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La Quinta Piaga d’Egitto di William Turner: analisi completa del quadro

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La Quinta Piaga d’Egitto di William Turner: analisi completa del quadro
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Scopriamo un importante lavoro di William Turner, eclettico e popolare artista dell’Ottocento, il quale ha realizzato un vasto numero di quadri con una tecnica completamente innovativa e rivoluzionaria. Abbiamo potuto ammirare molto del suo stile analizzando La Fontana dell’Indolenza, ed ora approfondiremo la conoscenza del Turner pittore andando ad analizzare da vicino “La Quinta Piaga d’Egitto”.

In questo articolo troverete la storia legata all’acquisizione di questo quadro, fino al suo arrivo nello stato dell’Indiana; successivamente verrà effettuata un’analisi descrittiva approfondita che ci permetterà di conoscere ogni singolo dettaglio de “La Quinta Piaga d’Egitto” di Turner.

La Quinta Piaga d'Egitto William Turner analisi

“La Quinta Piaga d’Egitto” William Turner

Data di realizzazione: 1800

Dimensioni: 120 x 180 cm

Dove si trova: Indianapolis Museum of Art, Indiana, U.S.A.

“La Quinta Piaga d’Egitto” di Turner, al momento della sua realizzazione è stata acquistata da William Beckford, per poi passare nelle mani di numerosi collezionisti di opere d’arte, fino all’acquisito nel 1955 da parte di John Mitchell, il quale successivamente vendette il quadro Turner all’Indianapolis Museum of Art.

Al momento della realizzazione di questa gigantesca tela, Turner aveva solo ventiquattro anni, e appena terminata nella sua completezza, la pose all’attenzione dell’Accademia Reale delle Arti di Londra; i membri dell’accademia rimasero stupiti soprattutto per il grande talento da parte di un così giovane artista nell’impegnarsi con una tela dalle dimensioni molto generose.

A colpire ancor di più la critica ci pensò la scelta del soggetto da parte di William Turner, ovvero un tema storico: il pittore rappresenta all’interno di questa gigantesca tela una delle piaghe d’Egitto lanciate da Dio contro gli Egiziani che non volevano assolutamente liberare dalla loro schiavitù gli Ebrei, sfruttati in modo disumano.

Analizziamo il quadro di Turner pittore: nel vasto paesaggio rappresentato dal pittore inglese, in primo piano si possono notare due cavalli ed un uomo morti, i quali probabilmente sono un richiamo alla prima peste, ovvero l’arrivo della peste. Sulla destra, aguzzando lo sguardo, è possibile notare un altro piccolo uomo, ovvero Mosè, il quale sta lanciando una maledizione sugli sfruttatori degli Ebrei, provocando l’arrivo di grandine e fuoco.

Spostando lo sguardo sullo sfondo è possibile notare la città egiziana, caratterizzata dalla presenza della piramide, circondata da nubi nerissime e minacciose, mentre poco più a sinistra, la grandine comincia ad infuriare e sta per colpire tutto l’insediamento.

In questa “La Quinta Piaga d’Egitto”, Turner mostra la devastante potenza della natura, riducendo a dei piccoli ed “insignificanti” puntini gli esseri umani, i quali non possono nulla davanti all’infuriare della tempesta provocata da Dio. Ad enfatizzare un senso di distruzione e di minaccia ci pensa la varietà di colori molto scuri utilizzati da Turner pittore, che utilizza pochi toni chiari solo per rendere visibile in lontananza la piramide ed alcuni dei protagonisti.

La Quinta Piaga d’Egitto di William Turner: analisi completa del quadro
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La luce del faro di William Turner: analisi completa del quadro

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La luce del faro di William Turner: analisi completa del quadro
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Analizziamo un quadro importante dell’Ottocento che è stato realizzato dal pittore inglese William Turner, il quale durante la sua carriera ha prodotto vari lavori di indubbia importanza e che grazie alle sue novità stilistiche, è riuscito a contraddistinguersi dal resto dei pittori del suo tempo, diventando un artista apprezzatissimo fino ai nostri giorni. Abbiamo già potuto scoprire qualcosa del suo stile, analizzando un lavoro appartenente al suo periodo giovanile ed intitolato La Quinta Piaga d’Egitto, ed oggi proseguiremo la nostra conoscenza di questo artista analizzando “La luce del faro”.

In questo articolo troverete tutti i dettagli sul quadro di William Turner, e ci concentreremo soprattutto sulla descrizione ed analisi approfondita di tale lavoro, in modo tale da poter conoscere le caratteristiche fondamentali dello stile del celebre pittore inglese.

The Beacon Light Turner

“La luce del faro” William Turner

Data di realizzazione: 1835-1840

Dimensioni: NON DEFINITE

Dove si trova: National Museum of Wales, Galles 

Riguardo “La luce del faro” di Turner ci sono alcuni dubbi legati alla sua possibile autenticità che hanno accompagnato la fama del quadro fino ai giorni nostri. L’opera faceva parte della collezione di Mrs. Booth; in seguito suo figlio vendette il quadro alla casa d’aste Christie’s. Dalla casa d’aste venne acquistato dalle sorelle Davies nel 1922, che poi diversi anni dopo scelsero di donarlo al museo del Galles, dove si trova tutt’ora.

Fin dalla sua donazione al museo, ci furono alcuni dubbi legati alla possibilità che questo lavoro fosse effettivamente di William Turner; la possibilità che si trattasse di un falso accompagnò il quadro per molti anni, ed infatti non venne esposto all’interno del museo fino al 2012. Dopo innumerevoli analisi effettuate con moderni strumenti, si è attestato che “La luce del faro” è effettivamente un Turner autentico.

Il soggetto dell’opera è rintracciabile nel titolo che gli è stato dato: sulla sinistra della tela osserviamo una forte fonte di luce che senza dubbio è il faro, il quale nell’oscurità dell’ambiente risalta e sembra illuminare tutto ciò che lo circonda, mostrando rapidamente le scogliere ed il mare impetuoso che si scaglia su di esse.

L’assenza dell’elemento umano all’interno di questa tela dimostra la volontà da parte di Turner di voler mettere in primo piano la forza della natura, la quale domina incontrastata su tutta la tela, e l’unico elemento artificiale è solo un piccolo bagliore nel grande panorama.

La luce del faro di William Turner: analisi completa del quadro
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Venezia dal portico della Madonna della Salute di William Turner: analisi completa del quadro

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Venezia dal portico della Madonna della Salute di William Turner: analisi completa del quadro
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Scopriamo un importante lavoro del pittore inglese William Turner, il quale ha lasciato un importante segno nella storia dell’arte britannica dell’Ottocento, per poi diventare uno dei pittori più affermati e riconosciuti del mondo moderno. Abbiamo già potuto apprezzare e conoscere alcune caratteristiche dello stile del Turner pittore attraverso l’analisi di “La luce del faro”, un quadro che per molto tempo è stato sospettato non essere stato realizzato dallo stesso Turner, ma con il passare del tempo la situazione è cambiata. Oggi andremo a scoprire un lavoro realizzato da William Turner mentre si trovava in viaggio in Italia, intitolato Venezia dal portico della Madonna della Salute“.

In questo articolo potrete trovare tutti i dettagli, informazioni e caratteristiche tecniche legate a quest’opera di William Turner, come data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione ed ovviamente anche un’analisi approfondita del quadro.

Venezia dal portico della Madonna della Salute William Turner analisi

“Venezia dal portico della Madonna della Salute” William Turner

Data di realizzazione: 1835

Dimensioni: 91,5 x 122,2 cm

Dove si trova: The Metropolitan Museum of Art, New York, U.S.A.

Come già detto “Venezia dal portico della Madonna della Salute”, è stato realizzato da William Turner durante uno dei suoi viaggi in Italia: per essere precisi, durante il primo viaggio che il pittore britannico effettuò, realizzò un rapido abbozzo a matita, ed avendo conservato lo stesso disegno, riuscì a trasformarlo in un vero e proprio dipinto durante il suo secondo viaggio, nel 1833.

Questo quadro, prima di giungere in America, è passato tra le mani di diversi collezionisti e membri del ceto nobile, quando poi alla fine dell’Ottocento, William Humble Ward, vendette questo lavoro a Cornelius Vaderbilt, il quale successivamente lo fece pervenire all’attuale ubicazione.

In “Venezia dal portico della Madonna della Salute”, Turner mette a frutto il suo incredibile talento di pittore di scene marinare: utilizza dei colori molto chiari per mettere in risalto i vari edifici che costeggiano il fiume, i quali non sono assolutamente abbozzati ma sono ricchi di dettagli ed estremamente fedeli alla realtà; al centro, anche le navi sono finemente riprodotte, ed anche qui possiamo apprezzare l’eccellente abilità del pittore, il quale riporta su tela i riflessi delle imbarcazioni e dei relativi equipaggi.

Anche in questo lavoro William Turner dona comunque un ruolo di spicco all’elemento naturale, il quale in questa composizione è rappresentato dal grande cielo che sovrasta tutto il paesaggio veneziano, dipinto con varie gradazioni di blu alternate ad un bianco tendente al giallo per rappresentare le nuvole.

Venezia dal portico della Madonna della Salute di William Turner: analisi completa del quadro
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“Pace – Seppellimento in mare” di William Turner: analisi completa del quadro

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“Pace – Seppellimento in mare” di William Turner: analisi completa del quadro
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Analizziamo un importante lavoro del pittore inglese William Turner, il quale nella sua lunga carriera artistica ha realizzato tante importanti tavole che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte moderna inglese e globale. Abbiamo potuto conoscere ed apprezzare molte delle caratteristiche dello stile artistico di William Turner attraverso l’analisi di alcune delle sue opere più popolari, tra cui Venezia dal portico della Madonna della Salute, realizzato durante due dei suoi viaggi in Italia, durante i quali ha potuto affinare il proprio stile e perfezionarsi. In questo articolo, scopriremo “Pace – Seppellimento in mare”.

Qui parleremo di diversi aspetti legati a questo lavoro di Turner pittore: parleremo della data di realizzazione, delle dimensioni ed ovviamente effettueremo anche un’approfondita descrizione della composizione.

Peace Burial Sea Turner Wilkie

“Pace – Seppellimento in mare” William Turner

Data di realizzazione: 1842

Dimensioni: 111 x 110 cm

Dove si trova: Tate Gallery, Londra

Questo “Pace – Seppellimento in mare”, facendo una rapida ricerca tra i lavori di William Turner, è facilmente collegabile ad un altro quadro di questo artista, intitolato “Guerra – L’Esilio e la Roccia”. Protagonisti di entrambe le tele di cui abbiamo appena fatto cenno, è sempre la figura di Napoleone Bonaparte, anche se nel caso di “Pace – Seppellimento in mare” Turner, il vero protagonista è David Wilkie, altro importante pittore ed amico dello stesso William Turner.

In questo lavoro, lo spettatore si trova a distanza dall’evento, dove si sta effettuando il funerale in mare di Wilkie, dove, questo evento, messo in relazione all’altro quadro di Turner, ovvero “Guerra- L’Esilio e la Roccia”, rappresenta una sorta di comparizione tra la morte dell’artista e quella di Napoleone Bonaparte.

I colori utilizzati in questa tela sono molto scuri, e varie gradazioni di nero dominano la scena, alternati ad alcuni toni chiari; questo gioco di cromature, permette di dare centralità al fuoco che si trova proprio al centro della composizione, e che immediatamente salta all’occhio dello spettatore. Le due navi che circondano il fuoco sono finemente contornate e dipinte con grandissima precisione, ma proprio come in tanti altri lavori di Turner, la vera protagonista è la natura, che anche in questo caso, è protagonista assoluta di tutta la composizione: il grandioso cielo ed il mare fungono da gigantesca cornice alle imbarcazioni umane, le quali rappresentano solo una piccola porzione di tutta la scena.

“Pace – Seppellimento in mare” di William Turner: analisi completa del quadro
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Sunrise with Sea Monsters di William Turner: analisi completa del quadro

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Sunrise with Sea Monsters di William Turner: analisi completa del quadro
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Oggi, protagonista di questo articolo sarà un importante lavoro di William Turner, pittore che ha completamente rinnovato il mondo della pittura dell’Ottocento grazie ad un eccezionale utilizzo di colori e giochi con le varie tonalità, che all’interno dei suoi lavori diventano un eccezionale spettacolo per gli occhi. Abbiamo già visto ed apprezzato qualcosa dello stile di William Turner, attraverso l’analisi del quadro Pace – Seppellimento in mare, avente per soggetto il funerale in mare di un suo amico. Oggi andremo a scoprire un altro lavoro di Turner pittore, ovvero “Sunrise with Sea Monsters”.

Parleremo quindi di “Sunrise with Sea Monsters” in questo articolo, privilegiando prima di tutto gli aspetti tecnici di tale lavoro: vedremo la data di realizzazione, le dimensioni ed il luogo di conservazione attuale; successivamente ci concentreremo sulla descrizione approfondita del quadro.

Sea Mosnters Sunrise Turner

“Sunrise with Sea Monsters” William Turner

Data di realizzazione: 1845

Dimensioni: 91,4 x 122 cm

Dove si trova: Tate Britain, Londra

Turner, grande amante degli scorci marittimi, i quali spesso sono stati protagonisti indiscussi della sua vasta produzione artistica, in questo quadro introduce un elemento innovativo: protagonisti all’interno della composizione sono dei mostri acquatici. Nella parte bassa del quadro, realizzato utilizzando principalmente il colore grigio, è possibile notare il mare, il quale va via via mescolandosi con l’arancione ed un tenue rosa del cielo; al centro dello specchio acquatico, è possibile notare una sorta di figura mostruosa, la quale è ancora al centro di diversi dibattiti riguardo la sua identità: alcuni pensano che si tratti di alcuni pesci vicini tra loro siano confluiti in una singola figura, che sulla tela appare mostruosa (ma che in realtà non lo è); altri pensano che si possa trattare di una semplice rete da pesca; altri ancora riconoscono in questa figura un enorme mostro che sta divorando una piccola imbarcazione.

Concentrandosi su quest’ultima ipotesi, ovvero quella del mostro che sta divorando l’imbarcazione, potrebbe essere quella più vicina alla realtà, anche perché in altri lavori di William Turner ricorre sempre l’elemento della natura che sembra quasi schiacciare l’uomo ed eliminare i suoi tentativi di innovazione che contrastano il potere della natura stessa.

Tra le altre ipotesi, Gunnar Schmidt ritiene che la figura non definita al centro della composizione non sia altro che una massa di particelle e vapore creatasi con l’incontro dell’acqua fredda e della sovrastante zona calda; in pratica si tratterebbe solo di un semplice processo termico.

 

Sunrise with Sea Monsters di William Turner: analisi completa del quadro
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War. The Exile and the Rock Limpet di William Turner: analisi completa del quadro

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War. The Exile and the Rock Limpet di William Turner: analisi completa del quadro
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Protagonista di oggi è un nuovo quadro di William Turner, prolifico e famoso pittore dell’Ottocento, il quale ha lasciato un importante segno nel mondo dell’arte moderna britannica e non solo grazie ad un eccellente abilità di mescolanza di colori e la realizzazione di scorci spettacolari. Abbiamo visto in passato un quadro molto interessante di Turner, intitolato Sunrise with Sea Monsters, una tela che tutt’ora è oggetto di innumerevoli discussioni tra gli studiosi riguardo la corretta interpretazione. Il quadro che andremo a studiare oggi è intitolato “War. The Exile and the Rock Limpet”.

In questo articolo troverete tutte le informazioni fondamentali riguardanti questo importante lavoro di William Turner: prima di tutto leggeremo la data di realizzazione, le dimensioni e le altre informazioni di ambito tecnico, poi successivamente ci dedicheremo all’analisi approfondita di “War. The Exile and the Rock Limpet”.

war the exile and the rock limpet turner Napoleon

“War. the exile and the Rock Limpet” William Turner

Data di realizzazione: 1842

Dimensioni: 103 x 102 cm

Dove si trova: Tate Britain, Londra

Questo lavoro del Turner pittore è strettamente correlato ad un altro quadro sempre dello stesso artista, intitolato Pace – Seppellimento in mare, poiché il tema trattato è molto similare. Il protagonista, che si trova poco a sinistra rispetto al centro della tela è Napoleone Bonaparte, ritratto durante il suo esilio a Sant’Elena; poco dietro di lui è possibile scorgere una guardia che probabilmente lo stava scortando al suo arrivo sull’isola designata per l’esilio.

L’intento di William Turner non è ne di di esaltare o distruggere la figura di Napoleone, piuttosto di mostrare la sua “normalità”: distante dalle grandi civiltà e privato delle sue principali ricchezze, Napoleone non può più provocare alcun danno alle nazioni nemiche. A rendere ancor più credibile quest’ipotesi, è la scelta di rappresentare Napoleone molto più piccolo rispetto a tutto l’ambiente che lo circonda: non è lui il vero protagonista della tela, ma la natura, con i suoi colori; il cielo, con la luce del tramonto conferisce colori tendenti al rosso a tutto l’ambiente, che sembra quasi assorbire la camicia rossa indossata dalla guardia dietro Napoleone.

La tonalità dominante, ovvero il rosso ricorda anche la violenza dei conflitti e delle guerre a cui Napoleone ha partecipato. Sulla destra della tela, quasi avvolto dalle nubi, è possibile scorgere delle rovine ed alcuni edifici.

War. The Exile and the Rock Limpet di William Turner: analisi completa del quadro
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Rome, from Mount Aventine di William Turner: analisi completa del quadro

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Rome, from Mount Aventine di William Turner: analisi completa del quadro
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Protagonista dell’articolo di oggi è un panoramico quadro di William Turner, pittore dell’Ottocento passato alla storia per la realizzazione di molti quadri spettacolari aventi per soggetto diverse ambientazioni. Abbiamo potuto apprezzare l’interesse storico da parte di Turner pittore grazie all’analisi del quadro War. The Exile and the Rock Limpet, dove, protagonista della tela era il famoso Napoleone Bonaparte. Il quadro che andremo a studiare oggi ha per soggetto Roma, ed è intitolato “Rome, from Mount Aventine”.

In questa lettura, potrete trovare tutte le informazioni legate a questo spettacolare quadro di William Turner; parleremo di data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione e successivamente realizzeremo una descrizione approfondita della stessa tela del famoso pittore inglese.

Roma dal monte Aventino Turner

“Rome from Mount Aventine” William Turner

Data di realizzazione: 1835

Dimensioni: NON DEFINITE

Dove si trova: Collezione privata

L’opera è stata commissionata da un amico di William Turner, ovvero Hugh Andrew Johnstone Munro di Novara, il quale viaggiò insieme al pittore durante i tour dove il pittore britannico realizzò molte bozze che poi tramutò in delle vere e proprie opere d’arte successivamente.

Questo “Rome, from Mount Aventine”, (traducibile in italiano in “Roma, dal Monte Aventino”), è stato realizzato da William Turner nel 1835, l’anno successivo è stato presentato all’Accademia e senza dubbio è uno dei quadri più interessanti e dettagliati presenti nella produzione dell’artista britannico. Abbiamo poche informazioni sul passaggio di proprietà tra i vari collezionisti di questa tela: sappiamo che nel 1878, questa tela è stato acquistato dal quinto Earl di Rosebery, che successivamente divenne Primo Ministro. Da quella data, il quadro non è stato spostato, se non per arrivare presso la popolare casa d’aste Sotheby’s, per poi essere venduto nel 2014 ad un acquirente per per 30.3 milioni di sterline.

Nella tela, Turner riesce a catturare le prime luci del mattino, dove i raggi del sole, oltre ad illuminare la scena, riesce a disperdere completamente la nebbia proveniente dal Tevere. La luce dell’alba avvolge Roma in una tonalità dorata. Ogni dettaglio della città è realizzato in modo superbo: sulla sinistra si vedono alcune navi ancorate, mentre altre stanno già navigando; aguzzando la vista si può osservare sulla destra i contorni di Villa Madama, dove sono presenti innumerevoli lavori di Raffaello Sanzio. Al centro della composizione si trova il Ponte Emilio, al limite tra visibile e invisibile, a causa della nebbia che avvolge tutta la città; alla destra del ponte è possibile notare il Campidoglio, proprio quasi all’orizzonte, e proprio nelle vicinanze si ergono alcuni dettagli dei Fori Romani e del Circo Massimo.

La scelta di Turner di voler rappresentare Roma all’alba, allude simbolicamente alla rinascita della città dopo gli anni d’oppressione e tirannia propugnati da Napoleone Bonaparte in precedenza.

 

Rome, from Mount Aventine di William Turner: analisi completa del quadro
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Chichester Canal di William Turner: analisi completa dell’opera

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Chichester Canal di William Turner: analisi completa dell’opera
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Analizziamo un bellissimo quadro di William Turner, pittore dell’Ottocento, il quale ha realizzato molte opere di grande rilevanza, molte delle quali, fortunatamente sono giunte fino a noi, permettendoci di apprezzare al meglio il suo talento e di conoscere a fondo tutte le caratteristiche tipiche del suo stile artistico. Tra i lavori di maggiore successo di William Turner, dobbiamo assolutamente ricordare Rome, from Mount Aventine, che recentemente è stato venduto ad un abbiente collezionista; per conoscere al meglio il Turner pittore, oggi andremo a scoprire “Chichester Canal”.

Qui troverete tutte le informazioni necessarie a conoscere “Chichester Canal” di Turner: prima di tutto riporteremo le caratteristiche tecniche di questa tela, come data di realizzazione, dimensioni e luogo di conservazione, e successivamente effettueremo un breve commento in cui descriveremo l’opera.

Chichester Canal painting Turner

“Chichester Canal” William Turner

Data di realizzazione: 1828

Dimensioni: 65 x 135 cm

Dove si trova: Tate Britain, Londra

Il quadro “Chichester Canal” di Turner è stato realizzato nel 1828, su commissione di George Wyndham, potente signore e terzo Earl dell’Egremont. Quest’opera, nel 1856 è arrivata direttamente dalla collezione del committente all’interno dell’archivio della Tate Britain di Londra attraverso un testamento, ed oggi, questo lavoro è visionabile da parte del grande pubblico liberamente.

Il soggetto rappresentato, come suggerisce il titolo, è il canale di Chichester in Sussex, che si trova nella parte meridionale dell’Inghilterra. Il quadro, è una vera e propria panoramica, dove lo spettatore riesce a scorgere con un colpo d’occhio tutto il paesaggio: proprio al centro della composizione si trova il sole che sta tramontando all’orizzonte, la cui luce arriva ad estendersi ed illuminare tutta la scena; poco a destra della sfera solare, si nota un piccolo vascello, mentre in primo piano sulla sinistra è presente una piccola imbarcazione con alcune persone sedute.

La grande abilità di William Turner in questo quadro è dimostrata dall’eccezionale attenzione ai singoli dettagli: sono resi con estremo realismo gli alberi sulla destra, con l’esile chioma dipinta con il medesimo colore della vegetazione ai lati del canale; facendo bene attenzione è possibile notare anche alcune piccole papere sempre sulla destra del canale, ed in fondo sulla tela si scorge il contorno di alcuni edifici.

Chichester Canal di William Turner: analisi completa dell’opera
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Luce e colore (la teoria di Goethe) di William Turner: analisi completa dell’opera

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Luce e colore (la teoria di Goethe) di William Turner: analisi completa dell’opera
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Protagonista dell’articolo odierno è un quadro di William Turner, il quale è stato un prolifico artista dell’Ottocento, i cui quadri hanno cambiato radicalmente la storia dell’arte moderna, sia inglese che globale. Il suo sapiente utilizzo dei colori e la tecnica peculiare presente nella stragrande maggioranza dei suoi lavori testimoniano la grande abilità del Turner pittore, e lo abbiamo potuto scoprire analizzando Chichester Canal, ed oggi potremo saperne ancora di più sulla bravura del leggendario artista inglese, andando a studiare tutto quello che riguarda un altro suo quadro, intitolato “Luce e colore (la teoria di Goethe)”.

In questo articolo troverete la descrizione approfondita del soggetto rappresentato in questo olio su tela di Turner, ma oltre a ciò, effettueremo un breve riassunto delle caratteristiche stilistiche rintracciabili attraverso l’analisi del quadro.

Luce e colore teoria di Goethe mattina dopo Diluvio Mose scrive libro Genesi Turner analisi

“Luce e colore (teoria di Goethe)” William Turner

Data di realizzazione: 1843

Dimensioni: 78,5 x 78,5 cm

Dove si trova: Tate Gallery, Londra

Questo “Luce e colore (la teoria di Goethe)”, come si può evincere dal titolo stesso dell’opera, è nato dal grande interesse mostrato da William Turner per il libro di Goethe intitolato “La teoria dei colori”, pubblicato nel 1810. La scena ritratta all’interno di questa tela quadrata del Turner pittore, è tratta liberamente dal Libro della Genesi: protagonista è il Diluvio Universale raccontato proprio nel libro della Genesi; protagoniste indiscusse della tela sono la possibilità della natura di donare la vita e nel contempo la sua straordinaria forza distruttrice.

Turner, scegliendo di rappresentare proprio un tema derivante dal mondo cristiano, non fa altro che suggerire Dio come “motore degli eventi”: è stato Egli stesso ad ordinare a Noè la realizzazione dell’Arca per permettere il salvataggio degli animali, e successivamente è stato sempre Dio ad ispirare Mosè per compiere la scrittura del Libro della Genesi.

I colori utilizzati in questo lavoro rappresentano una sorta di vortice colorato con quattro pennacchi leggermente più scuri rispetto alla parte centrale; al centro si scorge appena la figura di un uomo, ovvero Mosè, mentre sotto di lui, Turner dipinge il serpente presente nella Genesi.

Come accennato in precedenza, questo quadro è molto legato alla “Teoria di Goethe” dei colori: Turner, colpito dagli studi di questo intellettuale, sceglie di riportare le conclusioni che ha raggiunto all’interno di questa tela, secondo cui la nascita del colore dipende semplicemente dalla luce ed ombra che vengono riflesse da un oggetto trasparente; seguendo questo criterio, in quest’opera, Turner, pone grande attenzione all’utilizzo dei colori e l’immagine che permane “nell’occhio” dell’utente dopo un’attenta visione del quadro. Attraverso questo ragionamento, William Turner pittore, sceglie sapientemente di utilizzare alcuni colori e di attribuire a quest’ultimi determinati ruoli: il rosso ed il giallo devono suggerire felicità ed una visione positiva, mentre colori freddi come il blu devono essere invece portatori di tristezza e angoscia.

Secondo Goethe, il giallo, fu proprio il primo colore in assoluto ad essere trasmesso dalla luce, e conoscendo tale teoria, Turner utilizza questo colore nella sua composizione, come chiaro riferimento agli studi dell’intellettuale, ed anche se questa tonalità dovrebbe suggerire felicità, il pittore si focalizza sull’aspetto più negativo, cercando di far prevalere questa emozione piuttosto che quella originale. La curiosa forma circolare che si può notare all’interno della tela, ricorda la forma dell’occhio umano.

Luce e colore (la teoria di Goethe) di William Turner: analisi completa dell’opera
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Il molo di Calais di William Turner: analisi completa del quadro

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Il molo di Calais di William Turner: analisi completa del quadro
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Glorioso pittore dell’Ottocento, William Turner, durante la sua carriera ha realizzato un gran numero di opere, molte delle quali, fortunatamente sono giunte fino a noi, permettendoci di conoscere al meglio il suo stile artistico e le caratteristiche che hanno reso questo pittore uno dei più interessanti e studiati del suo tempo. A dimostrare l’interesse per le teorie filosofiche e tecniche del suo tempo, William Turner realizzò Luce e colore (la teoria di Goethe), dove riporta su tela tutti i concetti enunciati nel libro dello stesso Goethe. Oggi continueremo il nostro viaggio tra le opere Turner andando a scoprire il popolare quadro intitolato “Il molo di Calais”.

In questo articolo troverete tutte le informazioni riguardanti questa tela di Turner, tra cui la data di realizzazione, la descrizione, le dimensioni e tante altre informazioni che potranno aiutare a capire meglio l’importanza di questo quadro di William Turner.

Il molo di Calais Turner descrizione

“Il molo di Calais” William Turner

Data di realizzazione: 1803

Dimensioni: 172 x 240 cm

Dove si trova: National Gallery, Londra

Questo “Molo di Calais” venne mostrato alla Royal Accademy nello stesso anno del suo completamento, ovvero nel 1803, ma purtroppo Turner non riuscì mai a venderlo poiché, venne valutato circa 250 ghinee e un nobile molto interessato all’acquisto, ovvero Lord Gower, preferì non acquistarlo perché lo riteneva troppo costoso. Al momento della morte del pittore, nel 1856 questo lavoro fa parte del “Lascito Turner” e così nel 1949 arrivò alla Tate Gallery, e solo qualche anno dopo, arrivò per un breve tempo alla National Gallery, per poi tornare nuovamente alla Tate, ed infine nel 1968 arriva alla National Gallery in modo definitivo.

Come tanti altri lavori, anche in questo caso Turner realizza questo lavoro basandosi su uno schizzo che aveva realizzato in precedenza, ovvero nel luglio del 1802; proprio in quel mese, Turner era salito su una nave per arrivare in Francia, e quella traversata non fu delle migliori, poiché a causa di una burrasca venne evitata la tragedia.

Il pittore, al momento del suo arrivo, fece un rapido schizzo del molo di Calais con i relativi lavoratori, e così nel 1803 realizzò il suddetto quadro. Turner riporta in questo quadro alcune navi che si stanno avvicinando al molo durante una tempesta, cercando di evitare la catastrofe; la forza distruttrice della natura riveste il ruolo protagonista nella composizione, come si può notare nel cielo tenebroso che occupa gran parte della tela, lasciando solo un piccolo spazio, dove si intravede una porzione di ciel sereno, che sembra quasi simboleggiare la salvezza.

Altri protagonisti della tela sono i marinai, che partendo dal molo, utilizzano i mezzi che hanno a disposizione per cercare di salvare quante più vite possibili, mentre utilizzano una piccola scialuppa per avvicinarsi alle navi che sono in pericolo. Turner, dimostra la sua grande abilità ed attenzione ai dettagli nella realizzazione pressoché perfetta delle onde marittime e di ogni singolo dettaglio delle imbarcazioni e delle strutture artificiali presenti nella composizione, che, comparate però alla potenza della natura, sembrano essere minuscoli.

Il molo di Calais di William Turner: analisi completa del quadro
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La battaglia di Trafalgar di William Turner: analisi completa del quadro

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La battaglia di Trafalgar di William Turner: analisi completa del quadro
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Analizziamo un importante lavoro di William Turner, pittore dell’Ottocento che attraverso la sua grande abilità pittorica e l’attento utilizzo di colori, è riuscito a realizzare una vasta collezione di capolavori, molti dei quali sono arrivati fino a noi. Abbiamo potuto conoscere molto dello stile e della bravura del Turner pittore attraverso la descrizione del quadro intitolato Il molo di Calais, nato grazie al primo viaggio in Francia effettuato dallo stesso artista. In questo articolo, ci occuperemo dell’analisi di un quadro battaglia Trafalgar, intitolato “La battaglia di Trafalgar”.

Qui potrete trovare tutti i dettagli legati a questa composizione: prima di tutto vi saranno data di realizzazione, dimensioni e luogo di conservazione e successivamente verrà effettuata un’analisi approfondita del quadro di Turner.

Quadro Battaglia Trafalgar Turner analisi

“La battaglia di Trafalgar” William Turner

Data di realizzazione: 1824

Dimensioni: 259 x 365,8 cm

Dove si trova: National Maritime Museum, Greenwich

Questo quadro battaglia Trafalgar è stato commissionato da re Giorgio IV, il quale voleva esaltare un importante momento della storia marittima e bellica inglese. In questo lavoro di Turner rappresentante la battaglia di Trafalgar, vengono mostrati alcuni dettagli molto interessanti e che rendono quest’opera differente dalle tradizionali rappresentazioni del medesimo evento da parte di altri artisti.

Il soggetto è la nave HMS Victory appartenente alla Royal Navy, la quale tra l’altro era l’ammiraglia del comandante in capo Horatio Nelson. Le caratteristiche che rendono questo quadro battaglia Trafalgar di Turner nettamente differente da altre riproduzioni del conflitto bellico è la scarsa (e volontaria) accuratezza storica: nella composizione, infatti, vengono rappresentati ben tre momenti differenti del conflitto navale, tutti uniti come se fossero accaduti nel medesimo istante.

I tre momenti rappresentati nel quadro battaglia Trafalgar sono i seguenti:

  • Il lancio del segnale da parte di Horatio Nelson, avvenuto alle 11:50 durante il conflitto, rappresentato dalle bandiere legate proprio al segnale e che sventolano dall’albero maestro.
  • La caduta dell’albero di gabbia di mezzana (quello sulla destra dipinto sull’imbarcazione principale), avvenuto alle ore 13:00.
  • L’incendio e la distruzione dell’imbarcazione francese chiamata “Achille” sullo sfondo del dipinto
  • Il crollo dell’imbarcazione “Redoutable” che è più visibile in primo piano, la cui effettiva distruzione è avvenuta però nel secondo giorno del conflitto.

Differentemente da molti altri lavori di Turner, all’interno del quale la natura è protagonista indiscussa della composizione, in questo caso è l’uomo che domina tutta la scena: le potenti imbarcazioni che si danno battaglia sembrano quasi occupare tutta la tela, ma il ruolo di protagonista spetta proprio all’HMS Victory, illuminata da una forte luce e che mette in secondo piano alleati e nemici.

In primo piano, sotto la nave di Nelson, si nota una grande scialuppa che batte bandiera inglese, dove vi sono alcuni uomini che stanno cercando di salvarsi; alcuni di loro sono già morti, altri sono caduti in mare, ed altri ancora volgono lo sguardo verso la battaglia. Nonostante la grande confusione che domina il quadro battaglia Trafalgar, Turner riesce a dipingere fino all’ultimo dettaglio tutte le imbarcazioni, senza lasciare nulla al caso.

 

La battaglia di Trafalgar di William Turner: analisi completa del quadro
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Ulisse schernisce Polifemo di William Turner: analisi completa del quadro

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Ulisse schernisce Polifemo di William Turner: analisi completa del quadro
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Protagonista dell’articolo odierno è un quadro di William Turner legato al mondo della letteratura greca, e nello specifico all’Odissea di Omero. Turner è stato un grande pittore dell’Ottocento, il quale ha riportato su tela delle scene a grande impatto, come ad esempio quella commissionata da Re Giorgio IV e rappresentante La battaglia di Trafalgar, dove grazie ad un’interessante scelta stilistica, è riuscito a riportare le fasi salienti di tale conflitto. Nell’articolo di oggi, andremo a scoprire tutto quello che riguarda la tela intitolata “Ulisse schernisce Polifemo”.

Qui potrete trovare brevemente contestualizzato il tema rappresentato in questo quadro di Turner ed ovviamente saranno presenti tutte le caratteristiche tecniche, quali data di realizzazione, dimensioni e luogo di conservazione. Oltre a tutto ciò, potrete trovare anche la descrizione ed analisi di questo lavoro di William Turner.

Ulisse acceca Polifemo Turner

“Ulisse schernisce Polifemo” William Turner

Data di realizzazione: 1829

Dimensioni: 133 x 203 cm

Dove si trova: National Gallery, Londra

Il quadro, come già anticipato, rappresenta un momento importante narrato all’interno dell’Odissea di Omero; durante il suo viaggio di ritorno ad Itaca, Odisseo (o Ulisse), vengono catturati dal gigante ciclope Polifemo. Attraverso un astuto sotterfugio, Odisseo riesce dapprima a nascondersi con parte del suo equipaggio sopravvissuto sotto le pecore di Polifemo per evadere dalla caverna dove erano stati imprigionati. Appena Polifemo si addormenta, Odisseo riesce ad accecare il nemico e scappa con il suo equipaggio.

Turner rappresenta su tela il momento in cui il protagonista è in fuga sulla propria nave e schernisce il ciclope ormai cieco, dicendogli che colui che lo ha accecato è stato un uomo chiamato “Nessuno”, così che nel momento in cui il mostro avesse raccontato l’evento agli altri suoi simili, non sarebbe stato preso sul serio, lasciando così gli uomini lontani dal pericolo.

Il pittore pone al centro del quadro la grandiosa nave di Odisseo, e poco alla sua destra, dialogando con gli uomini, si trova Polifemo; senza dubbio merita menzione il grande gioco di luci ed ombre realizzato a Turner, il quale utilizzando sapientemente colori freddi per le parti più scure e colori caldi per le parti più chiare, riesce a realizzare una scena magistrale, dove la prima fonte di luce è proprio il sole all’orizzonte.

Ulisse schernisce Polifemo di William Turner: analisi completa del quadro
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Modern Rome – Campo Vaccino di William Turner: analisi completa del quadro

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Modern Rome – Campo Vaccino di William Turner: analisi completa del quadro
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Scopriamo un importante lavoro del pittore inglese William Turner, il quale ha realizzato moltissime opere famose nel corso dell’Ottocento. Uno dei suoi lavori più famosi, anche a detta di John Ruskin, è stato senza dubbio Ulisse schernisce Polifemo, un’interessantissima tela con soggetto tratto dalla letteratura greca antica. Oggi andremo a scoprire un bellissimo quadro con soggetto Roma, intitolato “Modern Rome – Campo Vaccino”.

In questo articolo potrete trovare tutti i dettagli legati alla trasmigrazione di questo lavoro partendo dalla realizzazione dell’artista fino a giungere al suo luogo attuale a Los Angeles. Oltre alla storia della trasmissione della tela di Turner, troverete anche una descrizione approfondita di questo lavoro, che vi permetterà di conoscere al meglio tutte le caratteristiche dello stile di William Turner.

Modern Rome Campo Vaccino Turner

“Modern Rome – Campo Vaccino” William Turner

Data di realizzazione: 1839

Dimensioni: 90,2 x 122 cm

Dove si trova: Getty Museum, Los Angeles, U.S.A.

“Modern Rome – Campo Vaccino” al momento del suo completamente è stato acquistato da Hugh Munro, un amico dello stesso pittore, il quale aveva mostrato questo capolavoro in una breve esposizione all’Acccademia Reale nel 1839. Successivamente, il quadro è passato nelle mani del Quinto Conte di Rosebery, che lo trattenne tra le sue proprietà per più di un secolo. Nel 2010 questo lavoro è stato messo in vendita all’asta ed è stato acquistato e spostato in America, presso il Getty Museum, dove si trova tutt’ora.

Turner fece un viaggio in Italia e portava con se un taccuino dove riportava degli schizzi di alcuni disegni che successivamente avrebbe trasformato in delle vere e proprie opere d’arte, e questo “Modern Rome – Campo Vaccino” è stata una tra le ultime opere di Turner che realizzò avente per soggetto Roma.

“Modern Rome – Campo Vaccino” mostra da una prospettiva insolita il leggendario Foro Romano, che in antichità era chiamato proprio Campo Vaccino, da cui deriva il nome della tela. Questo lavoro è stato il prodotto delle due visite che Turner fece in Italia e che lo portarono a perfezionare la propria tecnica. Riempie la tela tutta la nebbia he aleggia e che sembra nascondere molti dei dettagli dell’architettura, ma i contorni dei principali monumenti sono tutti perfettamente riconoscibili, e per dare un’accezione contemporanea alla visione, Turner aggiunge la presenza dei pastori con le capre.

 

Modern Rome – Campo Vaccino di William Turner: analisi completa del quadro
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Fishermen at Sea di William Turner. analisi completa del quadro

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Fishermen at Sea di William Turner. analisi completa del quadro
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Analizziamo un importante lavoro di William Turner, pittore inglese dell’Ottocento, molto apprezzato per l’utilizzo eccellente dei colori all’interno delle sue tele e anche per la realizzazione di opere eccezionali. Abbiamo conosciuto la grande abilità di questo artista attraverso l’analisi di una riproduzione di Roma effettuata durante uno dei suoi viaggi ed intitolata Modern Rome – Campo Vaccino, ed oggi potremo saperne di più sul suo stile ed abilità attraverso l’analisi di un olio su tela intitolato “Fischermen at Sea”.

In questo articolo troverete tutti i dettagli relativi a questo lavoro: immediatamente qui sotto sono presenti alcuni dati tecnici come data di realizzazione, dimensioni e luogo di conservazione; successivamente riporteremo una breve descrizione di questo lavoro di William Turner e se avete qualcosa da aggiungere relativamente a questa tela, potete lasciare un commento in fondo a questo articolo e provvederemo ad aggiungerlo al contenuto originale quanto prima.

Fishermen at Sea Turner description

“Fishermen at Sea” William Turner

Data di realizzazione: 1796

Dimensioni: 91 x 122 cm

Dove si trova: Tate Gallery, Londra

Riguardo la storia dell’arrivo di “Fishermen at Sea” di Turner alla Tate Gallery di Londra non c’è molto da dire, se non che questo dipinto è stato acquistato nel 1972 dalla stessa istituzione e successivamente esposto al pubblico. Cerchiamo di saperne qualcosa più su questa opera di Turner effettuando un’analisi di questo lavoro.

I protagonisti dell’opera sono dei pescatori intenti nel loro lavoro, mentre si trovano in mare aperto durante una sessione notturna di pesca. Come in tanti altri lavori di Turner, anche in questo caso è la natura che domina l’intera composizione: la luce della luna è resa in maniera spettacolare ed al contempo molto realistica, come si può notare dalla luce presente sull’increspatura delle onde; la soffusa illuminazione lunare sembra quasi abbracciare le due barche con i pescatori, mentre tutto ciò che non rientra nel suo raggio è appena delineato, sembrando quasi invisibili.

Possiamo contestualizzare geograficamente questa scena grazie alla presenza di alcune curiose rocce presenti sulla sinistra della composizione, le quali sono presenti presso l’Isola di Wight, e sono comunemente chiamate aghi. I colori di “Fishermen at Sea” sono prettamente scuri (forti tonalità di nero che vanno via via schiarendosi fino a mescolarsi con un giallo con cui viene resa la luce della luna; lo stesso giallo, domina anche sul mare, andandosi a fondere con il verde scuro con cui sono state realizzate le onde marittime).

Fishermen at Sea di William Turner. analisi completa del quadro
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L’Incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni di William Turner: analisi completa del quadro

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L’Incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni di William Turner: analisi completa del quadro
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Scopriamo tutto quello che riguarda uno dei quadri più famosi di William Turner, famosissimo pittore dell’Ottocento, che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte britannica e fautore di molte delle caratteristiche dell’arte romantica. Abbiamo avuto possibilità di poter conoscere moltissimo dello stile di Turner attraverso l’analisi di un suo quadro giovanile, intitolato Fishermen at Sea, e per apprezzare al meglio lo stile di questo artista, oggi conosceremo tutti i dettagli del quadro intitolato “L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni”.

In questo articolo troverete tutto ciò che rappresenta il quadro, la struttura della composizione di questo quadro di Turner, e parleremo anche della primaria importanza del colore all’interno de “L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni”.

L'incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni Turner analisi

“L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni” William Turner

Data di realizzazione: 1835

Dimensioni: 92,5 x 123 cm

Dove si trova: Cleveland Museum of Art, Cleveland, U.S.A.

Il quadro è stato realizzato da William Turner il 16 Ottobre 1834, ritraendo dal vivo questo tragico incidente che distrusse nella notte tra il 16 e 17 Ottobre 1834 la Camera dei Lord e dei Comuni. William Turner si trovava a distanza, ed insieme ad altri allievi dell’Accademia Reale riuscì a realizzare qualche bozzetto dello spettacolare incendio da diversi punti di vista, riuscendo a spostarsi agilmente grazie all’ausilio di una barca e muovendosi a piedi ove possibile.

Guardando bene ai lati della composizione in primo piano, è possibile notare ben due quinte di spettatori: una si trova sulla riva del fiume sulla sinistra, mentre l’altra è appoggiato sul culmine del ponte sulla destra, ovvero il Ponte di Waterloo. Proprio accanto alla fiamma che sta divampando si può notare un ponte che sembra essere “infinito”: è il ponte di Westminster, mentre altre barche si avviano verso le fiamme che stanno distruggendo il Palazzo del Parlamento; la grande spettacolarità di questo quadro risiede soprattutto nella grande abilità di Turner, il quale è riuscito a catturare il momento in cui un colpo di vento stava fortunatamente allontanando l’incendio dall’Abbazia di Westminster, riconoscibile alla destra del pericoloso fuoco grazie alle due torri bianche, appena accennate nella nebbia.

Protagonista indiscusso de “L’incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni” di Turner è la colonna di fuoco, che nel suo bruciare sembra quasi che stia per giungere verso l’osservatore, rendendo illimitati i confini spaziali del quadro.

Banner acquisto tela Turner

Questo incendio delle camere dei lord e comuni Turner riassume molte delle caratteristiche del Romanticismo:

  • Il sublime è rappresentato dalla nuvola generata dal fuoco e che pian piano sta coinvolgendo tutto l’ambiente
  • Il terrore misto allo stupore è rappresentato dalle reazioni del pubblico, il quale ha paura della forza dell’incendio e nel contempo ammira la grandissima potenza della natura

Sfruttando abilmente luce e colori, Turner pittore è riuscito ad esaltare un fatto storico rendendolo quasi “fantastico”; sostituendo al classico chiaroscuro tipico di molti altri lavori la stesura a macchie di colori puri e complementari, il pittore non fa altro che dimostrare ancora una volta la conoscenza della teoria di colori di Goethe.

L’Incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni di William Turner: analisi completa del quadro
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Quadri famosi Giotto: l’elenco completo delle opere dell’artista

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Quadri famosi Giotto: l’elenco completo delle opere dell’artista
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Abbiamo visto nei giorni passati alcune delle opere più interessanti realizzate dallo storico artista Giotto di Bondone. Tutti quanti abbiamo sentito parlare almeno una volta o studiato questo artista, considerato uno dei capisaldi della storia dell’arte moderna.

Molti artisti successivamente hanno tratto ispirazione dalle tecniche utilizzate da Giotto in molti dei suoi affreschi, e bisogna anche ricordare che quest’ultimo è stato un caso molto speciale da studiare: da una parte è stato strettamente connesso alla tradizione artistica bizantina, utilizzando le stesse tecniche che furono utilizzate in passato dall’omonimo popolo, e dall’altra parte, ha cominciato a rappresentare le figure sante da una nuova prospettiva, molto più umane che sacre, ma senza mai esagerare. Tra i lavori più interessanti e popolari di Giotto, dobbiamo ricordare senza dubbio quelli della basilica san francesco assisi, ma ci sono stati molti altri affreschi oltre a quelli della basilica assisi che hanno consacrato questo artista come uno dei più importanti di tutta la storia dell’arte.

 quadri famosi Giotto

I quadri famosi realizzati da Giotto

All’interno di questo articolo trovate le principali opere che sono state realizzate da Giotto, e anche se ne abbiamo viste relativamente poche, potete segnalarci altri lavori di questo artista che vorreste vedere analizzati o qualche caso particolare su cui volete qualche delucidazione; per fare ciò, non dovete fare altro che commentare questo articolo andando in fondo alla pagina. Oltre a ciò, ecco quali sono le opere di Giotto di cui ci siamo occupati, e ricordiamo che la maggior parte sono prettamente degli affreschi, tipologia di opere di cui Giotto era uno dei migliori rappresentanti.

Detto questo, ecco quali sono le Giotto opere di cui ci siamo occupati, ed ovviamente potrete trovare anche molte informazioni sui lavori realizzati da Giotto nella Basilica San Francesco Assisi, e quindi saranno presenti molte immagini San Francesco, poiché era il protagonista assoluto del ciclo degli affreschi realizzati dallo stesso Giotto.

Questi sono i lavori che abbiamo analizzato sul nostro blog realizzati da Giotto, e sicuramente uno tra i più interessanti è il grandioso impegno da parte dell’artista nella realizzazione degli affreschi presenti all’interno della Cappella degli Scrovegni, che gli hanno conferito una fama immortale (ma non bisogna assolutamente tralasciare anche le altre opere di Giotto oltre al ciclo dedicato alla vita di San Francesco).

Giotto è stato senza dubbio un precursore, un genio e un artista rispettabile, passato alla storia anche per alcune storie sul suo conto, come l’aneddoto riportato da Vasari ne “Le Vite” sulla realizzazione del cerchio perfetto da parte di Giotto; per chi non avesse mai sentito parlare di questa leggenda, eccola riassunta brevemente: Papa Benedetto XII voleva una dimostrazione della bravura di Giotto prima di assoldarlo per essere certo della sua fama, e allora inviato un messo alla bottega del pittore e dopo averlo sfidato, Giotto non fa altro che disegnare un cerchio perfetto in pochi secondi, dimostrando che tutto quello che si diceva su di lui era vero, e che quel cerchio era la prova schiacciante della sua abilità.

Per qualsiasi altra informazione relativa a Giotto, alle opere di Giotto, al casato di Giotto o gli affreschi realizzati o attribuiti alla questa leggendaria figura, potete lasciare un commento qui sotto e noi provvederemo a rispondervi quanto prima per aiutarvi a conoscere al meglio Giotto.

Quadri famosi Giotto: l’elenco completo delle opere dell’artista
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Dido building Carthage di William Turner: analisi completa dell’opera

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Dido building Carthage di William Turner: analisi completa dell’opera
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Studiamo tutti i dettagli di un quadro realizzato da William Turner, pittore inglese vissuto nell’Ottocento e che è passato alla storia grazie alla realizzazione di un grandioso capolavoro intitolato Incendio delle Camere dei Lord e dei Comuni” che lo ha reso popolare; oltre al lavoro appena citato, Turner è stato un grande pittore specializzato nella realizzazione di paesaggi, dove la natura in gran parte delle sue composizioni ha un ruolo predominante. Per conoscere al meglio questo pittore, oggi andremo a scoprire “Dido building Carthage”.

In questo articolo potrete trovare tutti i dettagli e le informazioni su questo quadro Turner di grande importanza, che ha per soggetto un fatto mitologico e di cui parleremo brevemente; oltre a ciò, ci occuperemo anche dell’aspetto tecnico di questo quadro, parlando delle sue dimensioni e del luogo in cui è conservato attualmente ed infine effettueremo un’analisi approfondita della scena realizzata da William Turner.

Dido building Carthage Turner descrizione

“Dido building Carthage” William Turner

Data di realizzazione: 1815

Dimensioni: 155 x 230 cm

Dove si trova: National Gallery, Londra

Questo quadro è considerato uno dei migliori lavori mai realizzati in tutta la carriera artistica di William Turner; ha realizzato questo quadro nel 1815 e nello stesso anno lo ha mostrato alla Royal Accademy, per poi conservarlo tra i suoi lavori fino alla sua morte. Al momento del trapasso di William Turner, grazie alla lettura del suo testamento, il quadro è stato consegnato, stando alle volontà del pittore, alla National Gallery di Londra nel 1856, e tutt’ora si trova in tale luogo.

Come già accennato, in “Dido building Carthage”, il fatto raccontato non è reale, e per la precisione è tratto dal testo dell'”Eneide” di Virgilio: la scena rappresentata vede sulla sinistra la regina Didone, la quale sta dando il via ai lavori per la costruzione della fiorente città di Cartagine; spostando lo sguardo sulla sinistra, proprio accanto a Didone, è possibile scorgere un uomo con l’armatura, identificato quasi certamente con la figura di Enea, protagonista dell’opera ed amante della regina. Oltre a questo, è possibile notare sull’altro lato del fiume, sul lato destro della composizione, la tomba del defunto marito di Didone, Sicheo, che potrebbe alludere al tragico futuro della città; nel contempo, poco più giù rispetto alla donna protagonista, si scorgono tre bambini che giocano con una barca di carta: anche questo potrebbe essere un simbolo che ricorda la leggendaria flotta cartaginese, estremamente distruttiva ma anche non molto resistente.

Al centro della composizione domina una forte luce proveniente dal sole, che sembra quasi irraggiare tuta la scena, rendendo visibile quasi tutto il panorama: essendoci stata l’eruzione del Monte Tambora proprio in quell’anno, probabilmente Turner ha studiato la forte luminosità generata da questo evento e l’ha riportata all’interno di questo ed anche altri lavori; questo “Dido building Carthage” è anche influenzato dai lavori prettamente paesaggistici realizzati da Claude Lorraine, dai quali Turner ha attinto alcuni elementi, quali la luminosità ed il classicismo compositivo.

Dido building Carthage di William Turner: analisi completa dell’opera
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Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi di William Turner: analisi completa del quadro

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Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi di William Turner: analisi completa del quadro
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Scopriamo uno dei quadri più importanti presenti nella produzione artistica di William Turner, prolifico artista dell’Ottocento, il quale fu molto apprezzato già in vita per la sua grande abilità nell’utilizzo dei colori e per l’eccezionale rendimento della “forza” e potenza della natura nelle sue composizioni. Abbiamo potuto conoscere diversi elementi dello stile di William Turner attraverso la descrizione di Dido building Carthage, un’opera che trae ispirazione dal classico latino “Eneide” di Virgilio. Per conoscere ancor meglio lo stile di Turner, oggi andremo ad analizzare un altro importante lavoro di questo pittore inglese, intitolato “Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi”.

Qui troverete la descrizione approfondita di questo lavoro di Turner, ed inoltre saranno presenti anche alcuni dettagli tecnici che permetteranno di conoscere appieno questo straordinario lavoro di Turner.

Bufera di neve Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi Turner analisi

“Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi” William Turner

Data di realizzazione: 1812

Dimensioni: 146 x 237 cm

Dove si trova: Tate Gallery, Londra

Il quadro, completato da Turner nel 1812, è stato immediatamente mostrato e successivamente esposta alla Royal Accademy; alla morte del pittore, l’opera è stata acquistata dalla National Gallery di Londra nel 1856 e negli anni successivi è giunta alla Tate Gallery, dove tutt’ora è visibile al grande pubblico.

Protagonista in “Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi” non è il conquistatore cartaginese, ma proprio come accade nella stragrande maggioranza dei quadri di Turner, è la natura padrona incontrastata della composizione; il pittore per realizzare questa scena, non ha impostato alcuno schema per rendere perfettamente geometrica la scena, ma l’ha resa volutamente tutta irregolare, strappando ogni legame con la tradizione pittorica.

Il momento rappresentato è proprio quello in cui Annibale ed il suo esercito stanno valicando le Alpi per combattere i Romani, ma sono ostacolati da una furiosa tempesta di neve, che rende il loro passaggio estremamente difficoltoso. Gli uomini in primo piano sono appena distinguibili, e anche Annibale non è altro che un punto nella massa, riconoscibile solo perché è sdraiato su un elefante. In questo vortice naturale, il sole è molto distante e la sua luce non arriva in soccorso per diradare la forte nebbia così da permetterci di conoscere al meglio la scena.

Annibale ed il suo esercito rappresenta l’uomo soggetto alla potenza distruttiva della natura, davanti alla quale non può fare nulla e dove egli si presenta solo come un granello di sabbia nella tempesta, rappresentato al meglio dal gioco degli effetti luminosi che domina la composizione. Proprio come accadde anche nel celebre Incendio alla Camera dei Lord e dei Comuni, anche in questo caso Turner prende spunto da un evento realmente accaduto: per rendere al meglio la tempesta di neve, il pittore aveva assistito ad una forte bufera di neve nel 1810, ed abilmente era riuscito a schizzare qualche dettaglio sul suo blocchetto; utilizzò questi rapidi schizzi per creare successivamente questo quadro.

Non è ben chiaro se il pittore William Turner volesse identificare nella figura di Annibale, il conquistatore francese Napoleone Bonaparte (il quale è anche protagonista di un simile quadro di Jacques-Louis David), un uomo audace, però, il cui potere non era assolutamente comparabile a quello della natura.

Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi di William Turner: analisi completa del quadro
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Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour’s Mouth di William Turner: analisi completa del quadro

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Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour’s Mouth di William Turner: analisi completa del quadro
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Analizziamo nel dettaglio tutte le caratteristiche di uno dei più importanti lavori di William Turner, il quale è stato un pittore di forte rilievo nell’Ottocento e che ha lasciato un segno indelebile nel mondo dell’arte moderna. Abbiamo scoperto e conosciuto molto dello stile del Turner pittore grazie all’analisi approfondita della tela intitolata Bufera di neve: Annibale e il suo esercito attraversano le Alpi, che senza dubbio riassume tutte le caratteristiche tipiche dello stile di questo pittore. Oggi andremo a conoscere al meglio uno dei suoi lavori più intitolati “Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour’s Mouth”.

Qui potrete trovare tutte le informazioni necessarie per conoscere al meglio questa tela di William Turner, realizzata nel 1842 e che viene considerato in assoluto uno dei migliori lavori in tutta la produzione artistica del pittore inglese dell’Ottocento. Oltre alla descrizione del quadro, qui sotto potrete trovare anche alcune informazioni tecniche quali dimensioni della tela e luogo di conservazione.

Snow Storm Steam-Boat off a Harbour's Mouth Turner analisi

“Snow Storm Steam-Boat off a Harbour’s Mouth” William Turner

Data di realizzazione: 1842

Dimensioni: 91 x 122 cm

Dove si trova: Tate, Londra

L’opera appartiene alla fase tarda della produzione di William Turner e c’è un aneddoto molto interessante e poi dimostratosi non veritiero, secondo il quale, il pittore inglese, per realizzare al meglio e nel modo più realistico possibile la potenza della tempesta, richiese di farsi legare sulla nave a vapore protagonista della tela in piena notte mentre era in atto una vera e propria tempesta. Secondo le fonti, il pittore avrebbe dovuto avere 67 anni quando richiese esplicitamente questa volontà, e se fosse stato vero questo episodio, ci sarebbero state delle pesanti ripercussioni sulla sua salute.

Questo lavoro di Turner mette in relazione due mondi che sono onnipresenti in tutta la produzione artistica del pittore britannico: natura e tecnologia; il battello a vapore che si intravede nella composizione si chiama “Ariel” ed è ritratto nel pieno di una tempesta invernale di notte. La complessità ed il distacco dalla classicità l’hanno portato ad essere giudicato negativamente dalla critica del tempo, ma John Ruskin, apprezzò moltissimo questo lavoro di Turner, difendendo a spada tratta la tela dalle recensioni negative degli altri critici.

I colori sono tipici dello stile tardo di Turner, con l’utilizzo di vari strati di colore per rendere più dense e decise le tonalità; i colori presenti nella scena sono relativamente pochi: troviamo verde, marrone e grigio, che alternandosi definiscono tutta la scena. Tutto ruota attorno alla fioca luce che identifica la barca, che permette di distaccare il veicolo dalla tempesta marittima; molto importante è anche il fumo emesso dal comignolo del battello a vapore, il quale, fondendosi con il cielo definisce delle forme non geometriche molto simili alle onde sottostanti.

Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour’s Mouth di William Turner: analisi completa del quadro
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La nave negriera di William Turner: analisi completa del quadro

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La nave negriera di William Turner: analisi completa del quadro
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Analizziamo nel dettaglio uno dei quadri più importanti realizzati da William Turner, pittore britannico di grande importanza, vissuto nell’Ottocento e che ha dipinto delle straordinarie tele di dimensioni notevoli. Abbiamo potuto apprezzare molto dello stile di questo artista, il quale viene considerato anche precursore dell’impressionismo, attraverso la descrizione del quadro Snow Storm: Steam-Boat off a Harbour’s Mouth, un quadro apprezzato da John Ruskin ma aspramente criticato da molti intellettuali del suo tempo. Per conoscere più a fondo le caratteristiche della pittura di Turner, oggi descriveremo “La nave negriera”.

Qui avrete tutti i dettagli relativi a questo quadro, come data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione ed ovviamente anche la descrizione approfondita della tela, così da avere una panoramica completa de “La nave negriera” di Turner.

La nave negriera Turner analisi

“La nave negriera” William Turner

Data di realizzazione: 1840

Dimensioni: 91 x 138 cm

Dove si trova: Museum of Fine Arts, Boston

Turner decise di esporre questo lavoro nello stesso anno del suo completamento. Il quadro dimostra la grande abilità nell’utilizzo dei colori da parte di Turner; il soggetto che il pittore riporta su tela, deriva da un fatto di cronaca: la nave protagonista nel grande quadro contiene degli schiavi ed era diretta verso la Giamaica; poiché la situazione stava diventando critica e durante il viaggio stavano terminando sia cibo che acqua, il comandante ordinò all’equipaggio di gettare in mare più di cento schiavi africani, ancora vivi ed ancora prigionieri.

Turner setta la scena poco prima di un tramonto, mentre alcune nuvole si stanno avvicinando, profetizzando l’arrivo di una violenta tempesta; sulla sinistra della tela, si scorge la nave descritta in precedenza che si sta dirigendo in Giamaica; spostando lo sguardo in primo piano, si può vedere la fauna marina che sta divorando i poveri schiavi gettati poc’anzi dalla nave e che occupano quasi tutto il mare dipinto dal pittore inglese.

Sono presenti alcuni elementi simbolici di grande interesse in questa “La nave negriera” di Turner: la scelta del soggetto non è stata casuale, infatti il pittore scelse volontariamente di riportare a galla questo sconcertante evento accaduto addirittura cinquanta anni prima, al fine di sensibilizzare il pubblico sul tema della schiavitù, al tempo ancora attiva in America ed in altre grandi potenze.

Turner scelse dei colori molto accesi per questa composizione al fine di incentivare la drammaticità della scena: il tramonto quasi rosso allude infatti alla morte dei poveri schiavi gettati dalla nave, e la tempesta in lontananza rende ancor più terribile l’evento.

 

La nave negriera di William Turner: analisi completa del quadro
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