Sacra famiglia con san Giovanni Battista di Caravaggio: il quadretto di una famiglia “normale”
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Voglio farti scoprire un dipinto di Caravaggio poco conosciuto ma molto interessante. Di solito, quando qualcuno cita il nome di Michelangelo Merisi da Caravaggio, i capolavori che giungono alla mente sono ben altri e non questo, ma io penso che anche i suoi lavori meno conosciuti siano molto interessanti. A questo proposito, oggi voglio parlarti della Sacra Famiglia con San Giovanni Battista.
Quando avrai finito di leggere questo mio articolo, sono più che sicuro che anche tu rivaluterai la bellezza e l’importanza di questa tela, ed inoltre, ne conoscerai tutta la storia ed i dettagli più importanti.
Data di realizzazione: 1605-1606
Dimensioni: 116 x 94 cm
Dove si trova: Metropolitan Museum, New York
STORIA
Eccetto l’ultimo periodo della vita di Caravaggio, abbiamo diverse informazioni sull’attivissima esistenza di questo artista.
Per quanto riguarda questo quadro, diversamente da molte altre opere di Caravaggio, non c’è molto da dire in realtà.
Devi sapere che fa parte della collezione privata Otero Silva ed attualmente è un Caravaggio Metropolitan Museum.
La cosa più strana di tutta la faccenda è che questa tela non è nemmeno esposta al pubblico, ma si trova nel deposito del celebre museo americano.
Ma se Caravaggio è vissuto in Italia, come c’è arrivato in America la sua tela?
Non è facile rispondere a questa domanda, ma possiamo azzardare qualche ipotesi.
Allora, il quadro è stato realizzato tra il 1605 ed il 1606: si tratta di un lasso di tempo molto importante per l’artista.
Michelangelo si trova a Roma e sta vivendo il momento più importante della sua carriera: grazie all’aiuto del cardinale Francesco Maria del Monte, è riuscito ad ottenere un importante incarico pubblico.
Da quel momento, il nome dell’artista è sulla bocca di tutti ed i membri più importanti della società romana vogliono una sua opera.
Probabilmente il Caravaggio ha realizzato questa Sacra Famiglia con san Giovannino proprio in questo periodo.
Come faccio ad esserne sicuro?
Perché questo è il periodo più “tranquillo” per Caravaggio, in cui ha molti soldi tra le mani e può lavorare con calma alle sue opere.
Subito dopo, il 28 maggio 1606, questa “età d’oro” per il giovane Merisi si conclude con una delle tante risse in cui si ritrovava coinvolto di frequente.
Solo che stavolta la situazione degenera, e ci scappa il morto: Ranuccio Tomassoni.
Quest’uomo ha già avuto a che fare con Caravaggio e più di una volta si sono confrontati, ma il 28 maggio l’esito è ben diverso: durante una partita a pallacorda, scoppia una rissa che si conclude con un duello mortale tra Caravaggio e Tomassoni, da cui solo l’artista ne esce trionfante.
Marchiato come omicida deve scappare da Roma e dalle autorità e non ha più tempo di dedicarsi con calma alle sue tele e si rifugia a Napoli.
Nascosto qui, spera di rimanere un po’ lontano dalla capitale in attesa che si calmino le acque, ma la sua fama lo precede e così, in uno stato di ansia costante per la sua vita da fuggiasco, si dedica alla realizzazione di altre tele.
Questo quadro è stato realizzato nell’ultimo periodo romano perché l’opera è dettagliata in ogni sua parte e si vede che Caravaggio si è impegnato con tutte le sue forze per ottenere il massimo realismo (cosa che non avrebbe potuto fare mentre era in fuga.
Curiosamente, quest’opera non è stata mai esposta al pubblico se non in una mostra che si è tenuta a Roma nel 2001, in cui molti hanno potuto osservare questo capolavoro dal vivo.
Anche se oggi il nome di Caravaggio è celebre in tutto il mondo, devi sapere che questa fama non è stata immediata per l’artista, neanche dopo la sua morte.
Ci sono voluti molti anni prima che venisse riconosciuto a Michelangelo Merisi l’onore che meritava.
Dopo la sua rivalutazione, le sue opere sono state richiestissime, ed in tutto il globo, i collezionisti facevano a gara per avere anche soltanto una sua opera nel loro archivio.
Otero Silva è uno tra questi uomini: nella sua collezione privata può vantare la presenza della Sacra Famiglia con San Giovanni Battista.
Dopo la morte dell’uomo, ritroviamo il quadro nel deposito del Metrpolitan Museum of Art, a New York.
DESCRIZIONE
Prenditi un momento per dare un’occhiata a questa splendida tela.
Se hai avuto già a che fare con il Merisi, subito dopo lo stupore, dovresti rimanere per un momento perplesso.
Sai bene che c’è qualcosa che non va.
Nel 99% dei casi, quando si parla di Caravaggio, ci si immagina tele enormi e spettacolari.
E la sai una cosa?
Ha perfettamente ragione.
I suoi capolavori sono giganteschi, perfetti in ogni dettaglio e soprattutto monumentali.
Dà un’occhiata alle 3 tele che ha dipinto per la cappella Contarelli a Roma, oppure guarda l’unico affresco che abbia mai fatto in tutta la sua carriera e che ritrae Giove, Nettuno e Plutone.
Parliamo sempre di lavori di grandi dimensioni, ma con questa Sacra Famiglia il discorso cambia.
Prova ad immaginarlo: si tratta di un quadretto la cui altezza supera a malapena 1 metro e lo stesso discorso vale per la lunghezza.
Ma il fatto che sia così piccolo vuol dire anche che la sua qualità è inferiore?
Assolutamente no!
Il talento di questo artista lo si vede anche quando è alle prese con un incarico che stravolge un po’ il suo modus operandi.
È vero, le dimensioni sono piccole, ma Caravaggio non ha intenzione di rinunciare a niente: si mette al lavoro, elabora ogni singolo protagonista del quadretto e ci mette tutto il suo talento.
Il risultato è straordinario.
Adesso potresti dirmi: ma in uno spazio così stretto i protagonisti non sembrano un po’ forzati nelle loro posizioni?
E questo è vero: trovandosi in uno spazio così piccolo la Sacra Famiglia è costretta a movimenti ben precisi affinché ciascuno di loro riesca a rientrare perfettamente nella composizione.
Nonostante questo però, non ci sono errori grossolani che compromettano il risultato finale.
Ma hai visto quant’è bella quella luce chiara?
Si, mi riferisco a quella piccola fonte di luce che mette in risalto il chiarore della pelle del piccolo Gesù Bambino ed il volto della Vergine; san Giuseppe ed il piccolo san Giovanni, invece, sono lasciati un po’ più in ombra.
Questo chiaroscuro che contraddistingue molti altri lavori di Caravaggio è davvero spettacolare e mette in risalto il Bambino e la Vergine (ed inoltre dona all’opera una bella atmosfera misteriosa).
Un altro paio di dettagli importanti in quest’opera sono i movimenti e gli sguardi di ciascun protagonista; se ci fai caso, sono tutti uniti tra loro proprio per mezzo di determinati gesti e sguardi.
Guarda ad esempio Gesù Bambino: si sta voltando verso san Giuseppe, un po’ imbarazzato ed intimorito; quest’ultimo avvicina la mano del piccolo Giovannino al corpo di suo cugino, quasi come se gli stesse dicendo “non aver paura, non ti fa nulla!”.
Ho come la sensazione che i 2 bambini si stiano incontrando per la prima volta: c’è un’indescrivibile timidezza da parte dei 2 piccoli, che puoi notare nell’abbraccio verso Maria in cui Gesù si lancia, quasi come se stesse cercando protezione in questa situazione imbarazzante.
Si respira serenità ed innocenza in questo piccolo quadretto familiare: se non fosse per l’aureola sulla testa di Maria e per il caratteristico bastone di san Giuseppe, sarebbe abbastanza difficile capire che si tratta di un ritratto della Sacra Famiglia.
Ognuno dei personaggi è caratterizzato da una bellissima tranquillità e semplicità, proprio come se fossero membri di una qualsiasi famiglia.
Volendo riassumere questo capolavoro di Caravaggio in 3 parole potremmo dire: geometria, espressione e delicatezza.
Voglio dirti un paio di cose a proposito dei colori.
Se stai guardando questo lavoro per la prima volta, sono più che sicuro che il primissimo particolare che hai notato è proprio quell’intenso rosso della veste di Maria.
Oltre ad essere una tonalità molto innovativa (di solito la Vergine viene rappresentata con tradizionale veste azzurra), è un colore estremamente vivido.
Caravaggio si serve spesso di questa tonalità in più di un’opera: guarda la veste dei suoi 3 ritratti di san Girolamo ed anche l’arazzo nella morte della Vergine.
Non ti sembra lo stesso colore?
In questa piccola tela, l’utilizzo del rosso ha un ruolo ben preciso: mettere in risalto il pallore del volto della Vergine.
Ma se si tratta della Sacra Famiglia, perché solo Maria ha l’aureola?
In effetti, Caravaggio avrebbe potuto donare questo attributo, oltre che alla Vergine, anche a Gesù Bambino.
Ma preferisce non farlo.
Si sa, Caravaggio ha sempre cercato di fare di testa sua: quando gli venivano imposte delle regole, lui faceva tutto il contrario (quando poteva) ed anche quando si tratta di sfatare dei canoni artistici secolari, non si fa molti problemi, a costo di essere sommerso dalle critiche.
Comunque, nella sua carriera il Merisi ha realizzato un sacco di lavori con protagonisti della storia cristiana, e non molto spesso li ha ritratti con l’aureola: uno dei rari casi in cui puoi ammirare questo piccolo dettaglio è proprio sulla testa della sua santa Caterina e nella controversa Madonna dei Pellegrini.
Sacra famiglia con san Giovanni Battista di Caravaggio: il quadretto di una famiglia “normale”
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