Data di Realizzazione | 1671-1674 |
Altezza | 188 cm |
Materiale | Marmo e Diaspro |
Dove si Trova | Chiesa di San Francesco a Ripa, Roma |
Caratteristiche Chiave
- È una delle ultime statue che il Bernini realizza nella sua vita; aveva 71 anni quando l’ha scolpita
- Ludovica Albertoni era una nobildonna di Roma, la quale – una volta rimasta vedova – è entrata a far parte del Terz’Ordine di San Francesco ed ha cominciato ad aiutare i poveri nel rione Trastevere
- Lo scultore rappresenta il tema dell’estasi cristiana, già affrontato con l’Estasi di Santa Teresa d’Avila anni prima; ma trattandosi di una delle sue ultime opere, qui il senso religioso cristiano è ancora più amplificato
- Avendo poco spazio di lavoro, Bernini ha realizzato un paio di pareti inclinate e costruito due piccole finestre che creano un’illuminazione soffusa che fa da contrasto all’ambiente scuro, in cui spicca la statua della beata
Storia
Chi era Ludovica Albertoni?
Era una donna nobile romana che – dopo la morte del marito – era entrata a far parte del gruppo religioso del Terz’Ordine di San Francesco.
È stata una donna di chiesa, ha lavorato con costanza ed ha usato tutte le sue energie per aiutare i poveri nel rione Trastevere di Roma.
Alla sua morte viene sepolta nella Chiesa di San Francesco a Ripa nel 1533.
Tempo dopo c’è il suo discendente, il cardinale Paluzzo Paluzzi degli Albertoni che aveva un nipote che ha sposato a sua volta la nipote di Papa Clemente X.
Da lì il cardinale viene “adottato” come nipote del Papa e gli viene concesso di prendere il cognome “Altieri” del Pontefice.
Il legame tra Albertoni e Clemente X si stringe sempre di più, al punto che Ludovica Albertoni viene beatificata.
Il cardinale ne approfitta e comincia a far fare dei lavori per far restaurare la sua cappella nella Chiesa di San Francesco a Ripa.
Diversi artisti entrano in competizione per ottenere l’incarico, ma alla fine è Gian Lorenzo Bernini che ottiene il lavoro senza retribuzione.
Lo scultore ha 71 anni quando inizia a lavorarci su, e questa sarà una delle sue ultime opere.
La scultura viene completata e messa nella cappella il 31 Agosto del 1674.
Curiosità: Facendo i calcoli il Bernini avrebbe impiegato 3 anni a completare l’opera. Secondo alcuni studiosi, invece, dopo aver analizzato un documento che attesta l’acquisto del marmo bianco per fare la scultura alla fine del 1673, l’artista ci avrebbe messo solo 6 mesi!
Nel 2019 la scultura è stata restaurata e con l’occasione sono stati fatti dei lavori anche su tutta la decorazione circostante.
Descrizione
La scultura del Bernini rappresenta ancora una volta il tema dell’estasi in senso cristiano, un soggetto su cui ha lavorato anche in passato con l’Estasi di Santa Teresa d’Avila nel 1652.
Essendo uno degli ultimi lavori che ha realizzato nella sua vita, in questa fase l’aspetto religioso è diventato ancora più forte di sempre.
Gian Lorenzo Bernini rappresenta la beata Ludovica Albertoni su un letto curato e rifinito, tutto in marmo, poggiato su un blocco drappeggiato.
Nella cappella c’è poco spazio e lo scultore non ha tutta la libertà di potersi muovere, così escogita uno stratagemma.
Prima di tutto realizza un paio di pareti inclinate che fanno da quinta allo spazio dove si trova il sarcofago della beata.
La parete di fondo viene spostata più in fondo, così può metterci 2 piccole finestre verticali che danno sull’esterno, creando l’effetto di un’illuminazione soffusa e rendendo la statua più chiara nella zona ombrosa della cappella.
Curiosità: Dietro la statua di Ludovica Albertoni c’è una tela di Giovan Battista Gauli. Da una parte c’è il marmo bianco della scultura, dall’altro la tela con toni molto scuri. Da una parte c’è l’agitazione dell’estasi, dall’altra una scena tranquilla e paradisiaca, come se il soggetto della tela fosse la visione della beata.
Guarda il video qui sotto per conoscere altri dettagli di questa straordinaria opera del Bernini.
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