Data di Realizzazione | 1926 |
Dimensioni | 140,3×140,7 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Solomon R. Guggenheim Museum, New York |
Caratteristiche chiave
- Ci sono soltanto cerchi sulla tela perché per Kandinskij è una forma geometrica che unisce le opposizioni ed è in equilibrio
- Secondo alcuni studiosi i cerchi potrebbero rappresentare dei pianeti nello spazio
- La scena è in 2 dimensioni, non c’è spessore
- La maggior parte dei cerchi è disposta sulle diagonali dell’opera
Storia
Per spiegarti quest’opera devo parlarti del periodo che stava vivendo Kandinskij in quel momeno.
Lui è tornato a Mosca dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Qui entra in contatto con l’avanguardia artistica russa e comincia ad elaborare un proprio stile.
Si concentra soprattutto sulle forme geometriche alla ricerca di un linguaggio estetico universale.
Nel 1921 Kandinskij torna in Germania dove realizza qualche tela.
Poi nel 1922 si unisce alla facoltà della Bauhaus.
Ed è proprio qui che trova un ambiente ideale per dar sfogo alla propria arte.
In questa scuola studia il nesso tra colori (e forme) ed il lato psicologico-spirituale.
La sua ricerca lo porta a realizzare Alcuni Cerchi.
Perché proprio i cerchi?
Per lui questa forma è fondamentale:
- È la sintesi delle opposizioni
- Combina concentrico ed eccentrico in una sola forma in equilibrio
Oggi Alcuni Cerchi Kandinskij si trova al Solomon R. Guggenheim Museum di New York.
È arrivata negli Stati Uniti grazie all’omonimo collezionista Solomon Guggenheim, il quale l’ha donata al museo.
Descrizione
Sulla tela ci sono cerchi colorati su sfondo nero.
Quello più grande sta (quasi) al centro, è di colore blu scuro ed ha un alone attorno a sé.
Dei cerchi più piccoli sono al suo interno, mentre altri sono sparsi qua e là sulla tela.
Alcuni studiosi pensano che questi cerchi rappresentino i pianeti nello spazio.
In effetti il nero potrebbe essere lo spazio, mentre i cerchi colorati sarebbero dei piccoli – e grandi – pianeti che si muovono seguendo le leggi della gravità (infatti quelli più piccoli ruotano nell’orbita di quelli più grandi).
Seguendo questa ipotesi, gli aloni presenti qua e là sulla tela potrebbero rappresentare le eclissi lunari.
Parliamo un momento dei colori.
Rendendo la tela nera, tutti gli altri colori tendono a risaltare.
In particolare spicca quello grande blu scuro, mentre quelli più piccoli variano in base al loro livello di brillantezza.
Se guardi con attenzione, noterai che i cerchi più piccoli in alto a destra – dentro quello più grande – sono semitrasparenti.
Parliamo dei colori.
In basso a sinistra, invece, succede una cosa diversa.
Questa piccola catena di cerchi tendono a diventare sempre più luminosi.
Questi simulano il comportamento della luce quando si sovrappongono fasci di luce colorata.
La scena è in 2 dimensioni: alcuni piani sono sovrapposti, ma nessun cerchio ha spessore.
E per concludere, voglio farti notare una cosa.
Il cerchio più grande non è al centro dell’opera, ma è spostato un po’ a sinistra; quelli più piccoli, invece, sono disposti sulle diagonali della tela.
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