Il mangiafagioli di Annibale Carracci: la storia di una tradizione popolare
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Voglio farti conoscere un quadro del ‘500 molto bello ed interessante. Devi sapere che l’autore di questa tela è vissuto negli stessi anni di un altro leggendario pittore, ovvero Caravaggio, e tutti e 2 sono passati alla storia con i loro straordinari lavori. Ma oggi non voglio parlarti di Michelangelo Merisi, ma di Annibale Carracci e di un quadro che riassume perfettamente un particolare periodo della sua carriera pittorica. Sto per farti scoprire il Mangiafagioli.
Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti garantisco che questo quadro con il mangiatore di fagioli non avrà più alcun segreto per te. Conoscerai:
- Tutta la storia del quadro il mangiafagioli Annibale Carracci
- I dettagli più importanti presenti nella scena
- Che cosa ha a che fare il quadro di Annibale Carracci Il mangiafagioli con i quadri di un altro importante artista come il Passarotti
E c’è molto altro ancora da dire, te lo garantisco.
Sei pronto per conoscere tutto a proposito di questa tela? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1584-1585
Dimensioni: 57 x 68 cm
Dove si trova: Galleria Colonna, Roma
STORIA
La prima data che le fonti citano quando si parla de il mangiatore di fagioli non è l’anno della sua creazione, il 1584, ma il 1679.
E perché?
Perché non si sa dei movimenti dell’opera subito dopo la sua creazione. Il 1679 è l’anno in cui il cardinale Lazzaro Pallavicini può vantare nella sua collezione il quadro di Annibale.
Come molti altri cardinali, anche Pallavicini è un grande appassionato d’arte: in quegli anni ha aggiunto da poco il quadro dei mangiafagioli Carracci, ma a rendere veramente interessante la sua collezione sono i lavori dei pittori bolognesi.
Ma, di preciso, quando ha acquistato il quadro di Annibale?
Probabilmente tra il 1670 ed il 1673. Si è abbastanza certi riguardo questo lasso di tempo perché in quel periodo Pallavicini aveva un ruolo di spicco a Bologna (datogli direttamente dalla Santa Sede), grazie al quale aveva una notevolissima influenza in molti ambiti, oltre a molto denaro.
Non c’è dubbio: in quegli anni le condizioni erano perfette per l’acquisto da parte del cardinale del quadro del mangia fagioli a Bologna.
E poi? Il quadro è rimasto per sempre nella collezione del cardinale?
No, assolutamente.
Ci sono altri documenti che attestano il passaggio del quadro nelle collezioni dei principi Colonna.
Ecco perché il quadro di Annibale, oggi, si trova nella Galleria Colonna.
Ma c’è un altro aspetto che devi conoscere a proposito di questo lavoro e che non riguarda la storia dell’opera, ma proprio Annibale Carracci.
Nel ‘900 moltissimi studiosi, avendo la possibilità di poter ammirare e studiare con calma questo lavoro, hanno cominciato a domandarsi: siamo certi che si tratti proprio di un quadro del Carracci?
Questo quadro mangiatore di fagioli, infatti, non ha tutte quelle caratteristiche tipiche dello stile di questo pittore, e quindi, non è stato possibile dire con certezza, fin dal primo momento, che si trattasse di un lavoro di Annibale.
Così cominciano a farsi spazio altri nomi riguardo l’identità di chi abbia potuto realizzare questo lavoro: prima salta fuori il nome di Gobbo del Carracci, poi anche quello di Bartolomeo Passarotti, ed infine, dopo tanti confronti con altre opere, nella metà del ‘900 comincia a farsi largo la teoria che possa essere stato proprio il Carracci pittore a dipingere questa tela.
Come hanno fatto a scoprire che è proprio un lavoro di Annibale?
È bastato confrontare la tela con altri lavori del Carracci realizzati negli ultimi 20 anni dell’800, e lì sono saltate fuori un sacco di somiglianze che non hanno lasciato spazio ad altri dubbi.
La prova del 9 per chiudere la questione riguardo il quadro mangiafagioli è uno studio preliminare (sempre realizzato da Annibale) dell’opera e che oggi si trova agli Uffizi.
Non trovi che si assomiglino molto?
DESCRIZIONE
Secondo me questo è uno dei lavori migliori del Carracci.
Grazie a questo lavoro, è riuscito a ritagliarsi uno uno spazio di tutto rispetto tra i suoi concorrenti nel mondo dell’arte.
Se stai guardando il quadro per la prima volta, non ci vuole molto ad osservare i dettagli fondamentali della scena.
Al centro della scena di Annibale Carracci il mangiatore di fagioli, c’è un uomo del popolo.
Non si tratta di un aristocratico, né di un borghese: è un popolano come tanti altri.
La parte bassa della tela è occupato dal tavolo su cui ci sono appoggiati tanti piatti diversi che da lì a poco verranno mangiati dal protagonista.
Aiutandoti con il titolo, avrai intuito che ciò che sta mangiando sono i fagioli; ma c’è dell’altro sulla tovaglia: cipolle, funghi, pane e vino bianco.
Ma si trova in casa o in una taverna?
Si tratta di una taverna qualsiasi: come puoi vedere, nell’ambiente circostante non c’è alcuna decorazione o dettagli che lascino pensare che si tratti di un locale esclusivo per gente ricca.
Sai che questo lavoro di Annibale Carracci mangiafagioli è detto “quadro di genere”?
Proprio così.
Un quadro di genere è un dipinto che rappresenta i costumi e le tradizioni del popolo.
Cosa c’entra con questa tela?
I fagioli sono un piatto tradizionalmente povero e che veniva consumato dalle persone che non potevano permettersi altro.
E perché realizza un quadro di genere?
Perché Annibale vuole dedicarsi ad una pittura semplice, priva di tutti quegli artifici e fronzoli che caratterizza la pittura manierista.
Con il mangiatore di fagioli quadro Annibale completa con successo il suo obiettivo.
In realtà, anche se crede di aver trovato una soluzione ai suoi “problemi” stilistici, Annibale ha ancora una lunga strada davanti a sé.
Percorrendo questo sentiero, giungerà ad una pittura che si distanzierà dalla realtà, portandolo a dipingere dei quadri diversissimi da questo.
Comunque, il suo desiderio di creare qualcosa di nuovo nel mondo della pittura italica verrà molto apprezzata anche dai suoi contemporanei, che dimostreranno di aver appreso i suoi insegnamenti, come si può vedere nei capolavori di Caravaggio.
Ma voglio dirti qualche altra cosa riguardo il mangiafagioli Carracci analisi.
Sai che per realizzare questa tela, Annibale si è ispirato ai suoi colleghi di Bologna?
Proprio così: dopo aver studiato con attenzione tutte le caratteristiche dello stile pittorico di questi pittori, decide di replicarne alcuni aspetti.
In particolare, lo colpisce lo stile di Bartolomeo Passarotti.
Che cosa c’entra ora il Passarotti?
Te lo spiego subito.
Ci sono un paio di opere di questo artista (la Bottega del macellaio e l’Allegra compagnia), se confrontati con il lavoro di Annibale, mostrano qualche aspetto interessante.
Non ti sembra che ci sia qualche somiglianza?
Già.
In tutte e 3 le opere c’è sempre un tavolo in primo piano e la struttura della scena è la stessa: in queste opere si ha sempre la sensazione che noi osservatori ci trovassimo dall’altro lato del tavolo per mangiare con i protagonisti o per interagire con loro.
A rendere certo il fatto che Annibale si sia ispirato al Passarotti è la presenza di un altro quadro: il Villano che suona il liuto.
Cos’ha di speciale?
Confronta un attimo questa tela con quella di Annibale.
Non noti niente di strano?
Guarda l’orcio di vino.
È sempre lo stesso, e come se non bastasse è uguale anche a quello che si vede nell’Allegra compagnia!
Sai cosa colpisce di più di questo lavoro del Carracci?
Il fatto che lui, pur scegliendo come protagonisti delle sue tele, dei personaggi del popolo, non tende a trasformarli o deformarli come se fossero delle maschere del teatro (come fa invece il Passarotti); e non tende nemmeno ad esaltarli a modi eroi, cosa che invece farà Millet con le spigolatrici.
Hai visto che faccia ha il protagonista del quadro?
È sorpreso: di certo non si aspettava che saremmo arrivati proprio mentre stava per mangiare. L’espressione sorpresa è evidente dagli occhi spalancati e dal cucchiaio che ha lasciato a mezz’aria, lasciando cadere alcune gocce nella scodella che sta sul tavolo.
Il mangiafagioli di Annibale Carracci: la storia di una tradizione popolare
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