Data di Realizzazione | 1826 |
Dimensioni | 34 x 48 cm |
Tecnica | Olio su Carta montato su tela |
Dove si Trova | Musée du Louvre |
Caratteristiche Chiave
- Il ponte di Narni è una bozza realizzata da Corot nel 1826 per un’altra opera intitolata Veduta di Narni che l’artista ha presentato al Salon nel 1827
- Questo lavoro unisce lo stile della pittura del paesaggio del Neoclassicismo con la tecnica en-plein-air dell’Impressionismo
- L’artista usa colori caldi e chiari per la scena, soprattutto il verde e l’azzurro
- La prospettiva e la composizione della scena rendono più evidente il senso di grandezza del paesaggio
Storia
Il Ponte di Narni è un lavoro che Corot ha realizzato durante il suo viaggio in Italia.
L’ha dipinto nel 1826 e si tratta di una bozza per un altro lavoro.
Il quadro finale si chiama Veduta di Narni e l’ha completato per presentarlo al Salon di Parigi del 1827 (oggi quest’opera si trova alla National Gallery di Ottawa, in Canada).
Il disegno preparatorio (quello di cui ti parlo in questo articolo) è stato donato al Louvre da Étienne Moreau-Nélaton nel 1906, ed oggi si trova ancora lì.
Descrizione
Il dipinto Il ponte di Narni è un capolavoro perché è un perfetto mix tra la pittura di paesaggio del Neoclassicismo e la pittura en-plein-air degli Impressionisti.
Per Corot, infatti, è fondamentale riuscire a riportare su tela la 1° impressione che ottiene osservando il paesaggio e poi perfezionarla in seguito all’interno dell’atelier (senza distaccarsi troppo dalla versione originale del lavoro).
Sceglie di dipingere il ponte di Narni nella campagna di Roma, perché qui la luce è perfetta e gli rimarrà impressa anche quando realizzerà altre opere in futuro al suo ritorno in Francia.
Usa soprattutto colori caldi e chiari: c’è il verde degli alberi e della vegetazione che copre parte delle rive del fiume e c’è l’azzurro che usa per il cielo e le montagne in secondo piano.
Per lui i colori sono fondamentali e devono rimanere quanto più fedeli possibile alla realtà.
Seguendo con lo sguardo il percorso del fiume la prospettiva fa capire la grandezza del paesaggio, portando la nostra attenzione attraverso i ruderi che stanno al centro della scena.
Ed anche la composizione dell’opera aumenta la sensazione di grandezza della scena:
- Il 1° piano è basato su linee oblique del corso d’acqua e delle sue rive
- La parte più lontana è composta da linee orizzontali che rendono lo spazio ancora più ampio
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