Voglio farti conoscere un affresco fantastico. Si tratta di un’opera che ha cambiato completamente la storia dell’arte in pieno ‘400 ed il suo successo è cresciuto continuamente con il passare dei secoli. L’autore di questo capolavoro è Masaccio, uno dei più importanti artisti della moderna storia dell’arte. Oggi ho intenzione di farti conoscere molti segreti del suo stile rivoluzionario e per farlo voglio parlarti della Cacciata dei progenitori dall’Eden.
Si tratta di una delle opere di Masaccio più conosciute in assoluto e – data la sua popolarità – ho deciso di parlartene in questo articolo per farti conoscere tutti i suoi dettagli e particolari.
Quando avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai la strana storia della commissione e realizzazione dell’Adamo ed Eva Masaccio
- Capirai perché questo affresco è considerato un lavoro estremamente moderno
- Scoprirai il significato di ogni minimo particolare della composizione
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere questo capolavoro? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1424-1425
Dimensioni: 214 x 88 cm
Dove si trova: Santa Maria del Carmine, Firenze
STORIA
La vicenda dietro questo affresco nasconde un sacco di misteri.
Pensa che molti studiosi hanno impiegato tantissimo tempo per capire come siano andate le cose nel processo di realizzazione dell’affresco sulla cacciata di Adamo ed Eva Masaccio.
E sai perché?
Perché mancano documenti.
Non ci sono informazioni sufficienti che ci permettano di ricostruire con precisione tutta la storia.
Ma ora basta.
Voglio raccontarti comunque la vicenda di questo meraviglioso affresco.
Cominciamo dall’inizio.
Chi è il committente?
Un esponente della famiglia Brancacci.
Brancacci? E chi sarebbero?
Si tratta di una famiglia patrizia arrivata a Firenze nella metà del ‘200.
Il loro prestigio è aumentato notevolmente nel giro degli anni grazie al commercio dei pannilani.
I pannilani?
Proprio così.
In pratica, si tratta di panni semilavorati in lana.
In quel periodo erano molto richiesti e così i Brancacci hanno fatto una fortuna.
Per essere precisi, Felice Brancacci è diventato molto ricco.
Quest’uomo, in seguito ha ereditato dallo zio una cappella all’interno della chiesa di Santa Maria del Carmine e l’ha fatta decorare da abili artisti.
Ed in quel periodo Masolino e Masaccio – il suo giovane aiutante – erano i migliori sulla piazza.
I lavori sull’affresco che ritrae la cacciata dall Eden probabilmente sono cominciati nel 1424-1425.
Per un po’ i lavori vanno avanti senza problemi fino a che Masolino è costretto a partire per l’Ungheria e così a capo del progetto rimane soltanto Masaccio.
Ma non c’è nessun problema.
Masaccio ha tutto sotto controllo: non deve fare altro che seguire le istruzioni e completare l’incarico.
Sai qual è stato il loro piano?
Sono partiti dall’alto realizzando le vele presenti nel registro superiore.
Le vele?
Si tratta degli spicchi con la superficie a volta che coprono uno spazio quadrato.
Al loro interno hanno dato vita ai ritratti degli evangelisti.
Poi si sono spostati più in basso ed hanno realizzato – Masolino e Masaccio – 2 semilunette.
E qual’era il soggetto di questi due spazi?
Dei disegni preparatori che sono andati perduti.
In seguito il giovane artista ha realizzato altre 2 lunette.
Da lì si sono spostati al registro centrale e poi a quello più basso.
Poi è accaduto qualcosa di imprevedibile.
Nel 1436 Felice Brancacci viene esiliato da Firenze.
I lavori subiscono un inaspettato (e definitivo) arresto.
50 anni dopo ci penserà Filippino Lippi a completare il lavoro iniziato dai suoi leggendari predecessori.
Ma aspetta un momento.
Ti ho parlato di ritratti di evangelisti e di scene nelle lunette.
Sai che queste meravigliose decorazioni non ci sono più?
Proprio così.
Gran parte del progetto originale è andato distrutto nel 18° secolo.
Ora ti racconto com’è andata.
Le vele con all’interno i 4 evangelisti sono state distrutte per fare spazio ad una piccola cupola al cui interno c’è andato l’affresco di Vincenzo Meucci intitolato San Simone Stock riceve dalla Madonna lo scapolare.
Le 2 lunette superiori in cui c’era ritratto le scene iniziali del ciclo di Masaccio e Masolino invece sono state sostituite da alcune finte prospettive di Carlo Sacconi.
E non finisce qui.
Devi sapere che qui c’era un’antica finestra bifora gotica la quale è stata eliminata per fare spazio ad una grande finestra barocca.
E qual è il problema?
Che durante i lavori sono stati distrutti ulteriori affreschi presenti sulla parete di fondo.
C’è dell’altro?
Purtroppo si.
Nel 1771 la cappella Brancacci è stata gravemente danneggiata da un forte incendio, ma gli affreschi si sono salvati.
Pensa che meno di un secolo prima – nel 1642 – quando c’era al potere Cosimo III de’ Medici la scena della cacciata dal Paradiso di Masaccio è stata “censurata” inserendo una foglia di fico sulle nudità dei protagonisti.
Per concludere, tra il 1983 ed il 1990 è stato avviato un lungo processo di restauro per riportare questo capolavoro in condizioni ottimali.
Il risultato è straordinario.
Nonostante la sua storia “avventurosa”, il complesso lavoro di Masaccio e Masolino ha intrigato intere generazioni di artisti.
Vuoi un esempio?
Pensa che Michelangelo Buonarroti ammirando il lavoro dei suoi colleghi ha copiato le figure di Adamo ed Eva in un disegno che puoi ammirare al Louvre.
DESCRIZIONE
Guarda attentamente questo meraviglioso affresco.
Magnifico.
E se volessi vederlo dal vivo?
Ti basta entrare in Santa Maria del Carmine a Firenze e dirigerti nella cappella Brancacci.
Quando sei lì dentro devi guardare in alto a sinistra.
Troverai l’affresco sopra lo strato spesso dell’arco che delimita la cappella.
La struttura e la disposizione delle immagini è stata studiata nei minimi dettagli.
Se poi guardi dall’altro lato dell’arco vedrai un’altra opera di Masolino.
Si tratta del Peccato Originale.
Si tratta di 2 scene tratte dal libro della Genesi e rappresentano l’inizio del ciclo pittorico delle storie di san Pietro.
Cosa c’entrano con san Pietro queste 2 scene?
Te lo spiego brevemente.
Il peccato originale di Adamo ed Eva ha lasciato un marchio sull’umanità, dannandola per sempre.
San Pietro poi ha fondato la Chiesa romana riportando la situazione in equilibrio.
Ora voglio parlarti dei dettagli di questa scena di Adamo ed Eva Firenze.
Come puoi vedere i due personaggi sono nudi.
Ma già dopo una prima – e rapida – occhiata ti sarai reso conto di una cosa.
Questo è un affresco del lontano ‘400 e nonostante ciò queste sono due figure incredibilmente realistiche.
Come ha fatto Masaccio a raggiungere questo risultato?
Non è stato per niente facile.
L’artista ha dovuto fare un sacco di tentativi e alla fine qualche imperfezione è rimasta.
Ad esempio?
La caviglia di Adamo, per esempio, è un po’ grezza rispetto alla qualità generale dell’opera.
Ma c’è dell’altro che devi sapere sugli esiliati dal Paradiso Terrestre.
Guarda con attenzione i loro volti.
Hanno un’espressione terribile.
Il dolore lacera entrambi, ed anche se darsi la colpa a vicenda per l’accaduto potrebbe sembrare la cosa più scontata, Adamo ed Eva non lo fanno.
Anzi, fanno tutto il contrario e accettano il castigo che gli viene inflitto.
Ma se questa scena è diventata così popolare c’è un motivo ben preciso.
Questa versione della cacciata dal Paradiso Terrestre di Masaccio è molto originale.
Cioè?
L’artista ha voluto rinnovare una composizione già vista e rivista decine di volte.
Ora ti spiego meglio.
Nel libro della Genesi c’è scritto:
E l’Eterno Iddio fece ad Adamo e alla sua moglie delle tuniche di pelle, e li vestì”
(Genesi 3,21)
Questo significa che i protagonisti dovevano avere degli abiti addosso, ed invece Masaccio li rappresenta completamente nudi.
E poi ancora:
Così egli scacciò l’uomo; e pose ad oriente del giardino d’Eden i cherubini, che vibravano da ogni parte una spada fiammeggiante, per custodire la via dell’albero della vita”.
(Genesi 3,24)
Nell’antico testo viene fatto chiaramente riferimento ad una coppia di angeli con delle spade fiammeggianti, ma nell’affresco ce ne è soltanto uno.
È evidente.
Con questa cacciata dal Paradiso Terrestre Masaccio vuole cambiare la storia.
È stanco di essere legato alla tradizionale arte gotica che ha caratterizzato molti dei suoi colleghi del passato.
Questo significa che ha detto basta alle figure perfette e composte tanto care al suo maestro Masolino.
Ora vuole dare vita a dei lavori molto più reali e coinvolgenti.
Come può fare?
Un modo c’è.
Masaccio così decide di rappresentare i protagonisti del suo affresco completamente piegati su loro stessi e con delle facce addolorate.
Sopra di loro si vede l’angelo che segue la volontà di Dio e che li caccia.
Non li perdonerà mai.
Ora voglio dirti un paio di cose sui gesti dei personaggi presenti nella cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre.
Quella che vedi sul lato sinistro è la porta del Paradiso che conduce all’Eden.
Da lì arrivano dei raggi divini e dopo aver infranto il divieto imposto da Dio, Adamo ed Eva non potranno più rientrarci.
L’uomo si copre la faccia con le mani in preda al senso di colpa e lo sconforto.
Eva invece?
Anche lei è disperata ed istintivamente cerca di coprirsi con le mani mentre piange senza sosta.
L’angelo sopra di loro gli sta ordinando di allontanarsi dall’Eden e con il dito indica la direzione opposta alla porta.
Ma c’è dell’altro che rende meraviglioso questo affresco.
L’attenzione per i dettagli, ad esempio.
Adamo ha i capelli sporchi.
Perché? Cosa è successo?
Si tratta di un particolare simbolico.
Questo piccolo dettaglio allude al fatto che ora Adamo deve lavorare duro per sopravvivere sulla Terra.
Non sarà più tutto rose e fiori come quando si trovava nell’Eden.
A proposito di dettagli, c’è anche quell’angelo ritratto leggermente in obliquo, dando l’idea che stia planando verso gli esiliati.
Ma lo sapevi che Masaccio per la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre si è ispirato ad altri pittori?
Dico davvero.
Per prima cosa ha studiato le antiche sculture ritraenti Marsia e ne ha preso spunto per il suo Adamo.
Marsia? E chi era?
Un personaggio della mitologia greca.
Secondo la leggenda ha osato sfidare il dio Apollo in una gara musicale, la quale è stata vinta da quest’ultimo.
Dopo aver concluso la sfida, la divinità, non contenta ha deciso di punire la superbia di Marsia scorticandolo vivo.
Ma Masaccio ha preso spunto anche da altri.
Ad esempio?
Dà un’occhiata al crocifisso di Santa Croce di Donatello del 1407-1408.
L’anatomia di entrambi i protagonisti è molto simile.
E per Eva, invece?
La storia è la stessa.
Guarda le sculture ritraenti la Venere Pudica ed anche la Prudenza di Giovanni Pisano conservata nel Duomo di Pisa.
Anche qui ci sono diversi elementi in comune.
Ma aspetta un momento.
Se Masaccio aveva il desiderio di creare una scena innovativa, perché si è ispirato a dei modelli antichi per i suoi personaggi?
Non è una contraddizione.
Masaccio ha scelto apposta questi lavori del passato e li ha rielaborati donandogli una profondità completamente nuova.
E per farlo, l’artista ha lavorato soprattutto sul realismo.
Per esempio Adamo ha l’addome tutto contratto per via della sua posizione piegata e per la disperazione.
Ed hai visto le ombre?
Sono meravigliose e sono generate dalla luce proveniente dall’alto in destra.
Non sono messe a caso.
Devi sapere che la luce solare investe questo affresco dalla destra e costituisce la fonte d’illuminazione principale.
Antico e moderno si sintetizzano alla perfezione in questo capolavoro.
Voglio dirti un’ultima cosa.
Qui sotto puoi vedere l’Adamo ed Eva realizzati dal maestro Masolino e gli stessi protagonisti ritratti dal suo allievo Masaccio.
Da una parte puoi vedere com’era la vita dell’uomo nell’Eden (Masolino) e com’è cambiata dopo che il peccato originale è stato commesso.
In Masolino è tutto così perfetto, un’atmosfera quasi sognante.
In Masaccio invece c’è una visione spaventosamente realistico.
Alla fine il segreto di Masaccio è molto semplice.
Realizza le sue scene servendosi di uno stile sobrio ed essenziale, riservando comunque una notevole attenzione ai dettagli fondamentali.
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