San Michele e il Drago di Raffaello: L’Inferno Secondo Dante

Caratteristiche chiave

• Ci sono poche informazioni sull’opera e giungono dal pittore Lomazzo. Realizzata nel 1500-1505, è passata da un collezionista all’altro fino ad arrivare a Parigi, nelle collezioni del Louvre
• L’episodio mostrato è tratto dall’Apocalisse con San Michele che combatte contro Lucifero sotto forma di drago e lo sta sconfiggendo
• Ci sono diversi particolari nella scena che si ispirano a diversi canti dell’Inferno della Divina Commedia (la città di Dite in alto a sinistra, sepolcri in fiamme, ecc.)

Storia

La prima volta che salta fuori il nome di quest’opera è in un sonetto di Lomazzo, un pittore del ‘500, il quale ne parla insieme ad un altro lavoro di Raffaello chiamato San Giorgio e il drago.

Stando a quanto dice, Raffaello l’avrebbe realizzata tra il 1500 edil 1505, poiché ci sono alcuni dettagli nell’ambiente che ricordano le opere fiamminghe a cui Raffaello si è ispirato per altri lavori dello stesso periodo.

Lomazzo riferisce che quest’opera l’aveva prima un uomo di Milano, il quale poi l’ha ceduta ad Ascanio Sforza, il Conte di Piacenza.

Da lì poi è finita nelle collezioni del cardinale Mazzarino, uscendo dall’Italia ed arrivando in Francia.

Infine giunge nelle collezioni di Luigi 14°, finendo infine nel Louvre, dove si trova ancora oggi.

Descrizione

Prima di parlare dell’opera, dobbiamo conoscere un momento la storia di San Michele.

Storia di San Michele

Nell’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse, si parla di una lotta avvenuta nel mondo angelico. In quel mondo all’inizio c’era un bellissimo e grande angelo luminoso, chiamato Lucifero (da latino Lux Fero, “Portatore di luce”). Amava molto il proprio aspetto al punto che quando Dio gli disse della sua idea di farsi uomo in Gesù, rifiuta del tutto l’idea. Non poteva accettare che la natura dell’uomo potesse superare quella degli angeli. Decide di rubare il trono a Dio e prendersi il suo potere. Subito interviene Michele, l’angelo pronto a lottare per la Verità e del Bene. Scoppia una guerra e gli angeli del cielo sono guidati da Michele, mentre Lucifero guida gli angeli ribelli e si lancia in battaglia prendendo le sembianze di un drago. Alla fine vincono gli angeli di Dio e Lucifero viene rinchiuso negli Inferi.

Nella scena di Raffaello l’Arcangelo Michele è in equilibrio dopo aver messo a terra il drago e sta per sferrare un colpo con la spada per tagliargli la testa.

È appena planato a terra e questo senso di movimento è dato da diversi particolari:

1. Le ali aperte
2. La gamba destra sospesa per aria
3. Il drappo che si gonfia con il vento sotto la corazza

Il drago cerca di ribellarsi bloccando la gamba dell’angelo con la coda.

Intorno a loro infuria la guerra in un paesaggio infernale con mostri bizzarri ed altre figure difficili da identificare.

Poi ci sono altri particolari che ricordano l’Inferno com’è descritto nella Divina Commedia:

1. In alto a sinistra c’è la città in fiamme. Forse è Dite (presente anche nella Barca di Dante di Delacroix)
2. Sepolcri in fiamme che simboleggiano la punizione degli eretici
3. Processione di incappucciati che rappresentano gli ipocriti (come indicato nel Canto XXIII)
4. I putti assaliti dai serpenti sono i ladri (dal Canto XXIV)

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