Data di Realizzazione | 1909-1910 |
Dimensioni (Larghezza x Altezza) | 116,8 x 73,2 cm |
Tecnica | Olio su tela |
Dove si Trova | Kunstmuseum, Basilea |
Caratteristiche Chiave
- La tela è conservata al Kunstmuseum di Basilea
- È una delle opere più famose del cubismo analitico
- Si tratta di una natura morta “cubista” che rifiuta la rappresentazione antica della realtà ed offre una nuova interpretazione dove tutti gli oggetti si mostrano in più istanti e prospettive nello stesso istante, “decomponendosi” davanti ai nostri occhi
- Braque utilizza soprattutto toni grigi/bruni; i colori caldi sono nella parte centrale dell’opera, mentre quelli freddi si trovano sui lati
- Riusciamo a riconoscere soltanto la forma del violino e di una brocca grazie al titolo dato all’opera, altrimenti sarebbe tutto difficile da identificare
Storia
Violino e brocca fa parte di una serie di nature morte che Braque ha dipinto tra il 1910 e 1912.
Ma sono molto differenti dalle classiche nature morte realizzate dai pittori del passato, infatti i contorni degli oggetti sono astratti e quasi privi di colori (come vedremo meglio tra poco).
Oggi questo capolavoro è conservato al Kunstmuseum di Basilea.
Descrizione
Questa tela è una continua illusione in cui Braque racchiude tutte le caratteristiche del cubismo analitico.
Stando alle sue parole:
“Sotto lo sguardo analitico di un cubista, un oggetto è diviso in tanti elementi geometrici separati, angoli e facce che poi sono disposte in un certo modo sul piano della tela, formando delle composizioni… semi astratte”
In quel periodo i cubisti tentano di rappresentare la realtà in tutta la sua interezza, da ogni angolo e punto di vista, cercando di mettere su tela ogni istante e lato del soggetto.
Ed infatti gli oggetti presenti nelle loro opere non hanno basi materiali e ciascuna forma è libera di essere sé stessa, dando vita a schemi astratti.
Nel caso di Violino e brocca stiamo osservando uno spazio frammentato dove tantissime linee spigolose danno forme agli oggetti. Ecco quali sono:
- A sinistra, vicino al centro c’è una brocca sul tavolo
- In basso a destra c’è un violino (destrutturato)
- Al centro alcuni fogli di carta sono appesi ad un chiodo sulla parete
- A destra parte della cornice si incontra con una colonna
In questo caos riusciamo a riconoscere qualche oggetto grazie al titolo dell’opera.
Curiosità: Nei primi anni del ‘900 Braque riproduce spesso degli strumenti musicali a corda nelle sue opere.
Per quanto riguarda i colori utilizzati in questo lavoro, dominano soprattutto dei toni grigi con colori bruni, e poi ci sono anche alcune sfumature di ocra, di giallo e di rosso (Braque usa soltanto l’ocra rosso per il violino in primo piano).
L’artista racchiude tutti i colori caldi verso il centro del dipinto, lasciando sui bordi i colori freddi.
Per quanto riguarda l’illuminazione è difficile capire da dove arrivi. L’unico indizio è fornito dall’ombra del chiodo in alto; tenendo conto di ciò, possiamo ipotizzare che la luce arrivi da sinistra.
Trattandosi di una “rappresentazione cubista della realtà”, i protagonisti dell’opera – il violino e la brocca – si “rompono” proponendosi in diverse prospettive davanti ai nostri occhi. Tutto si frammenta:
- La brocca si fonde con il tavolo
- Il violino si fonde con altri oggetti
- I fogli si fondono con il tavolo
Curiosità: In passato i quadri delle nature morte venivano realizzate su tele orizzontali. Braque decide di usare una tela verticale, disponendo così gli oggetti in modo innovativo.
Infine, nella composizione si vedono soprattutto delle linee rette che sembrano seguire l’architettura dello sfondo.
Le uniche eccezioni sono le linee oblique delle corde del violino e dell’imboccatura e del corpo della brocca.
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