Voglio farti conoscere un capolavoro che tutto il mondo conosce. Si tratta di una delle statue più famose di tutta la storia, ed anche il suo creatore ha una fama immortale. Sto parlando di Michelangelo Buonarroti, un artista ed uno scultore di grande talento. Oggi voglio farti conoscere tutto a proposito del suo leggendario David.
Ci sono tante cose che devi sapere a proposito di questa statua; alcune di queste le avrai già sentite, ma molte altre ti suoneranno nuove. Quando avrai finito di leggere questo articolo, ti assicuro che:
- Conoscerai l’intera storia del David Michelangelo, di come è stato creato e chi sono stati i committenti
- Capirai cos’ha di differente questa statua rispetto alle omonime statue realizzate da Donatello ed altri importanti scultori
- Scoprirai il perché il David è considerato uno dei più grandi capolavori di Michelangelo e di tutta la storia dell’arte
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per davvero il David di Michelangelo?
Cominciamo!
Data di realizzazione: 1501-1504
Dimensioni: 517×199 cm
Dove si trova: Galleria dell’Accademia, Firenze
STORIA
È il 16 agosto del 1501.
Ci troviamo a Firenze: il governo tirannico dei Medici è terminato ed in città si è affermata la Repubblica.
La voglia di ricominciare è tanta e questa tendenza si manifesta soprattutto attraverso l’arte.
Michelangelo Buonarroti ha poco più di 25 anni all’epoca, ma il suo nome già sta facendo il giro di tutta la città, per via del suo grande talento di scultore.
Non passa molto tempo prima che i consoli dell’Arte della Lana (si tratta di un’importante corporazione di lavoratori) e gli Operai del Duomo di Firenze (è un’istituzione creata nel 1296 che ha lo scopo di occuparsi della costruzione della Cattedrale di Santa Maria del Fiore) gli affidino un lavoro.
E questo incarico gli cambierà la vita.
I 2 importanti committenti vogliono che Michelangelo realizzi una David scultura che rispecchi la gioventù ed il vigore della nuova repubblica fiorentina.
Dove verrà messa questa statua?
Al momento dell’incarico, i committenti hanno già le idee molto chiare: hanno intenzione di mettere il lavoro di Michelangelo su uno dei contrafforti esterni della zona absidale della cattedrale di Santa Maria del Fiore.
Sai che cos’è un contrafforte?
Se la tua risposta è no, non preoccuparti. Te lo spiego io.
Si tratta di un elemento architettonico inserito in determinate parti dell’edificio per rendere l’intera struttura più resistente.
L’abside cos’è invece?
Non voglio essere troppo tecnico, quindi, per farti capire, si tratta della zona posteriore della chiesa (di solito semicircolare) dove si trova l’altare.
Porre la statua di Michelangelo sul contrafforte sarebbe stato perfetto: tutti i cittadini avrebbero potuto ammirare questo capolavoro alzando la testa ed in poco tempo sarebbe diventato il simbolo del rinnovato prestigio di Firenze.
Dopo aver definito tutti i dettagli dell’incarico, è il momento di mettersi al lavoro.
La prima cosa che lo scultore deve fare, è trovare un enorme pezzo di marmo da scolpire per dare vita al Davide di Michelangelo.
Parliamo di una statua alta quasi 6 metri, quindi il blocco deve essere davvero molto grande.
Ma, fortunatamente, il giovane può trovare tutto quello che gli serve in un magazzino che sta proprio a Firenze.
Lì dentro c’è un grande blocco di marmo che lo attende da più di 40 anni.
Che cosa significa?
Per capire di cosa sto parlando, dobbiamo fare un passo indietro e conoscere Agostino di Duccio e Antonio Rossellino.
Sono 2 scultori vissuti nel ‘400, i quali, 40 anni prima del giovane Buonarroti, hanno tentato la sua stessa impresa.
Alla fine, a causa della fragilità e della scarsa qualità del marmo, hanno dovuto desistere ed hanno abbandonato l’incarico.
Potrebbe sembrarti una patetica scusa, ma il problema del marmo c’è davvero e presto se ne renderà conto anche Michelangelo.
Quando il giovane si trova davanti a questo enorme blocco marmoreo, nota subito tanti fori e fenditure; poi, è un blocco molto alto e stretto, e ciò significa che se avesse scolpito un David statua con questo materiale, avrebbe ottenuto un risultato molto allungato e poco proporzionato.
I problemi, però, non finiscono qui.
Devi sapere che c’è una zona specifica del blocco molto fragile: sto parlando della parte che si trova sotto all’attuale braccio sinistro dell’eroe.
Molti erano scettici in merito al risultato che avrebbe potuto ottenere Michelangelo, ed infatti si aspettavano che le gambe che avrebbe scolpito in seguito, non sarebbero state sufficientemente resistenti per sorreggere l’intero peso della statua.
Tutto gioca a sfavore del giovane scultore, ma quest’ultimo, nonostante sapesse tutto questo, accetta la sfida.
È il 9 settembre 1501 quando Michelangelo si mette all’opera: armato di martello e scalpello, comincia a levigare il marmo con dei piccoli colpi per capire effettivamente quale fosse la condizione del materiale e quale approccio avrebbe dovuto adottare.
Trattandosi di un incarico pubblico, quasi tutta Firenze sa che Michelangelo sta lavorando ad un nuovo David, ed è inevitabile che tutti i curiosi si accalchino nel luogo dove sta lavorando per vedere come procedono i lavori.
Ma per far si che la scultura di Michelangelo venga completata senza intoppi, l’artista ha bisogno di concentrarsi e di certo, tutte quelle persone che lo guardano non l’aiutano affatto.
Così fa chiudere tutta l’area di lavoro con un recinto di tavole, e finalmente può cercare l’approccio migliore per il suo progetto.
Dopo tutte le analisi del caso, Michelangelo fa il punto della situazione e capisce che il suo David sarebbe dovuto essere:
- Nudo, esattamente come tutte le altre sculture religiose che aveva già completato tempo prima
- Privo della testa mozzata di Golia ai suoi piedi
- Immortalato nell’istante che precede la battaglia, e non al termine di quest’ultima come avevano fatto altri scultori del calibro di Donatello e del Verrocchio
Messe in chiaro tali questioni, il lavoro di Michelangelo David procede per 2 anni senza sosta, ma continua ad essere un’operazione “segreta”.
Nessuno sa quale sia stato l’esito dello scontro tra Michelangelo ed il marmo grezzo, e di conseguenza, non si sa chi sia stato il vincitore.
Il 23 giugno 1503, il giorno della vigilia della festa di San Giovanni, patrono di Firenze, tutte le domande trovano una risposta.
In occasione di questa importante festa, vengono tolte tutte le tavole di legno che circondano la grande statua di Michelangelo, e tutti i curiosi possono ammirare con i propri occhi a che punto è il lavoro del giovane scultore.
Michelangelo sta riuscendo dove Agostino di Duccio ed Antonio Rossellino hanno fallito; finalmente, nel 1504, il David Michelangelo è completo.
Il Buonarroti ce l’ha fatta: ha avuto la meglio sul fragile materiale e sulle difficoltà che ha incontrato nel suo percorso ed ha dato vita ad un capolavoro eterno.
Come deciso in origine, la grande statua, ormai completa, viene posta sul contrafforte di Santa Maria Novella.
Finisce così la storia?
No.
Sia i clienti che i cittadini rimangono senza parole davanti alla bellezza del lavoro del Buonarroti, ed in molti cominciano a pensare che sarebbe un vero peccato lasciarla così lontano dagli occhi di tutti.
Bisogna trovare una collocazione migliore per il David, un posto che lo valorizzi e che permetta a tutti di poter ammirare i particolari ed i dettagli su cui Michelangelo ha lavorato così duramente.
Ed allora, dove bisogna mettere questa statua?
Il Gonfaloniere di Giustizia Pier Soderini propone di metterla al centro della piazza dei Priori (oggi chiamata Piazza della Signoria).
Secondo lui, se avessero messo il lavoro di Michelangelo lì, tutti avrebbero potuto girare attorno alla statua e meravigliarsi della perfezione di questo capolavoro in marmo.
Ma la questione dello spostamento non è una questione prettamente logistica, ma ha un significato tutto suo.
Pensaci un attimo.
La chiesa è il simbolo per eccellenza dell’ambito religioso, mentre la piazza lo è del mondo civile; tra l’altro, ricordati che questo David è stato realizzato per simboleggiare la potenza e la grandezza della Repubblica di Firenze.
E quale altro eroe, se non il David Michelangelo avrebbe potuto rappresentare un giovane e forte governo?
Facciamo un passo indietro.
Secondo la tradizione, David ha avuto la meglio contro il gigante Golia servendosi di una fionda e della sua grande fede in Dio.
Di conseguenza, David rappresenta il bene supportato dall’aiuto divino.
Allo stesso modo, la Repubblica deve amministrare la città perseguendo il bene comune, supportata dall’aiuto di Dio.
Fatta questa premessa, l’idea di Pier Soderini non fa una piega, ma nonostante ciò, non può essere messa in atto immediatamente.
Perché?
È necessario che anche altri abbiano la possibilità di dire la propria opinione in merito a tale questione.
Così viene istituita una commissione per scegliere il luogo ideale dove porre il David di Michelangelo.
Ma non si tratta di una commissione come tante altre; al suo interno sono presenti nomi prestigiosi.
Te ne presento qualcuno, giusto per darti un’idea:
- L’artista/inventore Leonardo da Vinci, autore della famosissima Monnalisa
- Il pittore Sandro Botticelli, colui che ha dipinto la più celebre Nascita di Venere
- Pietro Perugino, eccellente artista e maestro di Raffaello Sanzio (per capire meglio il loro rapporto ti consiglio di leggere il mio commento allo sposalizio della Vergine)
- Piero di Cosimo, pittore di grande talento ed autore di vari quadri misteriosi
- Giuliano da Sangallo, ingegnere militare e architetto di grande esperienza
Ciascuno di loro ha una risposta diversa a tale questione.
Per esempio Botticelli ritiene che sia ideale porre il lavoro di Michelangelo vicino al Duomo, Giuliano da Sangallo preferisce Palazzo Vecchio ed un altro ancora propone invece di collocarlo sotto la Loggia della Signoria.
Tra le varie proposte, alla fine vince quella avanzata da Filippino Lippi: secondo lui, mettere il David all’aperto, proprio davanti Palazzo Vecchio sarebbe stata la soluzione migliore.
Quel posto, però, era attualmente occupato dalla Giuditta di Donatello.
Ma non c’è nessun problema, ed infatti la Giuditta viene tolta di mezzo.
Il 18 maggio 1504, il possente David Michelangelo Buonarroti viene trasportato al centro della piazza fiorentina.
Ma non tutti sono contenti della presenza di questa statua.
Cioè?
Prima dell’avvento della Repubblica, la città di Firenze era sotto lo scacco della famiglia Medici; dopo la loro cacciata, è stato istituito questo nuovo governo e questa statua ne è il simbolo.
Nella capitale toscana, però, ci sono ancora diversi sostenitori della famiglia Medici, e di notte, approfittando dell’assenza delle guardie della statua, cominciano a lanciare dei sassi su quest’ultima.
I danni, per fortuna, non sono stati gravi e la statua arriva integra a destinazione.
Per concludere l’opera, Michelangelo aggiunge degli ultimi ritocchi: colora d’oro il tronco d’albero che sorregge la statua (si trova dietro la gamba destra) e poi aggiunge delle ghirlande di ottone con foglie di rame sulla testa e sulla fionda del David.
Il lavoro di Michelangelo è finito, ma manca ancora qualcosa.
Serve una base adatta su cui poggiare il suo capolavoro per dargli l’importanza che merita.
Simone del Pollaiolo ed Antonio da Sangallo hanno il compito di realizzare questa piattaforma.
Ci mettono davvero poco: pensa che l’8 settembre hanno finito tutto.
Ora sì che il Michelangelo il David è completo.
Voglio svelarti un piccolo segreto.
Hai mai notato che la statua è rivolta verso sud-ovest?
La scelta di questa direzione non è un caso. L’eroe guarda proprio in quella direzione come se fosse pronto a sfidare e scagliarsi contro gli avversari in arrivo da quella parte.
Ma per completare la storia del Davide Michelangelo, devo raccontarti delle altre cose.
Dopo che Michelangelo completa il suo incarico, la statua troneggia davanti Palazzo Vecchio per molti anni, rendendo orgogliosi i fiorentini per la presenza di un tale capolavoro.
Ma il pericolo è dietro l’angolo.
Nel 1512 un fulmine colpisce la base della statua, arrecando – per fortuna – pochi danni.
Il 26 aprile 1527, invece, nel corso di una battaglia scoppiata durante la terza cacciata dei Medici, il David viene coinvolto nel combattimento e viene colpito da pietre ed altri oggetti.
Il risultato è preoccupante: il braccio sinistro viene rotto in 3 pezzi e la fionda è leggermente scheggiata.
Per fortuna i pezzi originali vengono tutti recuperati e tutto viene rimesso a posto, ma i danni sono visibili tutt’oggi.
Un altro incidente avviene nel 1813, quando il dito medio della mano destra della statua si rompe.
Gli specialisti cercando di restaurare le parti rotte, ma l’operazione viene condotta in modo pessimo, causando più danni che altro.
Dopo tutti questi eventi, è necessario che il lavoro di Michelangelo Buonarroti David venga trasportato in un luogo più sicuro.
Così, nel 1872 il gigantesco eroe viene trasportato nella Galleria dell’Accademia, in uno spazio costruito appositamente per lui.
Per 9 anni questo capolavoro rimane chiuso all’interno di una cassa, in attesa che vengano terminati i lavori all’interno della galleria.
Finalmente, il 22 luglio 1882 c’è l’inaugurazione del museo e tutti possono ammirare il David.
Il suo posto in piazza della Signoria è rimasto vacante?
Non proprio.
Se la tua domanda è: il David di Michelangelo dove si trova? Eccoti la risposta.
L’originale è conservato nella Galleria dell’Accademia, mentre in piazza della Signoria c’è una copia realizzata dallo scultore Luigi Arrighetti in occasione di un concorso.
Per chiudere la storia di questa statua, devo solo raccontarti di un terribile evento accaduto nel 1991.
In quell’anno, un uomo di nome Piero Cannata ha colpito la statua con un martello, scheggiando l’alluce e 2 dita del piede sinistro del lavoro di Michelangelo.
Grazie ad un tempestivo intervento, la statua è stata rimessa in sesto.
DESCRIZIONE
Dà un’occhiata al David Michelangelo Firenze.
Stupendo, vero?
Dopo averti parlato della storia di questa statua, ora voglio farti conoscere tutti i suoi spettacolari dettagli.
Michelangelo sceglie di rappresentare il leggendario eroe qualche istante prima di lanciarsi nel combattimento con il suo acerrimo avversario Golia.
Guarda attentamente: tutti i suoi muscoli sono definiti ed ogni fibra del suo corpo è pronta per dare il massimo e lanciarsi nel combattimento ed avere la meglio.
Per conoscere tutta la storia del David Michelangelo descrizione, devi dare un’occhiata al volto del protagonista.
Hai visto com’è serio e concentrato il suo sguardo?
Non si tratta di una semplice statua.
Ogni dettaglio ha una funzione ben precisa: il corpo muscoloso allude alla forza fisica, mentre la sua espressione concentrata simboleggia la forza dell’intelletto.
Unendo questi 2 mezzi, il giovane eroe avrà la meglio sul suo gigantesco nemico.
Oltre a questo, David ha bisogno di un’arma per vincere il combattimento.
Ed è qui che entra in gioco la frombola: si tratta di un’antica fionda che Michelangelo pone sulla spalla vicino al volto del protagonista.
Nell’altra mano (quella appoggiata sulla gamba), trattiene un sasso che tra pochi istante porrà all’interno della fionda per attaccare Golia.
C’è dell’altro che devi sapere del David Firenze.
Guarda con attenzione i suoi occhi.
Hai notato che ha le pupille perforate?
Non è un errore, ma è un “trucchetto” di cui si è servito Michelangelo per dare vita ad un gioco di luci ed ombre.
In questo modo il suo sguardo è ancora più penetrante e l’espressione dell’eroe è ancora più minacciosa.
Devo dirti qualcos’altro per concludere il discorso del David Michelangelo analisi, ovvero devo parlarti del motivo per cui il Buonarroti ha deciso di scolpire un tradizionale eroe biblico in modo completamente nuovo.
Facciamo un passo indietro: guarda il David di Donatello e quello del Verrocchio.
Tutti e 2 sono immortalati nell’istante in cui hanno già sconfitto l’avversario, la cui testa è ai loro piedi, mentre Michelangelo va contro questa tendenza e lo rappresenta prima di lanciarsi in battaglia.
Perché ha fatto questa scelta?
Un motivo è il fatto che il marmo era molto fragile, ma c’è dell’altro.
Mentre ti parlavo della storia di questa scultura, ti ho detto che il David doveva simboleggiare il vigore della neonata Repubblica di Firenze, e di conseguenza doveva tagliare anche i ponti con i vecchi governi (in particolare con quello tirannico dei Medici, rappresentato dal David di Donatello).
Adottando questa nuova scelta formale, in un certo senso, Michelangelo soddisfa la richiesta di novità da parte die committenti.
Andiamo avanti; voglio parlarti ancora del David di Michelangelo analisi.
Immagina di stare di fronte alla statua.
Hai notato che il tutto il peso del corpo è posto sulla gamba destra?
Caricare tutta la massa della statua su quel punto avrebbe – inevitabilmente – causato la rottura dell’opera.
Michelangelo sapeva tutto ciò, e per questo ha aggiunto un piccolo tronco dietro la gamba destra.
A dirla tutta, però, questo stratagemma non è un’idea originale di Michelangelo.
Sono stati gli antichi greci a pensare a questa soluzione, e la stessa cosa vale anche per la posizione a chiasmo (a forma di X) in cui è stata posta la statua del David è un altro evidente richiamo alle statue greche.
Adesso guarda le mani e la testa del David.
Non trovi che siano un po’ troppo grandi rispetto al resto del corpo?
Fa attenzione: non è un errore.
Questi particolari sono stati “ingranditi” di proposito da Michelangelo: in questo modo tutti avrebbero potuto ammirare questi dettagli anatomici, che tra l’altro, hanno anche un’importanza simbolica.
La mente è ciò che contraddistingue l’uomo dagli animali, mentre le mani sono gli strumenti che la testa utilizza per dare forma alle idee.
Qui sopra puoi dare un’occhiata ad una ricostruzione virtuale del David a 360°. In questo modo potrai studiare comodamente ogni dettaglio dell’opera comodamente dal tuo PC o smartphone.
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