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Augusto di via Labicana: Imperatore e Pontefice Massimo

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Augusto Pontifex Maximus
Data di RealizzazioneOriginale: 1° secolo a.C. – 1° secolo d.C.
Copia: Non definito
Dimensioni2,07 metri
MaterialeMarmo
Dove si TrovaMuseo Nazionale Romano, Roma
Informazioni “Augusto Pontefice Massimo”

Caratteristiche Chiave

  • L’opera conservata oggi al Museo Nazionale Romano è soltanto una copia del 1° secolo a.C. – 1° secolo d.C. e risale ai tempi dell’imperatore Tiberio. L’originale doveva essere dell’età di Augusto
  • L’Imperatore Augusto è ritratto nelle vesti del Pontifex Maximus, la carica più importante nel mondo religioso dell’antica Roma
  • Augusto è ritratto negli ultimi anni della sua vita, si vede dal volto stanco e segnato dal tempo
  • Sulla mano tagliata forse reggeva una patera, un piatto rituale utilizzato durante i sacrifici
  • L’espressione fredda e lo sguardo ruotato un po’ verso destra suggeriscono che la statua non facesse parte di un gruppo, ma che l’imperatore in realtà fosse ritratto in un momento astratto, fuori dal tempo

Storia

Nota: la statua che vediamo oggi nel Museo Nazionale Romano è una copia dell’originale ed è stata realizzata ai tempi dell’imperatore Tiberio. La statua originale deve essere stata realizzata tra 1° secolo a.C. e 1° secolo d.C.

L’imperatore Augusto qui è ritratto negli ultimi anni della sua vita.

Si vede dal volto segnato dalla stanchezza e dall’età.

Particolare del volto

Augusto è scolpito nelle vesti di Pontifex Maximus (ecco perché la statua è chiamata Augusto Pontefice Massimo).

Nota: Pontifex Maximus è un’antica carica, la più importante per nel mondo religioso romano. Il Pontifex era a capo di un collegio di sacerdoti chiamati Pontefici. Aveva molti incarichi, tra cui la responsabilità per la nomina delle Vestali, dei Flamini, poi interpretava i Mores e molto altro ancora.

Quest’opera viene chiamata anche Augusto di via Labicana perché è stata scoperta proprio in via Labicana, ai piedi del colle Oppio.

Oggi è conservata al Museo Nazionale Romano.

Descrizione

L’imperatore Augusto indossa un lungo velo che gli copre la testa e ricade sul corpo creando un bel gioco di pieghe.

Particolare delle pieghe della veste

Rimangono scoperti i piedi: indossa i calcei patricii, delle calzature utilizzate dai sacerdoti durante i sacrifici.

Particolare dei calzari (Calcei patricii)

Accanto ai piedi si vede una capsa, un contenitore che serviva per conservare oggetti di ogni genere (gioielli, documenti, ecc.).

Particolare della capsa

Non c’è dubbio che la statua originale sia stata realizzata in età augustea.

Si capisce dal volto del protagonista, il quale ha un’espressione fredda e distaccata, identica alle antiche statue della Grecia.

Particolare del volto

Poi ha lo sguardo ruotato un po’ verso destra; questo piccolo particolare suggerisce che l’opera non fa parte di un gruppo ma è solitario e fuori dal tempo.

Curiosità: la testa dell’imperatore Augusto è stata realizzata a parte da uno specialista.

Sulla mano tagliata doveva reggere una patera, un piatto rituale utilizzato durante i sacrifici.

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