Data di Realizzazione | 1913 |
Dimensioni | 200 x 300 cm |
Tecnica | Olio su Tela |
Dove si Trova | Galleria Tret’jakov, Mosca |
Caratteristiche Chiave
- Prima di realizzare la tela finale, Kandinsky ha eseguito più di 30 studi (schizzi, disegni, ecc.)
- È stato chiesto a Kandinsky cosa rappresentasse la sua opera e lui ha risposto che non ha un inizio, non ha un soggetto e non ha alcuna forma
- Con questa tela l’artista vuole rappresentare le emozioni attraverso i dettagli astratti del suo lavoro
Storia
Kandinsky ha completato questo capolavoro nel 1913, mentre era nel suo studio a Monaco.
Ci ha messo 3 giorni e mezzo e l’ha chiamata Composizione VII.
Prima di raggiungere questo risultato ha realizzato ben 30 studi (schizzi, disegni, ecc.).
Uno di questi è molto interessante.
Kandinsky l’ha firmato ed ha inserito la data del 1910, ma c’è qualche problema.
Lui stesso ha ammesso che il suo 1° lavoro astratto è del 1911, quindi è impossibile che uno schizzo (astratto) del genere possa essere del 1910.
Deve averlo realizzato qualche anno dopo.
Ed infatti molti studiosi pensano che questo schizzo sia del 1913 e Kandinsky l’abbia retrodatato.
Quel disegno oggi si trova a Parigi, al Centre Pompidou ed è stato donato da Nina Kandinksy (la vedova del pittore) nel 1976.
Composizione VII, invece, si trova in Russia, nella Galleria Tret’jakov.
Descrizione
In Composizione VII Kandinsky realizza una scena composta da macchie e forme che vanno una addosso all’altra.
Ci sono delle linee che formano dei tratteggi, altre che viaggiano parallele ed altre ancora che si incrociano fino a formare delle griglie di varia densità.
Purtroppo l’artista non ha lasciato alcun documento riguardo il significato dell’opera, se non le 30 bozze e schizzi preparatori.
Senza contare che questi “progetti” non hanno un ordine cronologico, dato che il risultato finale è del tutto diverso.
La preparazione di Composizione VII è stato un processo “anomalo”, con tante idee che hanno preso strade diverse e si sono sviluppate in modo indipendente.
Molti hanno chiesto a Kandinsky cosa rappresentasse il suo lavoro, ma lui ha risposto sempre che l’opera non ha un inizio, non ha un soggetto e non ha alcuna forma.
Significato
Tra il 1910 ed il 1939 Kandinsky realizza 10 tele che fanno parte della serie Composizione.
Oggi ne sono rimaste soltanto 7, perché 3 sono andate distrutte durante la 1° guerra mondiale (per fortuna ci sono delle foto dell’epoca che mostrano com’erano i quadri).
Partendo dalla prima tela, la serie Composizione può essere vista come una sorta di percorso che ha portato l’artista a semplificare paesaggi e figure fino a farli diventare del tutto astratti.
E quando arriva a realizzare Composizione VII c’è la svolta.
Kandinsky sente di aver raggiunto il suo obiettivo: proprio come i musicisti riescono con la musica, lui è riuscito a trasportare le emozioni attraverso gli elementi astratti del suo lavoro.
Nel suo libro Lo Spirituale nell’Arte (che trovi qui su Amazon se ti interessa leggerlo), Kandinsky afferma che esistono 3 tipologie di ispirazione:
- Impressione: è un’impressione diretta ed artistica della natura
- Improvvisazione: espressione spontanea, quasi incosciente
- Composizione: espressione di un’emozione interna che si forma piano e che viene a galla dopo una lunga maturazione
Ecco, con Composizione VII c’è proprio quest’ultima.
Ha pianificato l’opera per mesi (passando per le già citate 30 bozze) ed alla fine è riuscito a realizzare un’immagine priva sia di impressione che di improvvisazione.
Una volta conclusa questa tela, riprenderà la serie Composizione 10 anni dopo, fino a che arriverà a realizzare delle scene del tutto astratte.
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