Data di Realizzazione | 1482-1483 |
Dimensioni (Larghezza x Altezza) | 69 x 173 cm |
Tecnica | Tecnica mista su Tavola |
Dove si Trova | National Gallery, Londra |
Caratteristiche Chiave
- Non sappiamo con certezza chi siano i committenti dell’opera, ma le vespe che si vedono in alto a destra nell’opera potrebbero alludere alla famiglia Vespucci, protettori di Botticelli
- L’opera potrebbe essere stata dipinta per celebrare un matrimonio
- Il formato orizzontale della tavola indica che doveva essere esposta in un luogo privato, forse una camera da letto
- I protagonisti sono Venere e Marte, la dea romana della bellezza ed il dio della guerra. I due sono ritratti dopo che hanno avuto un rapporto sessuale e Marte sta dormendo senza energie, mentre Venere è sveglia (potrebbe essere un’allusione simbolica al fatto che l’amore ha sconfitto la guerra)
- Attorno alla coppia ci sono dei satiri che stanno approfittando del sonno di Marte per rubargli le armi e giocarci
Storia
Botticelli potrebbe aver realizzato quest’opera nel 1482, dopo essere stato a Roma poiché ci sono alcuni particolari ed elementi classici nel lavoro che potrebbe aver dipinto ispirandosi ad alcuni sarcofagi antichi visti in città.
Per quanto riguarda i committenti del lavoro, un indizio potrebbero essere le vespe che si vedono in alto a destra.
Le vespe infatti potrebbero alludere alla famiglia Vespucci, protettori di Botticelli e forse hanno richiesto questo lavoro per celebrare un matrimonio.
La Venere ritratta nell’opera assomigglia molto a Simonetta Vespucci, ma il lavoro non è stato dipinto per festeggiare il suo matrimonio, poiché lei è morta nel 1476.
È molto interessante anche il formato dell’opera.
È orizzontale, quindi doveva essere posizionato in un ambiente privato, forse in una camera da letto.
L’opera è stata acquistata a Firenze dal collezionista d’arte Alexander Barker tra il 1864 ed il 1869.
Nel 1874, la National Gallery ha comprato il lavoro di Botticelli all’asta della collezione dei lavori Barker per 1.050 sterline.
Oggi è ancora esposta nella National Gallery di Londra.
Descrizione e Significato
I protagonisti dell’opera sono Venere, la dea romana dell’amore e Marte, il dio della guerra.
Sono entrambi sdraiati su un prato in una radura, dopo aver avuto un rapporto.
Osservando Venere da vicino sembrerebbe che il suo sguardo sia rivolto verso Marte, ma in realtà guarda più lontano.
Marte invece sta dormendo rilassato e senza energie, come si vede dalla testa buttata all’indietro ed il dito della mano che cade a terra.
Questa scena simboleggia l’amore che ha battuto la guerra.
Infatti Venere esce vincitrice ed attiva dopo il loro incontro, mentre Marte è esausto ed addormentato.
Botticelli ha dipinto la scena con un sottile tono ironico, aggiungendo dei dettagli per divertire il cliente, come la presenza dei 4 piccoli satiri che giocano con la sua armatura ed armi.
Il primo di loro indossa il suo elmo e con un altro reggono un’enorme lancia.
Uno in basso a destra invece indossa in modo buffo parte della sua corazza ed è appoggiato su una spada.
Un altro ancora invece sta soffiando dentro una conchiglia nel tentativo di svegliarlo.
Ma non funziona!
Marte è così stanco che non lo sente, nonostante il suono della conchiglia è così forte da mettere in agitazione un alveare con vespe in alto a destra.
Curiosità: La conchiglia è un simbolo legato a Venere. Secondo la tradizione lei è nata dal mare (come si vede nell’altro quadro di Botticelil sulla sua nascita) e forse un dettaglio del mare si vede in lontananza dietro i due amanti.
C’è altro da dire sulla presenza dei satiri.
Secondo il critico d’arte Plunkett, l’opera di Botticelli segue alla lettera un passo dello scrittore geco Luciano di Samosata, dove parla di un dipinto antico sulle Nozze di Alessandro e Rossane, dove gli amorini giocano con lancia ed armatura del condottiero.
Il pittore potrebbe essersi ispirato a questo dettaglio e trasformato i protagonisti mettendo al loro posto Venere e Marte.
E non solo.
Botticelli ha dimostrato di conoscere per bene la scultura antica, rappresentando Marte con un corpo muscoloso che ricorda i protagonisti delle opere classiche.
Anche se è un po’ goffo, poiché tutta la sua maestosità crolla nel momento in cui si vede un suo piede bloccato nel vestito rosa di Venere.
Questo dettaglio potrebbe essere legato ad un’altra antica statua, l’Ermafrodito dormiente.
Mettendo a confronto i protagonisti, è facile notare che Marte è nudo, mentre Venere è vestita.
Le trecce dei suoi capelli costeggiano il bordo del suo abito fino ad un gioiello, formando una sorta di blocco che impedisce di toglierle il vestito.
Forse questo è un particolare con cui Botticelli vuole mettere in risalto la sua castità piuttosto che la sua infedeltà come riportato nel mito.
Venere ha i capelli e pelle chiare e labbra rosse; assomiglia più alla Vergine Maria piuttosto che una dea greca della bellezza.
Un ultimo dettaglio da tenere a mente è il formato dell’opera di cui abbiamo parlato prima.
Essendo orizzontale e forse dovendo stare all’interno di una camera da letto, la scena rappresentata potrebbe alludere all’augurio di una nuova nascita; da qui il valore della castità (citato prima per Venere) è fondamentale così come il mirto che circonda i due amanti, simbolo di matrimonio.
Stile
Botticelli realizza una composizione bilanciata e simmetrica.
Il disegno è armonico, la linea di contorno è tesa ed elastica e mette in risalto l’anatomia dei protagonisti.
I particolari mettono in risalto il volume dei materiali, come nel caso della leggerezza delle vesti di Venere.
Curiosità: La metà inferiore della gamba destra di Venere scompare nelle pieghe del tessuto, forse per coprire un errore anatomico fatto dall’artista.
Scopri di più su quest’opera nel video qui sotto.
Domande Frequenti su Venere e Marte di Botticelli
La tavola di Venere e Marte di Botticelli si trova alla National Gallery di Londra.
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