Voglio raccontarti la storia di un’opera tragica. Il pittore che ha realizzato questo capolavoro è John Everett Millais, popolare artista inglese dell’800 appartenente al gruppo dei Preraffaeliti. Le sue opere sono state apprezzate fin da subito ed i collezionisti vanno sempre alla ricerca delle sue tele. Oggi voglio parlarti dell’opera intitolata Ophelia (oppure Ofelia).
Devi sapere un po’ di cose a proposito di quest’opera.
Ho scritot questo articolo per spiegarti tutto in modo chiaro e semplice.
Una volta che avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai tutta la storia dell’Ofelia quadro
- Capirai chi è Ofelia e come John ha realizzato questa tela
- Scoprirai l’importanza dei tanti dettagli che compongono l’opera
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene questo capolavoro?
Cominciamo.
Data di realizzazione: 1851-1852
Dimensioni: 76,2 x 111,8 cm
Dove si trova: Tate Britain, Londra
STORIA
Adesso voglio spiegarti com’è nata Ofelia Millais.
Tutto comincia con un’idea.
John vuole realizzare una tela che vada a decorare la zona superiore di un baldacchino imperiale.
Sai come faccio a sapere che si tratta di un baldacchino imperiale?
Semplice.
Basta guardare alcuni dettagli della tela che ha usato.
Mi spiego meglio.
Se la guardi da vicino, noterai che:
- Ha una forma orizzontale
- Ha i 2 angoli superiori leggermente smussati
La presenza di questi 2 piccoli particolari sono la testimonianza che il dipinto Ofelia doveva essere messa nel baldacchino.
Ma c’è altro che devi sapere sulla storia di questo capolavoro.
Cioè?
Ora ti racconto tutto.
Per realizzare una scena così dettagliata Millais ha dovuto suddividere il lavoro in diverse fasi (seguendo un processo simile a quello utilizzato per il Quarto Stato quadro).
Per essere precisi l’artista ha diviso il lavoro in 2 momenti differenti:
- Per prima cosa ha analizzato e studiato il paesaggio e l’ha reso nei minimi dettagli
- In seguito si è concentrato sulla donna protagonista e l’ha dipinta in modo estremamente realistico
E trattandosi di un’artista Preraffaelita, Millais ha fatto in modo che ci fossero determinate caratteristiche nel suo quadro Ophelia.
Che significa?
In poche parole i preraffaeliti vogliono che gli ambienti che fanno da sfondo alle loro opere dovesse essere il più reale possibile.
Ed è stato così per l’Ofelia di Millais.
L’artista per dipingere lo sfondo ha utilizzato la tecnica en plein air.
En plein air?
Proprio così.
Si tratta di una tecnicha pittorica messa a punto dai pittori impressionisti.
Ti spiego brevemente di cosa si tratta.
L’artista che usa questo metodo si mette all’aria aperta con la tela e comincia a riportare su questa tutto ciò che vede con i suoi occhi.
Una volta acquisiti dettagli sufficienti riporta la tela all’interno dello studio ed aggiunge le dovute correzioni.
E devo dirtelo.
John ha riprodotto questa tecnica alla perfezione.
Dà un’occhiata all’ambiente che circonda la protagonista del quadro Ofelia.
Questo scorcio esiste sul serio.
Si trova ai bordi del fiume Hogsmill, nel Surrey in Inghilterra.
E sai quanto ci è voluto per concludere quest’opera?
Molto.
Pensa che Millais è rimasto nei pressi del fiume per più di 5 mesi.
E non è tutto.
Per far sì che il suo quadro fosse super dettagliato ha lavorato anche per 11 ore al giorno.
Dopo 5 mesi cosa è successo?
L’opera è quasi completa.
Quasi?
Esatto.
Manca ancora la protagonista.
Ofelia.
E questa è la parte più difficile del quadro a dire la verità.
Addirittura?
Certo.
Dopo aver fatto un lavoro di precisione per l’ambiente di certo non può dipingere la protagonista in modo rapido e con poca attenzione.
Sai cosa ha fatto?
Ha chiesto ad una modella di posare per il ruolo di Ofelia.
E l’ha chiesto ad Elisabeth Siddal.
Chi è?
Elisabeth (chiamata Lizzie) in futuro diventerà la moglie del pittore (ed amico di Millais) Dante Gabriel Rossetti.
Entrambi sono due artisti Preraffaeliti.
Comunque Elisabeth accetta la richiesta di John.
Ma ora viene il bello.
Ofelia è uno dei personaggi della tragedia Amleto di William Shakespeare.
Più tardi ti parlerò per bene di questa storia.
Per ora ti basti sapere che ad un certo punto della vicenda Ofelia muore annegata.
Per far sì che l’opera sia quanto più reale possibile, John chiede ad Elisabeth di immergersi in una vasca da bagno con dell’acqua riscaldata per mezzo di alcune candele.
E com’è andata?
Non è stato facile.
La ragazza ha dovuto posare stando immobile in acqua per molto tempo.
E devo dirtelo.
Elisabeth ha mostrato una resistenza eccezionale.
Cioè?
Pensa che mentre è immersa le candele non hanno più riscaldato l’acqua.
Fa sempre più freddo.
Ma la ragazza non si arrende.
Concludere il dipinto di Millais Ofelia è fondamentale.
Così rimane ancora immersa per tutto il tempo necessario.
Ma non si è ammalata?
Purtroppo sì.
Elisabeth ha avuto una grave bronchite.
Il padre della ragazza ha preteso che Millais lo risarcisse di 50 sterline per pagare le spese mediche di Elisabeth.
E John alla fine ha dovuto pagare.
Dopo aver dipinto la protagonista l’Ofelia Everett Millais è finalmente completa.
La tela come ci è arrivata alla Tate Britain?
Ora te lo spiego.
Il collezionista Henry Farrer acquista il quadro il 10 dicembre 1851 direttamente da John pagandolo 300 Ghinee (si tratta di un’antica moneta inglese).
Poi negli anni successivi ci sono stati molti passaggi di proprietà:
- Henry Farrer vende il quadro al collezionista B.G. Windus
- Windus vende il quadro al collezionista Graves nel 1862 per 748 Ghinee
- Nel 1864 il quadro fa parte della collezione di Gambart
- Gambart rivende il quadro a W. Fuller Maitland e lo tiene nella sua collezione dal 1872 al 1892
Infine questo capoalvoro giunge tra le mani di Sir Henry Tate.
Nel 1894 decide di donarlo alla nazione.
Ed è così che poi è arrivato alla Tate Britain dove si trova oggi.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione questa tela.
Prima di spiegarti nei dettagli Opehlia painting dobbiamo fare un passo indietro e rispondere ad una domanda fondamentale.
Chi è Ofelia?
Prima te ne ho parlato brevemente.
Ora è il momento di conoscerla per bene.
Ofelia è uno dei personaggi della tragedia Amleto di William Shakespeare.
Per fartela breve si tratta di una giovane aristocratica innamorata del protagonista del racconto, Amleto.
Nel corso della trama avvengono alcuni eventi che portano il protagonista ad uccidere Polonio, il padre di Ofelia.
Quando quest’ultima scopre che il padre è stato ucciso da Amleto impazzisce.
Pensa che nella versione teatrale della tragedia Ofelia (dopo aver saputo dell’omicidio del padre) si comporta in modo strano.
Dice cose senza senso e distribuisce fiori ai personaggi con cui parla.
E questo cosa c’entra?
Ora te lo dico.
Un giorno Ofelia sta raccogliendo dei fiori sulla riva di un fiume.
Ad un certo punto perde l’equilibrio e cade nell’acqua.
E muore annegata.
A teatro la scena della morte di Ofelia non viene mostrata.
Il pubblico apprende della sua scomparsa per mezzo di un dialogo che avviene tra suo fratello Laerte e la madre Gertrude.
Ecco cosa dicono:
«GERTRUDE: Una disgrazia incalza alle calcagna
un’altra, tanto presto si succedono.Laerte, tua sorella s’è annegata.
LAERTE: Annegata! Ah, dove?
GERTRUDE: C’è un salice che cresce di traverso
a un ruscello e specchia le sue foglie
nella vitrea corrente; qui ella venne,
il capo adorno di strane ghirlande
di ranuncoli, ortiche, margherite
e di quei lunghi fiori color porpora
che i licenziosi poeti bucolici
designano con più corrivo nome
ma che le nostre ritrose fanciulle
chiaman “dita di morto”; ella lassù,
mentre si arrampicava per appendere
l’erboree sue ghirlande ai rami penduli,
un ramo, invidioso, s’è spezzato
e gli erbosi trofei ed ella stessa
sono caduti nel piangente fiume.Le sue vesti, gonfiandosi sull’acqua,
l’han sostenuta per un poco a galla,
nel mentre ch’ella, come una sirena,
cantava spunti d’antiche canzoni,
come incosciente della sua sciagura
o come una creatura d’altro regno
e familiare con quell’elemento.Ma non per molto, perché le sue vesti
appesantite dall’acqua assorbita,
trascinaron la misera dal letto
del suo canto a una fangosa morte.»
Dopo averti spiegato chi è la donna protagonista dell’Opehlia John Everett Millais adesso voglio svelarti altri particolari su questo capolavoro.
Prima di presentare l’opera finale il pittore ha realizzato alcuni importanti disegni preparatori.
Realizzare un capolavoro del genere ha richiesto un lavoro senza precedenti per quanto riguarda i dettagli della composizione.
Una volta definiti tutti i particolari John lavora sull’opera finale.
A proposito, c’è una cosa che devi sapere sulla tela che il pittore ha utilizzato.
Millais ha acquistato 2 pezzi di tela da Charles Roberson il 7 giugno 1851 pagandole 15 scellini.
Cosa deve farci con 2 pezzi di tela?
In questo modo può sovrapporle incollandole tra loro.
Così la seconda tela può coprire il retro del dipinto e proteggerlo.
Il pittore ha comprato 2 pezzi di tela per quest’opera da Mr. Charles Roberson il 7 giugno 1851 per 15 scellini.
Per rendere bianca la tela poi ha aggiunto uno strato di bianco di zinco, ottenendo una luminosità eccezionale.
Per la sua Ofelia John Everett Millais ha fatto attenzione ad ogni dettaglio.
Una volta decisa la sezione su cui deve lavorare il pittore l’ha delimitata e l’ha riempita con della pittura bianca.
Così dipinge sempre su della pittura fresca.
Una volta terminata una zona dell’opera passa alla successiva.
Ed è stato molto attento ai colori.
Cioè?
Ha cercato di mescolarli il meno possibile lasciando ogni colore separato e puro.
Qui ha usato:
- Bianco di piombo
- Bianco zinco
- Frassino ultramarino
- Vermiglio
- Ossido di cromo
- Giallo zinco
- Giallo cromo
- Blu cobalto
- Blu di Prussia
- Terra di Siena
- Giallo di Napoli
- Nero avorio
C’è dell’altro che devi sapere sull’opera di Sir John Everett Millais Ophelia.
E sto parlando dei fiori.
Sicuramente ti sarai reso conto che ce ne sono tantissimi in quest’opera.
E non sono stati messi lì a caso.
Ciascuno di questi fiori ha un preciso valore simbolico.
Ma voglio essere chiaro.
Ciascuna di queste piante cresce sulle rive del fiume Hogsmill.
Considerando che ha lavorato lì per 5 mesi di fila, John ha inserito in questa scena fiori che crescono in diversi periodi dell’anno.
Ricordi che prima ti ho detto che Millais ha utilizzato la tecnica en plein air?
Questo vale anche per i fiori.
Li ha visti dal vivo e li ha dipinti nel modo più reale possibile.
Se guardi con attenzione noterai anche delle foglie spezzate di alcuni fiori, mentre altri sono rigogliosi.
A questo proposito voglio raccontarti un’aneddoto.
Il figlio di John ha scritto che i fiori in questa tela sono talmente realistici che il suo professore di botanica ha deciso di utilizzare l’Ofelia preraffaeliti come spunto per far conoscere dal vivo tali piante agli alunni.
Considera che la fotografia è stata inventata nel 1839.
Dodici anni prima che Millais realizzasse quest’opera.
E le foto non erano così dettagliate come quelle moderne.
Questo significa che l’Ofelia di John è molto più ricca di particolari e realistica di qualsiasi foto dell’epoca.
C’è un’ultima cosa che voglio dirti su questo capolavoro.
Dando un’occhiata sul retro della tela sono saltate fuori un sacco di informazioni utili.
Ad esempio?
L’Ophelia by Sir John Everett Millais è stata analizzata per bene nel 1967.
Quell’anno lo strato di tela presente sul retro del quadro è stato rimosso.
Gli esperti hanno notato subito il marchio di Charles Roberson (l’uomo da cui il pittore ha acquistato le 2 tele).
Grazie a questo particolare è stata ricostruita la storia del quadro.
E c’è dell’altro.
Devi sapere che quando un’opera viene prestata ad una galleria, viene attaccato un timbro sul retro del quadro.
Qui infatti si vede il marchio della National Gallery.
National Gallery?
Proprio così.
In origine anche la Tate Gallery faceva parte della National Gallery (anche se erano 2 strutture differenti).
Tra i vari particolari si vede anche il nome di qualche collezionista che è entrato in possesso dell’opera nel corso degli anni come quello di Henry Farrer.
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