Data di Realizzazione | 1520 |
Dimensioni | 87 x 63 cm |
Tecnica | Olio su Tavola |
Dove si Trova | Galleria Nazionale d’Arte Antica, Roma |
Caratteristiche Chiave
- Non si sa con certezza se quest’opera sia stata realizzata soltanto da Raffaello o se sia stata modificata da Giulio Romano, un suo aiutante
- L’identità della modella è un mistero: potrebbe essere Margherita Luti, amante di Raffaello oppure è un ritratto di una bellezza ideale che non esiste
- La protagonista assomiglia ad altre donne protagoniste dei lavori di Raffaello (Madonna Sistina, la Velata, Trionfo di Galatea)
- Alle spalle della donna c’è un cespuglio di mirto, una pianta sacra a Venere, dea della bellezza
Storia
Raffaello è rimasto sempre legato a questa misteriosa opera.
La bella Fornarina, infatti, è rimasta nello studio del pittore fino alla sua morte (che è avvenuta poco tempo dopo averla completata).
Nei documenti si sente parlare per la 1° volta di questa tela nella collezione di Caterina Nobili Sforza di Santa Flora.
Poi:
- La contessa muore nel 1605 e la tela finisce nella collezione del genero, Giovanni Buoncompagni, il duca di Sora
- Nel 1642 la famiglia Barberini l’acquista
- Nel ‘900 viene conservata per qualche tempo nella Galleria Borghese
Ed oggi si trova nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini.
Descrizione
La protagonista dell’opera è una giovane donna con il seno scoperto.
È girata un po’ verso sinistra, ed anche il viso è girato di tre quarti, mentre i suoi occhi vanno nella direzione opposta, guardando dritto verso di noi.
Addosso non ha nulla se non un velo trasparente che le copre parte del corpo e che cerca di sorreggere con la mano destra.
Sulle gambe invece c’è un mantello rosso.
In testa indossa un turbante di seta, decorato con motivi a righe di colore azzurro.
Tra i capelli si vede anche un gioiello, composto da un paio di pietre preziose ed una perla.
Ha un anello su un dito della mano in primo piano.
Ma il particolare più interessante è quel bracciale che si vede sulla destra e che riporta la firma di Raffaello.
Dietro di lei sembra che ci sia solo oscurità, ma guardando bene si vedono le foglie di un cespuglio di mirto (che è una pianta sacra a Venere, la dea della bellezza) e qualche angolo di cielo.
Curiosità: Dopo aver sottoposto l’opera ad un esame radiografico è stato scoperto che prima, al posto del cespuglio di mirto c’era un paesaggio ispirato a Leonardo da Vinci. In seguito l’artista l’ha coperto con la pianta.
A proposito di modifiche, è molto probabile che a realizzare questo capolavoro non sia stato solo Raffaello, ma in seguito potrebbe averci lavorato anche il suo collaboratore, Giulio Romano.
Alcuni studiosi pensano addirittura che Raffaello abbia dipinto La Velata, mentre Giulio La Fornarina.
Questa incertezza è dovuta soprattutto alla differenza di stile che c’è tra il volto della donna ed il suo corpo.
Identità
Uno degli aspetti più misteriosi di quest’opera è l’identità della donna.
Alcuni studiosi hanno notato una somiglianza tra lei e la protagonista del Trionfo di Galatea, della già citata Velata e la Madonna Sistina.
Si pensa che la modella possa essere Margherita Luti, l’amante di Raffaello.
Secondo altri invece non è una donna esistente ma è soltanto l’immagine fantasiosa di una bellezza idealizzata.
Domande Frequenti sulla Fornarina di Raffaello
Il dipinto della Fornarina di Raffaello si trova a Roma, nella Galleria Nazionale di Palazzo Barberini.
Non è certo, ma la Fornarina del quadro di Raffaello potrebbe essere Margherita Luti, amante del pittore; oppure la donna ritratta non esiste ed è solo la rappresentazione di una bellezza idealizzata.
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