Voglio raccontarti la storia di una tavola che ha cambiato la storia. Questa è stata realizzata nei primi venti anni del ‘400 ed è soltanto grazie al suo realismo e le novità presenti che è potuta diventare uno dei capolavori della storia dell’arte moderna. Gli autori della tavola sono Masolino ed il suo allievo Masaccio. Loro sono due leggende dell’arte italica ed oggi voglio farteli conoscere meglio parlandoti della Sant’Anna Metterza.
Ma prima di andare avanti, devo chiarire una cosa molto importante.
Molti chiamano quest’opera anche Madonna col Bambino e Sant Anna, ma con il passare del tempo il nome Sant’Anna Metterza è diventato più popolare.
Quindi non preoccuparti.
In entrambi i casi si tratta sempre di quest’opera.
Ho deciso di scrivere questo articolo per raccontarti tutto quello che devi sapere sul capolavoro di Masaccio e Masolino.
Quando avrai finito di leggerlo, ti assicuro che:
- Conoscerai l’intera storia riguardo la realizzazione di questa meravigliosa tavola
- Capirai qual è stato il ruolo di Masaccio – nell’opera – e quello di Masolino
- Ti renderai conto che questa tavola ha dei particolari mai visti prima in delle opere simili
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene questa tavola? Cominciamo!
Data di realizzazione: 1424-1425
Dimensioni: 175 x 103 cm
Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze
STORIA
Questo capolavoro è frutto della collaborazione tra gli artisti Masaccio Masolino.
Hanno realizzato questa tavola nel 1424.
Ma c’è voluto un secolo prima che il mondo venisse a conoscenza della sua esistenza.
Davvero?
Proprio così.
Il merito è di Giorgio Vasari, un famoso pittore e critico d’arte.
Lui ha parlato di quest’opera nel suo trattato intitolato Le Vite.
Sai dove si trovava la tavola?
Nella chiesa di Sant’Ambrogio a Firenze.
Ed è stato sempre Vasari ad attribuire quest’opera a Masaccio.
Giorgio era un grande esperto d’arte e conosceva alla perfezione moltissimi artisti italici.
Chi ha commissionato quest’opera?
Nofri d’Agnolo Buonamici.
Lui era un ricco tessitore di drappi.
Nofri si era fatto carico della responsabilità di decorare l’altare di sant’Anna presente nella chiesa di Sant’Ambrogio.
E perché quest’opera si chiama Sant’Anna Metterza?
Ora ti spiego.
La parola “Metterza” in fiorentino antico significa “Messa terza”.
E quindi?
Nel ‘400 opere con protagoniste sant’Anna, la Vergine e Gesù Bambino erano molto popolari.
Ed i personaggi erano disposti in questo modo:
- Gesù Bambino
- Vergine Maria
- Sant’Anna
La santa è la terza in ordine di importanza tra i protagonisti presenti nella scena.
Perché sant’Anna è così importante?
La risposta è molto semplice.
È la mamma di Maria e la nonna di Gesù.
Ma c’è dell’altro.
Sant’Anna è molto amata dai fiorentini.
Perché?
Il 26 luglio 1343 (il giorno di sant’Anna) è stato cacciato da Firenze il terribile Duca d’Atene Gualtieri VI di Brienne.
Quella è stata una giornata memorabile per la storia della città.
E di conseguenza anche la santa di quel giorno è diventata di fondamentale importanza.
Ma adesso voglio parlarti dell’anno in cui sono iniziati i lavori di questa tavola.
Il 1424 (o l’anno successivo).
Cos’ha di tanto speciale?
In quell’anno Masaccio ha concluso il suo soggiorno a Roma in occasione del Giubileo.
Non è un evento da trascurare.
Mentre si trovava nella capitale, il giovane artista ha potuto studiare tranquillamente tutta l’arte romana lì presente.
Poi ritorna a Firenze ed entra a far parte della Compagnia di san Luca.
Da quel momento ha cominciato a lavorare con Masolino.
E quest’opera è uno dei loro migliori lavori in assoluto.
Ma io so cosa vuoi.
Tu vuoi sapere di cosa si è occupato in questa Madonna con Bambino Masaccio, vero?
Lo immaginavo.
Ciascuno dei 2 artisti deve realizzare una precisa sezione di questa composizione.
Ed il risultato è meraviglioso.
Siamo certi che sia merito d’entrambi questo capolavoro?
Certo.
E lo afferma il celebre studioso Roberto Longhi.
Cosa significa?
Ora te lo spiego.
Nel 1940 questo esperto ha analizzato le teorie dei suoi colleghi ed ha notato che la Madonna, Gesù Bambino ed uno degli angeli che regge il drappo è totalmente diverso dagli altri protagonisti.
Andando più a fondo, non ci sono più dubbi:
- La Madonna, il Bambino e l’angelo in alto a destra sono stati realizzati da Masaccio
- Tutte le altre figure sono merito di Masolino
Ma se l’opera si trovava nella chiesa di sant’Ambrogio, perché oggi è agli Uffizi?
La storia è molto semplice in realtà.
Quando i 2 artisti hanno completato il loro incarico, la tavola è stata posta nella chiesa come da accordi.
Circa 400 anni dopo – nel 1813 – la sant’Anna Metterza è andata a finire nelle collezioni della Galleria dell’Accademia.
Nel 1919, infine, arriva agli Uffizi.
DESCRIZIONE
Guarda attentamente quest’opera dove sono ritratte Anna Madonna insieme ad altri personaggi.
Non noti niente di strano?
Ti aiuto io.
Per prima cosa, il formato della tavola è davvero inusuale per gli inizi del ‘400.
Che significa?
Mancano alcuni elementi fondamentali, come:
- La predella (sarebbe la fascia di dipinti che di solito in queste opere si trova in basso)
- Le cuspidi (dei piccoli riquadri che si trovano alla punta in alto dell’opera)
- I pannelli laterali
Tutti questi elementi mancanti fanno pensare che questa tavola potesse appartenere ad un piano decorativo più complesso.
E che fine ha fatto tutto il resto?
È un mistero.
Forse quando il Vasari ha visto questo capolavoro di persona nel 1568 era già stato smembrato e separato da tutto il resto.
O la possibilità è un’altra.
Forse Nofri d’Agnolo Buonamici ha commissionato soltanto una singola tavola per il ciborio e nient’altro.
Qualunque sia la risposta, adesso voglio mostrarti i frutti della collaborazione tra Masaccio e Masolino.
Cominciamo dai protagonisti più distanti: gli angeli.
Alle spalle di sant’Anna, la Vergine ed il Bambino ci sono 3 angeli che stanno reggendo un telo decorato con grande cura e con cui “coprono” i protagonisti.
Potrà sembrarti strano, ma la presenza di questo drappo è una grande novità.
Perché?
Perché non stiamo parlando del solito fondo dorato che nell’arte del ‘400 era strautilizzato.
Masaccio e Masolino decidono di cambiare le carte in tavola e così inseriscono questo drappo che rende tridimensionali le figure presenti.
Non pensare che non mi sia accorto degli altri 2 angeli in basso.
Sì, sto parlando proprio di quelli impegnati a spargere incenso.
Ed a proposito di queste figure alate, c’è una cosa che devi sapere.
La coppia di artisti si sono inventati un’innovativa tecnica per lo sfondo, ma non hanno preferito distaccarsi troppo dalla tradizione pittorica.
Che vuol dire?
Se guardi con attenzione gli angeli capirai di cosa sto parlando.
Notato niente?
Sono molto più piccoli rispetto a sant’Anna, Maria e Gesù Bambino.
E questo cosa c’entra?
Nelle opere del passato questa differenza era fondamentale.
Serviva per mettere in risalto i santi protagonisti rispetto ad altri personaggi.
Ora voglio parlarti un attimo del trono che vedi in primo piano.
Si tratta di un grande posto a sedere ed in basso ci sono 2 gradoni.
Nella parte più bassa del trono (sulla pedana in pratica) puoi leggere un’iscrizione in latino.
È una scritta dedicata alla Vergine.
Il lavoro di Masaccio Madonna col Bambino è carico di novità, ma c’è anche da dire che ha dovuto seguire le indicazioni imposte dal maestro Masolino per ottenere questo risultato.
Prima ti ho parlato del nome di Sant’Anna Metterza, ricordi?
Ti ho detto che si chiama così perché è la terza protagonista in ordine di importanza.
Non ti ho detto tutto su di lei.
C’è dell’altro che devi sapere.
Sicuramente non serve che ti dica che sant’Anna è la madre di Maria e di conseguenza, la nonna di Gesù.
I 2 artisti qui la ritraggono mentre tiene tra le sue gambe la figlia ed il nipote proteggendoli.
Esattamente come farebbe una nonna ed una mamma.
Per sottolineare la sua volontà di proteggere la famiglia, stende una mano sopra la testa del piccolo Gesù.
E poi c’è un’altra grande novità.
Masaccio e Masolino non sono i primi che hanno dipinto una tavola con protagonista sant’Anna.
Altri artisti prima di loro hanno realizzato delle meravigliose opere con lei all’interno.
E cos’ha di diverso questa tavola?
Ora ti spiego.
I 2 artisti in questa scena hanno preferito mettere in risalto la Vergine e Gesù Bambino ed hanno fatto scivolare in secondo piano sant’Anna.
Sono impazziti?
Assolutamente no.
Hanno scelto di distaccarsi dalla tradizione ed hanno deciso di realizzare qualcosa di nuovo.
L’attenzione per i dettagli, poi, è una caratteristica che ha reso questa tavola famosissima.
Vuoi un esempio?
Guarda da più vicino l’aureola di sant’Anna: c’è una scritta all’interno.
Quell’iscrizione vuol dire “Sant’Anna è di Nostra Donna fastigio”.
Dopo ti mostrerò ulteriori dettagli.
Ora voglio farti notare un’altra cosa.
Sai che in questa composizione ci sono 2 piramidi geometriche?
Ora te le faccio vedere.
La prima è formata dalla Madonna ed il Bambino (la base della figura si trova tra le ginocchia di Maria e la punta sulla testa di Gesù).
La seconda piramide ricalca le linee del trono e la sua punta è rappresentata dalla testa di sant’Anna.
I 2 artisti poi si sono serviti di un grandioso chiaroscuro con cui hanno messo in evidenza i protagonisti rendendoli simili a delle enormi statue rinchiuse in un piccolo spazio.
E poi è inutile girarci intorno.
Si vede immediatamente la differenza tra le figure su cui ha lavorato Masaccio e quelle di cui si è occupato Masolino.
Ah si?
Dà un’occhiata a Gesù Bambino.
Le sue forme ricordano molto le antiche rappresentazioni di Ercole Bambino.
E poi c’è il volto di Maria.
E poi anche il volto della Vergine, a perfetta metà tra l’antico ed aristocratico gotico ed una giovane e reale faccia di una madre in carne ed ossa.
Una perfetta fusione tra l’antico gotico ed un realismo innovativo.
Masaccio rappresenta accuratamente il volto della protagonista, lavorando molto sulla sua espressione.
Ha lo sguardo fisso.
Sembra triste e concentrata nello stesso tempo.
Non è soltanto un impressione.
È così.
E perché?
Perché la Vergine già conosce il doloroso destino del figlio, il quale a 33 anni verrà crocifisso per salvare gli uomini.
Lei sa bene che è inevitabile, ma nonostante ciò, stringe a sé il piccolo Bambino proteggendolo come meglio può, esattamente come una qualsiasi altra mamma.
Da cosa lo si nota?
Da un piccolo particolare.
Maria sta stringendo con tutte e 2 le mani la coscia del piccolo Gesù.
E poi ti ho parlato di tante novità in quest’opera, ma c’è anche spazio per la tradizione.
Qui sotto ho messo a confronto la Maestà di Ognissanti di Giotto con l’opera di Masaccio e Masolino.
Non ci sono dubbi.
E poi c’è lei.
Sant’Anna.
Lei è il tipico esempio di un personaggio realizzato con uno stile medievale.
Che significa?
Ora ti spiego.
Se dai un’occhiata al suo mantello noterai che le tantissime pieghe presenti nascondono il suo corpo.
Sembra quasi un fantasma.
La sua è una figura priva di profondità, identica ai protagonisti delle opere antiche.
Ma c’è anche un piccolo particolare che la rende differente dai personaggi del passato.
E sto parlando del braccio che stende sulla testa del piccolo Gesù.
Un particolare a cui non aveva pensato mai nessuno prima.
So cosa stai per dire.
Chi ha pensato al dettaglio del braccio disteso? Masaccio? O il suo maestro Masolino?
La risposta più scontata sarebbe sicuramente Masaccio.
Lui è l’artista giovane, innovativo ed intraprendente.
Ma se guardi attentamente questo braccio noterai più di qualche errore di realizzazione.
La “strana” fattura di questo dettaglio ha spinto molti studiosi a pensare che sia stato Masolino quello che l’ha dipinto.
L’allievo invece si è occupato dell’illuminazione e ci ha lavorato su duramente, accertandosi che quest’ultima fosse il più reale possibile.
Ma da dove arriva la luce nell’opera?
La fonte luminosa si trova in alto a sinistra.
Ed ha degli effetti molto interessanti sui colori dell’opera.
Cioè?
Ad esempio il velo che copre la testa di Maria non è celeste, ma è quasi bianco.
E poi l’angelo ritratto da Masaccio (quello in alto a destra) indossa un abito verde con delle ombreggiature rosse.
A proposito di quest’angelo, c’è dell’altro che voglio dirti.
L’artista lo dipinge in modo chiaramente diverso dalle altre figure alate nell’opera.
È visto di scorcio e sembra quasi arretrare leggermente.
Come ti ho detto prima, Masaccio si è occupato anche di realizzare Gesù Bambino e la Vergine.
C’è un’ultima cosa che voglio dirti a proposito di Gesù.
Guarda attentamente i suoi movimenti.
Sembra quasi che voglia sfuggire dalle braccia di Maria, ma lei riesce a trattenerlo prontamente.
Tutto questo dinamismo presente nel Bambino scompare totalmente in sant’Anna, la quale è immobile come una statua.
Infine avrai sicuramente notato che tutte le figure sono proiettate in avanti verso di noi.
Ho quasi la sensazione che vogliano “aggredirci” e “sfondare” l’opera dimostrando la loro imponente presenza.
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