Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio: analisi completa dell’opera
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Voglio farti conoscere un quadro di Caravaggio di cui non avrai sentito parlare spesso, ma, secondo me, è fondamentale per conoscere in modo completo l’avventurosa vita di questo artista. Il suo obiettivo di conquistare la fama immortale lo ha portato ad affrontare molti pericoli, e, negli ultimi anni della sua vita, una rocambolesca fuga. Il quadro di cui voglio parlarti oggi è un punto importante nel percorso finale di Caravaggio, ed è intitolato Seppellimento di Santa Lucia.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che avrai scoperto l’importanza di Caravaggio a Siracusa, tutti i dettagli di questo lavoro, il motivo per cui ha dipinto una tela che ritraesse proprio il martirio di santa Lucia e tante altre informazioni che ti aiuteranno a conoscere con maggiore accuratezza la vita travagliata di questo artista.
Data di realizzazione: 1608
Dimensioni: 408 x 300 cm
Dove si trova: Chiesa di Santa Lucia alla Badia, Siracusa
Cosa ci faceva Caravaggio a Siracusa? Devi sapere che, Michelangelo Merisi ha vissuto per molti anni a Roma. Qui, ha realizzato i capolavori più importanti della sua vita, come la Vocazione di san Matteo e la conversione di Saulo in san Paolo.
Il 28 Maggio 1606, a causa di una violenta rissa con Ranuccio Tomassoni, che si è conclusa poi con l’omicidio di quest’ultimo, Caravaggio è costretto a scappare per evitare di essere processato.
Il Papa mette una taglia sulla sua testa, e da quel momento, il pittore comincia una vita da latitante: arriva prima a Napoli, poi si dirige a Malta per diventare Cavaliere.
Entrando in questo prestigioso ordine, Michelangelo Merisi gode di uno status nuovo che cancella gli errori che macchiano la sua fedina penale.
Non ci vuole molto prima che Caravaggio si cacci nuovamente nei guai. Questa volta finisce coinvolto in una rissa con un altro Cavaliere e viene espulso immediatamente dall’Ordine, arrivando così ad essere ricercato dal Papa, dai sicari dei Tomassoni ed ora anche dall’ordine dei Cavalieri di Malta.
Fortunatamente, riesce ad approdare in Sicilia e qui incontra Mario Minniti, un amico e pittore di vecchia data che lo aiuta a nascondersi.
Tutti ormai conoscono la storia di Caravaggio e la sua fama è alle stelle. Gli uomini più ricchi in Sicilia fanno a gara per accaparrarsi un suo lavoro, ed il pittore ottiene molto facilmente l’incarico da parte del Senato di realizzare una tela per l’altare della Chiesa di Santa Lucia alla Badia di Siracusa.
Nasce così il lavoro di Caravaggio seppellimento di santa Lucia. Una tela eccezionale e rivoluzionaria.
Ora voglio parlarti proprio della scena che ha ideato Caravaggio. All’inizio, molti studiosi pensavano che l’ambiente che circonda i protagonisti fosse quello delle latomie, ovvero delle antiche cave di pietra siciliane che l’antico tiranno Dioniso trasformò in delle prigioni.
Non è un’identificazione errata: se guardi la grande apertura che si vede sullo sfondo, chiunque direbbe che si tratta di una parete rocciosa.
Però c’è qualcosa che non va in questa parete: l’arco dipinto è troppo preciso per essere “naturale” e quindi, molto probabilmente non si tratta di un muro di rocce. Volendo essere più reali, potrebbe trattarsi di un particolare della Cripta di San Marziano, il quale fu il primo vescovo di Siracusa.
Caravaggio ha avuto occasione di studiare un po’ i luoghi siciliani, e sicuramente si è ispirato a questa cripta per la sua opera.
In passato, per via dei suoi continui spostamenti, il pittore era costretto a dipingere delle scene completamente buie e con pochi dettagli, ma questa volta, pur essendo ricercato da nemici, Chiesa e Cavalieri di Malta, preferisce adottare qualche cambiamento.
Non c’è il buio avvolgente delle sue più grandi opere, ma nonostante ciò, la pennellata è veloce e diretta, quasi come se volesse cavarsi da questo incarico il prima possibile.
La parte superiore della tela è occupata dalla grande parete rocciosa di cui ti ho parlato prima, mentre nella zona inferiore c’è il corpo di santa Lucia, priva di vita.
La donna è circondata da coloro che stanno partecipando al funerale: se guardi da più vicino santa Lucia, puoi notare la ferita al collo che l’ha portata alla morte; analizzando questo particolare da una distanza ancor più ravvicinata, sembra che in origine, l’idea di Caravaggio fosse quella di rappresentare la santa senza testa; poi, però, rendendosi conto dell’eccessiva violenza della scena, preferisce dipingere così come la vedi oggi.
La decapitazione è un elemento ricorrente, quasi un’ossessione, negli ultimi lavori di Caravaggio: anche nella sua rappresentazione di Davide e Golia dà grande importanza all’agghiacciante uccisione del gigante da parte dell’eroe biblico.
Ma perché sempre è così fissato con la decapitazione? Ti ricordo che Caravaggio, al tempo, erari cercato e su di lui gravava la pena di morte.
Quando si trova a Siracusa è stanco di scappare sempre e comincia a temere per la propria vita: sa di essere un bersaglio ed il suo incubo peggiore è proprio quello di essere giustiziato.
Ci sono altri due personaggi in primissimo piano nel seppellimento di santa Lucia Caravaggio, i quali sembrano quasi “rubare” il ruolo da protagonista alla martire.
Si tratta di due becchini impegnati a scavare la fossa per santa Lucia.
Hai notato che sono molto più grandi rispetto agli altri personaggi? Sembrano quasi dei giganti: quello di sinistra, poi, sta guardando la mano benedicente del vescovo che si trova a destra, accompagnato da una guardia.
Gli altri partecipanti sono dei devoti che si sono riuniti, come in un tradizionale funerale, per dare l’ultimo saluto alla santa.
Guarda con attenzione santa Lucia: ha una mano appoggiata sul petto, mentre l’altra è a terra.
Devi sapere che in origine, la mano non era poggiata a terra, ma lì c’era la palma del martirio. A causa di alcuni restauri fatti male, questa è stata cancellata completamente.
L’atmosfera divina scompare completamente per lasciare spazio alla cruda realtà: Caravaggio ha trasformato il seppellimento e la beatificazione di una santa in un normalissimo funerale.
Seppellimento di Santa Lucia di Caravaggio: analisi completa dell’opera
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