Voglio farti conoscere un capolavoro che ha attraversato i secoli ed è diventato uno dei quadri più famosi di tutti i tempi. Sono più che sicuro che avrai già sentito parlare di questa tela o magari l’avrai vista dal vivo. L’autore di questo gigantesco quadro è Sandro Botticelli, un famosissimo pittore vissuto a cavallo tra ‘400 e ‘500. Nel corso della sua carriera ha creato innumerevoli opere che sono diventate leggendarie. Oggi voglio farti conoscere uno dei lavori migliori intitolata la Primavera.
Ci sono davvero un sacco di cose che devi sapere riguardo la Primavera Botticelli.
E per spiegarti tutto con chiarezza ho deciso di scrivere questo articolo.
Una volta che avrai finito di leggerlo, posso assicurarti che:
- Conoscerai tutta la storia che ha portato alla realizzazione della Primavera di Botticelli
- Capirai la ragione per cui questa tela è considerata una dei migliori lavori in assoluto di Sandro
- Scoprirai qual è il significato della composizione e qual è il ruolo dei personaggi ritratti
E molto altro ancora.
Sei pronto per conoscere per bene questo lavoro? Cominciamo.
Data di realizzazione: 1482
Dimensioni: 200 x 314 cm
Dove si trova: Galleria degli Uffizi, Firenze
STORIA
Voglio cominciare con il rispondere ad una domanda fondamentale.
Chi ha commissionato la Primavera del Botticelli?
Te lo dico subito.
Colui che ha richiesto l’esecuzione di questa tela è stato Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici.
E chi è?
Lui è il cugino del famoso Lorenzo il Magnifico.
Il Magnifico?
Sì.
Devi sapere che lui è stato uno dei più importanti governatori di Firenze nel ‘400.
E sai perché ti sto parlando del Magnifico?
Perché, oltre ad essere cugino con Lorenzo di Pierfrancesco, è stato anche colui che ha adottato quest’ultimo (e suo fratello Giovanni “Il popolano”) dopo la prematura morte del loro padre.
Ma adesso fa attenzione.
Qui la storia della Primavera Botticelli immagine si fa intricata.
Perché?
Perché a questo punto le informazioni a proposito della ragione che ha portato alla realizzazione di questa tela si fanno poco chiare.
I critici e studiosi hanno avanzato diverse ipotesi.
Qui sotto ho raccolto le più accettate e condivise dagli esperti.
Cominciamo.
IPOTESI 1: VILLA DI CASTELLO
Siamo nel 1550.
In quell’anno Giorgio Vasari, un famoso artista e critico d’arte (autore del libro Le Vite) scrive un’opera dedicata proprio a Sandro Botticelli.
E quindi?
In questo testo accenna di aver visto la Primavera di Botticelli appesa sui muri della Villa di Castello, un’importante proprietà dei Medici.
E c’era soltanto questo lavoro?
No.
Nella sua descrizione indica anche la presenza della Nascita di Venere di Botticelli.
Secondo te sono legati tra loro questi 2 dipinti?
Io credo di sì.
In passato si diceva che questi 2 capolavori fossero stati commissionati soltanto per decorare i muri di questa villa.
I Medici hanno acquistato Villa di Castello nel 1477.
E di chi sarebbe stata l’idea di far realizzare queste tele?
Ottima domanda.
Non lo sappiamo con certezza.
A chiedere un dipinto a Botticelli Primavera potrebbe essere stato il giovane Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici, o anche suo cugino il Magnifico.
IPOTESI 2: IL MATRIMONIO
Questa ipotesi ha a che fare con un matrimonio.
Davvero? E di chi?
Di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici e di Semiramide Appiano.
Molti esperti pensano che la Primavera Botticelli potesse essere un maestoso regalo per festeggiare questo evento.
Addirittura? Un quadro di Sandro Botticelli come regalo di nozze?
Proprio così.
Devi sapere che per matrimoni di nobili ed aristocratici, è abbastanza frequente donare oggetti d’arte di alto valore come in questo caso.
Comunque la data del matrimonio è fissata al 19 luglio 1482.
Anche se – a dirla tutta – questa non è la data che gli sposi hanno scelto in origine.
Perché?
Perché c’è stato un lutto.
Il 25 marzo è morta la madre di Lorenzo de’ Medici.
A seguito di questo tragico evento, gli sposi hanno deciso di rimandare il matrimonio a luglio.
Quindi per riassumere, questo capolavoro è stato dipinto in occasione di una festa.
Ma devo dirti la verità.
Si tratta di un’ipotesi su cui molti non sono d’accordo.
In ogni caso, devi sapere che diversi esperti ritengono che l’opera di Botticelli la Primavera sia stata realizzata attorno al 1480.
Aspetta un momento.
L’opera non è stata realizzata nel 1482? L’anno del matrimonio?
No.
Stando a questa ipotesi, Sandro avrebbe completato questo dipinto un paio d’anni prima, subito dopo il suo ritorno da Roma.
IPOTESI 3: IL NIPOTE PAPA
Alcuni studiosi ritengono che questo capolavoro di Botticelli sia stato realizzato addirittura prima del 1480.
E perché?
Sempre per festeggiare un lieto evento.
Un matrimonio?
No.
La nascita di un bambino.
Ma non preoccuparti.
Questa ipotesi è sempre legata alla famiglia Medici.
Cioè?
Lascia che ti spieghi.
Secondo questa teoria far dipingere a Sandro Botticelli la Primavera sarebbe stata un’idea di Lorenzo il Magnifico.
E perché?
Perché vuole donarla a suo nipote Giulio di Giuliano de’ Medici (che in futuro diventerà Papa Clemente VII).
Fino a qui, questa ipotesi non fa una piega.
Ma poi arriva il 26 aprile 1478.
Quel giorno, i Pazzi (una famiglia rivale dei Medici) innescano un attentato (la congiura dei Pazzi) in cui viene assassinato Giuliano de’ Medici, padre del piccolo Giulio e fratello di Lorenzo.
A quel punto la tela era già in lavorazione.
Così, a seguito di alcune modifiche il Magnifico sceglie di donare la Primavera dipinto a suo cugino Lorenzo di Pierfrancesco per il futuro matrimonio.
TEMPI RECENTI
Queste sono le ipotesi più accreditate riguardo la storia della tela.
Ma una cosa è certa.
Nel 1815 il lavoro di Sandro si trova nel Guardaroba dei Medici.
Quaranta anni dopo – nel 1853 – viene spostato nella Galleria dell’Accademia.
Sai perché è stato scelto questo luogo?
Perché si tratta di un ambiente dedicato allo studio.
Qui apprendisti e futuri pittori possono ammirare con i loro occhi la Primavera di Botticelli immagine e scoprire tutti i segreti del celebre pittore.
Passano gli anni ed arriva il 1919.
Prende il via ad un’enorme operazione per ordinare le opere d’arte presenti a Firenze.
In quell’occasione la Primavera Sandro Botticelli viene spostata agli Uffizi, dove si trova ora.
Ma so cosa vuoi sapere.
Tra le 3 ipotesi che ti ho presentato prima, qual è quella più veritiera?
Probabilmente quella riferita al matrimonio di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici con Semiramide Appiani.
DESCRIZIONE
Guarda con attenzione questa tela.
Per prima cosa voglio farti conoscere gli elementi principale di questa composizione.
In tutto ci sono 9 personaggi:
- Sei personaggi femminili
- Tre personaggi maschili (compreso Cupido)
Da dove bisogna iniziare a “guardare” questa scena?
Ottima domanda.
In questo caso conviene da destra a sinistra.
Dopo di spiegherò il perché.
Sai chi è questo essere blu?
Lui è Zefiro.
Ed è la personificazione del vento dell’ovest.
Nella mitologia greca è il dio del vento orientale.
Viene considerato un vento molto leggero ed apprezzato dalle persone, poiché con il suo “soffio” porta frutti sulla terra.
Non c’è personaggio più indicato per il ruolo di messaggero della primavera.
Ma cosa c’entra nella Primavera Botticelli Uffizi?
Lui è uno dei simboli più azzeccati della stagione primaverile.
E c’è dell’altro.
La vedi quella donna a cui si sta avvicinando?
Lei la sacerdotessa Clori.
La sua storia è legata a quella di Zefiro.
La leggenda narra che il dio del vento si fosse innamorato di questa donna e che in seguito l’abbia rapita.
E Botticelli ha ripreso proprio l’istante del rapimento.
Da cosa lo si capisce?
È chiaro.
Ti basta guardare il volto della donna e dal suo – vano – tentativo di fuggire dalla creatura celeste.
Ma non può fare nulla contro Zefiro.
Non appena il dio la tocca, avviene qualcosa di magico.
Cioè?
Dalla sua bocca stanno spuntando dei fiori.
E perché?
Perché dopo il matrimonio con Zefiro lei non sarà più la sacerdotessa Clori, ma diventerà Flora, la portatrice di vita e rigogliosità nella natura.
E dov’è nella scena della Primavera Botticelli Flora?
Guarda un po’ più a sinistra di Zefiro e Clori.
È proprio lei e sta guardando dritto verso di noi.
Ormai non è più un essere umano, ora è una divinità.
Dà un’occhiata al suo vestito.
È complesso, decorato e stracarico di fiori.
Ma hai notato cosa sta facendo?
Prima ti ho detto che Flora è portatrice di vita.
E come tale sta spargendo dei fiori sul prato.
Ma adesso lascia che ti parli degli altri personaggi.
Sai chi è la donna che sta al centro di tutta la composizione?
Lei è Venere.
È la protagonista dell’intero dipinto la Primavera.
Lascia che ti parli un po’ di lei.
Proprio come Flora Botticelli, anche lei ha lo sguardo rivolto a noi.
Gli alberi alle sue spalle danno vita ad una sorta di arco.
È un dettaglio molto importante che salta subito all’occhio quando si guarda questo lavoro per la prima volta.
Con una mano sta reggendo un lembo del lungo vestito che indossa ed accenna ad un saluto.
E chi è quello che sta volando sopra di lei?
Lui è Cupido, il dio dell’amore.
E nella mitologia risulta che sia ceco e che quindi lanci le sue frecce per fare innamorare senza guardare.
Ma a chi sta mirando?
Te lo dirò più tardi.
Ci sono altre cose che voglio dirti prima su questo quadro di Sandro Botticelli primavera.
Adesso voglio concludere la Primavera di Botticelli descrizione.
Di chi altro devo parlarti?
Delle 3 donne che si tengono per mano strette tra loro.
Loro sono le Tre Grazie Botticelli.
Le Tre Grazie?
Esatto.
Sono dei personaggi molto importanti nella mitologia greca (e successivamente anche in quella romana).
Qual è il loro ruolo? Ma soprattutto, quali sono le Tre Grazie nomi?
Ora ti dirò tutto.
Secondo la tradizione si tratterebbe di divinità buone, legate alla natura, alla vegetazione ed alla gioia di vivere.
Per quanto riguarda il nome delle Tre Grazie, eccoli qua:
- Aglaia è la più giovane delle tre e rappresenta la bellezza, lo splendore e la gloria
- Eufrosine è il simbolo della gioia e della felicità
- Talia è il simbolo della prosperità ed è la portatrice di fiori (ha una funzione molto simile a quella di Flora)
Come avrai capito, anche loro sono strettamente legate alla primavera.
Ed è per questo motivo che Botticelli le Tre Grazie sono presenti in questa enorme composizione.
Il pittore le ritrae mentre si tengono tutte e tre per mano e sono vestite con un velo bianco trasparente.
Ora per concludere la Primavera Botticelli analisi devo parlarti di lui.
Lui è Mercurio Botticelli.
Mercurio?
Proprio così.
Nella mitologia greca/romana è il messaggero degli dei ed è caratterizzato da dei particolari sandali con le ali.
Ma Botticelli non si ferma qui.
Dà in dotazione a questa divinità anche una spada ed un elmetto.
Deve combattere?
Non proprio.
Più tardi ti spiegherò il perché è attrezzato in questo modo.
Adesso concentrati su ciò che sta facendo.
Sta utilizzando il suo caratteristico bastone (il Caduceo) per scacciare delle nuvole grigie che si stanno formando.
Sta proteggendo questo giardino (e la stagione della primavera) dall’arrivo di tempeste e maltempo.
Questi sono i protagonisti del quadro la Primavera di Sandro Botticelli.
INTERPRETAZIONE
Adesso è il momento che ti parli della primavera Botticelli interpretation.
Se pensavi che la storia di questo dipinto fosse ingarbugliata, non puoi immaginare quanto sia difficile darne l’interpretazione corretta.
Davvero?
Certo.
E ti dirò anche il perché.
In la Primavera Sandro Botticelli non c’è soltanto un semplice livello di lettura.
In che senso?
Ci sono tanti aspetti da considerare.
Infatti questa non è una normale e tranquilla riunione tra divinità del mondo antico.
I critici hanno discusso molto nel tentativo di scovare la Primavera di Botticelli interpretazioni giuste.
Ma ad oggi non c’è una spiegazione che soddisfi tutti gli studiosi.
Ed il motivo è semplice.
Ci sono troppi dettagli che non quadrano e le informazioni sulla storia di questa tela sono molto scarse.
Ora voglio fare una cosa.
Tra poco ti racconterò la Primavera di Botticelli analisi.
Ma non te ne svelerò soltanto una.
Ho scelto le teorie più condivise ed accettate dalla critica.
Cominciamo subito.
INTERPRETAZIONE DINASTICA
Questa ipotesi ha a che fare ancora una volta con la famiglia Medici.
Ancora? E perché?
Perché il ruolo dei committenti ne la Primavera quadro è molto importante.
Ora ti racconto tutto.
Nel 1498 è stato stilato un importante inventario di tutte le opere d’arte dei Medici.
Studiando a fondo questo documento, la studiosa Mirella Levi d’Ancona ha rivolto particolare attenzione a la Primavera di Botticelli immagine.
Voleva saperne di più.
Così è andata più a fondo per conoscere la storia dei committenti e gli eventi storici accaduti in quel periodo.
E così è giunta al matrimonio tra Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici e Semiramide Appiani come ti raccontavo all’inizio.
Fin qui niente di nuovo.
Ma questo
Ma poi Mirella è andata avanti.
E cosa ha scoperto?
La Primavera Boticelli potrebbe essere stata realizzata in occasione della nascita di Giulio di Giuliano de’ Medici, figlio del fratello di Lorenzo de’ Medici, Giuliano.
Poi però quest’ultimo cade vittima della congiura dei Pazzi nel 1478.
Così il quadro di Sandro è stato modificato ed è diventato un dono di nozze.
Ed anche questo già te lo avevo accennato in precedenza, lo so.
Ma non ti ho detto che questa composizione potrebbe essere un’imponente rappresentazione della filosofia neoplatonica.
Neoplatonica?
Sì.
Si tratta di una nuova interpretazione della filosofia di Platone che nel ‘400 ha grandissimo successo anche a Firenze.
Considerando questo aspetto, l’opera di Botticelli potrebbe andare oltre la semplice allegoria della Primavera.
In che senso?
Ora ti spiego tutto.
Il gruppo a destra (Zefiro, Clori e Flora) rappresenta l’istinto e la passione umana.
Per essere precisi rappresentano l’amore ferinus, ovvero il sentimento carnale.
Istinto e passione sono due aspetti che non possono essere contenuti e controllati dalla ragione.
La filosofia neoplatonica condanna questi atteggiamenti proprio perché sono irrazionali.
E non è tutto.
Approfondendo questa nuova concezione riguardante la Primavera di Botticelli significato, il ruolo dei personaggi qui ritratti cambierebbe come puoi leggere qui.
Venere doveva rappresentare Fioretta Gorini.
E chi è?
Lei era l’amante di Giuliano de’ Medici e la madre di Giulio di Giuliano de’ Medici.
Ma dopo l’attentato da parte dei Pazzi, il significato generale dell’opera è cambiato e così Venere è diventata il simbolo dell’Amore Universale.
Poi Mercurio non sarebbe il messaggero degli dei, ma una rappresentazione del futuro sposo Lorenzo di Pierfrancesco.
E le Grazie?
Di questo gruppo ci interessa soprattutto quella al centro.
Perché?
Perché assomiglierebbe molto alla sposa di Lorenzo di Pierfrancesco, Semiramide Appiani.
Lei è il simbolo dell’amore humanus, sentimento positivo, puro ed elevato della filosofia neoplatonica.
Ma non è tutto.
Approfondendo questa concezione, risultano essere molto importanti non solo la Primavera di Botticelli personaggi.
E che altro?
Il paesaggio.
Che significa?
Osservando qua e là in tutta la scena, si notano un sacco di fiori che hanno a che fare con il matrimonio.
Per esempio?
Ci sono fiordalisi, margherite e nontiscordardimé.
E non solo.
Nel quadro Primavera di Botticelli si vedono anche un sacco di fiori d’arancio sugli alberi.
Questi fiori sono uno dei simboli più celebri della felicità matrimoniale.
Ah, quasi dimenticavo.
Per concludere la spiegazione dell’allegoria della Primavera Botticelli riguardo i personaggi, devi sapere un’altra cosa.
Ci sono alcune teorie legate ad una nuova interpretazione delle Tre Grazie.
E quindi?
Forse sono 3 donne legate alla famiglia Medici.
In poche parole quella di destra sarebbe Caterina Sforza.
Come faccio a dirlo?
Basta confrontare il volto di questo personaggio divino con la protagonista della Santa Caterina d’Alessandria di Botticelli.
In quell’occasione è stata Caterina a fare da modella.
E sì, si assomigliano molto.
Secondo questa teoria la Grazia centrale non sarebbe Semiramide Appiani ma Simonetta Vespucci (già protagonista della Nascita di Venere di Botticelli).
E sai che c’è?
Potrebbe essere davvero lei.
Per quale motivo?
Perché si pensa che questa donna avesse una relazione con Giuliano de’ Medici, che in origine (prima della congiura dei Pazzi) era ritratto nei panni di Mercurio.
Ed – in effetti – sembrerebbe che la Grazia centrale stia proprio guardando Mercurio.
INTERPRETAZIONE MITOLOGICA
Questa interpretazione Primavera di Botticelli è legata alla mitologia greca/romana.
Stando a questa concezione, quest’opera rappresenta vari momenti della stagione primaverile.
E per “leggerla” correttamente, bisogna cominciare da destra e spostarsi gradualmente verso sinistra.
Così la descrizione la Primavera di Botticelli cambia.
Lascia che te la spieghi meglio.
Cominciando da destra, Zefiro (il vento della primavera) soffia sulla terra e fa fiorire i prati e gli alberi.
Al centro di questo momento di rinascita e rigogliosità della Terra c’è Venere.
Lei è la divinità di aprile, un mese primaverile.
Sul lato sinistro c’è Mercurio.
Lui – secondo l’antico calendario romano – è la divinità di maggio e per preservare la bella stagione, sta scacciando le ultime nuvole per l’arrivo dell’estate.
Ma non solo.
Prima ti ho detto che ti avrei spiegato il motivo per cui Mercurio ha spada ed elmo, esattamente come un soldato.
Il suo ruolo nel lavoro di Botticelli allegoria della Primavera è fondamentale.
È vero.
Sta scacciando le nubi, ma per via del suo abbigliamento si capisce anche che è una sorta di guardia.
Infatti sta proteggendo il giardino in cui avviene questa riunione divina.
Ma c’è dell’altro.
Per conoscere a fondo Botticelli e la Primavera devi sapere che gli alberi sono molto importanti.
Siamo in un aranceto.
E sai perché ci sono così tante arance?
Perché sono il simbolo della famiglia Medici.
Questa è l’ennesima prova che testimonia la presenza di un collegamento tra la celebre famiglia nobile fiorentina e la descrizione della Primavera di Botticelli.
Ma il pittore ha scelto di collocare questa scena in un aranceto anche per un altro motivo.
E sarebbe?
Questo è il Giardino delle Esperidi, un leggendario luogo presente nella mitologia greca.
Si diceva che in questo luogo nascessero delle mele d’oro.
Mele d’oro?
Esatto.
Una di queste è stata utilizzata nella gara di bellezza che c’è stata tra Era, Atena ed Afrodite (o Venere) all’inizio dell’Iliade.
In quell’occasione è stato il mortale Paride ad essere chiamato come giudice a scegliere la vincitrice.
Ed ha scelto Venere, la quale in cambio gli ha offerto l’amore della donna più bella del mondo: Elena.
Ma aspetta un attimo.
Dà un’occhiata alle spalle di Venere.
Quello è un cespuglio di mirto.
E allora?
Devi sapere che il mirto è una pianta sacra a questa dea.
Ed ora ti spiego il perché.
Venere è nata dalle spume del mare e secondo la leggenda è stata portata a terra attraverso una enorme conchiglia.
E si diceva che le sue nudità fossero state coperte dal mirto.
Per questo motivo tale pianta in seguito è diventata un simbolo sacro della dea della bellezza.
E ciò spiega il perché la troviamo nella Primavera Botticelli descrizione.
Ma c’è dell’altro.
In accordo a questa complessa interpretazione mitologica, in questo caso Venere non sarebbe la dea della bellezza.
Ah no?
No.
In questo caso rappresenterebbe il matrimonio.
E per quale motivo?
Per via dei suoi vestiti.
Di solito Venere viene rappresentata nuda.
Ma non qui.
In questa scena è vestita con molti strati ed i suoi capelli non sono sciolti, ma sono raccolti in una complessa acconciatura.
In pratica è vestita esattamente come la moglie di un nobile del ‘400.
E le Tre Grazie di Botticelli invece?
Stando alla tradizione, loro accompagnano Venere.
E secondo le varie descrizioni, si tengono sempre per mano, esattamente come vengono ritratte da Sandro.
Ma in accordo a questa nuova interpretazione, la loro identità sarebbe la seguente (da sinistra a destra):
- Voluptas, il piacere
- Castitas, la castità
- Pulchritudo, la bellezza
E poi nel quadro la Primavera c’è Cupido.
Con il suo arco sta per scoccare una freccia diretta a Castitas, la Grazia che sta al centro del trio.
Perché vuole colpirla?
Perché – stando all’interpretazione dello studioso Edgar Wind – quando l’amore incontra la castità il risultato è il matrimonio.
Ed esattamente come ti ho detto prima, la Grazia al centro ha lo sguardo rivolto verso Mercurio.
Nell’altra interpretazione ti ho detto che poteva trattarsi di Giuliano de’ Medici (Mercurio).
Ma ora la storia cambia.
Secondo questa nuova concezione del quadro la Primavera di Botticelli la coppia Mercurio/Castitas dovrebbe simboleggiare l’amore spirituale e puro opposto alla coppia Clori/Zefiro Botticelli presenti dall’altro lato dell’opera, simboli dell’amore carnale.
In effetti questa Botticelli Primavera analisi è molto interessante.
Gli sguardi sono molto importanti.
Infatti Castitas guarda Mercurio, voltando le spalle a Zefiro e Clori (quindi rifiutando l’amore carnale).
Invece il messaggero degli dei sta guardando verso l’alto.
Dove sta guardando?
Alcuni critici ritengono che il suo sguardo sia rivolto fuori dalla tela, forse ad un’opera complementare al quadro di Botticelli Primavera Uffizi.
E quale sarebbe?
Pallade ed il Centauro.
Davvero? E Perché questa tela?
Perché questa tela rappresenta l’amore.
L’amore che con l’aiuto della conoscenza (simboleggiata da Atena) sconfigge la Lussuria (simboleggiata dal centauro).
Ah, un’altra cosa.
La filosofia neoplatonica ritiene che Venere fosse colei in grado di avere potere sia sull’amore terreno che quello divino, equivalendo la Vergine Maria.
E questo cosa c’entra?
È importante per capire il gesto che fa con le braccia la dea.
È come se ci stesse dando il benvenuto a questo luogo fantastico.
Ed è lo stesso gesto che Maria fa all’Arcangelo Gabriele quando quest’ultimo le dirà che porterà in grembo il figlio di Dio.
Dà un’occhiata all’Annunciazione di Leonardo da Vinci per capire di cosa sto parlando.
E per concludere, devi sapere che ci sono altri riferimenti alla famiglia Medici.
Prima ti ho detto che le arance sono il simbolo di questa famiglia.
Ma sai il perché?
Perché avevano questo stemma sulle loro uniformi.
Poi l’albero di lauro qui presente allude al nome Lorenzo.
E se non bastasse, dà un’occhiata al vestito di Mercurio.
Quelle sono delle piccole fiamme.
Cosa c’entrano?
Queste sono un attributo di San Lorenzo.
E poi Mercurio non è solo il messaggero degli dei, ma è anche legato alla medicina (ed i professionisti di questo ambito sono i medici).
STILE
Mettiamo un attimo da parte le varie ipotesi interpretative riguardo la Primavera di Botticelli spiegazione.
Adesso voglio dirti un paio di cose sullo stile pittorico di questo capolavoro.
Alla base della composizione ci sono 2 elementi:
- Ricerca della bellezza ideale
- L’armonia
Due caratteristiche fondamentali nell’umanesimo.
Per ottenere questi risultati lavora sul disegno e sulla linea di contorno.
Così nasce una scena senza precedenti: sinuosa e calibrata.
Sembra una sinfonia.
Non ci sono personaggi che risultano troppo pesanti rispetto ad altri.
La sinuosità comincia dal rapimento di Clori ed il dinamismo si conclude nel gesto di Mercurio.
Nulla è stato lasciato al caso.
L’artista ha studiato ogni dettaglio per rendere il tutto realistico.
Come avrai visto nelle Primavera Botticelli immagini, avrai di certo capito che i personaggi sono l’elemento più importante di tutta la composizione.
In seguito ci sono gli alberi e le specie vegetali.
Lo sfondo è il dettaglio meno rilevante (e meno dettagliato).
Per quale motivo?
Perché Sandro ha dato priorità a personaggi ed ambiente, esattamente come faceva Leonardo da Vinci in quegli anni.
E quest’ultimo aveva già raggiunto il successo.
La scena potrebbe sembrarti un po’ semplificata.
Ma credimi.
Non è così.
La scelta di “sacrificare” alcuni dettagli è stata volontaria.
Botticelli vuole mettere in crisi alcune caratteristiche pittoriche (come la prospettiva del ‘400) utilizzate fino a quel momento.
Si tratta di un percorso che lo porterà a sviluppare una tecnica molto particolare, come si vede nella Natività Mistica.
Voglio dirti un’ultima cosa.
Per dipingere questo enorme lavoro che ospita la foto Primavera Botticelli, devi sapere che il pittore ha utilizzato uno stratagemma ingegnoso.
Cioè?
Ha posto diverse tele su assi molto grandi e poi le ha unite tra loro, ottenendo un unico, gigantesco supporto.
Poi ha posto la pittura nei punti dove ne aveva più bisogno, come il colore beige dove ci sono più figure ed il nero dove c’è invece l’ambiente.
Con l’aiuto della tempera ha ottenuto un gioco di colori leggero e spettacolare.
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