basti sapere che in questa tavola c’è uno schema molto complesso che ritroviamo soltanto nelle ultimissime opere della carriera dell’artista di Sansepolcro, come nel caso della Flagellazione di Cristo di Piero della Francesca.
E – a proposito – quest’ultima è stata realizzata nel 1453.
Ciò non fa altro che spostare sempre più in là la possibile data di conclusione del Battesimo di Cristo.
Tale questione è ancora molto dibattuta.
Adesso lascia che ti dica altro sulla storia del lavoro di Piero della Francesca il Battesimo di Cristo.
Cioè?
La tavola è stata scoperta nella sagrestia del Duomo di Sansepolcro soltanto 400 anni dopo che è stata completata.
Stiamo parlando del 1858.
Chi ha scoperto questo capolavoro?
Sir Charles Lock Eastlake.
È un inviato dalla Regina Vittoria d’Inghilterra in giro per il mondo con un solo obiettivo.
Andare alla ricerca di capolavori da acquistare ed esporre nei musei inglesi, che proprio in quegli anni si avviavano a diventare degli importantissimi centri culturali.
Ma c’è altro da dire su Charles.
In che senso?
Quando quest’uomo ha visto la tavola di Piero, non ci ha pensato due volte e l’ha messa da parte per un semplice motivo.
Sembrava che il sole e l’umidità avessero “danneggiato” l’opera.
E così è rimasta a Sansepolcro per altri mesi, fino all’arrivo di Sir John Charles Robinson.
Un collega di Charles.
Lui però non lavora per la regina, ma per un ricco industriale delle ferrovie.
Un certo Matteo Uzielli.
John acquista la tavola, ma nel 1861 Uzielli muore.
Charles Eastlake capisce di essersi fatto scappare una grande occasione, ma non si perde d’animo.
Riesce a ricomprare il capolavoro di Piero e – sempre nel 1861 – la vende alla National Gallery.
Ed ecco come The Baptism of Christ by Piero della Francesca è giunto in Inghilterra.
DESCRIZIONE
Guarda attentamente questa tavola.
So bene che potrebbe sembrarti una normalissima opera, senza alcun particolare aspetto.
Ma posso assicurarti che non è così.
Che vuol dire?
Come ti ho già ripetuto più volte, qui la matematica e la geometria regnano incontrastate.
Pensa che ogni singolo elemento è stato messo in un punto preciso solo e soltanto dopo che Piero ha effettuato dei calcoli molto precisi.
Ma forse sto correndo troppo.
Cominciamo dall’inizio.
Stiamo assistendo all’importante momento in cui Gesù sta per ricevere il Battesimo nelle acque del fiume Giordano da parte di san Giovanni Battista.
Nel Vangelo di Matteo c’è scritto che quando Cristo è stato battezzato, nel cielo è apparsa una colomba, simbolo dello Spirito Santo.
Piero segue fedelmente il racconto tradizionale.
Non dimentica nessun particolare.
Ma spostiamoci un po’ più a sinistra, accanto all’enorme albero in primo piano.
Chi sono quei 3 personaggi?
Sono angeli che assistono a questo importantissimo evento.
Ci sono delle cose che devi sapere su queste creature celesti, ma prima voglio terminare la presentazione degli altri personaggi.
Lo vedi l’uomo alle spalle del Battista?
Non è molto chiaro ciò che stia facendo.
Infatti ci sono 2 ipotesi in proposito:
- C’è chi pensa che si stia spogliando per ricevere il Battesimo
- C’è chi pensa che si stia rivestendo perché è stato già battezzato
Piero lo ha ritratto in un movimento ambiguo e non ci fornisce alcun indizio che possa farci capire precisamente cosa sta facendo.
Oltre a quest’uomo, c’è un piccolo gruppo di uomini che si allontana.
I loro vestiti sono molto particolari e ben diversi da quelli indossati dagli altri protagonisti della scena.
E come ti ho detto prima, si tratta di sacerdoti greci.
Aspetta un momento.
Guarda l’uomo al centro, quello con la barba bianca.
Cosa sta facendo?
Sta indicando con il braccio alzato il cielo, forse perché è rimasto stupito dall’apparizione della colomba sulla testa di Cristo.
Di certo non è un evento che accade tutti i giorni.
Pensa che Piero – per dare maggiore importanza a questo dettaglio – ha “incorniciato” il sacerdote che indica in alto tra l’uomo che si sta vestendo/svestendo e la gamba del Battista.
E non è tutto.
La posizione del polpaccio di Giovanni Battista sembra – in un certo senso – anche ricalcare il braccio teso del sacerdote.
Ma andiamo avanti.
Adesso voglio rispondere ad una domanda molto importante.
Cosa ci fanno in questo lavoro dei sacerdoti greci? E perché si trovano accanto ad un uomo che si sta spogliando/vestendo?
Si tratta di un dettaglio molto discusso.
Diversi studiosi hanno ipotizzato che la presenza di questi uomini orientali possa simboleggiare le trattative in corso per la riunione della chiesa ortodossa e quella latina (come ti dicevo prima, questa tavola ha diversi riferimenti al Concilio di Firenze).
Ma c’è anche un’altra possibilità.
Quale sarebbe?
Si pensa che questi personaggi non siano altro che un omaggio agli affreschi (perduti) realizzati dal Pisanello all’interno della basilica di San Giovanni in Laterano.
Non è un’idea da scartare.
Anche perché al Louvre c’è un disegno del Pisanello che ha per soggetto l’uomo che si sta spogliando.
Forse Piero ha voluto omaggiare questo artista inserendo alcuni dei suoi studi nel proprio capolavoro.
C’è qualcosa che devi sapere anche a proposito del paesaggio.
L’ambiente è costituito da una coppia di colline e diversi alberi qua e là.
Ma c’è dell’altro.
Se guardi più da vicino alla sinistra del fianco di Gesù, vedrai una città fortificata in lontananza.
Una città? È Gerusalemme?
No.
Probabilmente si tratta di Sansepolcro, la patria di Piero della Francesca.
Anche se – a dire la verità – qui l’artista l’ha ingigantita e l’ha resa molto simile alla Città Santa.
E parlando ancora dell’ambiente, devi sapere che quell’albero in primo piano è un noce.
Noce?
Proprio così.
Ed ora ti spiego il perché Piero ha scelto proprio questo albero.
Ha a che fare con la storia della fondazione di Sansepolcro.
Una leggenda racconta che nel 10° secolo, una coppia di pellegrini di nome Arcano ed Egidio (dopo essere tornati dalla Terra Santa) decidono di creare una comunità di monaci.
Così costruiscono un’abbazia dedicata al Santo Sepolcro ed ai Santi Quattro Evangelisti.
E tutto ciò cosa c’entra con il noce?
La località in cui hanno eretto la struttura è detta “Valle di Nocea” o Noceati, una zona caratterizzata dalla presenza di grandi noci.
STILE E SIGNIFICATO
È il momento che ti spieghi cosa che ruolo ha la geometria nella tavola di Piero della Francesca the Baptism of Christ.
Fa molta attenzione.
Per prima cosa, devi sapere che questa composizione è basata sui corpi platonici.
Ne hai mai sentito parlare?
Si tratta di figure geometriche solide regolari.
Piero ha studiato a fondo questo argomento.
Pensa che ha anche scritto un argomento in proposito e l’ha intitolato De corporibus regularibus (tradotto significa “A proposito dei solidi regolari).
Ma andiamo al sodo.
La scena dipinta può essere racchiusa in un grande quadrato dove – nella sezione superiore – c’è un cerchio.
Ogni piccolo dettaglio è stato studiato con precisione.
Ad esempio, le diagonali del quadrato si incrociano esattamente all’ombelico di Cristo.
Poi se dalla parte superiore del quadrato tracciamo un triangolo equilatero, vedrai che al centro di questa figura geometrica ci sono le mani giunte in preghiera di Cristo.
Ma l’aspetto più incredibile è un altro.
Quale?
Sull’asse centrale dell’opera si allineano alla perfezione:
- La colomba
- La mano con la coppa di Giovanni Battista
- Il corpo di Gesù
E non finisce qui.
La colomba sta al centro del cerchio a cui accennavo prima quando ti parlavo della composizione generale della scena.
E le sue ali seguono fedelmente il diametro del cerchio.
Voglio svelarti un ultimo dettaglio in proposito.
Quale sarebbe?
Disegnamo un pentagono all’interno del quadrato della composizione.
Come vedi, tutti i protagonisti dell’opera sono racchiusi alla perfezione in questa forma.
Adesso voglio dirti qualcosa in più sulle posizioni dei personaggi.
Sicuramente avrai notato che Cristo e la colomba sono stati “distaccati” e posti in risalto rispetto a tutti gli altri personaggi.
Ma – a parte questo – sembra che nessuno riesca ad avvicinarsi a Gesù.
In che senso?
Guarda meglio.
Giovanni Battista pare affrontare una sorta di “barriera” invisibile che separa Dio dagli uomini.
E non si tratta di una sensazione.
Questo è il tema principale dell’opera: Gesù, oltre ad essere uomo è anche Dio.
E ciò ci viene ricordato anche dai colori della scena.
Che vuol dire?
Adesso ti spiego.
Le tonalità usate da Piero sono molto chiare.
La colomba, per esempio, è stata dipinta con gli stessi colori di alcune delle nuvole sullo sfondo.
Gesù ha una pelle molto pallida ed assomiglia al tronco del noce accanto a lui.
Questo cosa c’entra con il fatto che Gesù è Dio?
Il fatto che Cristo sia stato reso con lo stesso colore dell’albero è molto importante.
Ciò simboleggia che Dio è tutt’uno con il mondo che lo circonda.
Aspetta un attimo.
C’è qualcosa che non quadra.
Che cosa?
Gesù ha ricevuto il Battesimo nel fiume Giordano.
Fin qui tutto chiaro.
Sembra che però il corso d’acqua finisca (letteralmente) dietro i suoi piedi.
È una cosa impossibile.
Come può accadere ciò?
Si tratta di un dettaglio simbolico.
Cristo è unico.
Per questo motivo non può essere riflesso nell’acqua, cosa che invece accade per i personaggi secondari e per i dettagli ambientali.
E poi, parlando ancora del fiume, si tratta di una trovata rivoluzionaria farlo “puntare” direttamente verso di noi.
Ora è il momento di conoscere il gruppetto di angeli a cui ho accennato prima.
Come puoi vedere, tutti e 3 indossano abiti diversi.
La tradizione vuole che al momento del Battesimo loro stessero reggendo i vestiti di Gesù (simboli della nuova vita dopo i 40 giorni trascorsi nel deserto).
Ma qui è diverso.
Anche se – a dire la verità – gli abiti del Signore potrebbero essere rappresentati dal drappo rosa che sta cadendo dall’angelo sulla destra.
Poi hai notato che l’angelo centrale e quello di destra si tengono per mano?
Di solito questo gesto simboleggia un accordo o un alleanza.
Per alcuni studiosi, questo è un altro dettaglio che alluderebbe al Concilio di Firenze dove la chiesa d’Occidente e la chiesa d’Oriente si sono riunite.
E c’è dell’altro.
L’angelo che ha un drappo rosa sulla spalla guarda dritto verso di noi.
Hai mai sentito parlare del festaiuolo?
Si tratta di una figura del teatro rinascimentale.
Ha un ruolo molto importante: commenta e presenta gli spettacoli.
E non solo.
Fa in modo di richiamare la nostra attenzione direttamente sull’evento principale che in questo caso è il Battesimo di Cristo.
Quindi l’angelo sarebbe un festaiuolo?
Proprio così.
Non potendo parlare, incrocia il suo sguardo con il nostro facendo ricadere l’attenzione sugli altri 2 angeli accanto a lui.
Loro guardano direttamente Cristo, e se guardando la tavola per la prima volta ci concentriamo su di loro, è inevitabile che finiremo a guardare (per curiosità) nella loro stessa direzione.
Ma c’è anche spazio per gli errori in questo lavoro.
Davvero?
In un certo senso sì.
Gli alberi sullo sfondo sono ridimensionati correttamente e danno un grande senso di profondità.
Lo stesso discorso non vale per la città di Sansepolcro, la quale è un po’ troppo piccola nonostante la distanza.
Tutto sommato non si tratta di un errore.
Piero ha reso la città minuscola per mettere ancora una volta in risalto la scena principale.
SIMBOLISMO
Oltre che per la geometria, in questo lavoro anche simbolismo ed allegorie trovano spazio.
Ricordi l’albero di noce di cui ti ho parlato prima?
Come vedi è molto rigoglioso ed infatti simboleggia la vita.
Al contrario, l’albero alle spalle dell’uomo che si sta vestendo/svestendo in secondo piano è secco.
Infatti lui rappresenta il destino che spetta a coloro che rifiutano il Battesimo.
Ma c’è dell’altro.
Cristo si trova esattamente al centro della composizione, ed infatti è il centro del mondo.
E nell’opera ci sono molti riferimenti alla Trinità.
Ecco quali sono:
- I tre angeli
- La composizione con il triangolo equilatero di cui ti ho parlato prima nella descrizione
- Il colore delle vesti degli angeli (rosso, blu e bianco) che alludono agli abiti indossati dall’Ordine dei Trinitari di papa Innocenzo III
Poi l’angelo più a sinistra ha il palmo della mano rivolto verso il basso.
Questo gesto simboleggia la concordia.
Alcuni studiosi hanno osato anche di più, ipotizzando che quest’angelo fosse in realtà Dio.
E perché?
Per via dei suoi vestiti.
Sono di colore rosso, blu e bianco: nell’iconografia occidentale queste tonalità rappresentano l’Eterno.
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