Data di Realizzazione | 1823-1824 |
Dimensioni (Larghezza x Altezza) | 98 x 128 cm |
Tecnica | Olio su tela |
Dove si Trova | Hamburger Kunsthalle, Amburgo |
Caratteristiche Chiave
- L’opera rappresenta un paesaggio artico, dove il gelo è protagonista assoluto. La natura è stata sommersa dal ghiaccio
- Sulla parte destra si vede un relitto di una nave distrutto tra le lastre di ghiaccio. Si tratta dell’HMS Griper, la nave di William Edward Parry, l’esploratore che nell’800 si è avventurato a nord della Groenlandia
- Quando Friedrich mostra l’opera al pubblico, è un insuccesso. La tela verrà venduta soltanto dopo la sua morte
- È una tela in cui la grandezza della natura è protagonista; dell’uomo non c’è traccia e davanti alla potenza della natura non può nulla
- L’ambiente freddo e privo di vita ha diversi significati: da un punto di vista politico rappresenta il fallimento della Restaurazione Tedesca; da un punto di vista simbolico il freddo è il simbolo della morte; da un punto di vista famigliare, il ghiaccio ricorda a Friedrich la tragica scomparsa di suo fratello a 12 anni
Storia
Il collezionista Johann Gottlob von Quandt vuole far realizzare 2 opere, una che rappresenti le caratteristiche della natura dei paesi del Sud, ed un’altra che invece mostri la bellezza e la forza della natura del Nord del mondo.
Così chiede a Johann Martin von Rohden di realizzare la Natura del Meridione, mentre per l’altro lavoro se ne occuperà Caspar David Friedrich.
Quest’ultimo decide di rappresentare il nord del pianeta, freddo, isolato e letale.
Così comincia ad eseguire alcuni studi su olio tra il 1820 ed il 1821, guardando dal vivo alcuni banchi di ghiaccio formati sul fiume Elba, vicino Dresda.
In quel periodo vengono pubblicati anche in dei libri e periodici le esplorazioni delle zone artiche, e così l’artista conosce anche la storia di William Edward Parry e dei suoi viaggi nelle parti più fredde del pianeta.
Friedrich completa il lavoro nel 1824 e lo mostra al pubblico a Praga.
Ma non ha successo: è un lavoro troppo particolare.
Poi lo porta a Berlino ed Amburgo, chiamandolo Veduta sull’Oceano Artico.
Niente da fare.
La tela rimarrà tra le mani dell’artista fino alla sua morte.
Qualche anno dopo lo compra il suo amico Joahn Christian Dahl e quando muore anche lui, l’opera viene messa all’asta (questa volta intitolata Paesaggio invernale con grandi Iceberg o Naufragio della speranza nell’Oceano Artico).
Friedrich lo completa nel 1824 e lo espone a Praga. Poi lo mette a Berlino ed Amburgo, cambiandone anche il titolo (Veduta dell’Oceano Artico).
Non ha successo e rimane tra le mani di Friedrich.
Muore Friedrich e poi lo compra il suo amico Johan Christian Dahl. Alla sua morte viene messo all’asta come Paesaggio invernale con brandi iceberg (o naufragio della speranza nell’Oceano Artico dopo il viaggio di Parry).
Neanche con l’asta l’opera viene venduta.
Soltanto nel 1905 lo compra Alfred Lichtwark, il direttore della Hamburger Kunsthalle di Amburgo, che rende la tela uno dei pezzi più importanti di tutta la collezione.
Descrizione
Questa grande tela paesaggista è divisa in 2 parti:
- Paesaggio ghiacciato e con formazioni caratteristiche che dominano tuto il primo piano
- Un Cielo azzurro che si intravede in alto ed in lontananza, oltre l’orizzonte
Il primo dettaglio a catturare la nsotra attenzione è l’enorme struttura di ghiaccio al centro.
È una grande calotta di ghiaccio frantumata, con le placche che si scontrano l’una contro l’altra, formando una sorta di montagna che tende verso l’alto.
Intorno si stendono banchi di ghiaccio color marrone/grigio/verde che contrastano con strati di neve color ocra.
Un altro dettaglio che salta all’occhio si trova sulla destra: è un relitto che sta affondando.
Curiosità: La nave che si vede nella tela è l’HMS Griper di William Edward Parry che ha utilizzato durante i suoi viaggi nelle zone artiche alla ricerca del Passaggio a Nord-Ovest.
Forse è stato spinto contro il ghiaccio dalle correnti ed alla fine si è ribaltato. Ci sono pezzi ovunque: un pezzo di poppa, un altro pezzo di albero di mezzana, una porzione di vela e delle cime.
Dall’altro lato della tela invece ci sono dei tronchi d’albero spogli ed incastrati tra le lastre di ghiaccio.
Sono gli ultimi segni della vegetazione che era qui prima del ghiaccio.
In questo luogo regna la morte e la distruzione: la terra rigogliosa è stata sepolta dal ghiaccio eterno.
Spostando lo sguardo oltre gli alberi, si intravede un’altra struttura di ghiaccio che – di forma – assomiglia molto a quella centrale, con l’unica differenza che quella lontana è limpida e chiara, mentre quella principale è opaca e compatta.
In primo piano c’è una serie di strati che sembra formare una scala naturale, come se ci invitasse ad “entrare” nel blocco centrale come se fosse un monumento.
Curiosità: Seguendo l’andamento del grande blocco centrale verso il basso, assomiglia ad una freccia che indica proprio il relitto della nave di Parry.
In realtà, il gioco di diagonali presente nella composizione spinge il nostro sguardo verso l’orizzonte.
Significato
Il gelido freddo protagonista dell’opera è importante per Friedrich per diversi aspetti:
- Simbolico:Rappresenta la morte
- Scientifico: Al pittore interessa il processo di cristallizzazione dell’acqua e del ghiaccio
- Famigliare: Quando aveva 12 anni, Friedrich è caduto mentre pattinava sul ghiaccio ed è stato salvato da suo fratello Christoffer, il quale però è caduto al posto suo
- Politico: Più che il freddo, è il naufragio che è l’allegoria del fallimento della Restaurazione Tedesca dal punto di vista politico; allo stesso modo, riguarda anche il fallimento delle spedizioni al Polo Nord che hanno affacscinato moltissimi nel 19° secolo
Il titolo dell’opera Naufragio della Speranza ha mandato in confusione molti studiosi, poiché ha spinto a pensare che il lavoro parli delusione.
In realtà la speranza (distrutta) si riferisce sia alla triste situazione politica in Germania che al delicato periodo che sta affrontando il pittore.
Friedrich, infatti, dopo la morte del suo amico Gerhard von Kügelgen si è ritirato dalla vita sociale.
La situazione si complica quando nel 1824 diventa professore associato all’Accademia di Dresda, ma i suoi dipinti non sono ritenuti adatti per insegnare agli studenti.
Così il pittore riversa tutta la sua frustrazione in quest’opera.
Curiosità: La struttura di ghiaccio che tende verso l’alto è una metafora del mondo mortale in contrapposizione all’aldilà. C’è anche un forte contrasto tra la potenza della natura e l’impotenza dell’uomo, che non è in grado di comprendere la grandezza di Dio in questi dettagli (come accade nel Viandante sopra il mare di nebbia).
Domande Frequenti sul Mare di Ghiaccio di Friedrich
Il mare di ghiaccio simboleggia il sublime e la forza della natura, strumento di Dio. L’uomo non ha le facoltà per comprenderla ed è nulla di fronte a lei.
Friedrich, per il suo quadro il mare di ghiaccio del 1823 si è ispirato al fallimento della spedizione al Polo Nord della nave Hecla e Griper di William Parry.
La nave che affonda nel mare di ghiaccio si chiama HMS Griper e l’opera si riferisce al fallimento della spedizione al Polo Nord da parte di William Parry.
L’autore del dipinto il mare di ghiaccio è Caspar David Friedrich.
Il quadro Mare di ghiaccio si trova all’Hamburger Kunsthalle di Amburgo.
L'articolo Il Mare di Ghiaccio di Friedrich: Sotto Zero proviene da .