Cleopatra di Artemisia Gentileschi: analisi completa del quadro
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Scopriamo tutto quello che riguarda un interessante lavoro di Artemisia Gentileschi, pittrice molto attiva nel Seicento, i cui quadri hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’arte moderna; nonostante la sua carriera artistica sia stata colma di imprevisti e difficoltà a causa del suo sesso, ella ha ottenuto un successo straordinario con il passare dei secoli, fino a diventare una delle artiste più conosciute nel mondo contemporaneo. Abbiamo scoperto del suo stile attraverso lo studio del quadro “Giaele e Sisara“, un lavoro il cui soggetto appartiene al Vecchio Testamento. Qui potrete trovare tutto quello che riguarda un altro quadro di Artemisia Gentileschi, ovvero “Cleopatra”.
In questo articolo potrete leggere tutte le informazioni legate al quadro “Cleopatra” Artemisia Gentileschi, quale data di realizzazione, dimensioni, luogo di conservazione e successivamente la descrizione approfondita della composizione.
Data di realizzazione: 1620
Dimensioni: 97 x 71,5 cm
Dove si trova: Fondazione Cavallini-Sgarbi, Ferrara
Prima di procedere oltre, è bene sapere che sono presenti diversi lavori di Artemisia Gentileschi intitolati entrambi “Cleopatra”, e presentano delle sostanziali differenze. Noi faremo riferimento a quello più popolare e particolare all’interno di questo articolo. Il dipinto, in origine non è stato attribuito alla figura di Artemisia Gentileschi, bensì ad un altro importante artista suo contemporaneo, ovvero Guido Cagnacci, ma successivamente, con il passare del tempo e con delle analisi stilistiche più approfondite, è stato definitivamente deciso che il quadro fosse di Artemisia Gentileschi.
In questo lavoro, la protagonista è Cleopatra, la famosa regina egizia del periodo tolemaico. Pur trattandosi di una figura di grande importanza, Artemisia Gentileschi dipinge in modo completamente differente la donna, eliminando tutta la sua aura regale: nella composizione, la regina è rappresentata nuda, sgraziata e con delle forme molto realistiche, ben lontane dai modelli di perfezione fisica con i quali venivano identificati i personaggi dell’antichità.
In “Cleopatra”, la donna è rappresentata in uno spazio scuro, con una fonte di luce proveniente dalla sinistra e che la illumina, mettendo in risalto il suo fisico; con un braccio, in primo piano, seppur poco visibile, trattiene un aspide, che secondo le fonti è stato l’animale da lei scelto per farsi mordere e così morire nel mausoleo dei Tolomei.
Artemisia dipinge la regina con lo sguardo rivolto verso l’alto ed un’espressione disillusa, pronta ad accettare il suo tragico destino. La pelle di Cleopatra è molto pallida ed è in netto contrasto con il velo che compre una sua gamba in primo piano, realizzato con un rosso molto deciso. Il forte contrasto presente nella scena ricorda molto i quadri di Caravaggio.
Cleopatra di Artemisia Gentileschi: analisi completa del quadro
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