Voglio farti conoscere un quadro molto toccante. Si tratta di un olio su legno realizzato nel primo ventennio del ‘500 e l’autore di questo meraviglioso lavoro è Giovan Battista di Jacopo di Gasparre. Sicuramente un nome del genere non ti dirà nulla, ma il suo “soprannome” è molto più famoso: Rosso Fiorentino. Si tratta di un artista molto importante per la storia dell’arte italica, ed oggi voglio darti un piccolo assaggio del suo talento e del suo stile pittorico parlandoti della Deposizione di Volterra.
Ti posso assicurare che si tratta di un’opera molto interessante, caratterizzata soprattutto da un eccezionale dinamismo dei personaggi, i quali eseguono dei movimenti al limite del reale. Poi anche i colori utilizzati meritano un discorso a parte.
Ma non preoccuparti: ho deciso di scrivere questo articolo proprio per farti conoscere tutti i dettagli della Deposizione Rosso Fiorentino.
Quando avrai finito di leggerlo tutto, posso assicurarti che:
- Conoscerai la breve storia di com’è nata questa deposizione dalla Croce e chi sono i committenti
- Capirai il perché questa composizione è considerata una delle più importanti Rosso Fiorentino opere
- Scoprirai la stranezza e l’agilità dei movimenti di alcuni dei personaggi ritratti in questa scena
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere a fondo quest’opera? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1521
Dimensioni: 375 x 196 cm
Dove si trova: Pinacoteca e Museo Civico, Volterra
STORIA
Vuoi conoscere la storia della deposizione di Rosso Fiorentino, non è vero?
Ti dirò la verità.
La vicenda è molto più semplice di quello che potresti pensare, ben diversa dalla complessa storia che sta alle spalle di un lavoro come la Deposizione Borghese di Raffaello.
Comunque, siamo agli inizi del ‘500 e la Chiesa è una delle forze più attive ed influenti nella società.
Avendo a disposizione molto denaro tra le mani, decide di investirlo in opere che possano esaltare e rendere indimenticabile – nel corso dei secoli – la storia di Cristo.
E come si fa?
Semplice.
Commissionando tele, sculture e chiese che simboleggino i momenti chiave della sua vicenda.
Uno degli eventi più apprezzati – e scelti – dagli artisti di tutti i tempi è la deposizione di Gesù.
Si tratta di un momento molto toccante e carico di atmosfera.
Rosso Fiorentino opta per la stessa alternativa che avevano già fatto molti altri artisti prima e dopo di lui.
Ad esempio?
C’è la già citata Deposizione Borghese di Raffaello, ma c’è anche la straordinaria deposizione di Caravaggio.
Questi sono soltanto un paio di famosi esempi, ma ce ne sono molti altri ancora.
Ma non perdiamo la concentrazione.
Ora voglio parlarti soltanto della versione di Rosso Fiorentino Deposizione.
Sai chi ha ordinato la realizzazione di quest’opera?
È stata la Compagnia della Croce di Notte, un ordine religioso residente a Volterra.
Si tratta di un ristretto gruppo di frati legato anche ad un’altra compagnia: la Compagnia della Croce di Giorno.
Cosa avevano in comune (a parte il nome simile)?
L’ambiente in cui svolgevano la propria attività.
E quale sarebbe?
La chiesa di San Francesco a Volterra.
La Compagnia della Croce di Notte ha commissionato a Rosso Fiorentino la deposizione di Cristo per poi esporla all’interno della chiesa.
Ti assicuro che questo capolavoro è rimasto all’interno della chiesa di Volterra per molto, molto tempo.
Nel 1786 poi la cappella in cui era conservato il lavoro di Rosso Fiorentino è stata acquistata dalla famiglia dei conti Guidi.
Neanche un paio di anni dopo, la deposizione di Cristo di Rosso Fiorentino viene trasferita nella cappella di San Carlo in Duomo.
Alla fine questo lavoro diventa – a tutti gli effetti – parte integrante della collezione della pinacoteca di Volterra, dove lo puoi ammirare ancora oggi.
DESCRIZIONE
Se la storia di quest’opera ti sarà sembrata semplice e lineare, posso assicurarti che la deposizione dalla croce di Rosso Fiorentino è carica di dettagli molto lontani dai lavori dei suoi colleghi vissuti nel ‘500.
Guardala con attenzione.
Secondo te quanti anni aveva Rosso quando ha realizzato questo capolavoro? 36? 50?
No.
Ne aveva compiuti a malapena 26.
Fin da giovane aveva dimostrato a tutti di possedere un talento fuori dal comune.
Il suo stile pittorico non aveva nulla a che fare con i suoi colleghi che l’hanno preceduto negli anni.
Nelle sue opere c’è rivoluzione.
Scompare definitivamente quell’equilibrio, la stabilità e le figure statiche che hanno popolato – molto a lungo – i quadri rinascimentali.
Non mi credi?
Allora dà un’occhiata ai volti ed alle espressioni dei protagonisti di questa deposizione, e ti renderai conto di cosa sto parlando.
Se le versioni della deposizione degli artisti rinascimentali erano caratterizzate da personaggi con una tristezza contenuta, nel lavoro di Rosso Fiorentino Volterra la storia cambia definitivamente.
Qui ci sono personaggi portati all’esasperazione, carichi di un dolore che sembra quasi contorcerli.
A proposito di contorsioni, devi sapere che in questa scena tutti sono in movimento.
Le figure vigorose e statuarie tanto care a Piero della Francesca nella Flagellazione di Cristo appartengono al passato.
Nella versione di Rosso Fiorentino i personaggi sembrano colpiti da un raptus che li costringe a muoversi nervosamente piegandosi su loro stessi.
La loro agitazione è tale da portarli a compiere dei movimenti al limite del reale, creando un groviglio di corpi mai visto prima.
Dà un’occhiata alla sezione superiore della scena di Volterra Rosso Fiorentino.
Hai visto quel personaggio che sorregge le gambe di Cristo?
Diciamoci la verità.
È impossibile fare una cosa del genere.
Mi spiego meglio.
Si sta distendendo verso Gesù per aiutare a far scendere il suo corpo dalla croce, ma i suoi piedi sono a malapena appoggiati sulla scala.
Se qualcuno facesse una cosa del genere nel mondo reale, impiegherebbe meno di 2 secondi a cadere a terra.
E non è tutto.
Ci sono altre “inesattezze” in questo lavoro.
Sposta il tuo sguardo ancora più in alto.
Lo vedi l’uomo anziano che sta sbraitando agli uomini sulla scala?
La sua schiena è contorta ed ha una scapola che fuoriesce in bella vista, come se fosse costretto a piegarsi a causa del confine superiore della scena per evitare di essere schiacciato.
Come se non bastasse, il braccio che distende verso gli altri uomini è decisamente troppo lungo rispetto alle dimensioni del suo corpo.
È una posizione impossibile per un essere umano.
Ma la particolarità di questo lavoro non è legato soltanto alle posizioni dei protagonisti.
Anche i colori che Rosso Fiorentino ha utilizzato meritano un discorso a parte.
Esattamente come i movimenti di alcuni dei personaggi, anche qui ci sono delle tonalità ben lontane da quelle che appartengono al mondo reale.
Che significa?
Te lo spiego subito.
Guarda il corpo privo di vita di Gesù.
Hai notato niente?
La sua pelle è di colore verde!
Rosso avrebbe potuto scegliere molti altri colori, avrebbe potuto renderlo con un grigio o con un rosa pallido, ed invece ha scelto il verde.
Il Fiorentino, poi, per spezzare la tradizione che lo lega ai suoi predecessori, rinuncia volontariamente ad una tecnica pittorica fondamentale: il chiaroscuro.
Con questo piccolo artificio un sacco di pittori hanno reso estremamente realistiche molte delle loro tele (come ad esempio la Trasfigurazione di Raffaello), ma questo pittore cambia rotta.
E come si comporta?
Al posto del potente chiaroscuro, decide di usare di dipingere la sua opera con colori netti e precisi, e ciò contribuisce a rendere ancora più irreale l’atmosfera generale.
C’è dell’altro che devi sapere a proposito dei personaggi di questa particolare deposizione.
In basso al centro c’è la Maddalena che striscia a terra, colpita da un dolore talmente grande che sta cercando conforto abbracciando le gambe di Maria, come una bambina.
A destra, con la testa tra le mani c’è San Giovanni, ritratto mentre piange e piegato in due dal dolore della perdita di Gesù.
Aspetta un attimo.
C’è qualcosa che non va.
Qui San Giovanni ha i capelli rossi.
Cosa c’è di strano?
Di solito gli artisti che hanno dipinto questo personaggio non lo hanno mai ritratto con i capelli rossi.
È un dettaglio importante?
In effetti si.
Il fatto che abbia i capelli rossi ha fatto pensare che potesse trattarsi di un autoritratto di Rosso Fiorentino.
Il pittore aveva guadagnato questo soprannome per via del colore dei suoi capelli.
C’è un ultimo particolare che voglio farti notare.
A destra, sotto alle mani di San Giovanni in lontananza, si vedono delle piccole figure, quasi nascoste.
So che è difficile notarlo, ma posso assicurarti che hanno dei vestiti completamente diversi da tutti i protagonisti in primo piano.
Cioè?
Mentre Gesù, la Maddalena, Maria e tutti gli altri indossano degli abiti antichi, questi misteriosi personaggi hanno dei vestiti molto più moderni.
Che fossero visitatori dal futuro?
A parte gli scherzi, questi personaggi non hanno nulla a che fare con la scena principale.
Di certo Rosso Fiorentino ha realizzato un’opera innovativa e carica di misteri, e sapendo che sarebbe passato alla storia, ha deciso di firmare e datare sul piede della scala in basso.
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