Voglio farti conoscere la storia di un’opera che ha attraversato i secoli, confermandosi come un vero e proprio capolavoro. È un disegno enigmatico che racchiude al suo interno molti concetti di geometria e proporzione. L’autore di questo disegno è Leonardo da Vinci, uno dei più grandi artisti (ed inventori) di tutti i tempi. Oggi ti parlerò dell’Uomo vitruviano.
E te lo dico fin da subito.
Ci sono tantissime cose da dire riguardo questo lavoro.
Ho scritto questo articolo per spiegarti la sua storia e le sue caratteristiche nel dettaglio.
Una volta che avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai l’intera storia dell’uomo vitruviano di Leonardo
- Capirai che Da Vinci non è stato il primo a fare un’opera del genere
- Vedrai tutti i particolari ed i dettagli che rendono quest’opera un capolavoro senza tempo
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene quest’opera? Cominciamo.
Data di realizzazione: 1490
Dimensioni: 34 x 24 cm
Dove si trova: Gallerie dell’Accademia, Venezia
STORIA
La storia dell’uomo vitruviano Leonardo comincia nell’antichità.
Precisamente nel 1° secolo dopo Cristo.
Com’è possibile? Leonardo non è vissuto nel ‘400?
È vero, ma tra poco capirai tutto.
La vicenda ha inizio nell’antica Roma.
In quegli anni ci sono un sacco di studiosi e letterati che danno prestigio all’Impero.
Sviluppano idee e concetti che faranno da base per grandi progetti nel futuro.
Ed in questo momento florido, c’è un uomo che si dedica allo studio dell’architettura.
Chi?
Marco Vitruvio Pollione.
Lui è l’autore di un importantissimo trattato intitolato De architectura.
E non credere che sia un semplice foglio con qualche appunto qua e là.
Parliamo di una gigantesca opera composta da ben 10 libri.
Cosa c’è all’interno?
In questo lavoro ha riversato tutta la sua conoscenza a proposito dell’architettura.
E che legame ha con l’uomo vitruviano Leonardo da Vinci?
Ora lo capirai.
Nel 3° libro di questa imponente collezione, l’autore discute dell’importanza dei templi.
Cosa dice di preciso?
Per lui un tempio non può essere definito tale se non ha le 3 seguenti caratteristiche:
- Armonia
- Oridine
- Proporzione tra le varie sezioni della struttura
Ed aggiunge un’altra cosa.
Cioè?
Ritiene che questi elementi debbano essere presenti anche nel corpo umano.
Per Vitruvio l’uomo è stato “regolato” alla perfezione nelle sue dimensioni.
In seguito ritorna sul concetto, deciso più che mai a fornire un canone preciso per l’uomo vitruviano misure.
Leonardo da Vinci (come vedrai dopo) cercherà di rappresentare in disegno ciò che ha cercato di spiegare l’autore latino.
Ma so cosa stai pensando.
Cosa ha detto di preciso lo scrittore a proposito dell’uomo vitruviano proporzioni?
Ora te lo spiego.
Nel suo trattato Vitruvio definisce che:
- La testa rappresenta un ottavo dell’intero corpo umano
- Il piede rappresenta un sesto dell’intero corpo umano
- L’avambraccio compone un quarto dell’intero corpo umano
- Il petto compone un quarto dell’intero corpo umano
- Il centro del corpo si trova nell’ombelico dell’uomo
Tutto chiaro?
A questo punto, guardando un attimo l’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci rimane da capire il motivo della presenza di un cerchio e di un quadrato.
La ragione per cui Leonardo ha inserito queste 2 figure geometriche ce la spiega ancora una volta Vitruvio.
Ecco cosa ha scritto:
Se un uomo fosse messo supino, con mani e piedi stesi, e gli venisse messo un compasso nell’ombelico, il cerchio tracciato toccherebbe le dita delle mani e dei piedi. E così come è possibile inscrivere un corpo in un cerchio, allo stesso modo è possibile inscriverlo in un quadrato: se si prenderà la misura dai piedi fino alla sommità del capo e la stessa misura verrà rapportata a quella delle braccia distese, l’altezza sarà uguale alla larghezza, così come avviene nel quadrato”.
Dà un’occhiata all’immagine qui sotto.
Seguendo le parole dell’autore latino, in effetti è possibile tracciare un cerchio (ponendo come suo centro l’ombelico dell’uomo vitruviano disegno).
E si può tracciare anche un quadrato che tocca le estremità delle mani e che passa sotto i piedi.
Ma la storia dell’uomo di Vitruvio è più complessa di quanto possa sembrarti.
Devi sapere che sull’argomento delle proporzioni del corpo umano ritorna anche Plinio il Vecchio, uno scrittore e filosofo vissuto nel 1° secolo d.C.
Lui è l’autore della Naturalis historia.
E cos’è?
Una sorta di antica “enciclopedia” sul mondo naturale.
Questo testo ha un successo straordinario nel corso dei secoli.
E così, verso la fine del ‘400 (tra il 1472 ed il 1474) l’umanista Cristoforo Landino decide di tradurla nella lingua d’allora e di ripubblicarla.
Anche questo ha a che fare con l’uomo di Leonardo da Vinci?
Assolutamente sì.
Quando il lavoro di Landino viene messo in circolazione riceve un’accoglienza talmente positiva che riesce a pubblicarla in 3 diverse versioni a Venezia nel:
- 1476
- 1481
- 1489
Leonardo non può farsi sfuggire un’occasione del genere.
Lui non perde un attimo per conoscere qualcosa di nuovo, e così prende una copia del lavoro di Landino.
E questo è un dettaglio da non sottovalutare.
Per quale motivo?
Perché forse l uomo vitruviano di Leonardo da Vinci potrebbe essere stato realizzato su ciò che è stato espresso da Plinio il Vecchio (e da Landino).
Ma parlando di ispirazione, ci sono altre possibilità da considerare.
Quali?
Ad esempio nel 1450 l’architetto Leon Battista Alberti pubblica un trattato intitolato De re aedificatoria.
La nota curiosa è che per realizzare questo testo, l’Alberti si è liberamente ispirato ai 10 libri del De architectura di Vitruvio.
Con tutti questi studiosi, l’uomo vitruviano significato (e tutto il resto del trattato dell’autore latino) viene conosciuto da moltissime persone.
E c’è un’altra cosa.
Nel 1486 Giovanni Sulpicio Verulano realizza la prima edizione stampata del De architectura.
Non c’è dubbio.
Se Leonardo avesse voluto conoscere le informazioni fornite da Vitruvio, avrebbe avuto un sacco di possibilità diverse.
E così fa.
Cioè?
L’opera di Vitruvio – in quegli anni – viene tradotta in volgare da Francesco di Giorgio Martini.
Ed ottiene un risultato davvero interessante.
È stato lui a fornire l’idea a Leonardo da Vinci uomo vitruviano?
In un certo senso.
Devi sapere che nel 1490 Leonardo e Francesco si sono incontrati un paio di volte, di cui una a Milano e l’altra a Pavia.
Per quale motivo?
Prima di tutto hanno collaborato per la realizzazione di 2 cattedrali in entrambe le città.
E poi sicuramente ne hanno approfittato ed hanno discusso de l uomo di Vitruvio.
E cosa è successo poi?
Hanno deciso di rappresentare – con un disegno – quanto indicato da Vitruvio.
Ma devo dirti la verità.
Leonardo e Francesco non sono stati i primi nella storia a disegnare l’uomo vitruvio.
Davvero? C’è stato qualcun altro che ha tentato di rappresentare la descrizione dell’autore latino?
Proprio così.
Il testo di Vitruvio è stato un capolavoro che ha interessato studiosi per molti secoli.
A cavallo tra ‘300 e ‘400 c’è stato un ingegnere di Siena, un certo Mariano di Jacopo detto “Il Taccola”.
Lui è l’autore del trattato De ingeneis.
Come avrai intuito dal titolo, l’argomento principale è l’ingegneria.
Ed è qui che troviamo la prima delle immagini uomo vitruviano.
Non c’è alcun dubbio.
Il Taccola ha seguito quanto riportato da Vitruvio.
Infatti il protagonista del disegno è un uomo con le braccia stese lungo i fianchi e con la schiena dritta.
I piedi e la testa toccano le estremità di un cerchio inscritto in un quadrato.
Ricalca perfettamente la descrizione dell’autore latino.
Ma Leonardo da Vinci conosceva il disegno del Taccola?
Questa è una buona domanda.
Forse non lo conosceva direttamente.
È più probabile che Francesco di Giorgio l’abbia studiato prima di lui e che poi gliene abbia parlato.
In qualunque modo sia andata la storia, nel 1490 arriva il disegno uomo vitruviano di Leonardo.
E la coincidenza vuole che nello stesso periodo Francesco di Giorgio realizzi un disegno con lo stesso soggetto.
Davvero?
Sì.
Sicuramente anche lui ha tentato di fornire una personale rappresentazione dell’homo vitruviano.
Francesco, poi, realizza il Trattato d’architettura tra il 1481 ed il 1484.
Ed all’interno inserisce questo disegno.
Ma devo dirtelo.
I disegni di Leonardo e Francesco sono completamente diversi.
Perché?
Ora ti spiego.
Francesco, nella sua versione disegna l uomo vetruviano in modo tale che il cerchio ed il quadrato vengano sovrapposti.
Ma questo comporta una modifica dell’altezza dell’uomo posizionato all’interno.
Che vuol dire?
Mi spiego meglio.
La testa dell’uomo corrisponde precisamente ad un lato del quadrato ed anche al diametro del cerchio.
E con questo?
C’è qualcosa che non quadra.
Vitruvio era stato chiaro.
Per lui il centro del corpo dell’uomo (sempre per quanto riguarda le proporzioni) è l’ombelico.
Nel disegno di Francesco questo particolare viene meno.
Ed il centro dell’essere umano non è più l’ombelico, ma si trova un po’ più in alto.
E non è tutto.
L’uomo vitruviano di Francesco ha qualche altro difetto.
Come il fatto che non tocca con la sua mano sinistra un lato del quadrato.
Insomma, non è la rappresentazione perfetta delle parole di Vitruvio.
Ma in tutto questo discorso ho dimenticato di spiegarti una cosa molto importante.
Sai l’Uomo Vitruviano dove si trova oggi (la versione di Leonardo da Vinci)?
Te lo dico io.
Il disegno si trova nelle Gallerie dell’Accademia di Venezia.
E come c’è arrivato lì?
Nel 1822 io governo austriaco l’ha comprato direttamente dagli eredi del collezionista milanese Giuseppe Bossi.
Oltre a questo disegno, ha acquistato anche altri 25 lavori di Leonardo.
DESCRIZIONE
Guarda attentamente quest’opera.
Adesso ti parlerò nel dettaglio dell’uomo Leonardo da Vinci.
Ritorniamo un attimo al confronto tra Leonardo e Francesco di Giorgio Martini.
Da Vinci cerca di rispettare al 100% quanto scritto da Vitruvio.
Cioè?
Scopriamo da vicino l uomo di Leonardo.
Il centro del cerchio in cui è inscritto il protagonista è l’ombelico.
Ma c’è qualcosa che non mi convince.
Cioè?
Il centro del quadrato con corrisponde con il centro del cerchio.
E non è tutto.
Leonardo – a differenza di Francesco – disegna l’uomo in 2 posizioni diverse contemporaneamente:
- L’uomo in piedi con le braccia distese (così l’altezza e la larghezza delle braccia corrispondono ai lati del quadrato)
- L’uomo è supino con braccia e gambe divaricate (così tocca in 4 punti diversi la circonferenza del cerchio)
Ammettiamolo.
Anche se non perfetta, la soluzione proposta da Leonardo uomo vitruviano è certamente più adatta alla descrizione proposta dall’autore latino rispetto a quella di Francesco.
A questo punto sorge una domanda.
Da Vinci, prima di disegnare questo capolavoro aveva già visto il disegno di Francesco o no?
Io penso che, da una parte si è servito delle traduzioni in volgare (del testo di Vitruvio) realizzate da Francesco di Giorgio Martini.
E poi ha fatto un sacco di tentativi ed esperimenti prima di raggiungere questo risultato.
Voglio spiegarti meglio.
Concentriamoci per un momento sulle proporzioni uomo vitruviano.
Nel disegno di Leonardo il piede corrisponde ad un settimo dell’altezza complessiva del corpo umano.
Vitruvio aveva un’altra opinione.
A questo proposito diceva che il piede doveva corrispondere ad un sesto dell’altezza totale.
E c’è dell’altro.
Cioè?
Nelle sue misurazioni Leonardo fa in modo che la distanza dal piede al ginocchio equivalga ad un quarto dell’altezza del corpo.
A questo proposito l’antico autore non ha scritto nulla.
Quindi è stata un’aggiunta da parte di Leonardo.
Ciò significa che l’uomo da Vinci non corrisponde alla perfezione a quanto descritto da Vitruvio?
Esattamente.
L’artista vuole andare oltre.
Lui vuole fornire una versione “moderna” di quanto descritto dall’autore latino.
E, come ti dicevo prima, da Vinci non è stato il primo che ha tentato di realizzare l’uomo vitruviano immagini.
Prima (e dopo) di lui ci sono altri che si sono cimentati in questa impresa.
Per esempio?
Fra’ Giocondo da Verona.
Lui è stato uno studioso umanista vissuto tra il ‘400 ed il ‘500.
È stato lui a curare la prima edizione stampata del De architectura di Vitruvio corredata da immagini.
Era il 1513.
Nella sua versione dell’uomo braccia aperte adotta un approccio molto diverso da quello di Leonardo.
In che senso?
È molto semplice.
Disegna 2 figure differenti:
- Una figura di un uomo all’interno di un cerchio inscritto in un quadrato (che assomiglia molto al disegno di Francesco di Giorgio) con braccia e gambe divaricate
- Una figura dell’uomo in piedi all’interno del quadrato, con le braccia distese che toccano 2 lati della figura
Fra’ Giocondo non è stato l’unico che ha tentato di disegnare l’uomo vitruviano descrizione.
C’è stato anche Cesare Cesariano.
Lui – nel 1521 – ha curato la traduzione italiana della prima edizione stampata del De architectura.
E devo dirlo.
Il suo disegno è molto curioso.
Per quale motivo?
Perché è completamente diverso da quello di Leonardo da Vinci l uomo vitruviano.
Ed è vero.
Assomiglia un sacco alla versione del Taccola.
Comunque, in questo lavoro il quadrato è inscritto nel cerchio.
L’uomo, però, ha tutti e 4 gli arti distesi diagonalmente.
Perché ha fatto questa modifica?
Perché in questo modo il protagonista riesce a “toccare” con tutti gli arti i vertici del quadrato (ed anche 4 punti della circonferenza).
E non è tutto.
Sfruttando questo artificio, l’ombelico dell’uomo funge sia da centro del quadrato che (lì si incrociano le diagonali con precisione) del cerchio.
Ma il merito di questa trovata non è tutto di Cesariano.
No? Per quale motivo?
È stato lui stesso a confessare che è stato un certo nobile chiamato Pietro Paolo Segazzone a fare questo disegno.
E, ad essere pignoli, anche questo disegno ha qualche cosa che non va.
Cioè?
Rispetto a l uomo di Leonardo da Vinci le dimensioni delle mani del protagonista immaginato da Cesare sono molto sproporzionate.
Ed ora devo farti vedere un ultimo uomo vitruviano.
Quale?
C’è la versione di Giacomo Andrea da Ferrara, un architetto ed amico di Leonardo.
Nel corso della sua carriera ha scritto un importante commentario sull’opera di Vitruvio, oggi conservato alla Biblioteca Ariostea di Ferrara.
La struttura da lui proposta è estremamente simile a quella usata ne l uomo vitruviano Leonardo da Vinci.
SIGNIFICATO
È il momento di conoscere l uomo vitruviano significato.
Per quale motivo Leonardo ha desiderato così tanto fare questo disegno?
Senza contare che prima (e dopo) di lui molte altre persone hanno seguito la stessa strada.
La risposta a questa domanda non è così scontata.
Pensaci un attimo.
Tutti coloro che si sono cimentati in questa impresa, hanno lo stesso obiettivo.
E sarebbe?
Dimostrare un’antica teoria nel mondo moderno.
E non è così semplice.
In che senso?
Ci sono alcuni dettagli che non corrispondono.
Le unità di misura, per esempio, nel corso dei secoli sono cambiate continuamente.
Considera che nell’antica Roma, al posto del metro le parti del corpo venivano utilizzate come unità di misura.
E fare un’equivalenza secoli dopo non è di certo semplice.
Ma ci sono anche altri problemi da considerare.
Quali?
Quelli che hanno a che fare con la rappresentazione dell’uomo.
Che significa?
Mi spiego meglio.
In passato, quando si doveva dipingere (o disegnare) l’uomo in un’opera d’arte, la sua altezza veniva calcolata in relazione alle proporzioni degli edifici.
E calcolare questo dettaglio non è stato semplice.
Senza contare il vero significato uomo vitruviano.
Quale sarebbe?
Ora ti dico tutto.
Oltre che un importante simbolo di geometria e proporzioni, l uomo di da Vinci ha un significato più profondo.
Fin dall’antichità c’è una teoria che considera l’uomo una sorta di “microcosmo”.
E Leonardo l uomo vitruviano ha a che fare con questa teoria?
In un certo senso.
Lascia che ti spieghi cos’è effettivamente questa storia del microcosmo.
Tale teoria enuncia che l’uomo sia il riflesso di un ordine superiore.
Un’entità composta da tutto ciò che lo circonda.
Questa interpretazione (che ha alcuni elementi in comune con la concezione cristiana dell’uomo) dà un nuovo “volto” alle figure geometriche che sono attorno all’uomo disegnato da Leonardo.
Quindi:
- Il cerchio (simbolo di perfezione) rappresenta il mondo divino
- Il quadrato rappresenta il mondo degli uomini
E l’uomo dove si colloca in tutto ciò?
Esattamente al centro.
Lui è il punto di incontro tra le 2 realtà.
Dato il ruolo fondamentale dell’uomo, gli artisti (e gli studiosi) per far corrispondere questa definizione con i loro disegni, hanno cercato sempre di far sovrapporre le 2 figure geometriche.
E chi ci è riuscito?
Mariano di Jacopo con il suo uomo vitruviano.
Nel suo lavoro umanesimo, cristianesimo e l’antica teoria si fondono alla perfezione.
E la perfetta rappresentazione di questa concezione è l’Uomo Vitruviano di Mariano di Jacopo.
E l uomo di Leonardo vitruvio invece?
Il suo lavoro ha qualcosa di diverso.
Il cerchio ed il quadrato non sono allineati.
Questo significa che nel suo lavoro il simbolismo non è così importante.
Leonardo con questo disegno ha voluto solo fornire una prova per la misura delle proporzioni.
O c’è dell’altro?
Forse quest’uomo è il simbolo dell’età moderna.
È il “metro” di misura con cui osservare la realtà ed i fenomeni della natura.
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