Voglio farti conoscere una coppia di quadri leggendaria. La storia ed il mistero che si cela dietro questi due lavori è diventato molto intrigante ed ha contribuito a renderli ancora più popolari. Devi sapere che l’autore di entrambi i quadri è Leonardo da Vinci. Sicuramente si tratta di un uomo che non ha bisogno di presentazioni dato che è stato uno degli inventori/disegnatori/scienziati/pittori più abile e conosciuto di tutta la storia. Oggi voglio farti scoprire qualcosa in più sul da Vinci pittore e quindi ti parlerò della Vergine delle rocce.
Le cose che devo dirti a proposito di questa celebre coppia di tavole sono davvero un sacco, ma per non fare confusione e rendere tutto più semplice, ho deciso di scrivere questo articolo.
Una volta che avrai finito di leggerlo ti assicuro che:
- Conoscerai l’intera storia di tutte e 2 le versioni della Vergine delle rocce Leonardo
- Scoprirai tutte le differenze tra l’opera conservata alla National Gallery e quella del Louvre
- Vedrai i dettagli ed i particolari che hanno reso stupefacenti entrambi i lavori
E molto altro ancora.
Sei pronto a conoscere per bene la Venere delle rocce? Cominciamo!
VERGINE DELLE ROCCE LOUVRE
Ora ti racconterò tutta la storia dell’opera di Leonardo da Vinci conservata al Louvre.
Data di realizzazione: 1483-1486
Dimensioni: 199 x 122 cm
Dove si trova: Musée du Louvre, Parigi
STORIA
L’ultima fermata della Vergine delle rocce Parigi è la Francia, ma la sua storia comincia in un altro Paese.
Siamo in Italia ed è il 25 aprile 1483.
Leonardo da Vinci è ormai un pittore affermato ed ha una reputazione di tutto rispetto.
I committenti fanno a gara per avere un lavoro fatto da lui, e lo stesso discorso vale anche per il priore Bartolomeo Scorlione.
Conoscendo il talento di Leonardo lo ingaggia per realizzare un importante lavoro nella Chiesa di San Francesco Grande per conto della Confraternita dell’Immacolata Concezione di Maria di Milano.
Quale era il suo incarico esattamente?
Questa è un’ottima domanda.
Purtroppo non ci sono giunte informazioni sufficienti per capire quale dovesse essere il suo incarico preciso.
Una cosa è certa.
Deve realizzare una pala d’altare.
E non avrebbe dovuto lavorarci da solo.
No? E con chi doveva collaborare?
Con due fratelli: Ambrogio ed Evangelista de Predis.
Il loro compito è semplice.
Devono assistere Leonardo da Vinci.
Assistere?
Proprio così.
Nel contratto stipulato per l’esecuzione della Madonna delle rocce si legge chiaramente che Leonardo è indicato come “Maestro”.
I fratelli de Predis non sono alle prime armi.
- Ambrogio è un abile pittore
- Evangelista è un rifinitore e doratore e deve preparare i vari colori da usare
Sai che sul contratto c’è scritto anche dell’altro?
È una vera e propria miniera d’oro di informazioni sulla Vergine delle rocce di Leonardo.
Ad esempio c’è scritto che il soggetto per il pannello centrale della pala d’altare deve essere una scena con la Vergine Maria e Gesù Bambino in compagnia di 2 profeti.
Profeti?
Si, lo so.
Guardando le due opere non c’è traccia di questi due personaggi (che tra l’altro dovevano essere Davide ed Isaia).
Ma non finisce qui.
Attorno al gruppetto di protagonisti devono essere ritratti anche degli angeli.
Ed in alto deve essere realizzata una lunetta con Dio e la Vergine e poco più sotto una tavola con il presepe.
Non contenti, i committenti hanno stabilito delle altre richieste, come il fatto che i colori devono essere vivaci e realistici.
Oppure che ad un lato della pala principale deve esserci un gruppo di 4 angioletti con gli strumenti musicali, mentre dall’altro lato ce ne devono essere altri 4 angeli intenti a cantare.
Un progetto complesso, vero?
Pensa che tutto questo è riportato nel contratto.
E sono specificate anche le tonalità da usare e le rifiniture da inserire.
La data di consegna del lavoro è l’8 dicembre 1483.
Il giorno dell’Immacolata Concezione.
Devono soddisfare la richiesta del cliente in 7 mesi.
Pensi che sia un’impresa impossibile?
Continua a leggere.
Siamo solo all’inizio di questa complessa storia.
Perché?
Il motivo è semplice.
Leonardo ed i suoi collaboratori hanno portato a termine l’incarico in tempo, ma il vero problema è stato il pagamento.
I committenti non vogliono più pagare gli artisti perché non sono soddisfatti del loro lavoro e delle modifiche che hanno apportato al progetto originale.
Così comincia una lunga discussione.
Primo maggio 1483: come cifra iniziale vengono dati a Leonardo 100 Lire.
In seguito si stabilisce che l’artista avrebbe dovuto ricevere un pagamento mensile pari a 40 Lire per il periodo che va da luglio 1483 fino a febbraio 1485.
Totale: 800 Lire.
Per concludere, da Vinci pretende un ulteriore pagamento al completamento e alla consegna dell’opera.
Questo è l’accordo che viene preso con i clienti.
Ma poi succede qualcosa di inaspettato.
Tra il 1490 ed il 1495 Leonardo da Vinci ed Ambrogio de Predis chiedono più soldi per il lavoro.
In poco tempo decidono di inviare una lettera alla Confraternita nella quale scrivono che il pezzo centrale della complessa pala d’altare sarebbe costata 800 lire più un aumento di 1200 Lire.
I clienti – insoddisfatti del risultato finale – non ci pensano proprio a sborsare altri soldi e danno alla coppia di lavoratori 100 Lire.
E poi?
Leonardo ed Ambrogio non cambiano idea e decidono di richiedere l’intervento di Ludovico Sforza, il duca di Milano.
Ma la situazione precipita ed i pittori sono pronti a tutto.
Cioè?
Se non trovano un accordo per il pagamento da Vinci e de Predis si sarebbero portati via il lavoro.
Cliente ed artisti continuano a discutere fino al 1503.
Ambrogio vuole essere pagato ad ogni costo, così da poter intascare qualcosa sia per lui che per gli eredi di suo fratello.
Gli eredi?
Purtroppo Evangelista è morto qualche tempo prima.
Poi il 9 marzo 1503 entra nella questione anche Luigi XII di Francia, il quale aveva invaso la Lombardia anni prima.
Dopo essere stato messo al corrente dei fatti, ordina al comandante di Milano di aiutare gli artisti.
Ma la Confraternita non gliela vuole dare vinta.
Ordinano che l’opera venga rivalutata per vedere se era terminata o meno.
Il 27 aprile 1506 arriva la risposta.
La Vergine delle rocce è incompleta.
Leonardo da Vinci è obbligato a completare il suo incarico.
Lo ha fatto?
No, perché in quel periodo non è a Milano.
Il 18 agosto 1508 questa storia finisce.
La tela viene completata e viene messa al suo posto.
E per il pagamento?
Il 7 agosto 1507 ed il 23 ottobre 1508, Ambrogio e Leonardo ricevono 2 pagamenti per un totale di 200 Lire.
Ora è tutto finito.
Anzi no.
C’è una domanda a cui non ho ancora risposto.
Come c’è arrivata al Louvre la Venere delle rocce?
Questo è un bel mistero.
Dopo aver concluso il lavoro, non ci sono più informazioni certe sugli spostamenti dell’opera.
Una cosa è certa.
Nel 1625 il capolavoro è a Fontainebleau, in Francia.
E come lo faccio a sapere?
Merito della testimonianza di Cassiano dal Pozzo, il quale la descrive in modo accurato nei suoi scritti.
Nel 1806, infine, sappiamo che è stato il restauratore Hacquin a trasferire l’originale pannello di Leonardo su una tela.
Infine l’opera arriva al Louvre, dove si trova tutt’oggi.
VERGINE DELLE ROCCE LONDRA
Ora ti racconterò la storia della Vergine delle rocce Leonardo da Vinci conservata alla National Gallery di Londra.
Data di realizzazione: 1494-1499
Dimensioni: 189,5 x 120 cm
Dove si trova: National Gallery, Londra
STORIA
Rispetto alla versione del Louvre, qui la storia è un po’ differente.
Cioè?
Per prima cosa, non sappiamo nemmeno se sia stato effettivamente Leonardo da Vinci a realizzare quest’opera.
Perché?
Perché ci sono alcuni dettagli e particolari in questa Vergine delle rocce National Gallery che hanno lasciato un po’ perplessi gli esperti.
Ci sono diverse possibilità:
- Gli allievi di Leonardo hanno realizzato l’intera composizione basandosi sul lavoro del maestro
- Leonardo ha realizzato gran parte della composizione e loro hanno aggiunto un ritocco qua e là
- È stata realizzata dai suoi collaboratori Giovanni ed Evangelista de Predis
Qualunque sia la verità, c’è una domanda a cui voglio rispondere.
Sai perché è nata questa seconda opera?
Il motivo non lo sappiamo con certezza, ma possiamo azzardare un’ipotesi.
Ricordi che i Confratelli dell’Immacolata Concezione erano rimasti insoddisfatti del lavoro realizzato da Leonardo e collaboratori?
Da Vinci, nel pieno della discussione probabilmente ha pensato bene di realizzare una versione “di riserva” da consegnare ai clienti.
Solo che le cose poi si complicano ed il lavoro di Leonardo da Vinci Vergine delle rocce finisce da tutt’altra parte.
Cosa è successo?
L’opera è sempre arrivata nella chiesa di San Francesco Grande a Milano, ma nel 1576 la chiesa viene demolita.
Il lavoro viene rimosso dall’altare e si perdono le sue tracce per quasi due secoli.
Così arriviamo alla fine del ‘700 ed un certo Gavin Hamilton – pittore e collezionista – acquista la nuova versione della Vergine delle rocce dal Conte Cicogna.
Conte Cicogna? E chi sarebbe?
L’amministratore dell’ordine religioso che ha sostituito quello della Confraternita dell’Immacolata Concezione.
Gavin dopo aver acquistato il capolavoro se lo porta in Inghilterra e lì lo rivende ad un prezzo stratosferico.
Il suo piano non fa una piega, anche se in realtà sono stati i suoi eredi a vendere il lavoro.
Il nuovo acquirente è Lord Lansdowne.
Da questo momento è difficile seguire con certezza tutti gli spostamenti dell’opera di Leonardo.
Poi arriva il 1880.
In quell’anno è l’Earl di Suffolk a possedere l’opera e decide di venderla alla National Gallery al costo di 9000 Ghinee (questa era la moneta presente in Inghilterra a quel tempo).
Questa è la storia della Vergine delle rocce che si trova a Londra.
Ma aspetta un attimo.
Alla fine è stato Leonardo a realizzare questo lavoro o no?
Questa domanda merita una risposta e così, nel giugno del 2005, l’opera è stata sottoposta ad un esame ai raggi infrarossi.
I risultati sono stati sorprendenti.
Cioè?
C’è un altro strato di pittura sotto a quello che vediamo ad occhio nudo.
Cosa è rappresentato?
Guarda l’immagine qui sotto.
Si tratta di una bozza ritraente una donna in ginocchio con la mano destra stesa e la mano sinistra sul cuore.
Era un altro lavoro in pratica?
Probabilmente si.
La Vergine delle rocce Leonardo in origine doveva essere una scena avente per soggetto l’adorazione di Gesù Bambino.
Ma c’è dell’altro.
Tra il 2009 ed il 2010 il lavoro viene sottoposto ad un accurato trattamento di pulizia e conservazione.
I risultati hanno reso la storia ancora più intricata.
Cosa è successo?
In poche parole è molto probabile che l’intera scena sia stata realizzata da Leonardo da Vinci, ma alcune parti della composizione sono incomplete.
Ah, c’è una cosa che non ti ho detto.
Ricordi gli angioletti musicisti (e cantanti) che dovevano trovarsi ai lati della versione originale dell’opera?
Anche loro sono stati studiati a fondo ed è saltato fuori che:
-
L’angioletto vestito di rosso è opera di Ambrogio de Predis
-
L’angioletto vestito di verde non è opera di Leonardo, bensì di un suo assistente, Francesco Napoletano
La National Gallery li ha acquistati nel 1898 ed oggi sono ancora esposti lì.
DESCRIZIONE
Adesso voglio parlarti per bene di entrambe le opere, perciò guardale attentamente.
Il soggetto dei 2 lavori è lo stesso: adorazione di Gesù Bambino con il piccolo Giovanni Battista.
Ma mettiamo le cose in chiaro.
Questa scena non è tratta da un evento raccontato nella Bibbia.
È una storia inventata?
Ora ti spiego tutto.
Immagini come queste erano molto di moda nel periodo medievale e quindi un sacco di clienti (compresi gli ordini religiosi come in questo caso) le desideravano.
Poi, se proprio vogliamo cercare un ipotetico momento della storia biblica in cui potrebbe essere collocata questa scena di Leonardo, molto probabilmente accadrebbe durante il viaggio della Sacra Famiglia in Egitto.
Come faccio ad esserne così sicuro?
Basta che tu dia un’occhiata al Vangelo di Matteo.
Ad un certo punto scrive di San Giuseppe – il marito di Maria – che ha una sorta di sogno premonitore, nel quale viene avvertito del tentativo da parte del re Erode di assassinare il piccolo Gesù.
Perché lo vuole uccidere?
Perché Gesù sarebbe diventato il Re dei Giudei ed il Re dei Re.
Erode non vuole assolutamente perdere il suo potere e così decide di dare la caccia al Bambino.
Giuseppe non vuole assolutamente correre questo rischio e così scappa con la sua famiglia in Egitto.
Devi sapere che il viaggio è uno dei momenti preferiti da parte degli autori che hanno immaginato un sacco di vicende parallele e che non fanno parte della storia narrata nella Bibbia.
Vuoi un esempio?
In una storia si racconta che la famiglia di Giovanni Battista abita nella stessa città di Gesù, Betlemme.
Re Erode sta dando la caccia a Gesù ma non conoscendolo direttamente non può farlo catturare ed uccidere.
Così ordina alle sue guardie di far uccidere tutti i bambini maschi dai 2 anni in giù.
Anche il piccolo Giovanni Battista sarebbe stato ucciso se – stando a questa leggenda – non fosse stato portato in salvo dall’Arcangelo Uriele.
E dove lo ha portato?
Lo ha scortato nel luogo esatto dove si trova la Sacra Famiglia durante il viaggio in Egitto.
A proposito, sai che lo spostamento in Egitto è un tema molto apprezzato non solo dagli autori, ma anche dai pittori?
Proprio così.
C’è il Riposo durante la fuga in Egitto di Caravaggio trovo davvero fantastico.
Ma ora basta parlare della vicenda.
Ora voglio farti conoscere ogni dettaglio della scena.
Per prima cosa, dà un’occhiata all’ambiente che circonda i protagonisti.
Si tratta di una specie di piccola caverna con rocce qua e là.
Perché ha scelto proprio questo ambiente?
Di solito la scena della Natività viene ritratta all’interno di una grotta, ma Leonardo – per il suo lavoro – decide di scegliere un luogo differente.
Si tratta di un caso senza precedenti, tant’è che molti si sono trovati in difficoltà per trovare un titolo adeguato all’opera.
Alla fine, osservando con attenzione l’ambiente è stato deciso che si sarebbe chiamata la Vergine delle rocce.
Ma è inutile girarci intorno.
Se mettiamo accanto le due versioni del lavoro, si vedono chiaramente le differenze.
Cambiano un sacco di cose: colori, particolari, movimenti, illuminazione e composizione della scena.
Anche i protagonisti sono diversi?
No quelli sono sempre gli stessi. C’è:
- La Vergine Maria
- Gesù Bambino
- Giovanni Battista bambino
- Un angelo
A proposito dei personaggi, hai notato che messi in questo modo formano un triangolo?
Si, Maria è alla punta di questa piccola piramide.
Anche le sue mani sono molto importanti: una la stende per includere Giovanni nel gruppo e mette l’altra sulla testa di Gesù Bambino, come se lo stesse benedicendo.
E poi c’è il piccolo san Giovanni Battista.
Leonardo lo ritrae in entrambi i casi in ginocchio, con lo sguardo rivolto verso Gesù e con le mani giunte in preghiera.
Gesù Bambino, invece?
Lui è seduto un po’ più a destra rispetto al centro della scena, mentre l’angelo alle sue spalle lo sorregge.
La sua mano destra è alzata in segno di benedizione ed ha lo sguardo rivolto verso il cugino Giovanni.
Ma so bene che tu vuoi conoscere le evidenti differenze tra le due versioni dell’opera, vero?
Non ti preoccupare, ora ti mostro tutto.
Per prima cosa, le figure dei protagonisti presenti nel quadro londinese sono più larghe rispetto a quelle della versione parigina.
E poi c’è la mano destra dell’angelo.
Mentre nella tavola della National Gallery questa è appoggiata sul ginocchio, nell’altra versione la mano è alzata con l’indice rivolto verso san Giovanni.
Lo stesso discorso vale anche per lo sguardo dell’angelo.
Nella pala inglese l’essere celeste sembra che stia guardando san Giovanni mentre nell’altra versione ha lo sguardo rivolto verso di noi.
Ma non è soltanto l’angelo a cambiare da una scena all’altra.
Anche le forme mutano.
Che significa?
Confrontando nel dettaglio ti renderai conto che i personaggi nella scena inglese sono contornati da delle linee più definite e precise rispetto alla versione francese.
Anche i dettagli delle rocce nel quadro di Londra sono più accurati rispetto alla prima pala.
E poi i contrasti ed i giochi di luce sono completamente differenti.
Nella scena della Vergine di Parigi sono molto più soffici e delicati, mentre nella versione successiva sono decisamente più evidenti.
Ti puoi rendere conto di questo dettaglio confrontando i volti dei protagonisti e noterai di come sono mutati da un lavoro all’altro.
Poi ci sono i colori.
Nel quadro del Louvre i toni sono caldi, leggeri e completamente diversi dall’altra pala.
Infine i particolari.
Se guardi attentamente noterai che da una tavola all’altra c’è stata qualche modifica.
Mi riferisco alle aureole sulla testa dei protagonisti ed al bastone a forma di croce tra le braccia di San Giovanni.
Questi particolari sono molto evidenti nel lavoro conservato nella National Gallery ma scompaiono in quello francese.
Ed i fiori invece?
Anche quelli sono totalmente diversi.
Anche se non sembra, nel quadro del Louvre sono delle riproduzioni accurate di fiori reali, mentre nel quadro londinese invece sono delle riproduzioni di fantasia.
Queste sono le differenze più importanti.
E gli angeli musicisti?
Si, ho qualcosa da dirti anche su di loro.
Secondo il progetto originale, ci sarebbero dovuti essere 4 angeli in un pannello a sinistra ed altri 4 nel pannello di destra.
Questi sono completamente diversi.
Perché?
Per cominciare qui sono soltanto 2 e poi guardano entrambi nella stessa direzione e sono impegnati a suonare.
Guardali attentamente.
Quello vestito di verde sta suonando una viella, ovvero uno strumento a corda medievale.
L’altro è vestito di verde e suona il liuto.
Ma non hai notato che si assomigliano molto?
In effetti hanno una posizione molto simile e lo stesso discorso vale per il drappeggio delle loro vesti.
Questo significa soltanto una cosa.
Per entrambi è stato utilizzato lo stesso disegno iniziale.
Ma sono entrambi opera di Leonardo?
No, quello rosso molto probabilmente è stato realizzato da Ambrogio de Predis, mentre l’altro è di Francesco Napoletano, un collaboratore del da Vinci.
Gli esperti poi hanno condotto degli esami approfonditi sulla nicchia alle spalle dei protagonisti.
Sai cosa è saltato fuori?
Che alle spalle di quello vestito verde in origine doveva esserci un paesaggio naturale.
E per l’angelo vestito di rosso?
No, lì il discorso è diverso.
L’autore ha usato un grigio opaco e molto pesante che non ha permesso di capire se prima ci fosse o meno qualche altro ambiente anche con le moderne tecnologie.
Ma è importante questo ipotetico paesaggio alle spalle degli angeli?
Si, perché ha aperto la strada a nuove ipotesi, come forse il fatto che questi due esseri celesti dovevano trovarsi in origine sui lati del pannello centrale, in una zona leggermente più rialzata rispetto agli altri protagonisti.
Voglio dirti un paio di cose sull’autore.
La versione del Louvre è stata realizzata da Leonardo da Vinci e su questo non ci piove.
L’altra opera ha dato più di qualche problema, invece.
Forse Leonardo ha realizzato il disegno alla base e poi l’hanno completata i suoi collaboratori (come Ambrogio de Predis ad esempio).
Ma con il passare del tempo e dopo aver concluso tutte le operazioni di restauro si è giunti ad una conclusione differente.
Da Vinci potrebbe aver fatto gran parte del lavoro, lasciando fare agli assistenti gli ultimi ritocchi.
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