Data di Realizzazione | 1475 |
Dimensioni | 62 x 47,5 cm |
Tecnica | Olio su tavola |
Dove si Trova | Alte Pinakothek, Monaco di Baviera |
Caratteristiche Chiave
- È un’opera realizzata da un giovane Leonardo da Vinci, quando lavora ancora nella bottega del Verrocchio
- Il garofano al centro della scena è di colore rosso, il simbolo della Passione di Cristo
- La Vergine indossa una spilla già vista nella Madonna Dreyfus e nella Madonna Benois
- Maria ha un’espressione malinconica ed il Bambino guarda verso il cielo, come se entrambi conoscessero il destino di Gesù
- Ci sono dettagli tipici dell’arte fiamminga (illuminazione, parapetto, natura morta in primo piano)
- L’acconciatura di Maria è molto complessa e realistica
Storia
È il 1475 e Leonardo da Vinci è solo un ragazzo che lavora nella bottega del suo maestro: Andrea del Verrocchio.
Non sappiamo chi sia stato a richiedere questa tavola, ma – una volta completata – la ritroviamo nella collezione di Papa Clemente VII.
Per moltissimi anni, poi, non ci sono più informazioni.
Nel 19° secolo salta fuori a Günzburg, in Germania ed è proprietà di August Wetzler.
Non si sa come sia arrivata lì.
Si racconta che prima la Madonna del garofano si trovasse dei frati cappuccini a Burgau fino al 1806, poi il luogo è stato chiuso ed abbandonato.
La tavola quindi è tra le mani di August e sua moglie.
Alla loro morte, l’opera di Leonardo diventa di proprietà di Therese Wetzler, la sorella di August.
La donna muore nel 1885 ed in seguito le sue proprietà vengono vendute.
Così la Madonna del garofano finisce all’asta nel 1886.
La compra il dottor Albert Haug, il quale poi la rivende – nel 1889 – all’Alte Pinakothek di Monaco.
Curiosità: Al tempo si pensava che l’opera valesse 10.000 marchi e si pensava che fosse stata realizzata da qualche allievo del Verrocchio, ma nessuno pensava a Leonardo da Vinci!
Nel 1890 la tavola viene attribuita con certezza a Leonardo, merito di un disegno conservato al Louvre che ricorda molto il Gesù Bambino presente in questa scena.
E poi c’è anche la spilla indossata da Maria, che ricorda molto quella presente sia nella Madonna Dreyfus che nella Madonna Benois, altri 2 capolavori di Leonardo da Vinci.
Descrizione
I protagonisti della scena sono la Vergine Maria e Gesù Bambino.
Alle loro spalle c’è una stanza scura, con la luce che entra da un paio di finestre sullo sfondo che lasciano intravedere un paesaggio.
Quest’ultimo è disposto su più piani, tra valli e montagne che sono poco definite per via della presenza di una forte luce chiara.
La Vergine è in primo piano in piedi ed è appoggiata su un parapetto.
Qui sopra ci sono:
- Un vaso di vetro con fiori sulla destra
- Parte del vestito di Maria
- Gesù Bambino un po’ paffuto su un cuscino a sinistra
Guarda da vicino la faccia di Maria.
È triste mentre guarda il piccolo Gesù, come se sapesse quale sarà il suo triste destino.
Il Bambino si avvicina ad un garofano rosso, che ha 2 significati:
- Il rosso è il colore del sangue della Passione
- Il garofano simboleggia il matrimonio mistico tra Madre e Figlio, tra Cristo e la Chiesa
Maria indossa una veste – forse di seta – molto elaborata e dettagliata di colore rosso, con un mantello azzurro foderato di giallo che lascia scoprire le maniche.
Il mantello è chiuso sul petto da una spilla con al centro una corniola (è un cristallo) rossa che allude ancora una volta alla Passione di Cristo. Attorno al cristallo ci sono le perle, che invece simboleggiano castità e purezza.
Non solo il vestito è molto curato, ma anche l’acconciatura di Maria.
Le trecce le circondano la fronte e reggono un velo quasi invisibile, con alcuni riccioli dorati che cadono sui lati del volto.
Ora concentriamoci un momento sul piccolo Gesù.
Sta seduto, incuriosito dal fiore e si allunga verso di lui ma eseguendo un movimento quasi innaturale.
Il suo sguardo è rivolto verso il cielo, come se fosse consapevole del suo destino, ma nonostante ciò, lo accettasse comunque, affidandosi a Dio Padre.
Parliamo un momento della struttura dell’opera.
È articolata su 3 livelli:
- Livello con Gesù Bambino
- Vergine con le finestre
- Paesaggio
Riguardando i dettagli, questa tavola mostra i notevoli progressi del giovane Leonardo.
Infatti ci sono riferimenti all’arte fiamminga, come:
- Il complesso sistema di illuminazione della stanza dipinta
- La presenza del parapetto
- La natura morta in 1° piano piano con il vaso di fiori
E poi c’è la luce frontale che mette in risalto sia il Bambino che la Vergine, rendendoli monumentali.
Poi non c’è più la rigidità nei movimenti dei protagonisti tipica dell’arte antica, ma c’è una naturalezza e dolcezza senza precedenti.
Sappiamo che si tratta di un’opera del giovane Leonardo, perché il volto della Vergine ricorda molto quello di Maria presente nell’Annunciazione (puoi leggere qui la descrizione completa se ti interessa) degli Uffizi, realizzata nello stesso periodo.
E poi ci sono anche dei dettagli che rivelano il futuro talento di Leonardo:
- Il realismo ed i dettagli delle rocce
- I particolari del panneggio della veste gialla di Maria
- L’acconciatura raffinata della Vergine (che ricorda molto quella che si vede anche in un disegno che ha realizzato della Leda con il cigno)
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