Maria Maddalena in estasi di Caravaggio: un quadro per una vita
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Voglio farti conoscere un quadro di Caravaggio molto, ma molto importante. Penso che sia tra le opere più rilevanti di questo artista soprattutto per i recenti avvenimenti che lo riguardano. Questo lavoro è stato attribuito ultimamente a Caravaggio, e la sua storia, oltre ad essere molto intrigante, è fondamentale per conoscere per bene gli ultimi momenti della vita del pittore. Il quadro di cui voglio parlarti è intitolato Maria Maddalena in estasi.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, posso assicurarti che apprenderai un sacco di informazioni, tra cui: il motivo per cui proprio questa tela è uno dei dipinti di Maria Maddalena più imitati e studiati di sempre, poi scoprirai chi è Mina Gregori e perché è così importante quando si parla di questo quadro.
Infine, potrai leggere i dettagli relativi a questa tela, come l’anno in cui è stata dipinta, quanto è grande e soprattutto quali sono i particolari che hanno permesso di riconoscere l’inconfondibile tocco di Caravaggio in questa scena.
Data di realizzazione: 1606
Dimensioni: 106,5 x 91 cm
Dove si trova: Collezione privata, Roma
Prima di poter affermare che Caravaggio Maddalena in estasi fosse proprio di Michelangelo Merisi, c’è voluto del tempo (e molti studi). Grazie allo sforzo di tanti esperti, sono emersi tanti piccoli particolari che hanno permesso di “mettere insieme i pezzi del puzzle” e di aggiungere alla collezione delle opere di Caravaggio, anche questa tela.
Devi sapere che quando questo quadro è stato ritrovato, sul retro c’era un vecchio foglietto scritto con una grafia del ‘600. La frase diceva che era necessario consegnare il quadro al Cardinale Borghese a Roma.
Ed è qui che entra in gioco Mina Gregori, una celebre storica dell’arte italiana, esperta dei quadri di Caravaggio; inoltre, la Gregori è stata anche allieva di Roberto Longhi, uno storico dell’arte rivoluzionario ed innovativo e che ha donato, proprio a Caravaggio, l’importanza che meritava.
Mina Gregori, quando si è trovata davanti a questo quadro e alla lettera che stava sul retro, non ha dubbi: si tratta di un Caravaggio autentico.
Ma chi è il Cardinale Borghese? E perché c’è questa lettera? Posso immaginare che tu ora sia un po’ confuso, ma non preoccuparti. Ora ti spiego tutto.
È il 28 maggio 1606, e siamo a Roma. È in questo giorno che Caravaggio uccide Ranuccio Tomassoni.
Ancora oggi non sappiamo con certezza quale sia il motivo che abbia spinto l’artista a compiere un’azione così scellerata, ma ci sono diverse ipotesi: era risaputo che i due non si sopportavano, soprattutto perché erano rivali in amore, dato che entrambi amavano Fillide, una bella cortigiana.
A detta di altri, non è la rivalità amorosa la ragione dell’omicidio, piuttosto delle divergenze politiche.
Ai tempi dell’elezione di Papa Paolo V Borghese, a Roma gli spagnoli ed i francesi avevano una notevole influenza ed i conflitti erano all’ordine del giorno.
Devi sapere che Caravaggio era dalla parte dei francesi, mentre Tomassoni da quella degli spagnoli. Sarebbe stata proprio questa divergenza, portata all’esasperazione, il motivo dell’omicidio attuato da Caravaggio.
Arriviamo così al 28 maggio, il giorno in cui Caravaggio e Ranuccio si incontrano per una partita a pallacorda (un gioco molto in voga nel ‘600), ma non si sa per quale motivo, la partita degenera e da una semplice lite si passa ad una rissa che si conclude con la morte di Tomassoni.
Nel 1606 Caravaggio è conosciuto in tutta Roma: ha realizzato dei lavori che tutti ammirano, come il Martirio di San Matteo, ma una volta finito il suo incarico, tutti i legami con “le persone che contano” vengono meno, e non ha più nessuno che possa proteggerlo dalle autorità.
Non ci vuole molto prima che il Papa emani un ordine di cattura con conseguente condanna a morte per l’artista.
E così Caravaggio è costretto alla fuga, e grazie all’aiuto della famiglia Colonna, che lo ha protetto in più di un’occasione, arriva a Malta, pronto per diventare un Cavaliere (entrando in quest’ordine la condanna del Papa non avrebbe avuto più alcun effetto).
L’animo irrequieto di Caravaggio non lo ostacola in questa occasione e così diventa cavaliere, ma non ci vuole molto prima che si cacci nuovamente nei guai.
Poco tempo dopo si ritrova invischiato in una rissa con un confratello e così viene bandito dall’ordine e ritorna ad essere un comune cittadino, e la condanna emessa dal Papa torna ad avere effetto.
A questo punto, Caravaggio può fare altro che supplicare il Cardinale Borghese di intercedere per lui, così da fargli ottenere il perdono, magari offrendo al Papa alcuni dei suoi lavori come omaggio.
È proprio questa Maddalena Caravaggio ad essere uno degli ultimi quadri realizzati dal pittore (probabilmente mentre era nascosto dai Colonna).
Il cardinale fa sapere a Caravaggio che ci sono buone possibilità per il perdono, e così l’artista porta con se questa tela insieme a molte altre, caricandole su una nave.
Arrivato quasi a destinazione, nascono dei problemi con le guardie ed il prezioso carico viene sequestrato. Pochi giorni dopo, nel 1610, Caravaggio muore.
Dopo la scomparsa dell’artista, la barca su cui navigava viene condotta a Napoli ed i suoi preziosi lavori vengono consegnati a Costanza Colonna, una marchesa che ha sempre vegliato su Caravaggio.
Conoscendo la difficile situazione in cui versava il suo protetto, decide di esaudire la sua ultima richiesta prima di morire, facendo arrivare i suoi quadri al cardinale Borghese.
I 3 quadri che avrebbero cambiato la sorte di Caravaggio sono i seguenti: la già citata Maddalena in estasi, il San Giovanni Battista della Galleria Borghese, e un terzo san Giovanni, che sfortunatamente, non si sa che fine abbia fatto.
Per quanto ne sappiamo, il quadro di Caravaggio la Maddalena rimane a Napoli per qualche anno; dopo di ciò, il suo destino è poco chiaro.
È risaputo che il pittore fiammingo Louis Finson abbia visto quest’opera e ne abbia fatto una copia, la quale oggi si trova al Musée des Beaux Arts di Marsiglia.
Basandosi sul lavoro di Finson viene dipinta un’altra copia, che fa parte della collezione Carvalho del Castello di Villandry, nella Loira.
Per finire, c’è un’ulteriore copia di questo lavoro a Roma, che viene chiamata comunemente Maddalena Klein: questa tela, per molti anni, è stata erroneamente identificata come una delle tre opere con il ruolo di merce di scambio per la salvezza di Caravaggio.
Però, con il recente ritrovamento di questa Maddalena in estasi, la situazione è stata ribaltata e la Maddalena Klein è stata catalogata come una copia, e non più come originale.
Maria Maddalena è una presenza ripetitiva nelle tele del pittore: c’è il lavoro con Marta e Maddalena Caravaggio, e e poi c’è anche quello della Maddalena penitente.
Come avrai potuto capire, il pittore ha un debole per questa donna cristiana, a tal punto che ha scelto di immortalare vari momenti della sua storia.
Dopo averti raccontato l’avventurosa storia del quadro, guarda con attenzione la scena dipinta.
Se stai guardando il dipinto per la prima volta, molto probabilmente il tuo sguardo cadrà direttamente sulla protagonista.
Attorno alla Maddalena non c’è nulla, solo oscurità: è un “marchio di fabbrica” di Caravaggio, detto anche “pittura a risparmio”, presente nei suoi capolavori più grandi.
Ma che momento della storia di Maria Maddalena è rappresentato? Secondo la tradizione, dopo la morte di Cristo, la donna si sarebbe rifugiata in una caverna nelle vicinanze di Aix-en-Provence, e per 7 volte al giorno, sarebbe stata trasportata al cospetto di Dio, circondata dagli angeli e dai suoni e le bellezze del paradiso, entrando in estasi.
Caravaggio studia per bene questa storia, e decide di ritrarre la Maddalena con la testa all’indietro, con un volto pallido illuminato parzialmente dalla luce e con un’espressione di piacere sulla faccia.
Bada bene: il piacere non è da intendere come carnale, ma spirituale; ci sono diversi elementi a sottolineare questa importante differenza: Maddalena non indossa più beni terreni ed obsoleti come gioielli o profumi o orecchini.
Al loro posto Caravaggio disegna una fronte corrugata, gli occhi lontani dalla realtà e le sue mani intrecciate, come se stesse pregando.
L’espressione dei protagonisti ha sempre un ruolo fondamentale nei quadri di Caravaggio. Basta un’occhiata generale ai volti dei personaggi delle sue opere per capire immediatamente di chi si tratta.
Maria Maddalena in estasi di Caravaggio: un quadro per una vita
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