Voglio farti conoscere la storia di una famosissima coppia di antiche statue. La loro storia comincia in Grecia e poi continua in Italia. I loro misteri hanno coinvolto esperti e studiosi di tutto il mondo, i quali hanno cercato di scoprire ogni cosa su queste statue. Anche se l’autore di questa coppia non è certo al 100%, posso assicurarti che si tratta di 2 veri capolavori. Oggi ti parlerò dei celebri Bronzi di Riace.
Ci sono davvero un sacco di cose che devi sapere su queste 2 sculture.
Ed ho scritto questo articolo per spiegarti ogni cosa nei minimi dettagli.
Una volta che avrai finito di leggerlo, posso assicurarti che:
- Conoscerai l’incredibile storia che ha portato alla scoperta Bronzi di Riace
- Scoprirai il motivo per cui tantissimi archeologi e studiosi hanno dedicato molti anni allo studio di queste opere
- Capirai quali sono i dettagli ed i particolari che rendono le 2 statue dei lavori pazzeschi
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene questa leggendaria coppia? Cominciamo.
Data di realizzazione: 5° secolo a.C.
Dimensioni: 198 cm (statua A) 197 cm (statua B)
Dove si trova: Museo Nazionale della Magna Grecia, Reggio Calabria
STORIA
Te lo dico fin da subito.
La storia dei Bronzi Riace ha un sacco di “buchi” che la rendono molto complicata.
In che senso?
Non ci sono abbastanza prove che ci possano permettere di capire con chiarezza chi sia lo scultore che ha realizzato queste 2 meraviglie.
Quindi, ciò che stai per leggere non è confermato al 100%.
Una cosa è certa.
I guerrieri di Riace sono due fantastici esemplari dell’antica arte greca.
Cominciamo col dire che potrebbero essere state realizzate nel 5° secolo a.C.
L’indagine sul loro creatore è un’impresa che va avanti da decine e decine di anni.
Ma come facciamo ad essere certi che i Bronzi di Riace siano stati scolpiti nel 5° secolo a.C.?
Questa è un’ottima domanda.
Nella parte finale dell’articolo ho dedicato un’intera sezione a questo dilemma.
Ciò che devi sapere – per ora – è che la maggior parte della critica è d’accordo sul fatto che le statue di Riace potrebbero essere state scolpite nel 5° secolo a.C.
Perché? C’è anche chi non è d’accordo?
Proprio così.
Questi studiosi hanno proposto delle teorie differenti analizzando soprattutto le differenze tra i 2 protagonisti.
Mi spiego meglio.
Se guardi da più vicino la statua A (questo è il “nome” che è stato dato al guerriero più giovane senza barba), ti renderai conto che c’è qualcosa di strano.
Cioè?
Alcuni critici hanno notato che dal bacino in su, questo guerriero è molto statico.
E con ciò?
Questo è un dettaglio da non trascurare.
In effetti l’ “assenza di movimento” è un elemento ricorrente nelle opere che appartengono allo Stile severo scolpite nella prima metà del 5° secolo a.C.
E per l’altra statua invece?
Quella viene chiamata statua B (è il guerriero con la barba ed è più anziano).
A dire la verità, lui è un po’ diverso dal “collega”.
Che significa?
Ha un atteggiamento più naturale, come se fosse consapevole di tutto lo spazio che lo circonda.
Non è statico come l’altra statua.
E questa sottile differenza ha fatto riflettere gli esperti.
Così hanno affermato una cosa molto importante.
Il bronzo di Riace B è stato realizzato tempo dopo rispetto all’altro.
E quando sarebbe stato scolpito?
Non moltissimo tempo dopo.
Parliamo della seconda metà del 5° secolo a.C.
Stando così le cose, le 2 statue sono state create in 2 momenti diversi.
Ed è così?
Non è certo.
Si tratta unicamente di ipotesi.
Ed il discorso non cambia nemmeno se volessimo sapere chi è l’autore dei Brozi di Riace.
Ma posso dirti una cosa.
Collocando il periodo di realizzazione di entrambe le opere nel 5° secolo, il numero di papabili scultori è stato ridotto notevolmente.
E voglio anticiparti una cosa.
Cioè?
Fatta questa precisazione cronologica, sono spuntati fuori i primi nomi di artisti.
C’è chi dice che il Bronzo A è stato scolpito da Fidia (o un altro artista con uno stile simile al suo) attorno al 460 a.C.
In effetti lui ha tutte le carte in regola per realizzare un guerriero del genere.
Ed è stato sempre Fidia a fare la statua B?
No.
Il creatore di quest’ultimo potrebbe essere Policleto.
Perché proprio lui?
Perché il busto leggermente ruotato e la gamba sinistra a riposo (2 elementi che caratterizzano la statua B) sono dei dettagli ricorrenti delle sculture realizzate attorno al 430 a.C.
E sono soltanto loro i possibili autori dei Riace bronzi? O c’è qualche altro nome da conoscere?
La questione è più intricata di quello che sembra.
Nella lunga indagine (durata circa un secolo) sono spuntati altri papabili autori.
Come ad esempio Pitagora di Reggio.
E chi è?
Lui è uno scultore vissuto nel 5° secolo a.C.
Ha realizzato delle opere di altissimo livello ed è passato alla storia soprattutto per la sua abilità nella resa di dettagli anatomici (in particolar modo le vene).
Dopo ritorneremo su questa storia che ci sono moltissime cose da dire, te lo assicuro.
Adesso c’è un’altra cosa di cui voglio parlarti.
Ad esempio, prima che i Bronzi di Riace museo Reggio Calabria, dove sono stati?
Questa è l’ennesima domanda a cui è praticamente impossibile dare una risposta certa.
Anche in questo caso, ci sono soltanto delle ipotesi.
Considera che le statue sono giunte al museo con ancora i tenoni (una sorta di ganci) con cui i loro piedi sono rimasti ancorati a delle basi di pietra.
E quindi?
Gli esperti non hanno sottovalutato l’importanza di questo dettaglio.
Tenendolo in considerazione hanno pensato che la storia Bronzi di Riace fosse iniziata nei donari del leggendario Santuario di Apollo, nella città di Delfi.
Ed è la verità?
Sulla base di questa supposizione sono stati fatti alcuni confronti.
E non è stata trovata alcuna prova che confermasse questa teoria.
Ma, a dirla tutta, molto probabilmente uno dei 2 guerrieri faceva parte della decorazione del Santuario di Delfi.
E come è possibile?
Adesso ti spiego.
Sui lati della Via Sacra del Santuario che porta direttamente al luogo sacro c’era una gigantesca collezione decorativa composta da più di 100 statue di eroi greci.
Ed è quasi certo che un Bronzo Riace era lì.
Ma una volta scolpite le statue, cosa è successo in seguito?
Sono arrivati i Romani.
Hanno rubato molte delle opere d’arte greche e le hanno portate sulla nostra penisola.
Ma dire con certezza quando ciò sia avvenuto è impossibile.
E lo stesso vale per il luogo di partenza delle navi dalla Grecia per l’Italia.
Anche se possiamo fare un tentativo.
Di solito le navi romane seguivano sempre la stessa tratta:
- Grecia
- Magna Grecia
- Italia tirrenica
Quindi è possibile che anche la nave protagonista della storia dei Bronzi di Riace abbia seguito la stessa rotta.
Ora viene la parte migliore della storia.
Cioè?
Mentre questa “misteriosa” nave che trasporta i bronzi è in viaggio, succede qualcosa di imprevedibile.
Le possibilità sono 2:
- C’è stato un naufragio e tutto il carico è andato perduto in mare
- La nave è troppo pesante e rischia di affrontare, quindi l’equipaggio si libera del peso in eccesso (come le 2 statue di cui ti sto parlando)
E dove sarebbe accaduto ciò?
Nei pressi della costa calabrese.
So cosa stai pensando.
Con un evento del genere, le statue – tra urti e usura – saranno andate completamente distrutte.
Ed invece no.
Al momento del ritrovamento Bronzi di Riace, i 2 guerrieri erano in ottimo stato.
Compresi i già citati tenoni di piombo ai loro piedi.
E mi raccomando, non sottovalutare questo piccolo dettaglio.
Per quale motivo?
Il fatto che i tenoni siano presenti vuol dire che le statue in origine dovevano essere poste su qualche basamento.
Quando poi sono arrivati i Romani, i 2 guerrieri dovevano già aver perso il loro significato religioso, diventando di fatto delle semplici opere d’arte.
Analizzando i dettagli della storia, possiamo risalire ad un’altra importante informazione su i Bronzi di Riace storia.
Quale sarebbe?
Possiamo calcolare – a grandi linee – il periodo in cui la nave che trasportava le 2 statue sia arrivata nei pressi della Calabria.
E quando dovrebbe essere accaduto?
Probabilmente tra il 1° secolo a.C. ed il 1° secolo d.C.
Ed ora ti dico il perché.
Nel corso di questi 2 secoli ci sono stati parecchi furti “d’arte” da parte dei Romani ai danni dei greci.
Sicuramente i 2 guerrieri sono stati sottratti in questo periodo.
Comunque poi i secoli passano.
Fino al momento dei Bronzi di Riace ritrovamento.
Quando vengono riscoperti?
È il 16 agosto 1972.
Quel giorno, Stefano Mariottini, un giovane sub sta facendo tranquillamente delle immersioni.
Arriva a 230 metri lontano dalle coste di Riace Marina.
Ad 8 metri di profondità nota questa coppia di statue.
Ed ha immediatamente capito che si trattava di opere d’arte? Non le ha confuse neanche per un momento per qualcos’altro?
L’ha capito subito per via di un curioso dettaglio.
Ed è il braccio sinistro del Bronzo di Riace A.
Dopo tutti quei secoli il mare ha cercato di “nascondere” questi 2 capolavori sotto la sabbia.
Ma non ce l’ha fatta.
Il braccio del Bronzo A è rimasto fuori dalla sabbia.
E così è stato individuato da Stefano.
Quest’ultimo avvisa le autorità ed il Centro subacquei dell’Arma dei Carabinieri si occupa delle operazioni di recupero.
E così cominciano i lavori:
- Il 21 agosto 1972 viene recuperata la statua B
- Il 22 agosto 1972 viene recuperata la statua A
Ah, a proposito del “ripescaggio” delle opere, devi sapere una cosa.
Durante il recupero della statua A, non è andato tutto liscio.
Cosa è successo?
Nel bel mezzo delle operazioni per riportarlo fuori dal mare, questo ricade improvvisamente.
Niente di grave per fortuna.
Pochi minuti dopo viene effettuato un nuovo tentativo ed il guerriero è in salvo.
Conclusa la prima fase del ritrovamento dei Bronzi di Riace, ora è il momento di rimetterli in sesto.
Così iniziano le prime, importanti operazioni di pulizia.
Questo è un procedimento molto delicato dato che le statue sono state per secoli sott’acqua e potrebbero essere molto fragili.
Le operazioni vanno a buon fine e non ci vuole molto prima che emerga la vera bellezza di questi 2 capolavori.
Gli esperti hanno tutto il tempo di studiarli da vicino e capiscono subito che si tratta di una coppia di opere greche originali del 5° secolo a.C.
È un’occasione unica.
E sai il perché?
Perché altri reperti greci che sono giunti fino a noi non hanno avuto la stessa fortuna.
Molti di questi infatti sono danneggiati o privi comunque di qualche parte.
I 2 guerrieri invece sono quasi del tutto integri.
E quanto sono durate le operazioni per il restauro Bronzi di Riace?
È stata una vera impresa in cui gli esperti hanno dovuto fare molta attenzione.
Comunque il lavoro termina nel gennaio del 1975.
Ed è lì che accade un evento fondamentale.
Quale?
La Soprintendenza ammette di non avere gli strumenti adatti per concludere al 100% i il Bronzi di Riace restauro.
E adesso?
Niente paura.
La coppia di opere greche viene trasferita nel Centro di Restauro della Soprintendenza Archeologica della Toscana.
Qui inizia un nuovo procedimento di pulizia per offrire un aspetto migliore alle opere ritrovate in mare.
Terminato questo, è il momento delle analisi radiografiche.
A cosa servono?
Si tratta di esami approfonditi grazie ai quali gli esperti possono risalire a:
- Struttura interna della statua
- Stato di conservazione
- Spessore del metallo
E devo dirlo.
È stato un vero successo.
Grazie a queste analisi abbiamo molte altre importanti informazioni.
Tipo?
Il braccio destro della statua B (il guerriero anziano) ed il suo avambraccio sinistro a cui in origine era attaccato uno scudo sono stati realizzati con una tecnica di fusione diversa dal resto del corpo.
Questo sai cosa significa?
Che queste 2 parti sono state realizzate in un momento successivo al completamento della statua.
Ed il braccio destro e l’avambraccio sinistro originali?
Quelle sono state sostituite.
Ed il perché lo possiamo immaginare: forse il bronzo, durante il periodo in cui era esposto in Grecia è stato danneggiato.
Ma c’è dell’altro.
Le radiografie hanno evidenziato che queste statue non sono composte al 100% da bronzo.
Davvero?
Proprio così.
Pare che lo scultore/i abbia usato anche dell’argento per realizzare i denti della statua A e le ciglia di entrambi i guerrieri.
C’è di più.
Oltre al bronzo e l’argento c’è anche dell’avorio e del calcare.
Con quest’ultimi è stato possibile rendere il colore bianco negli occhi delle sculture.
Senza contare il rame utilizzato sia per le labbra che per i capezzoli.
Insomma, ci sono tanti materiali diversi.
E quanto sono durati questa volta i lavori di restauro?
5 anni.
Tutto termina il 15 dicembre 1980.
Le statue poi vengono esposte al pubblico nel Museo Archeologico di Firenze.
Ed è stato un successo incredibile.
Un successo talmente grande che la coppia di Bronzi di Riace Statua A e statua B diventano protagonisti di un’altra esposizione.
Questa volta a Roma.
Anche se i problemi non tardano ad arrivare.
Perché? Cosa è successo?
Negli anni Novanta le statue cominciano ad usurarsi.
Come è possibile? Non sono state restaurate?
Sì, questo è vero.
Ma devi sapere un’altra cosa.
Per realizzare delle statue di bronzo, all’interno viene inserito un elemento per la modellazione.
Questo è chiamato terra di fusione.
I restauratori erano al corrente della presenza di questo materiale.
Ne hanno rimossa una parte ed hanno deciso di lasciarne un po’ per timore che – se tolto del tutto – avrebbe potuto causare problemi.
Ed invece alla fine è stata proprio la terra di fusione a favorire il degrado dei 2 guerrieri.
Ma non tutto è perduto.
Gli specialisti intervengono nuovamente ed iniziano un’operazione per combattere la corrosione.
I lavori terminano nel 1995.
E poi c’è il ritorno a Reggio Calabria Bronzi di Riace.
Questa volta resteranno qui?
Il loro viaggio è (quasi) terminato.
Tornati a casa, sono gli ospiti d’onore del museo, il quale ha realizzato una statua esclusivamente per loro.
In che senso?
Lo spazio che li contiene adesso ha:
- Climatizzazione sempre controllata e che garantisce una temperatura tra i 21°C ed i 23°C
- Umidità tenuta sotto controllo e che si aggira attorno al 40-50%
Ma prima di fermarsi definitivamente al Museo Nazionale della Magna Grecia, c’è un’altra tappa che i 2 eroi greci devono affrontare.
Quale?
Nel 2009 c’è un trasferimento dei Bronzi di Riace Palazzo Campanella.
Questo è il palazzo della regione Calabria.
In tale occasione viene allestito un laboratorio (aperto al pubblico) dove i restauratori vogliono effettuare altre operazioni di rifinitura per i 2 bronzi.
Si tratta di lavori importanti, i quali terminano nel 2011.
Ed anche in questo caso, saltano fuori molte altre importanti informazioni.
Ad esempio?
Viene evidenziata la presenza di alcuni chiodi (tra cui ce ne sono anche di forma quadrata) che gli scultori hanno usato per mantenere fermi i guerrieri durante la fase di fusione.
Ma questi esami mettono in risalto anche i danni arrecati dal tempo.
Di che tipo?
Si vedono delle fratture sul naso e sulla barba della statua A.
Devo dirlo.
È stato un vero miracolo il fatto che delle statue così fragili abbiano resistito con così “pochi” danni nel corso dei secoli.
E poi grazie alle moderne tecnologie utilizzate dagli esperti è stato possibile anche conoscere la percentuale precisa della lega utilizzata per la realizzazione dei 2 guerrieri.
Senza contare che è stata conosciuta la tecnica utilizzata dagli autori per realizzare sia gli occhi che la bocca di entrambi i protagonisti.
Davvero?
Certo.
Ah, quasi dimenticavo.
Durante questi lavori viene definitivamente rimossa la terra di fusione rimasta all’interno delle statue.
Al suo posto è stato inserito un prodotto chimico che combatterà la corrosione.
Poi vengono aggiunte delle basi antisismiche n marmo di Carrara.
In questo modo nessuna minaccia di terremoto può smuovere le statue con il rischio che possano cadere e distruggersi.
E sai perché le basi sono state realizzate proprio in marmo?
Perché questo è il materiale più idoneo in combinazione con il bronzo usato per le statue.
E le basi sono state realizzate in modo tale che – nel malaugurato caso di un terremoto – saranno soltanto queste ad oscillare, mettendo le statue in salvo da qualsiasi movimento indesiderato.
Tutto è possibile grazie alle sfere montate all’interno di questi blocchi, i quali assorbono ogni pericoloso spostamento.
Trovo che si tratti di un sistema perfetto per la salvaguardia delle statue (anche per il David di Michelangelo).
Pensaci un attimo.
Sia i guerrieri che il David sono statue verticali.
E si assomigliano anche.
Con questo sistema saranno sempre al sicuro da terremoti.
Ma alla fine i Bronzi di Riace dove sono?
Nel dicembre 2013 il loro viaggio si conclude ed arrivano al Museo Nazionale della Magna Grecia a Reggio Calabria.
Si trovano in delle speciali stanze asettiche.
Poche persone alla volta possono entrare ed ammirarli da vicino.
E soltanto dopo essere passati in un’apposita stanza di decontaminazione che elimina tutti i germi trasportati dall’esterno.
DESCRIZIONE
Ora è il momento che ti dica qualcosa in più su questi 2 guerrieri.
Chiarita la questione sui Bronzi di Riace dove si trovano, adesso è il momento di scoprire i particolari che li hanno resi così celebri nel tempo.
È vero.
A prima vista potrebbero sembrarti diversi, ma ci sono alcuni evidenti elementi che li accomunano.
Ad esempio?
Possiamo cominciare col notare che entrambi sono stati rappresentati in una posizione di chiasmo.
Chiasmo?
Esatto.
Si tratta di una tecnica spesso utilizzata nell’arte greca.
Serve per dare equilibrio all’opera, lavorando sui movimenti “in contrasto” dei muscoli.
Detto così mi rendo conto che possa sembrare complicato, ma non è così.
Mi spiego meglio:
- Se ad esempio il braccio sinistro della statua è teso, allora – per contrapposizione – la gamba destra è rilassata
- Se il braccio destro è rilassato, la gamba sinistra è tesa
Tutto qui.
Ed il chiasmo è notevole parlando dei Bronzi di Riace descrizione.
Ma andiamo avanti.
Un altro dettaglio che salta subito all’occhio guardando queste statue è il fatto che entrambi i guerrieri hanno un atteggiamento diverso.
In che senso?
Il Bronzo A (il combattente più giovane) sembra un po’ più nervoso, scalpitante e vitale.
Al contrario, il bronzo B è più calmo e tranquillo.
Guardando meglio queste Bronzi di Riace immagini non c’è alcun dubbio.
A proposito di cosa?
Si tratta di una coppia di opere che trasmettono un grande senso di potenza.
E come fanno?
Merito dei loro “movimenti”.
Ora ti spiego.
Essendo stati scolpiti con una delle braccia lontane dal corpo, di conseguenza tutti i muscoli sono in tensione.
Così ci trasmettono una sensazione di forza e di potenza.
Sai perché sono proprio in questa posizione?
Semplice.
Sul braccio piegato reggevano uno scudo, mentre con l’altro tenevano un arma.
E voglio dirti un’altra cosa.
Dà un’occhiata ai Bronzi di Riace foto qui sotto che ritrae la statua B.
Non trovi che la testa del combattente sia un po’ piccola?
Credimi, non è un errore.
Probabilmente l’autore l’ha realizzata in questo modo perché doveva avere un elmo in testa.
Ma ci sono delle altre cose che devi sapere per conoscere completamente i Bronzi di Riace descrizione.
Che cosa?
Mi riferisco ai materiali e la tecnica di fusione utilizzata.
Questi cambiano da una statua all’altra.
E con questo?
È un dettaglio fondamentale.
Questo infatti ha spinto gli studiosi a pensare che le 2 statue siano stati scolpiti non da uno, ma da 2 autori differenti.
O magari lo scultore è sempre lo stesso, soltanto che li ha realizzati in 2 momenti diversi.
Detto ciò, è il momento di guardare queste statue da più vicino.
Troveremo importanti indizi, fidati.
Cominciamo con la testa del Bronzo A.
La vedi quella grande fascia che sta un po’ più in alto delle tempie?
Quella è una fascia di lana.
A che serve?
Si tratta di una copertura che doveva evitare il contatto della testa del guerriero con l’elmo.
In questo modo non sarebbe stato scomodo.
E soprattutto non gli avrebbe fatto male.
E non è tutto.
Si vede anche una sporgenza a forma di triangolo con la punta in alto.
Non c’è alcun dubbio.
Tutto ciò combacia alla perfezione con la forma di un elmo corinzio
Non c’è dubbio.
Combacia alla perfezione con un elmo tipicamente corinzio.
Andando alle spalle della statua si vede anche il punto dove doveva esserci il paranuca dell’elmo.
Lì c’era la parte (detta paranuca) dell’elmo.
E sai che c’è un perno proprio sulla parte più alta della testa?
Quello serviva a tenere fermo l’elmo che indossava in origine.
Come avrai capito, la statua A aveva equipaggiato un elmo rialzato sulla testa.
E questo vale anche per la statua B?
In realtà qui la storia è diversa.
Prima ti ho detto che le dimensioni del suo cranio sono un po’ piccole.
Ma non è l’unica cosa “strana”.
Cosa altro c’è?
Ha una forma un po’ allungata.
E perché?
Perché in questo modo sarebbe stato più facile scolpire un elmo sulla sua testa.
E non solo.
Come l’altra statua, anche questo guerriero aveva sulla testa una sorta di cuffia di cuoio.
Come faccio ad esserne sicuro?
Basta dare un’occhiata alle sue orecchie.
Entrambe presentano il foro di un chiodo.
Questo serviva per aggiungere un elemento in un secondo momento.
E c’è dell’altro.
La barba presenta un incavo che fa riflettere.
Forse c’era qualcosa attaccato sotto al mento.
Questi dettagli – combinati tra loro – fanno pensare che avesse effettivamente un caschetto di cuoio in testa.
Gli studiosi, volendo approfondire questa ipotesi, hanno cominciato a scavare nel passato.
E così hanno studiato da vicino le monete greche del 5-6° secolo a.C.
Cosa hanno trovato?
Una somiglianza.
Su una di queste c’è un uomo di profilo che indossa un caschetto di cuoio che comprende paraorecchie e paranuca.
In origine la statua B doveva essere equipaggiato in modo simile.
Ma perché così tanto interesse per questo oggetto sulla testa?
Adesso ti spiego.
Nel mondo greco questa sorta di protezione era indossata dallo stratego, il generale greco.
Ciò fa pensare che la statua B rappresenti il comandante di un’armata.
E se così fosse, che armi aveva? E la statua A?
Qui la storia è più semplice.
È certo che entrambi avevano il braccio sinistro in questa posizione per trattenere lo scudo facendo leva sulle maniglie con le mani.
Che genere di scudi utilizzavano?
Quasi sicuramente erano delle protezioni molto ampie, come quelle usate dagli opliti.
Opliti?
Esatto.
Si tratta di soldati di fanteria greci, armati di lancia.
E per quanto riguarda le armi invece?
Come immaginerai, avevano delle lance.
Ed è rimasto qualche segno sul braccio destro di entrambe le statue.
Dà un’occhiata alla mano destra della statua A.
Sicuramente reggeva una lancia tra indice e medio.
E c’è un motivo per cui la sorreggeva in questo modo.
Così l’arma non toccava a terra e non si spuntava.
La statua B invece aveva la lancia nel palmo della mano destra.
SIGNIFICATO
Ora la storia si fa complicata.
Fino ad ora ti ho parlato di dove si trovano i Bronzi di Riace e ti ho svelato alcuni dei dettagli più importanti di questa coppia di guerrieri.
Adesso è il momento di rispondere alla domanda da un milione di dollari.
Chi sono questi guerrieri? Qual è la loro identità?
È un mistero che è andato avanti per moltissimi anni.
Storici, archeologi ed esperti hanno avanzato un sacco di ipotesi diverse.
Ed ora ti dirò quali sono le più importanti.
IPOTESI
Tutto comincia nel 1979.
Sono passati 7 anni dal ritrovamento dei 2 guerrieri.
Chiunque vuole saperne di più su di loro.
Ed è W.Fuchs a fare uno dei primi tentativi.
Cosa ha detto?
Secondo lui le 2 statue facevano parte della decorazione del donario degli ateniesi nella città di Delfi.
Ed è stato lo scultore Fidia a realizzarle entrambe nel 5° secolo.
Non solo.
Per lui le 2 immagini Bronzi di Riace rappresentano una coppia di oplitodromi.
Oplitodromi?
Sono degli opliti/atleti che partecipano ai Giochi Olimpici.
O in alternativa – per Fuchs – si tratta di una coppia di eroi greci.
A questa ipotesi poi ne sono seguite molte altre.
Come quella del professore universitario Claude Rolley specializzato soprattutto nella ricerca e nello studio delle statue di bronzo.
Nel 1983 ha affermato che la statua A raffigura un eroe dell’Attica.
Ed è stato scolpito da un artista ateniese nel 460 a.C.
E la statua B?
Anche lui rappresenta un eroe.greco.
Ma a scolpirlo stavolta è stato un collega di Fidia attorno al 430 a.C.
E non è tutto.
Rolley aggiunge che la statua A è stata scolpita senza elmo.
E come spiega la fascia che indossa?
Lì doveva esserci un diadema.
Di solito i re dell’Attica li indossavano.
Ed è così?
È poco probabile.
Ed ora ti dico il perché.
Ci sono dei segni sulla testa della statua A che provano al 100% che questo indossava un elmo.
E questo doveva essere anche bello ingombrante al punto da rendere impossibile vedere un qualsiasi diadema.
Dopo la proposta di Rolley, è il turno dell’archeologo Enrico Paribeni.
Lui non è d’accordo.
Dice che la statua A non è stata realizzata in Attica e non ha nulla a che fare con questa storica regione.
E perché?
L’archeologo si concentra soprattutto sul luogo in cui sono stati ritrovati i Bronzi di Riace Reggio Calabria.
Non crede all’ipotesi che l’equipaggio della nave che li trasportava si sia liberato di un carico così importante.
Per lui il Bronzo A rappresenta un eroe greco.
Ed è stato scolpito da un artista vissuto nel Peloponneso nel 460-450 a.C.
E per quanto riguarda il Bronzo B?
Per Paribeni si tratta di uno stratego, scolpito in Attica tra 410 e 400 a.C.
Come avrai capito, per lo studioso le 2 opere non hanno nulla a che fare l’una con l’altra e sarebbero state scolpite in 2 luoghi (e periodi) differenti.
Ma neanche questa ipotesi può essere accettata.
Per quale motivo?
Non ci sono prove a sufficienza che testimonino ciò che afferma.
Ci sono stati altri tentativi di identificazione?
Certamente.
Antonino Di Vita, un altro archeologo italiano ha avanzato un’ipotesi completamente diversa dalle precedenti.
Cioè?
Secondo lui le statue rappresentano una coppia di atleti che hanno vinto la corsa degli opliti (un’antica disciplina sportiva che consisteva in una corsa con addosso l’equipaggiamento da battaglia).
E per quanto riguarda gli autori?
Secondo lui la statua A è stata realizzata da un artista in Attica attorno al 560 a.C.
L’altra invece nel 430 a.C. sempre in Attica.
E come ha dedotto tutto questo?
Analizzando ciò che manca nelle 2 statue.
Mi spiego meglio.
Per Antonino i protagonisti avevano nelle loro mani destre un ramo di ulivo (o di alloro), tipico simbolo di gloria.
E poi c’è il classico elmo (andato perduto) sulla testa della statua A.
Ma aspetta un momento.
Prima non abbiamo detto che avevano delle lance tra le mani?
Hai ragione.
Ma devi sapere che l’archeologo ha proposto questa ipotesi prima che venisse affermato che le 2 statue avevano delle lance oplitiche.
Una volta che ciò è stato confermato, la sua ipotesi è stata scartata.
Comunque i tentativi di capire chi rappresentassero queste statue sono continuati a lungo.
Pensa che anche il greco Geòrghios Dontàs ha effettuato un intervento in proposito.
E cosa ha detto?
Per lui le opere sono state realizzate nel contesto ateniese.
Il bronzo A rappresenta un eroe della città ed è stato scolpito da Mirone.
In seguito la statua è stata esposta nella piazza principale (agorà) di Atene.
Il bronzo B invece?
Anche questo rappresenta un eroe ateniese.
Ma a scolpirlo è stato Aikamenes, un artista vissuto nel 5° secolo a.C.
Geòrghios aggiunge anche che le statue sono state realizzate nello stesso periodo.
Ed è andata così?
No.
Confrontando i Bronzi con delle opere di Mirone (come la Testa di Zeus) e di Alkamenes (come la testa di Hermes Propylaios), sono state evidenziate un sacco di differenze.
Ad esempio la barba ed i capelli dei bronzi sono stati resi in modo totalmente diverso da queste altre statue prese in esame.
Altri studiosi invece si sono concentrati sull’aspetto atletico.
Cioè?
C’è l’archeologo Sandro Stucchi che – ad esempio – ritiene che entrambe le statue rappresentino la stessa persona.
E chi sarebbe?
Il pugile Euthymos.
E sarebbe stato immortalato in 2 momenti differenti:
- Nel 470 a.C. dopo aver vinto a Temesa e scolpito da Pitagora di Reggio (statua A)
- Nel 425 a.C. dopo la sua morte rappresentato come un eroe pugile (statua B)
Purtroppo neanche questa teoria è valida al 100%.
Per quale motivo?
Perché le protezioni indossate dagli antichi pugili sono diverse da quelle rappresentate sui Bronzi di Riace.
C’è anche chi ha osato di più, ipotizzando un allontanamento dal mondo greco.
Cioè?
È stato l’archeologo americano R. Ross Holloway.
Lui nel 1998 ha affermato che questa coppia di statue rappresenta in realtà i fondatori di alcune città in Sicilia, cioè Gela, Agrigento e Camarina.
E l’autore sarebbe un bronzista vissuto in Sicilia sempre nel 5° secolo a.C.
B.S. Ridgway invece ha pensato che i Bronzi appartenessero al mondo romano e rappresentassero dei protagonisti di un poema epico.
Ma scusa, se fosse effettivamente così non dovrebbero essere più recenti?
Esatto.
Probabilmente tutto ciò è accaduto tra il 1° secolo a.C. ed il 1° secolo d.C.
E la statua B sarebbe la più recente.
Comunque non ci sono prove che confermino questa teoria.
Tra l’altro il bronzo che riveste i guerrieri è molto sottile e di solito le opere romane hanno degli strati molto più spessi.
Ed immagino cosa stai pensando.
Sono davvero un sacco di ipotesi, vero?
Hai ragione.
Te lo avevo detto prima.
La storia di questa coppia di statue ha appassionato studiosi di tutto il mondo.
Pensa che le indagini sono proseguite fino ai giorni nostri.
Con l’aiuto di strumenti più precisi ed analisi più dettagliate, è stato possibile avvicinarsi alla verità.
Quale sarebbe?
Lo storico dell’arte Paolo Moreno ha proposto una versione molto interessante.
E lo ha fatto dopo aver analizzato la terra di fusione all’interno delle statue e diverse fonti.
E sai cosa ha detto?
- Bronzo A (il guerriero giovane) rappresenta Tideo, un eroe greco figlio di Ares e protetto da Atena
- Bronzo B è Anfiarao, un profeta guerriero che nelle sue visioni del futuro ha osservato la propria morte a Tebe
E perché dovrebbero essere proprio loro 2?
Perché entrambi hanno partecipato alla guerra prima contro la città di Argo.
E poi contro Tebe.
Ed è qui che sono morti tutti e 2.
Paolo come ha capito tutto ciò?
Analizzando la terra prelevata da dei piccoli fori nei piedi.
Lì ha scoperto che la terra presente nella statua B proveniva direttamente dall’Atene del 5° secolo a.C.
E per quanto riguarda il bronzo A?
Quello invece proviene dalla città di Argo, 5° secolo a.C.
Entrambe sono state realizzate con il metodo della fusione diretta.
Per quanto riguarda gli autori invece?
Il Bronzo A (forse) l’ha realizzato Agelada.
È uno scultore di Argo che ha lavorato al santuario di Delfi proprio nella metà del 5° secolo a.C.
Ed è certo?
È molto probabile.
Per quanto riguarda la statua B?
Anfiarao è stato scolpito da Alkamenes (come diceva l’archeologo greco Dontàs).
Questo artista è nato a Lemno ma ha ottenuto la cittadinanza onoraria ad Atene per il suo talento.
Ma Paolo ha studiato più a fondo anche i testi.
Quindi?
Ha trovato un elemento molto interessante nelle guide di Pausania del 1° secolo d.C.
Questo ha scritto una sorta di “guida” della Grecia.
Ed ad un certo punto parla di un maestoso monumento dedicato ai Sette contro Tebe (una leggendaria spedizione di guerra) esposta nella piazza principale (agorà) di Argo.
Il gruppo – composto da 15 statue – doveva comprendere anche i Bronzi di Riace, armati di tutto punto con lance, elmi e scudi.
Prima di chiudere questo discorso, voglio farti conoscere un’ultima ipotesi.
Un’altra?
Esatto.
È stata avanzata da Daniele Castrizio, un archeologo.
Cosa ha detto?
Per lui le 2 statue rappresentano Eteocle e Polinice, una coppia protagonista di un mito greco.
- Il Bronzo A rappresenterebbe Polinice
- Il Bronzo B rappresenterebbe Eteocle
E l’autore sarebbe Pitagora di Reggio.
Ci sono prove a sostegno di questa ipotesi?
Lui ha analizzato gli elementi che sono andati perduti nei secoli, come:
- Elmo corinzio
- Scudo
- Lancia oplita
Le statue non sono re, filosofi e nemmeno divinità.
Sono soltanto degli eroi.
Daniele ha pensato che i 2, data la loro somiglianza, fossero fratelli.
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