Data di Realizzazione | 1889 |
Dimensioni | 92,5 x 73 cm |
Tecnica | Olio su tela |
Dove si Trova | Albright-Knox Art Gallery, Buffalo |
Caratteristiche Chiave
- Per realizzare il Cristo Giallo Gauguin si ispira ad un crocifisso che ha visto in una cappella nel villaggio di Trémalo, vicino Pont-Aven
- Gauguin va spesso a Pont-Aven per conoscere e scoprire la semplicità e l’umiltà della vita bretone
- Dipinge Gesù con il giallo, lo stesso colore del grano; nel mondo cattolico il ciclo di vita del grano allude alla vita del cristiano
- Sulla tela utilizza soprattutto il giallo e l’arancione, lasciando poco spazio al verde
- Gauguin si identifica spesso in Cristo per rappresentare la propria sofferenza esistenziale
Storia
Gaugin è stato nel piccolo paese di Pont-Aven per più volte nella sua vita.
La prima volta è stato nel 1886 e poi di nuovo nel 1888.
La 2° volta c’è stato più a lungo, ma poi è dovuto ripartire per trasferirsi ad Arles con Van Gogh.
Dopo la breve convivenza con il pittore olandese, ritorna qui nel 1889 ed è quest’anno che visita una cappella a Trémalo vicino Pont-Aven dove c’è un crocifisso che lo ispira per realizzare Il Cristo Giallo.
Curiosità: uno studio a matita di quest’opera è conservato nel Museo Thyssen-Bornemisza, mentre una versione con gli acquerelli si trova all’Art Institute di Chicago.
Descrizione
In primo piano c’è Gesù crocifisso, mentre in lontananza si vede la campagna bretone.
Una croce semplice con assi squadrate con su Gesù, che qui sembra quasi di legno e molto semplice nelle forme.
Ha i piedi sovrapposti, appoggiati su una mensola con un grande chiodo di metallo.
Sotto la croce si vedono delle contadine bretoni che indossano abiti tradizionali: cuffia bianca, abito scuro e grembiule.
Hanno la testa bassa mentre pregano durante l’Angelus che si tiene ogni giorno (alle 6:00, alle 12:00 ed alle 18:00).
Alle spalle della croce c’è un prato con un uomo che sta scavalcando il muretto.
Andando ancora più lontano invece si vedono colline, alberi e qualche casa qua e là.
Significato e Stile
Con quest’opera Gauguin rappresenta tutta la semplicità della vita bretone.
Venendo più volte a Pont-Aven l’artista cerca rifugio nella loro umiltà e semplicità (che poi troverà nei suoi viaggi in Polinesia).
Ha dipinto il Cristo Giallo per rappresentare il dolore umano.
Nel corso della sua carriera Gauguin si è identificato più volte in Gesù per esprimere la propria sofferenza.
E dipinge Gesù con il giallo perché ricorda il grano.
Nel mondo cattolico, il ciclo di vita del grano – che nasce e cresce – allude alla vita del cristiano.
Quest’opera di Gauguin mostra molte caratteristiche del Post-Impressionismo (ho parlato già di questa corrente artistica in questo articolo):
- Forme molto semplificate
- Colori netti
- Pochissimo chiaroscuro (l’unica traccia si vede nel poco verde presente sia sul corpo di Cristo che sui volti delle contadine)
- Contorno un po’ spesso delle linee delle figure che le distanzia dal fondo
E poi i colori che l’arista usa non sono realistici ma servono a simboleggiare il suo stato d’animo.
Il giallo e l’arancione dominano la composizione, mentre il verde sta giusto in piccole zone in secondo piano.
Il senso di profondità nell’opera è dato dalle 3 contadine in primo piano.
Quella di spalle è più grande, poi le altre 2 sono più piccole, così come le altre persone in secondo piano, che accennano ad una sorta di prospettiva.
Nota: nelle opere successive Gauguin non userà la prospettiva geometrica perché è alla ricerca di un’arte popolare e primitiva.
Il crocifisso occupa gran parte della tela, ma sta un po’ a sinistra e non al centro, così come il gruppo di donne bretoni.
Il nostro sguardo è guidato da queste figure, che passando da sinistra va fino a destra ed analizzare tutta la scena.
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