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Ritratto di Père Tanguy di Émile Bernard: analisi completa dell’opera

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Ritratto di Père Tanguy di Émile Bernard: analisi completa dell’opera
ArteWorld.

Facciamo un momento un passo indietro e torniamo tra le opere dei pittori impressionisti. Abbiamo studiato in passato molti quadri di questi artisti, ed oggi torniamo nuovamente in compagnia di quest’ultimi poiché andremo a studiare un importante ritratto realizzato da Émile Bernard. L’opera in questione è il “Ritratto di Père Tanguy”.

Nell’articolo odierno troverete prima di tutto le informazioni tecniche relative all’opera, come ad esempio la data di realizzazione, le dimensioni del quadro e successivamente il luogo dove è conservato attualmente; in seguito effettueremo l’analisi e la descrizione dell’opera stessa, in modo tale da apprezzarne tutti i dettagli e scoprire maggiori informazioni riguardo la tecnica pittorica utilizzata da Bernard.

Ritratto di Père Tanguy Émile Bernard analisi

“Ritratto di Père Tanguy” Émile Bernard

Data di produzione: 1887

Dimensioni: 36 x 31 cm

Dove si trova: Öffentliche Kunstasammlung, Basilea, Svizzera

Prima di tutto scopriamo chi è il soggetto ritratto da Bernard. Si tratta di Julien François Tanguyconosciuto amichevolmente come père Tanguy, ovvero Padre Tanguy, il quale era un commerciante di colori nella capitale parigina. La sua persona fu fondamentale per la nascita e lo sviluppo dell’Impressionismo, poiché il suo locale a Parigi ospitò per primo tante opere di questi esponenti artistici, aiutando i pittori emergenti a farsi conoscere.

Il suo carattere bonario ed affettuoso nei confronti degli artisti gli valse il suo soprannome: molti pittori (e non solo) famosi furono suoi clienti ed amici; tra i nomi più importanti possiamo ricordare Vincent Van Gogh, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Gaguin, il Dott. Paul Gachet, Toulouse-Lautrec e Camille Pissarro. Scambiando i suoi colori con le opere degli artisti, si assicurò un costante viavai nel suo negozio, che in poco tempo divenne un luogo di ritrovo per gli Impressionisti.

Lo stesso Émile Bernard riporta nei suoi scritti che la bottega di Tanguy fu, senza dubbio, il luogo di nascita del movimento simbolista, dando ancor maggior centralità alla figura del commerciante di colori.

Tanguy, essendo una persona amata e rispettata dagli artisti che frequentavano il suo negozio, diverse volte si prestò anche come soggetto per alcuni ritratti: tra i più conosciuti, possiamo ricordare il ritratto realizzato da Vincent Van Gogh, ma anche quello di Bernard che andremo ad analizzare oggi.

Nella tela di Bernard, Tanguy è posto di tre quarti e non guarda direttamente l’artista, come era solito nella ritrattistica antica. L’utilizzo di questa posizione innovativa rappresentava la volontà da parte dell’artista di lasciarsi alle spalle l’arte tradizionale, per lasciare spazio alla novità; in questo campo le novità in quegli anni non mancavano di certo: la fotografia stava cominciando a diventare importante e presto sarebbe stato un elemento irrinunciabile per i pitturi futuri.

Il ritratto di Bernardi si focalizza unicamente sul volto del soggetto e non sull’abbigliamento, mettendo da parte ogni lettura simbolica. L’espressione di Tanguy è fiera e decisa, quasi come se si trattasse di un antico generale.

L’ambiente che circonda il soggetto ci permette di capire che la scena è settata all’interno di una stanza, con le pareti azzurre decorate.

Ritratto di Père Tanguy di Émile Bernard: analisi completa dell’opera
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