Voglio farti conoscere la storia di una delle statue più famose e conosciute di tutti i tempi. L’autore di questo capolavoro è Michelangelo Buonarroti, pittore, genio e scultore vissuto tra il ‘400 ed il ‘500. Per farti conoscere il suo talento oggi voglio parlarti della Pietà Vaticana.
Ci sono un sacco di cose da sapere su questo lavoro.
Per fornirti tutte le informazioni di cui hai bisogno ho deciso di scrivere questo articolo.
Una volta che avrai finito di leggerlo, posso assicurarti che:
- Conoscerai l’incredibile vicenda della Pietà del Michelangelo
- Capirai per quale motivo questa scultura è così popolare e rinomata in tutto il mondo
- Vedrai da vicino tutti i particolari che rendono quest’opera un capolavoro senza precedenti
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene questo lavoro? Cominciamo.
Data di realizzazione: 1498-1499
Dimensioni: 174 x 195 cm
Dove si trova: Basilica di San Pietro, Roma
STORIA
Tutto comincia quando il giovane Michelangelo Buonarroti trascorre 6 anni a Roma.
Per essere precisi, parliamo del periodo che va dal 1496 al 1501.
E forse non ci crederai, ma la scultura di cui ti parlerò oggi è – probabilmente – il suo primo lavoro in assoluto.
Davvero?
Sembra proprio di sì.
E chi ha commissionato questa statua della Pietà?
È stato un cardinale francese.
Il suo nome è Jean Bilhères de Lagraulas.
Lui è anche l’abate benedettino della basilica di Saint-Denis che si trova a Parigi.
E non è tutto.
Ha anche un altro incarico.
Quale?
Lui è l’ambasciatore del re di Francia Carlo VIII.
E come ha fatto a conoscere il giovane Michelangelo?
Ora te lo spiego.
Devi sapere che in quegli anni il Buonarroti non era ancora famoso.
Ed ha ottenuto questo lavoro soltanto grazie all’aiuto del suo amico banchiere (e nobile) Jacopo Galli.
Quest’ultimo ha dei contatti nel Vaticano.
E conosce bene il talento del ragazzo, tant’è che poco tempo prima anche lui ha richiesto una statua di Bacco.
Grazie a Jacopo, Michelangelo ottiene un incarico molto importante.
E quale sarebbe?
Deve scolpire una scena di Pietà in marmo.
Si tratta di un lavoro fondamentale, perché poi l’opera di Michelangelo servirà a decorare la tomba del cardinale Jean Bilhères de Lagraulas.
Dove verrà posta la tomba?
All’interno di una delle cappelle della chiesa di Santa Petronilla.
Questa è chiamata anche Cappella dei Re di Francia.
E si trovava a sud della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Poi cosa succede?
I lavori cominciano.
Sai perché il cardinale ha deciso di far realizzare una Pietà?
Perché al tempo era un soggetto molto popolare.
Una volta che si sono messi d’accordo, il giovane Michelangelo riceve parte parte del pagamento per il lavoro in anticipo.
Ed il contratto? C’è qualcosa da sapere in merito?
Certo.
È stato stipulato attorno al 27 agosto 1498.
Tutto è scritto chiaramente.
Il cliente richiede:
- Una pietà di marmo
- La protagonista deve essere la Vergine Maria vestita
- Tra le braccia deve sorreggere Cristo privo di vita
- La Pietà di Michelangelo deve essere a grandezza naturale
- Il lavoro deve essere completato entro un anno
Una bella sfida, non c’è che dire.
Michelangelo ha tutte le carte in regola per avere successo.
Il ragazzo ce la mette tutta.
Nell’estate del 1497 realizza i primi disegni per la sua Pieta Vatican.
E non si ferma mai.
In che senso?
Ora ti spiego.
Nel marzo 1498 giunge a Carrara per scegliere personalmente il blocco di marmo che utilizzerà per la scultura.
E per prendere il pezzo migliore, va a selezionarlo direttamente nelle cave di marmo.
A questo proposito, voglio svelarti una piccola curiosità.
E sarebbe?
Il Buonarroti ha curato ogni minimo passaggio del proprio lavoro, partendo dalla scelta dei materiali fino all’esecuzione finale.
E ci sono alcune fasi del suo metodo che riutilizzerà più volte nella sua carriera.
Infatti spesso sarà lui stesso a scegliere i materiali per il suo lavoro.
Pensa che in questa occasione ha voluto controllare di persona anche il trasporto del blocco di marmo da Carrara a Roma.
Non c’è dubbio.
È un vero perfezionista.
E poi, il lavoro com’è andato avanti?
L’artista ci lavora su nel 1498 e conclude il tutto nel 1499-1500.
Ha rispettato i tempi di consegna?
No.
Il risultato però è sensazionale.
Pensa che Michelangelo quando ha terminato la Pietà Vaticana ha soltanto 25 anni.
Per questo lavoro ha ottenuto 450 ducati.
Una bella cifra che oggi equivalgono a circa 50000€.
Quando la statua è stata completata, viene messa nella chiesa di Santa Petronilla come pattuito.
Ma poi accade qualcosa.
Qualche tempo dopo iniziano i lavori per la ricostruzione della Basilica di San Pietro in Vaticano.
E nel corso delle operazioni la chiesa di Santa Petronilla viene distrutta.
La Pietà che fine ha fatto?
Non preoccuparti.
È stata spostata in San Pietro.
Si trova precisamente nella prima cappella della navata destra.
Il successo di questo capolavoro è tale che addirittura la cappella che la ospita viene chiamata Cappella della Pietà.
Ma ci sono altri imprevisti.
Di che genere?
La Pietà Vaticana di Michelangelo è stata danneggiata.
Ora ti dico tutto.
Nel ‘700 c’è stato un danno (non ci sono molti dettagli in merito) alla mano destra della Vergine.
Sono state rotte 4 dita di Maria.
Ci penserà Giuseppe Lirioni nel 1736 a restaurare il tutto.
Ma il lavoro non è perfetto.
Che vuol dire?
C’è qualcosa che non va.
Le dita della protagonista de la Pietà di Michelangelo Buonarroti sono diverse da come erano in origine.
E c’è dell’altro.
Il 21 maggio 1972 il capolavoro viene esposto al pubblico.
Non c’è alcun tipo di protezione.
In quell’occasione un uomo di nome Laszlo Toth colpisce con un martello la Pietà Vaticana Michelangelo.
I danni alla statua sono gravissimi, soprattutto al braccio sinistro ed al volto della Vergine.
Ma c’è ancora speranza.
I frammenti della statua sono abbastanza integri per poter essere utilizzati nuovamente per restaurare l’opera.
Aggiungendo del marmo e del poliestere, sotto la guida del direttore Deoclecio Redig de Campos, il capolavoro di Michelangelo torna come nuovo.
E questa volta vengono prese delle precauzioni.
Di che tipo?
L’opera da quel momento in poi viene esposta al pubblico dietro un vetro antiproiettile.
Prima di concludere la storia di questa statua, voglio farti sapere cosa ne pensano studiosi e critici a proposito.
I contemporanei di Michelangelo sono rimasti senza parole quando hanno visto la statua dal vivo.
C’è voluto pochissimo prima che la reputazione dell’artista passasse da “artista rispettato” a “scultore italiano più famoso”.
Lo storico dell’arte Giorgio Vasari ha fatto un sacco di complimenti a Michelangelo per questo lavoro.
E nei secoli successivi invece? La Pietà di Michelangelo Roma è stata apprezzata?
Assolutamente sì.
Nel 19° secolo lo studioso svizzero Wilhelm Meyer-Lübke ha scritto che quest’opera è perfetta ed è dotata di grande sensibilità.
Allo stesso modo lo studioso Jacob Burkhardt ritiene che sia una scultura fantastica.
La leggiadria e la bellezza delle teste dei protagonisti è incredibile.
La fama della Pietà Michelangelo Roma continua anche nel 20° secolo.
Herbert Von Einem, uno storico dell’arte tedesco ha evidenziato il fatto che questa statua sia dotata di un’eccezionale armonia.
Qui non ha trovato traccia del tipico “contrasto” che caratterizzerà le successive opere del Buonarroti.
Gli artisti invece? Hanno apprezzato la statua?
Assolutamente sì.
Pensa che c’è chi ha voluto omaggiare lo scultore realizzando delle versioni simili a la Pietà di Michelangelo a Roma.
Per esempio?
Giovanni Angelo Montorsoli ha realizzato un’opera simile che si trova nella chiesa di San Matteo a genova.
Così anche lo scultore siciliano Antonello Gagini nel 1512 ha scolpito una pietà in marmo liberamente ispirata a quella del Buonarroti.
Oggi si trova nella chiesa della Maria Santissima Addolorata a Soverato.
Infine Käthe Kollwitz ha realizzato una scultura alta ben 38 centimetri nel 1937-38 basandosi sul modello del Buonarroti.
DESCRIZIONE
Guarda attentamente questa scultura.
Devi sapere una cosa.
Il lavoro di Michelangelo Pieta si trova s un piedistallo.
E con questo?
Ciò vuol dire che possiamo vederla o dal basso o frontalmente.
Girarci attorno ed ammirare i dettagli dei 2 protagonisti (un po’ come accade con l’Apollo e Dafne del Bernini) è impossibile.
E molti specialisti ritengono che la Pietà di San Pietro – in questo modo – non può essere osservata nei minimi particolari.
Ti faccio un esempio.
Dà un’occhiata al volto di Gesù.
Osservare i particolari più minuziosi è difficile.
Mettiamo un attimo da parte questo discorso ed andiamo avanti.
Adesso voglio fornirti qualche informazione tecnica in più riguardo la Pieta Michelangelo.
Come già ti ho detto, la scultura è stata realizzata con il marmo bianco di Carrara scelto dallo stesso Michelangelo.
Il tutto pesa circa 2 tonnellate e mezzo (2600 chili).
Ah, prima non ti ho detto una cosa.
Questa scultura, nel 1964 è stata trasferita per un breve periodo a New York.
E quindi?
Approfittando di questa occasione è stata sottoposta a delle analisi ai raggi X.
Sai cosa è stato scoperto?
Dopo tutti quegli anni l’opera non ha subito né una crepa né danni.
Il Buonarroti ha scelto con grande cura il materiale per il suo lavoro.
Detto ciò, è il momento che ti sveli la Pietà di Michelangelo descrizione.
Prima di tutto sai che si intende quando si parla di “pietà” in ambito artistico?
È un soggetto molto utilizzato dagli artisti moderni.
Per fartela breve, una “scena di pietà” nell’arte cristiana rappresenta la Vergine Maria che stringe fra le braccia il corpo senza vita di Gesù, il quale è morto a seguito della crocefissione.
Questo straziante momento avviene sulla roccia, che secondo la tradizione biblica non è altro che il monte Golgota.
E – sempre secondo la tradizione – Maria indossa il suo tradizionale vestito con i veli.
Gesù, al contrario, essendo un prigioniero condannato a morte, viene spogliato di tutti i suoi abiti, fatta eccezione per un perizoma.
Sai qual è una delle migliori caratteristiche di questo lavoro?
Te lo dico io.
Nell’opera di Michelangelo la Pietà i dettagli anatomici dei 2 protagonisti sono resi alla perfezione.
Mi spiego meglio.
I muscoli, i tendini, le vene e tutto il resto del corpo è scolpito alla perfezione.
E sono proprio questi particolari a rendere il tutto molto realistico e dinamico.
Ma qual è il segreto di Michelangelo? Come ha fatto a rappresentare il corpo umano così dettagliatamente?
Ha avuto la possibilità di osservare (e studiare) da vicino dei cadaveri.
In questo modo ha potuto riportare sulle sue sculture (ed affreschi) ogni minimo particolare.
Ora voglio farti notare una cosa a proposito del lavoro di Michelangelo Pietà Vaticana.
Che cosa?
Forse non l’hai notato, ma Maria, per quanto riguarda le dimensioni, è molto più grande del figlio Gesù.
A dirla tutta, se la Vergine potesse mettersi “in piedi”, ti renderesti conto che supera tranquillamente i 2 metri d’altezza.
Perché è così alta?
È stato costretto a scolpirla in questo modo.
Ed ora ti dico il perché.
Una giovane donna che tiene sulle proprie ginocchia (senza troppa fatica) un uomo adulto è poco realistico.
Pensaci un attimo.
Se Michelangelo avesse scolpito la Vergine più piccola, non ce l’avrebbe mai fatta a sorreggere Cristo.
Pochi si accorgono di questo piccolo particolare.
E ci sono 2 motivi:
- Confrontare direttamente le dimensioni delle 2 figure è impossibile perché si trovano in 2 posizioni diverse
- Lo scultore ha fatto in modo che le proporzioni delle teste dei 2 personaggi fossero quanto più simili possibile (perché questo è il primo particolare su cui ci si concentra quando si osserva un’opera)
E non è tutto.
La scultura di Michelangelo Buonarroti la Pietà cela altri importanti dettagli.
Ad esempio la grandezza di Maria viene celata ulteriormente dalla sontuosa veste che indossa.
Poi se ci mettiamo di fronte all’opera, abbiamo Maria disposta esattamente davanti, mentre Cristo si trova in posizione laterale.
Questo altro dettaglio rende ancora meno nota la differenza di dimensioni de la Pietà Roma.
Ah, a proposito del vestito di Maria, c’è un’altra cosa che devi sapere.
Michelangelo l’ha realizzato con grande cura per un motivo.
Quale sarebbe?
In questo modo il corpo privo di vita di Cristo viene posizionato in modo naturale sul grembo e sul braccio di Maria senza creare effetti discordanti.
In fin dei conti, dando un’occhiata a la Pietà di Michelangelo immagini noterai che i vestiti indossati dalla Vergine servono soprattutto a fornire supporto ed equilibrio all’intera composizione.
Ed ora voglio parlarti proprio di quest’ultimo aspetto.
I 2 protagonisti, messi in questo modo formano una vera e propria piramide, la cui punta è la testa della Vergine.
Se invece ci spostiamo sul lato destro dell’opera, noterai che si trovano su un’unica linea:
- Testa di Maria
- Il braccio sinistro di Maria
- Gamba sinistra di Cristo
Dall’altro lato del Michelangelo Buonarroti Pietà si vede che la composizione piramidale di cui ti parlavo prima è supportata da un grande drappo della veste della Vergine.
E non è tutto.
Mettiamoci di fronte alla scultura.
Possiamo dividerla in 3 parti:
- Parte superiore costituita dalla testa e dalla parte superiore del corpo di Maria
- Parte centrale con il cadavere di Gesù
- Parte inferiore dominata dal drappo e dai vestiti di Maria
E questa divisione in 3 parti ha un suo perché.
In che senso?
Ora ti spiego.
Divisa in 3 parti diverse, questa scultura di Michelangelo la Pietà di San Pietro è dotata di una straordinaria profondità che comincia dal lato inferiore e va aumentando man mano che si raggiunge la parte più alta.
Dopo averti detto qualche cosa a proposito della geometria e dopo averti rivelato la Pietà di Michelangelo dove si trova, ora voglio parlarti dei protagonisti.
Cominciamo con Maria.
Sta proprio di fronte a noi e sta sorreggendo il corpo del figlio con il braccio destro.
Guarda da più vicino la sua mano.
Hai notato che non sorregge Cristo con la mano chiusa?
A separarli c’è un tessuto della veste della Vergine.
Poi il braccio sinistro è leggermente inclinato ed il palmo della sua mano è rivolto verso l’alto.
Gli studiosi hanno notato questo particolare.
Ed hanno voluto sapere il motivo di questo gesto.
Per loro questo rappresenta – probabilmente – il dolore che sta provando per la morte di suo figlio e che l’ha lasciata senza parole.
Poi c’è il suo vestito: voluminoso e drappeggiato.
Copre gran parte del suo corpo lasciando scoperto il viso, il collo e le mani.
Ed i capelli invece?
Non si vedono.
Sono “scomparsi” sotto il velo.
La presenza di quest’ultimo si nota soprattutto grazie alla linea orizzontale che attraversa la sua fronte.
C’è altro che devi sapere sul volto della Vergine.
Cioè?
Guarda i suoi occhi.
Ha lo sguardo rivolto verso il basso e le palpebre sono quasi del tutto chiuse.
La sua espressione è strana.
Sembra quasi che non stia capendo che cosa sta accadendo davanti a sé.
Perché ha questa strana espressione?
Ottima domanda.
A differenza dei suoi colleghi del nord Europa, il Buonarroti sceglie di non realizzare una Vergine nel pieno del suo dolore.
Ritiene che la Madre di Dio non debba piangere come un qualsiasi genitore.
Basta soltanto quella mano sinistra con il palmo rivolto verso l’alto ad esprimere tuta la sua sofferenza.
Poi – come ti ho detto prima – Michelangelo ha scolpito il volto della Vergine più piccolo rispetto al suo corpo.
Ha sfruttato questo artificio soprattutto per non far sembrare Maria più grande rispetto a Gesù.
E so che l’hai notato.
Cosa?
Parlo di Maria.
Non trovi che sia un po’ troppo giovane?
Non c’è dubbio.
Sembra quasi che Cristo sia più anziano della madre.
Com’è possibile?
Non è un errore.
Ora ti spiego tutto.
Michelangelo ha scolpito una Vergine sovrannaturale.
L’età è una caratteristica dei mortali, non degli esseri celesti.
Altri studiosi invece ritengono che questo dettaglio abbia a che fare soprattutto con la purezza di Maria.
E qual è l’ipotesi giusta?
Difficile dirlo.
C’è anche da considerare il fatto che Michelangelo è stato influenzato notevolmente dal Nepolatonismo.
Neoplatonismo?
Esatto.
Si tratta di una filosofia che ha avuto grande successo nel Medioevo e che ha interessato moltissimi artisti e studiosi.
Cosa c’entra ora?
Ora ti spiego.
Secondo questo pensiero, il corpo è l’immagine dell’anima.
In base a ciò il volto giovane della Vergine rappresenta la perfezione fisica e morale.
Ah, e c’è un’ultima interpretazione di cui voglio parlarti.
Quale sarebbe?
Secondo alcuni Michelangelo ha voluto scolpire una Maria ragazza poiché si è ispirato ad un verso di Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Quale verso?
Nel 33° canto del Paradiso l’autore scrive:
Vergine Madre, figlia del tuo figlio”.
Questa frase potrebbe essere intesa – letteralmente – come se l’età di Maria potesse essere addirittura inferiore a quella di suo figlio Gesù.
Ma credimi, non è tutto merito di Michelangelo.
Davvero?
Certo.
Altri artisti hanno adottato questa curiosa soluzione prima di lui.
E poi alla fine al Buonarroti interessavano soprattutto problemi estetici e tecnici della statua.
Il contenuto non aveva un ruolo primario.
Mettiamo un attimo da parte la Vergine e lascia che ti dica qualcosa in più su Cristo.
Per prima cosa, la parte superiore del suo corpo è rivolta obliquamente a destra.
La sua testa cade senza vita all’indietro, finendo sotto il braccio della madre.
Poi stranamente scolpisce un Gesù con i capelli ricci.
Ed è una scelta molto strana, poco frequente nel mondo italico.
Ricordi quello che ti ho detto prima? Il fatto che la Vergine è di dimensioni maggiori rispetto alla realtà?
Bene.
Lo stesso discorso non vale per Cristo.
Le sue dimensioni sono reali.
Il motivo di questa differenza tra i protagonisti ha fatto riflettere molti.
Alcuni ritengono che in questo modo Gesù sia “tornato bambino” morendo tra le braccia della Madre.
E poi ci sono alcuni dettagli che devi conoscere:
- Il braccio che penzola
- La testa rivolta all’indietro
- Le forme magre e delicate
Sono tutti particolari che ci mostrano un Cristo che ha rivelato la sua umanità.
E nello stesso tempo ha mostrato la sua immensa bontà sacrificandosi per il genere umano.
Ah, un’ultima cosa.
Dopo essere stato crocifisso, Cristo è stato trafitto da una lancia.
E qui le ferite che fine hanno fatto?
Michelangelo le ha rese poco evidenti.
Si vedono giusto i segni dei chiodi sul collo del piede e sulle mani.
E la corona di spine che indossava invece?
Anche qui ci sarebbero dovuti essere i segni di questa atroce tortura.
Ed invece è sparito tutto.
Guardandolo così, Gesù non sembra morto.
È come se si fosse addormentato dolcemente tra le braccia della madre.
Ha un’espressione di pace sul suo volto.
E non ti ho ancora parlato della firma.
Della firma?
Esatto.
Questa è l’unica statua firmata da Michelangelo Buonarroti.
E dove si trova questa scritta?
Sulla fascia che attraversa il petto della Vergine.
C’è scritto:
MICHEL.A [N] GELVS BONAROTVS FLORENT [InVS] FACIEBA [T]”
Tradotto in italiano significa “Michelangelo Buonarroti di Firenze ha fatto questo “.
E perché l’ha firmata?
C’è un’ipotesi in proposito.
Un aneddoto racconta che un giorno Michelangelo sentì delle persone che parlavano tra loro e che attribuivano il suo lavoro a Cristoforo Solari, un artista milanese.
Per evitare confusione e fraintendimenti, il Buonarroti ha firmato la sua creazione.
Poi c’è anche chi pensa che il Buonarroti abbia aggiunto il suo nome perché forse si era reso conto dell’incredibile potenziale dell’opera.
In effetti non era ancora famoso.
E questa era un’occasione unica per affermarsi.
C’è un’ultima cosa che voglio dirti a proposito di questa scultura.
E sarebbe?
C’è un grande dinamismo alla base di questo lavoro.
Il movimento è reso evidente soprattutto da:
- Protagonisti
- Movimenti fluidi
- Drappeggio della veste della Vergine
Ed il grande senso di equilibrio che attraversa tutta l’opera risale all’arte greca.
La grande novità di questa statua è rappresentata soprattutto dal fatto che non c’è un tradizionale Cristo forte e vigoroso.
La figura scolpita da Michelangelo è caratterizzata da una delicatezza ed una fragilità senza precedenti.
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