Data di Realizzazione | 1600-1601 |
Dimensioni (Larghezza x Altezza) | 107 x 146 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Bildergalerie, Potsdam |
Caratteristiche Chiave
- L’opera di Caravaggio si trova nella Bildergalerie di Potsdam, in Germania
- Ci sono diverse copie di quest’opera (alcuni studiosi pensano che anche quella di Potsdam sia una copia), alcune delle quali sono conservate in collezioni private (Parigi e Bologna) ed altre si trovano agli Uffizi a Firenze, in Inghilterra ed un’altra a Madrid
- Il committente dell’opera potrebbe essere un ammiratore di Caravaggio, il banchiere Vincenzo Giustiniani
- L’episodio rappresentato è raccontato nel Vangelo di Giovanni e mostra Gesù che torna in carne ed ossa tra gli Apostoli dopo essere risorto. Tommaso non riesce a credere che Gesù sia tornato dai morti, e così mette una mano nel costato di Cristo per essere certo e ritrova la Fede
Storia
Non sappiamo con certezza chi abbia commissionato quest’opera a Caravaggio, ma con buone probabilità potrebbe trattarsi del banchiere Vincenzo Giustiniani.
Quest’ultimo ha richiesto diversi lavori al pittore e forse questa dedicata a San Tommaso l’ha dipinta nel 1606.
Lo stesso Giustiniani nei suoi documenti parla di una copia dell’opera che si trovava a Genova; poi, 20 anni dopo, ritroviamo il capolavoro tra le sue proprietà.
Quando in seguito viene smembrata tutta la collezione delle opere di Giustiniani, questa tela finisce in Prussia.
Lo Stato compra il San Tommaso Caravaggio nel 1816 ed in un primo momento lo espone nel castello di Charlottemburg.
In seguito invece lo trasferisce alla Bildergalerie di Potsdam, dove si trova ancora oggi.
Descrizione
Il momento ritratto da Caravaggio è citato nel Vangelo di Giovanni: è l’istante in cui Gesù si mostra agli apostoli (Tommaso compreso) dopo la sua resurrezione.
Tommaso non era con loro quando Cristo si è mostrato per la prima volta e non credeva che dopo la sua morte fosse tornato tra i vivi.
Così dice agli altri Apostoli che avrebbe creduto alla resurrezione di Gesù soltanto quando lo avrebbe visto di persona e gli avrebbe messo un dito nel costato.
Otto giorni dopo Gesù ritorna a far visita agli Apostoli e mette alla prova la fede di Tommaso, facendogli mettere le dita nel suo costato.
Per questo lavoro il pittore decide di utilizzare un formato orizzontale in cui fa rientrare tutte e quattro le figure: Gesù, Tommaso e due Apostoli.
Sullo sfondo non c’è nulla, in questo modo possiamo concentrarci sulla scena, ed in particolare sul gesto ed il volto di Tommaso.
La fonte di luce arriva da destra ed illumina:
- Fronte di Tommaso mettendo in risalto la sua espressione di stupore
- Il profilo ed il costato di Gesù
Se da una parte c’è un ingrandimento da parte del pittore sull’espressione di stupore e dubbio di Tommaso, viene bilanciata dal volto tranquillo e sereno di Gesù.
E nel piccolo spazio che ha a disposizione, Caravaggio mette tutti i protagonisti, “incastrandoli” in una posizione con cui i loro volti formano una croce ravvicinata.
E non solo: seguendo gli sguardi dei protagonisti si forma una sorta di triangolo che guida ancora una volta la nostra attenzione proprio sul gesto di Tommaso.
Più e più volte la nostra attenzione viene guidata lì, sul gesto di Tommaso che infila le dita nel costato del Signore che è diventato carne ed ossa.
Gli altri due apostoli protagonisti osservano la scena, silenziosi e meravigliati.
Caravaggio va oltre e lavora ancora sulla composizione, infatti, seguendo l’asse orizzontale (formato dal braccio di Tommaso e dalle mani di Gesù) e l’asse verticale (si traccia tra le due teste degli Apostoli e prosegue sul collo di Tommaso) ed un arco (formato dalla schiena di Tommaso e di Gesù), il fulcro della scena è sempre il gesto di Tommaso.
Anche se l’Incredulità di San Tommaso è un soggetto ripreso anche da altri artisti, Caravaggio prende una strada diversa.
Elimina tutto il non necessario e mette al centro il gesto dell’Apostolo. La percezione visiva e tattile porta al rinnovamento della fede, tutto in linea con la Controriforma di quegli anni.
Per quanto riguarda lo stile, secondo lo studioso Marini, con quest’opera Caravaggio prosegue su un genere di composizioni che ruota tutto ad un particolare dettaglio, come si vede nelle precedenti opere che ha realizzato: I Bari, la Resurrezione di Lazzaro e l’Ecce Homo.
Curiosità
1. Secondo lo studioso Ferdinando Bologna c’è una certa corrispondenza tra la testa dello staffiere che si vede nella Conversione di Saulo (sempre di Caravaggio) e la testa dell’Apostolo sopra San Tommaso.
2. Esistono altre copie di quest’opera. Un paio sono in delle collezioni private (una a Parigi, l’altra a Bologna), mentre una è conservata agli Uffizi, un’altra a Madrid ed un’altra ancora in Inghilterra.
Domande Frequenti sull’Incredulità di San Tommaso di Caravaggio
L’incredulità di San Tommaso di Caravaggio si trova nella Bildergalerie a Potsdam.
L’opera di Caravaggio ci insegna che l’amore di Dio per noi è l’amore che ci dimostra Gesù, morto per i nostri peccati e risorto dai morti.
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