Data di Realizzazione | 3° secolo d.C. |
Altezza | 317 cm |
Materiale | Marmo |
Dove si Trova | Museo Archeologico Nazionale, Napoli |
Caratteristiche Chiave
- La scultura è stata realizzata da Glicone, uno scultore ateniese nel 3° secolo d.C. e rappresenta Ercole, il leggendario eroe della mitologia greca e romana che si riposa dopo aver completato le 12 Fatiche
- La scultura si chiama così perché dal suo ritrovamento nel 1546 è stata conservata per tantissimi anni nelle collezioni della famiglia Farnese
- La statua di Ercole ha la mano destra nascosta dietro la schiena dove ha i Pomi delle Esperidi che ha dovuto rubare per completare l’undicesima fatica
- Il muscoloso corpo di Ercole è appoggiato ad una enorme clava, la sua arma caratteristica, coperta dalla pelle del leone di Nemea che ha dovuto sconfiggere per completare la 1° fatica
- Sul lato destro in basso della statua ci sono un paio di incavi e dei dettagli non lavorati: forse qui doveva trovarsi un’altra figura
Storia
L’autore della scultura che conosciamo oggi è Glicone di Atene e l’ha realizzata nel 3° secolo d.C.; la sua è una copia in marmo di un modello in bronzo che doveva essere stata realizzata da Lisippo nel 4° secolo a.C.
È stata ritrovata con gli scavi fatti vicino le terme di Caracalla a Roma nel 1546.
Quando è stata riportata alla luce mancavano testa – trovata poco dopo – ed i polpacci.
A rimediare alla mancanza di quest’ultimi ci pensa Guglielmo della Porta – allievo di Michelangelo Buonarroti – realizzando dei sostituti fantastici.
I polpacci fatti da Guglielmo rimangono sull’Ercole Farnese a lungo, finché nel ‘700 non si decide di rimettere quelli originali.
Curiosità: I pezzi in marmo realizzati da Gugliemo della Porta oggi sono esposti alle spalle dell’Ercole nel Museo di Napoli.
Oltre a questi, l’avanbraccio e la mano sinistra sono in gesso, così come le cavità degli occhi che erano vuoti al momento del ritrovamento.
Una volta riportata alla luce, la colossale statua entra a far parte della collezione del cardinale Alessandro Farnese (ecco perché oggi la statua è conosciuta con il nome di Erocle Farnese) e rimane nel palazzo Farnese a Roma – insieme a tante altre statue antiche – per anni ed anni.
Nel 1787, grazie all’eredità di Carlo di Borbone – figlio di Elisabetta Farnese – tutta la collezione di famiglia viene trasferita a Napoli.
Ecco perché oggi l’Ercole Farnese è conservata nel Museo Archeologico di Napoli.
Curiosità: Questa statua è stata molto popolare nel corso dei secoli. Napoleone Bonaparte ha cercato di rubarla e portarla in Francia per ben 3 volte, senza mai riuscirci.
Altra Curiosità: Sai che oggi esiste un concorso di Bodybuilding che prende il nome dall’Ercole Farnese?
Altre Versioni
Nel corso dei secoli sono state ritrovate – e realizzate – delle copie dell’Ercole Farnese. Ecco le più importanti:
- Una si trovava nel cortile di Palazzo Pitti di Firenze fino al 16° secolo
- Una copia in bronzo era a Foligno (oggi invece è al Louvre)
- L’Ercole Curino è un’altra copia in bronzo del 3° secolo a.C., trovata a Sulmona ed oggi conservata nel Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Chieti
- L’Ercole Latino è una statua trovata insieme all’Ercole Farnese, oggi è conservata nella Reggia di Caserta
- Una copia in marmo è nel Museo dell’Antica Agorà di Atene
- Una copia è a Kassel, nel nord della Germania
- Un’altra copia in bronzo dorato si trova sul Castello di Vaux-le-Vicomte, in Francia
- Una copia è a Palermo, nel parco della Favorita, posta su una colonna al centro della Fontana d’Ercole
- Una copia in gesso è esposta nella stazione “Museo” della Linea 1 della Metropolitana di Napoli
Descrizione
La statua rappresenta Ercole, il leggendario eroe della mitologia greca e latina. Figlio di Zeus, il padre degli dèi e di Alcmena, una mortale.
Nota: Per spiegare il significato dei dettagli della statua, devi sapere che Ercole ha dovuto affrontare 12 Fatiche per espiare la colpa di aver ucciso la sua famiglia in uno scatto di rabbia. Ecco quali sono le 12 prove:
1. Uccidere l’invincibile Leone di Nemea e prendere la sua pelle come trofeo
2. Uccidere l’immortale Idra di Lerna
3. Catturare la cerva di Cerinea
4. Catturare il cinghiale di Erimanto
5. Ripulire le stalle di Augia in uno solo giorno
6. Disperdere gli uccelli del lago Stinfalo
7. Catturare il toro di Creta
8. Rubare i cavalli di Diomede
9. Prendere la cintura di Ippolita, la regina delle Amazzoni
10. Rubare i buoi di Gerione
11. Rubare i pomi d’oro delle Esperidi
12. Prendere Cerbero – il cane a 3 teste a guardia degli Inferi – e portarlo vivo a Micene
Secondo la leggenda, Ercole ha superato con successo tutte e 12 le sfide ed è stato ricompensato con l’immortalità.
Nella mano destra nascosta dietro la schiena Ercole ha i pomi delle Esperidi, presi durante l’11° fatica.
Tutto il peso del corpo è appoggiato sulla clava, la sua arma preferita, messa a sua volta su una pietra. Guardando da vicino, si vede che la clava è coperta dalla pelle del leone di Nemea, trofeo della 1° fatica.
Lo scultore ha rappresentato Ercole adulto e non ragazzo. Basta guardarlo in faccia: ha una barba lunga ed una ruga sulla fronte.
Il corpo è muscoloso e definito ai limiti dell’eccesso, al punto che si vedono anche vene e tendini.
Guardando la statua dal davanti, si nota una contrapposizione tra il lato sinistro rilassato ed il lato destro sotto sforzo, con una particolare tensione nella mano destra.
La clava di cui abbiamo parlato prima serve anche a mantenere l’equilibrio della scultura: evita che la figura si sbilanci verso sinistra, anche se in realtà tutto il peso è sulla gamba destra.
Curiosità: Sulla base del lato destro della statua si nota un dettaglio non completato ed un paio di incavi. Forse qui doveva trovarsi una seconda figura, che potrebbe essere quella di Telefo, il figlio di Ercole.
Sotto la clava c’è un’iscrizione in greco:”ΓΛΥΚΩΝ ΑΘΗΝΑΙΟΣ ΕΠΟΙΕΙ” (che tradotto significa Glicone l’ateniese fece), quindi attestando che l’autore della statua è Glicone.
Per saperne di più su questa statua guarda il video dedicato qui sotto.
Domande Frequenti sull’Ercole Farnese
La versione originale della statua era in bronzo ed è stata realizzata nel 4° secolo a.C. da Lisippo, ma è andata perduta. La versione in marmo che conosciamo oggi è stata realizzata da Glicone, uno scultore ateniese nel 3° secolo d.C.
L’Ercole Farnese è conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
L’Ercole Farnese è una statua che rappresenta l’omonimo eroe della mitologia greco-romana che si sta riposando dopo aver completato le 12 fatiche che gli erano state ordinate.
Si chiama Ercole Farnese perché dal suo ritrovamento nel 1546, la statua è stata conservata nelle collezioni del cardinale Alessandro Farnese ed è rimasta lì per generazioni.
Nella mano destra dietro la schiena l’Ercole Farnese ha i pomi delle Esperidi, che ha dovuto rubare per completare l’11° fatica.
L’Ercole Farnese è alto 3 metri e 17 centimetri.
L’Ercole Farnese è stato trovato nel 1546 durante gli scavi vicino alla terme di Caracalla a Roma.
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