Voglio farti conoscere un’opera leggendaria e conosciuta in tutto il mondo. Pensa che è stata realizzata più di 200 anni fa, e l’autore è Katsushika Hokusai, pittore giapponese reso famoso proprio dal lavoro di cui ti parlerò oggi. Oggi voglio farti scoprire La grande onda di Kanagawa.
Ci sono moltissime cose che devi sapere su questa composizione.
Per spiegarti tutto con chiarezza e nei minimi dettagli ho deciso di scrivere questo articolo.
Una volta che avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai tutta la storia della famosa onda giapponese
- Capirai il motivo per cui questa composizione è diventata famosa in tutto il mondo
- Scoprirai il significato della scena e dei particolari che rendono la grande onda di Hokusai un capolavoro dell’arte giapponese
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene quest’opera? Cominciamo.
Data di realizzazione: 1830-1831
Dimensioni: 25,7 x 37,9 cm
Dove si trova: Vari musei del mondo
STORIA
Cominciamo dall’inizio.
Com’è venuta in mente ad Hokusai l’idea del dipinto giapponese onda?
Ora ti racconto tutto.
Nel periodo in cui ha cominciato a pensare a questo progetto, il pittore non se la passa molto bene.
Perché? Cosa è successo?
Non ha un soldo.
Non sta molto bene di salute e sua moglie è morta da poco tempo (nel 1828).
Una sciagura dietro l’altra.
E come se non bastasse – dopo la morte della moglie – Hokusai deve prendersi cura del nipote, il quale ha già accumulato un sacco di debiti.
Sembra una situazione senza via d’uscita.
Tutto ciò che può fare è lavorare senza sosta per ripagare i debiti del nipote, almeno.
Ed è così che è nata l’onda giapponese?
No.
L’idea di questo capolavoro non è arrivata da un giorno all’altro.
Ah no?
Prima di ottenere questo famoso risultato, Hokusai ha pensato a lungo a questo soggetto.
Ed ha realizzato un sacco di illustrazioni e stampe in proposito.
Qualche volta fa un semplice disegno, mentre altre realizza opere più complesse aggiungendo elementi della cultura giapponese e cinese.
Ma non gli basta.
Così apprende anche dei particolari dal mondo artistico occidentale.
E come ha fatto?
Tra poco ti spiegherò tutto.
Sai perché ha realizzato un quadro onda giapponese?
Le onde del mare in movimento sono alcune dei soggetti preferiti dello Shan Shui.
Shan Shui?
È uno stile pittorico cinese le cui opere riguardano esclusivamente:
- Montagne
- Fiumi
- Cascate
Ma la grande onda Kanagawa ha qualcosa di diverso.
Cioè?
In quest’opera la protagonista assoluta è la potenza della natura.
La gigantesca onda marittima sta per distruggere quelle piccole barche che sono sul suo cammino.
E quindi?
Le opere Shan Shui sono caratterizzate da soggetti tranquilli e rilassanti.
Molti studiosi si sono chiesti il perché di questa differenza.
E cosa hanno dedotto?
Per alcuni la grande onda a Kanagawa non è un’opera Shan Shui.
Assomiglia più ad un lavoro che ricorda la pittura giapponese Yamato-e.
E qual è la differenza tra lo Shan Shui e Yamato-e?
Lo stile Yamato-e è caratterizzata da opere con protagonista l’acqua e la forza dell’essere umano.
Hokusai prende gli aspetti di entrambi i movimenti artistici e crea qualcosa di totalmente nuovo.
Ma il risultato finale è ancora lontano.
Per quale motivo?
Prima deve concentrarsi anche su altri aspetti del suo lavoro.
A cavallo tra il 1822 e l’anno successivo pubblica una serie miniature.
Alcune di queste hanno come protagonista il Monte Fuji, altre le onde del mare.
C’è dell’altro.
L’onda Hokusai che oggi tutti conosciamo è il risultato anche dell’influenza della pittura del mondo occidentale.
E so cosa ti stai chiedendo.
Il pittore giapponese come ha fatto a conoscere le opere europee?
Ora te lo spiego.
Nell’800 il Giappone è chiuso in sé stesso.
Non vuole avere contatti con il mondo esterno.
Ma ci sono delle eccezioni.
Infatti ha degli accordi commerciali con:
- Cina
- Corea
- Olanda
E sono proprio gli scambi con l’Olanda che permettono l’ingresso in Giappone di elementi appartenenti ad altre culture.
Così molti artisti orientali scoprono le opere d’arte occidentali.
Uno dei nomi più celebri in Giappone è sicuramente Shiba Kōkan.
Hokusai studia le opere di Shiba e ne riprende alcuni aspetti.
E pian piano le caratteristiche della pittura europea cominciano ad apparire nell’arte giapponese (e viceversa, come si vede nell’albero di prugna in fioritura di Van Gogh).
Una delle innovazioni arrivate dall’Occidente è sicuramente l’uso della prospettiva.
La grande onda Hokusai è sempre più vicina alla sua realizzazione.
Sulla strada per l’esecuzione di questo capolavoro Hokusai realizza altre importanti tele, come Veduta di Honmoku vicino a Kanagawa ed Imbarcazioni da trasporto in mezzo alle onde.
Noti qualche somiglianza?
Le 2 immagini qui sopra sono accomunate dalla presenza di una gigantesca onda che sta per colpire una nave.
Questo elemento lo ritroveremo nel quadro giapponese onda prossimamente.
Ed è vero.
Anche se i soggetti sono molto simili, lo stesso non si può dire dei colori.
La grande onda Hokusai infatti è dominato soprattutto dal blu.
Per essere precisi, dal blu di Prussia.
E questo cosa c’entra?
Devi sapere che in quel periodo il blu di Prussia era un pigmento molto raro in Giappone.
Ottenere una tonalità simile è difficile.
Ed Hokusai ha bisogno di questo colore.
Per quale motivo?
Per rendere le sue onde più vigorose e potenti.
Ed allora cos’ha fatto?
Si è messo a studiare.
Prima ha dato un’occhiata ai lavori di Ogata Kōrin, un collega appartenente alla scuola artistica Rinpa.
Ogata ha realizzato un’opera intitolata Onde su paravento.
Qui c’è tutto ciò di cui ha bisogno per la sua Kanagawa onda.
Cioè?
In questo lavoro Hokusai ha trovato la soluzione migliore per rendere le sue onde più forti e violente.
Come faccio a sapere ciò?
È stato lo stesso artista a dircelo nelle sue Brevi lezioni di disegno semplificato.
In questo trattato spiega che ogni oggetto può essere disegnato sfruttando la relazione tra cerchio e quadrato.
Ed è così che comincia a lavorare sulla leggendaria onda.
Hokusai qualche anno dopo realizza Fuji dal mare.
È un disegno molto importante contenuto nel secondo volume della serie di libri intitolata Cento vedute del Monte Fuji.
Cosa c’entra questo con il quadro mare giapponese?
Perché è strettamente legato al capolavoro di cui ti parlo oggi.
Se lo guardi con attenzione puoi notare che sul lato sinistro c’è la montagna vulcanica.
Le onde sono in primo piano.
Ma manca ancora qualcosa per l’opera di Kanagawa.
Cioè?
Gli uomini.
Qui non ci sono né barche né uomini.
L onda di Hokusai invece è famosa anche per questi dettagli.
Soltanto nel 1822 il suo capolavoro sarà finalmente completato.
DESCRIZIONE
Dai un’occhiata a questo lavoro.
La superficie che ospita l’opera è orizzontale.
In giapponese è chiamata ōban.
Un formato utilizzatissimo nell’arte orientale.
Gli elementi fondamentali nel lavoro di Hokusai onda sono:
- Mare in tempesta
- Barche
- Monte Fuji
Poi se guardi in alto a sinistra vedrai anche la firma dell’artista.
Cominciamo l’analisi parlando della montagna.
Questo è il Monte Fuji.
Uno degli elementi religiosi più importanti di tutto il Giappone.
Un sacco di artisti hanno realizzato delle opere d’arte con protagonista questo rilievo.
Ed anche Hokusai.
In questo quadro onde giapponese il Monte Fuji è un po’ strano.
In che senso?
Se guardi da vicino noterai che attorno c’è un’atmosfera scura.
Che vuol dire?
Forse è la notte che sta scomparendo gradualmente per lasciare posto all’alba.
Il sole sta per sorgere ed illumina pian piano tutto il cielo.
Ma quel colore scuro non potrebbe rappresentare una tempesta in arrivo piuttosto che la notte?
Non è possibile.
Ed ora ti dico il perché.
Il tono grigio attorno alla montagna potrebbe ingannarti.
Ma non si tratta di maltempo perché:
- Non c’è alcuna traccia di pioggia nella composizione
- Non ci sono nuvole di tempesta nelle vicinanze
Andiamo avanti.
C’è altro che devi sapere sul capolavoro di Hokusai la grande onda.
Ad esempio?
Guarda le 3 navi in mare.
Sono delle imbarcazioni molto particolari.
In giapponese si chiamano oshiokuri-bune.
Si tratta di chiatte lunghe all’incirca 12-15 metri.
Venivano utilizzate per trasportare il pesce appena pescato.
Come avrai intuito dal titolo dell’opera siamo nei pressi del porto di Kanagawa.
Un tempo era una tappa molto importante nel percorso tra Edo e Kyoto.
Oggi questa zona si trova a 30 chilometri a sud di Kyoto.
E quant’è distante il Monte Fuji dal punto di vista dell’osservatore nell’opera di Hokusai?
Probabilmente sono circa 100 chilometri.
Ma torniamo un attimo su queste piccole imbarcazioni ritratte ne la grande onda Kanagawa.
Guardandole da vicino puoi notare che ciascuna di queste ha un equipaggio di 8 vogatori e di 2 passeggeri sulla loro punta.
Sono 30 persone in tutto.
E voglio svelarti una curiosità molto interessante.
Osservando l’abbigliamento dei protagonisti di quest’opera è stato possibile capire in quale momento dell’anno è ambientata la scena, sai?
Ora mi spiego meglio.
I pescatori indossano una veste color indaco chiamata samue.
I vestiti con questo colore vengono indossati in primavera.
In autunno invece la samue è marrone.
Ciò significa che la pittura giapponese onda è ambientata in primavera.
Ora è il momento di parlarti del mare e della famosa onda.
L’artista ritrae questa gigantesca onda un momento prima che si infranga con grande potenza sulle navi.
Guardandola con attenzione puoi notare che l onda Hokusai forma una spirale quasi perfetta, il cui centro corrisponde a quello della scena.
Ma si tratta di uno tsunami?
Forse no.
Probabilmente si tratta di una formazione di piccole onde che hanno raggiunto una grandezza fuori dal comune.
Potrebbe essere alta al massimo 12 metri.
Aspetta un attimo.
Guarda un attimo in alto a sinistra.
A parte la firma dell’artista, l’hai vista quell’altra scritta nel rettangolo?
Questo è un dettaglio molto importante nel lavoro di Hokusai l onda.
Per quale motivo?
Lì c’è scritto “Fugaku sanjūrokkei Kanagawa oki nami ura”.
Significa “Trentasei vedute del Monte Fuji al largo di Kanagawa sotto un’onda”.
Ed anche la firma è molto particolare.
In che senso?
Non c’è scritto Katsushika Hokusai, ma “Hokusai aratame Iitsu hitsu“.
Significa “Dal pennello di Hokusai che cambiò il nome in Iitsu“.
Che vuol dire?
Devi sapere che questo artista nel corso della sua carriera ha utilizzato più di 30 pseudonimi differenti.
Così tanti?
Andava di moda tra i pittori giapponesi.
Ma Hokusai ha esagerato e ne ha cambiati davvero molti.
Perché usavano dei pseudonimi? E soprattutto perché li cambiavano spesso?
Li utilizzavano come dei titoli per riconoscere il proprio stile artistico.
E li cambiavano ogni volta che adottavano delle tecniche differenti.
Nella serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji Hokusai ha utilizzato i seguenti 4 pseudonimi:
- Hokusai aratame Iitsu hitsu
- Zen Hokusai Iitsu hitsu
- Hokusai Iitsu hitsu
- Zen saki no Hokusai Iitsu hitsu
Chiusa questa piccola parentesi, devo dirti una cosa molto importante.
E sarebbe?
Fin dalla sua prima comparsa in pubblico, il quadro l onda è stato un gran successo.
Pensa che ne sono state stampate più di 5000 copie.
Oggi sono conservate nei musei di tutto il mondo.
Alcune di queste però mostrano meno difetti rispetto ad altre.
Cioè?
La versione conservata al Metropolitan Museum di New York, ad esempio, il contrasto tra il cielo e le nuvole è molto ben definito.
A proposito sai quante copie di questo famoso quadro giapponese onde sono arrivate fino a noi?
Molte sono andate perdute, mentre altre sono conserva a:
- Metropolitan Museum of Art, New York
- Biblioteca del Congresso
- Sackler Gallery, Washington
- LACMA
- Museum of Fine Arts, Boston
- Minneapolis Institute of Arts
- RISD Museum, Rhode Island
- Art Institute of Chicago
- Honolulu Museum
- British Museum, Londra
- Rijksmuseum, Amsterdam
- Victoria and Albert Museum, Londra
- National Gallery of Victoria, Melbourne
- Museo d’arte orientale, Torino
- Museo Guimet
- Bibliothèque nationale de France, Parigi
E tutte queste versioni dell’onda quadro giapponese sono arrivate in questi luoghi grazie a dei collezionisti che l’hanno lasciata in eredità ai musei.
STILE E SIGNIFICATO
Sai questo quadro onda giapponese significa?
La protagonista principale della composizione è sicuramente la gigantesca onda.
Al centro della scena c’è il contrasto tra la forza della natura e la fragilità dell’uomo.
In secondo piano c’è il Monte Fuji che osserva questo scontro.
Ma questo mare in tempesta quadro giapponese potrebbe avere altri significati.
Ad esempio?
Il capolavoro di Hokusai potrebbe simboleggiare la difficoltà da parte dei giapponesi che dovevano affrontare quotidianamente i pericoli del mare che circonda la loro terra.
Altri invece hanno identificato l’onda come una sorta di guardiano naturale che proteggeva il Giappone da minacce esterne.
A proposito, ricordi la politica di isolamento in vigore in Giappone che impediva scambi commerciali con gran parte dell’Europa?
Questo fatto potrebbe essere legato all’onda pittore giapponese in questione.
In che senso?
Questa gigantesca massa d’acqua potrebbe essere anche una sorta di “muro” che bloccava i giapponesi che volevano andare alla scoperta del mondo esterno.
Non potrebbe trattarsi solo di un’onda anomala?
Non credo.
Per quale motivo?
Basta dare un’occhiata alla schiuma dell’onda sulla parte sinistra dell’opera.
Assomiglia ad un artiglio pronto a colpire coloro che osano sfidare la barriera naturale.
Non è un’ipotesi da sottovalutare.
Perché?
Hokusai, oltre ad essere un famoso pittore è stato anche un maestro di manga e disegni fantastici.
Tenendo in considerazione questo particolare l’onda potrebbe rappresentare anche la morte.
La morte? E perché?
In questo caso sta per prendersi la vita dei pescatori che non hanno speranza contro la violenza del mare in tempesta.
E se l’onda può simboleggiare tutte queste cose, il Monte Fuji cosa rappresenta?
Si tratta di 2 elementi molto simili.
In che senso?
Sono stati utilizzati gli stessi colori per entrambi i particolari.
E c’è dell’altro.
Se guardi attentamente puoi notare che all’interno dell’onda anomala si vede la forma del Monte Fuji.
Il mare è composto da riccioli che si ripetono all’infinito.
Ricordi che prima ti ho detto che in quest’opera ci sono anche degli elementi derivanti dalla pittura occidentale?
In questo caso Hokusai riprende la tecnica della prospettiva tipica delle opere europee e pone a distanza la scena in primo piano e quella sullo sfondo.
In effetti l’onda e la violenza del mare salta subito all’occhio, mentre in lontananza sembra esserci la tranquillità.
Questo contrasto ricorda lo yin e lo yang, 2 elementi della filosofia cinese.
Al centro di ciò si trova l’uomo che non può fare nulla davanti a queste incredibili forze.
Osservando attentamente sembra che ci siano anche dei riferimenti ad altre religioni.
Dove?
Le navi potrebbero rappresentare le creazioni dell’uomo che non possono resistere alla forza della natura secondo il buddismo.
Ed anche lo shintoismo mette al centro di tutto l’incredibile potere naturale simboleggiato dall’onda.
Ah, un’altra cosa.
Avrai sicuramente notato l’andamento curvilineo che si ripete in tutta la scena.
Questo conferisce un’eccezionale fluidità alla scena e simboleggia anche il continuo mutamento della realtà.
A proposito, hai notato che le navi non scappano dall’onda? Anzi, sembrano andarci contro?
I pescatori non sono impazziti, tranquillo.
Devi sapere che i giapponesi sono abituati a leggere le immagini da destra a sinistra.
In Occidente invece osserviamo le immagini da sinistra a destra.
Questo particolare spiega molte cose.
Ad esempio?
I pescatori probabilmente hanno venduto il pesce al mercato e si sono imbarcati per tornare a casa.
Un’onda gigantesca però blocca il loro ritorno.
E voglio dirti un’ultima cosa.
Ricordi il blu di Prussia di cui ti ho parlato prima?
Hokusai – a partire dal 1830 – utilizza questo colore un sacco di volte.
Lo usa per donare profondità all’acqua e per molti altri particolari.
Pensa che il pittore rimane talmente affascinato da questo pigmento che decide di utilizzarlo in tutte le stampe del Monte Fuji.
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