Data di Realizzazione | 1574-1580 |
Altezza | 4,10 metri |
Materiale | Marmo |
Dove si Trova | Loggia dei Lanzi, Firenze |
Elementi Chiave
- La statua è stata ottenuta da un solo blocco di marmo
- Alla base della statua c’è una placca di bronzo che rappresenta diverse scene del Ratto delle Sabine
- La composizione delle figure forma una serpentina
- I protagonisti eseguono un’importante torsione, con testa girata da una parte ed il corpo è ruotato dall’altro
- I personaggi sono disposti in modo asimmetrico e per ammirare i dettagli bisogna girare intorno alla statua
Storia
La statua Ratto delle Sabine è stata realizzata dal Giambologna.
Lui è lo scultore ufficiale della Famiglia Medici, la quale ha richiesto la realizzazione di quest’opera.
Il Giambologna, però, vuole mettersi alla prova e dimostrare le proprie capacità.
Così cerca di cavare la statua da un solo blocco di marmo.
E così si mette all’opera, realizzandola in modo vario, alternando masse di grandi dimensioni e distribuendole in modo irregolare.
Una volta completata, la statua viene messa nella Loggia della Signoria (oggi è chiamata anche Loggia dei Lanzi) insieme ad altre statue, tra cui il Perseo con testa di Medusa di Benvenuto Cellini.
Il Granduca sceglie di mettere il lavoro del Giambologna all’interno della Loggia per dare a questo luogo una nuova funzione.
Prima, infatti, la Loggia era utilizzata per svolgere le funzioni di rappresentanza del governo repubblicano.
Ora invece vuole renderlo un museo all’aperto.
L’opera del Giambologna è rimasta qui per secoli ed è stata esposta a pioggia e smog (e negli ultimi anni anche agli “attacchi” da parte di persone ubriache) che l’hanno rovinata.
Nel tentativo di riportarla al suo splendore, cominciano diveri lavori:
- 2001: comincia il 1° restauro
- 2007: gli esperti notano che il marmo non reagisce bene alle condizioni atmosferiche e la statua continua a rovinarsi
- 2008: la statua non può rimanere all’aria aperta e viene deciso che deve essere trasferita in un museo
Molti non sono d’accordo con questa decisione perché lascerebbe un enorme buco vuoto all’interno della Loggia, ma non c’è altra scelta.
Il trasferimento verrà eseguito e la statua, forse, verrà portata nella Galleria dell’Accademia o a Palazzo Vecchio.
Curiosità: Nella Galleria dell’Accademia, c’è il modello originale della statua del Ratto delle Sabine del Giambologna realizzata in terra cruda.
Descrizione
Questa enorme statua che rappresenta il ratto della Sabina è alta ben 4,10 metri.
Un’opera così grande è stata realizzata soltanto dopo che Michelangelo ha scolpito il David, aprendo un nuovo mondo di possibilità monumentali agli scultori.
Nel lavoro del Giambologna ci sono diversi elementi da analizzare.
I protagonisti sono 3:
- Un giovane nudo e muscoloso che sta sollevando una fanciulla
- La ragazza che si agita disperata cercando di liberarsi
- Un uomo anziano bloccato tra le gambe dell’uomo (forse è il padre della ragazza che cerca di fermare il rapitore)
Alla base dell’opera c’è una placca di bronzo con rappresentate figure in diverse combinazioni che simboleggiano sempre il ratto delle Sabine.
Il ratto delle Sabine scultura comprende tutte le caratteristiche tipiche del manierismo:
- Statua realizzata con marmo bianco
- Superficie morbida e ben lavorata
- Linee sinuose ed armoniose
A proposito di quest’ultimo punto, devi sapere che tutta la figura forma una sorta di serpentina.
I corpi dei protagonisti eseguono una notevole torsione (ma senza sforzo), dove ciascun protagonista ha la testa girata in una direzione ed il busto ruotato dalla parte opposta.
Curiosità: secondo gli studiosi, il Giambologna – mentre realizzava quest’opera – non ha pensato ad un tema specifico. Si è messo al lavoro con il solo desiderio di scolpire un soggetto complesso e stupefacente. Il nome Ratto delle Sabine è stato dato in seguito all’opera ed oggi è diventata famosa con questo titolo.
Le figure sono disposte in modo asimmetrico: per questo motivo siamo costretti a muoverci intorno a tutta la scultura per comprenderne i dettagli.
A differenza delle statue rinascimentali (che erano realizzate per essere osservate soltanto da una posizione), il Ratto delle Sabine Giambologna è un’opera del tutto nuova, da scoprire a 360°.
Questa novità viene apprezzata moltissimo, soprattutto da Gian Lorenzo Bernini, uno dei più famosi scultori del Barocco, il quale si ispirà più volte a questo lavoro.
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