Data di Realizzazione | 474 a.C. |
Altezza | 184 cm |
Materiale | Bronzo |
Dove si Trova | Museo Archeologico di Delfi, Delfi |
Caratteristiche Chiave
- La scultura si trova nel Museo Archeologico di Delfi, a Delfi. È una delle poche statue in bronzo dell’Antica Grecia che sono giunte fino a noi
- È un perfetto esempio dello stile severo (o primo periodo classico) dell’arte greca
- Il committente dell’opera è Polizelo, tiranno di Gela che l’ha fatta realizzare per celebrare la vittoria del suo atleta ai giochi Pitici del 478-474 a.C. ed in seguito l’ha resa in dono al dio Apollo
- L’autore della statua potrebbe essere Sòtade di Tèspie o Pitagora di Reggio
- La scultura ritrae l’auriga, il giovane atleta che guidava il carro della competizione. Lo scultore l’ha immortalato al giro d’onore dopo la competizione, durante i festeggiamenti
Storia
L’Auriga di Delfi – chiamato in greco Heniokhos (che significa “il reggiredini”) – è una statua in bronzo dell’Antica Grecia.
È stata realizzata a Delfi con l’obiettivo di celebrare le vittorie del carro che gareggiava per Polizelo, il Tiranno di Gela nei Giochi Pitici del 478-474 a.C.
I giochi si sono tenuti sempre a Delfi, in onore del dio Apollo.
La statua faceva parte di un gruppo più ampio che comprendeva:
- Un carro
- Quattro Cavalli (i resti di uno dei cavalli sono stati trovati insieme all’auriga)
- Due Stallieri
Ma oggi è stato ritrovato soltanto l’auriga.
A realizzare questo capolavoro forse è stato Sòtade di Tèspie o Pitagora di Reggio.
Lo stile della statua ricorda molto quelle di Atene (assomiglia infatti alla statua dell’Apollo del Pireo).
Sulla base in pietra calcarea della statua c’è un’iscrizione in greco che riporta il legame con Polizelo e della realizzazione della scultura come dono per Apollo per ringraziarlo di averlo aiutato a vincere la corsa dei carri.
C’è scritto:
“Polizelo mi dedicò … Fallo prosperare, onorato Apollo”.
Iscrizione
Nel 373 a.C. c’è stata una caduta di massi dalle rupi Fedriadi che hanno sepolto la statua e nel 1896 è stata riportata alla luce con gli scavi fatti vicino al Santuario del tempio di Apollo a Delfi.
Quando è stata ritrovata, la statua era divisa in 3 parti:
- Testa e parte superiore del busto
- Parte inferiore del busto
- Braccio destro
Oggi la statua è conservata al Museo Archeologico di Delfi.
Descrizione
Molte delle statue in bronzo realizzate in antichità non sono arrivate a noi perché poi sono state fuse per utilizzare il rame oppure perché il tempo le ha corrose.
Questo non è stato il caso dell’Auriga di Delfi perché è stato sepolto dalla già citata caduta dei massi e quindi gli ha evitato questo destino.
La scultura ritrae un giovane, come si può intuire dai capelli morbidi e ricci che cadono di lato.
Spesso l’auriga (l’atleta che guidava il carro durante le competizioni) veniva scelto per la sua leggerezza, ed inoltre doveva essere alto e giovane.
Ciò fa pensare che la scultura quindi possa rappresentare un giovane di una famiglia nobile del tempo.
Indossa lo xystís, una tunica comune al tempo che lo copre fino alle anche.
Una lunga cinta gli stringe la tunica sopra la vita.
Un altro paio di fasce gli passano sulle spalle, sotto le braccia e si incrociano sulla schiena. Si tratta dell’analavos, un accessorio che serviva a bloccare la tunica ed evitare che fluttuasse durante la corsa rallentando l’atleta.
Guardando da più vicino la tunica è possibile notare che nella parte inferiore ci sono delle pieghe rappresentate da linee verticali (che ricordano molto lo stile delle colonne ioniche).
Nella parte superiore della tunica invece ci sono delle linee ondeggianti, diagonali o curve.
Questo contrasto dà l’idea che la statua sia in movimento e sia dinamica e per niente rigida.
È come se tutta la scultura sia animata da uno spostamento verso destra, partendo da una posizione salda e stabile sui piedi e che acquisisca movimento passando per le anche, il torace e la testa fino agli occhi.
La mano superstite è aperta mentre è impegnata a reggere redini e forse un frustino.
Curiosità: Questa è una delle pochissime statue greche a cui sono rimasti intatti gli occhi di vetro.
L’auriga non è ritratto durante la corsa ma alla fine della competizione, durante il giro d’onore fatto dopo la sua vittoria, quando è calmo e felice e sta seguendo il tracciato dell’ippodromo.
Curiosità: A differenza di altre opere dello stesso periodo, l’auriga è coperto con i vestiti dalla testa ai piedi. Le statue di atleti, invece, spesso venivano ritratti nudi.
La statua è in stile severo o del primo periodo classico. Infatti ha un’attitudine più naturale rispetto ai classici kouroi del periodo arcaico, ma è anche troppo rigido rispetto alle seguenti opere.
Scopri di più sull’Auriga di Delfi nel video qui sotto.
Domande Frequenti sull’Auriga di Delfi
L’Auriga di Delfi appartiene alla fase della prima età classica (o età severa) dell’arte greca.
L’Auriga di Delfi rappresenta l’atleta che conduce il carro durante il giro d’onore dopo aver vinto la competizione.
L’Auriga di Delfi sta guidando il carro durante il giro d’onore dopo aver vinto la gara.
L’Auriga di Delfi ora si trova nel Museo Archeologico di Delfi.
L’Auriga di Delfi rappresenta l’atleta che guidava l’auriga per conto di Polizelo, il Tiranno di Gela, il quale l’ha offerta come dono al dio Apollo.
L’Auriga di Delfi è stata ritrovata negli scavi del santuario del dio Apollo a Delfi nel 1896.
L’Auriga di Delfi tiene in mano le redini per controllare il carro ed un frustino.
L’Auriga di Delfi l’ha fatta Sòtade di Tèspie o Pitagora di Reggio.
L’Auriga di Delfi indossa lo xystís, una lunga tunica molto comune al tempo.
Il committente dell’Auriga di Delfi è Polizelo, il Tiranno di Gela. L’ha realizzata come dono per il dio Apollo.
L’Auriga di Delfi è alta 1,84 metri.
L’Auriga di Delfi guidava l’auriga, un carro da guerra utilizzato anche per le competizioni.
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