Data di Realizzazione | 6° secolo a.C. (510-490 a.C.) |
Altezza | 1,80 m |
Materiale | Terracotta dipinta |
Dove si Trova | Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Roma |
Caratteristiche Chiave
- La scultura è stata ritrovata in degli scavi del 1916 vicino Veio, insieme ad una testa di Hermes ed alcuni pezzi di una statua di Ercole; fanno tutte parte dello stesso gruppo
- Le sculture dovevano decorare in origine il tetto del tempio tuscanico di Minerva
- La scultura rappresenta Apollo mentre combatte con Ercole per cercare di impedirgli di rubare la cerva dalle corna d’oro di Artemide
- Non sappiamo con certezza chi sia l’autore, ma potrebbe trattarsi di Vulca, uno scultore etrusco e l’opera è un esempio di stile etrusco
- Oggi la scultura è conservata nel Museo Nazionale Etrusco di Villa GIulia, a Roma
Storia
Non sappiamo chi abbia realizzato questa statua, ma analizzando lo stile potrebbe trattarsi di Vulca, uno scultore etrusco (ed anche l’unico di cui conosciamo il nome).
La statua di Apollo è stata ritrovata nel 1916, durante alcuni scavi fatti presso il Santuario di Portonaccio, vicino Veio (ecco perché la statua si chiama Apollo di Veio).
L’opera è alta 1,80 metri ed è in terracotta.
Analizzandola si capisce che deve essere stata realizzata tra 510-490 a.C.
Gli scavi proseguono e nel corso del tempo vengono ritrovati altri elementi interessanti:
- Torna alla luce anche il piedistallo su cui era appoggiata la statua
- Nel 1944 viene scoperto il torso della statua
- Nel 1949 viene trovato un pezzo della testa dell’Apollo ed anche un frammento della testa di Hermes/Mercurio
Curiosità: Fa parte della decorazione del santuario anche una statua di Latona con in braccio Apollo bambino, ma forse è stata realizzata da un altro scultore.
Sono tutti elementi legati tra loro.
Le sculture infatti fanno parte di un gruppo che rappresenta una delle mitologiche Dodici Fatiche di Ercole.
Secondo la leggenda, infatti, l’eroe greco avrebbe dovuto rubare la cerva dalle corna d’oro sacra ad Artemide, ma viene ostacolato dal dio Apollo.
Sempre secondo il racconto, Mercurio invece ha tentato di far smettere il combattimento.
Ed ecco spiegato il ruolo di tutte le statue.
Una volta terminate dovevano decorare il tetto del tempio tuscanico di Minerva.
La statua di Apollo, nel corso del tempo è stato sottoposto ad un paio di interventi di restauro, uno nei primi 20 anni del ‘900 e l’altro tra il 2002 ed il 2004.
Oggi l’Apollo di Veio è conservato nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, a Roma.
Descrizione
È una grande statua in terracotta che ha mantenuto il suo colore originale, dove si nota il contrasto tra il bruno del corpo del dio ed il bianco degli abiti ed il nero dell’orlo di quest’ultimi.
Lo scultore ha rappresentato Apollo in movimento.
Il braccio sinistro doveva essere teso in avanti, mentre il braccio destro doveva reggere qualcosa (forse un arco).
Tenendo conto del racconto delle Dodici Fatiche di Ercole di cui abbiamo parlato prima, con molta probabiltà Apollo si sta dirigendo verso Ercole cercando di bloccare il suo tentativo di rubare la cerva di Artemide.
Domande Frequenti sull’Apollo di Veio
L’Apollo di Veio si trova nel Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma.
L’Apollo di Veio è una statua in terracotta che rappresenta il dio greco che avanza verso Ercole nel tentativo di fermarlo dal rubare la cerva dalle corna d’oro di Artemide.
L’Apollo di Veio è realizzato in terracotta dipinta.
L’Apollo di Veio richiama lo stile etrusco.
L’Apollo di Veio doveva essere collocato sul tetto del tempio tuscanico di Minerva a Portonaccio, Vicino Veio.
L’Apollo di Veio è alto 1,80 metri.
Non sappiamo con certezza chi ha fatto l’Apollo di Veio, ma potrebbe trattarsi di Vulca, un famoso scultore etrusco.
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